venerdì 20 ottobre 2017

Noel Gallagher contro la musica di oggi: "È tutta uguale, nessuno si scrive le canzoni. L'influenza americana è orribile"

Continuiamo i nostri post sull'intervista che il 7 ottobre a Bogotà Noel Gallagher ha rilasciato ad Alejandro Marín per Bilingual podcast, programma di The Music Pimp, sito colombiano. L'audio della chiacchierata è disponibile alla fine di questo post. (PARTE 1 qui)

PARTE 2

SUL MONDO DELLA MUSICA NEL FUTURO E OGGI

Noel: "Dove andremo a finire con l'industria musicale? Non lo so. Penso che entro la fine di questo decennio la gente non comprerà più i dischi. Penso che molto sarà in streaming. Non sono sicuro che la gente pagherà per la musica, ma io provo a tenermi fuori dall'industria musicale. Non ne sono coinvolto, onestamente non mi fotte un cazzo di ciò che succede lì. Non sono sotto contratto con nessuna casa discografica, non ho contratti discografici in corso. Quindi faccio la cosa mia, in un modo leggermente rischioso e pop art, dove poi tiro fuori roba così ed è incredibile".  

Noel a San Paolo del Brasile il 19 ottobre
"Se mi sento privilegiato ora? No, perché negli Oasis ho sgobbato, cazzo, per arrivare a questo punto. Quando ho lasciato gli Oasis mi sono seduto a pensare cosa volessi fare. Il pensiero di andare a cercarmi un contratto discografico su di me non faceva colpo per niente. Pensavo di avere abbastanza denaro per guidare una mia etichetta discografica. Così ho pensato: 'Che cazzo sto fac..?'. So che ora sono sempre sotto la Universal, perché l'hanno rilevata da me, ma non avrei firmato un contratto discografico con loro, senza offesa".

"Non è una cosa adatta a me. Poi devi avere a che fare con idioti che vogliono sapere che cazzo fai. Se avessi pubblicato quel disco con un'etichetta major sai cosa avrebbero fatto? Me l'avrebbero restituito e mi avrebbero chiesto: 'Non puoi scrivere qualcosa di simile a Wonderwall o Don't Look Back in Anger?'. Forse ho un po' esagerato, ma le case discografiche sono solo una banca in realtà: ci vai per prendere in prestito dei soldi. E neanche allora detieni i diritti delle tue canzoni, quindi che cazzo? Chi cazzo te la fa fare?".

"È nostalgia o musica pop senza senso, con quella cazzo di orribile influenza americana. C'è un motivo se tutta la musica pop suona tutta uguale: è scritta tutta dagli stessi sei cazzo di tizi, perché nessuno si scrive le canzoni da solo ormai. Non è rimasta letteralmente neanche una persona come me nel mondo della musica. Tutti collaborano con altri alla scrittura di canzoni. È una disgrazia, cazzo. Quindi non hai modo di conoscere l'artista di cui sei appassionato. Non capisci quali siano i suoi pensieri, perché - cazzo! - cantano i testi di qualcun altro. Artisti così non fanno per me".

"L'album sta morendo con lo streaming? Penso che per gente come me non accadrà, perché io sono considerato un artista da album, quindi è diverso. Justin Bieber? La gente è interessata ai suoi cazzo di album o ai suoi singoli? È interessata ai singoli. Quindi è una mentalità diversa: quando la gente guarda quella bellissima persona lì (Noel, ndr) pensa: 'Mi piacciono i suoi album', quando guarda Justin Bieber invece ... Comunque penso che non smetterò di fare dischi. O forse sì. Non lo so".

Rimani sintonizzato per le altre parti della chiacchierata. 



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