lunedì 27 giugno 2016

Noel Gallagher contro Trump, Spotify e Liam: "Non ci parliamo dal '96, l'ho sopportato finché aveva la voce per cantare, poi ha iniziato a urlare e me ne sono andato"

Noel Gallagher, che venerdì 1° luglio 2016 al Tabernacle di Atlanta comincia il tour nordamericano con gli High Flying Birds, ha concesso un'intervista al Toronto Star. Clicca qui per conoscere tutte le prossime date del tour di Noel.
 
Noel Gallagher al Festival di Glastonbury, 24 giugno 2016
"C'è stato un periodo, dal 1993 al 1997, in cui qualunque canzone scrivessi era fottutamente incredibile, poi un periodo, dal 1997 al 2000, in cui le canzoni erano fottutamente terribili", esordisce il musicista, 49 anni compiuti a maggio.

Tra poco sarai negli Stati Uniti. Stai seguendo le elezioni?

Sono andato a vedere i momenti migliori di Donald Trump su YouTube. Se la giocano lui e la Clinton, no? Il che significa sostanzialmente che l'America è fottuta. Perché c'è abbastanza merda sulla Clinton, o no? Questi due non ci sono dentro fino al collo? E poi c'è quel genio comico di Donald Trump. Il Canada si sta preparando ad un afflusso di rifugiati?

Stiamo costruendo un muro.

Non seguo molto la politica americana. Non sopporto il modo in cui bisogna venirne a conoscenza. A chi cazzo frega di chi sia il presidente dell'America? E odio il modo in cui dicono "leader del mondo libero", solo perché loro hanno più razzi di tutti.

Cosa ne pensi di Supersonic, il documentario sugli Oasis di prossima uscita?

Noel Gallagher al Festival di Glastonbury, 24 giugno 2016
Com'era piuttosto prevedibile, è piuttosto spassoso. Ne esco come una sorta di indovino in realtà. Mi si vede mentre dico che saremmo stati gli ultimi di una razza in estinzione e così è stato. L'alba dell'era digitale ha davvero messo fine alla notorietà rock. All'epoca la nostra posizione - la più grande band del mondo - la trattavamo con un po' di disprezzo. Ora non è così. ora ognuno si sente proprio riconoscente. Al pubblico fa: "Ragazzi, voi! Se fosse per voi ...". Fottetevi, ragazzi. Non avete neanche comprato un cazzo di disco! Smettetela di mandare messaggi alla vostra ex. Godetevi Wonderwall. Non siete i nostri salvatori. Comprate una maglietta e andate a casa. È così che operavamo noi.

Oggi gli artisti si preoccupano di più dell'autopromozione.

L'anno prossimo compio 50 anni. Sono cresciuto mitizzando i Led Zeppelin e mi chiedevo cosa facessero. Ora tutti sanno cosa fanno i Kasabian. Probabilmente da qualche parte c'è un live blog che conducono. Tutti sanno cosa ha mangiato a colazione Chris Martin. E se non lo sapessero potrebbero scoprirlo.

Provo a indovinare: non usi un servizio di streaming service.

Non faccio lo stream della musica. Se la voglio la compro. Non ho bisogno di avere accesso a 3 miliardi di canzoni di merda. Qualcuno una volta ha provato a vendermi Spotify e io ho fatto: "Perché dovrei volere l'intero fottuto catalogo dei Kaiser Chiefs? Perché dovrei volere l'accesso a tutto quello? Perché dovrei volere un sacco di fottuti concerti dal vivo dei Foo Fighters? Non li sentirei in casa, quindi perché dovrei volerli sul mio telefono?

Di recente hai detto scherzando che il tuo prossimo disco sarà "letteralmente ignorato" in America.

Be', in America pubblico dischi e ci vado e, seriamente, l'impressione che ho è: è stato fottutamente pubblicato? Spero solo che un giorno mi nominino per un Grammy per compassione. Qualcuno dirà: "Ricordi quel tizio che era negli Oasis? Dovremmo nominare lui? Non dobbiamo darglielo il premio. Facciamolo semplicemente venire alla cerimonia con sua moglie". Ho incontrato un tizio della Rock and Roll Hall of Fame in America e mi ha chiesto se avessi della roba che loro potessero mettere in mostra. Mi stai prendendo per il culo? Probabilmente sarebbe la mostra meno frequentata di tutti i tempi. Ascolta, a New York gli Oasis non interessano quasi a nessuno. Dov'è che si trova (il Grammy Museum, ndr)? A Cincinnati? A Pittsburgh?

A Cleveland.

A Cleveland! Ti garantisco che a nessuno fotte un cazzo degli Oasis o di me. Questo disco, onestamente, sarà già finito quando ci sarà il comunicato stampa. È una cosa buona, però. Significa che non dovrò trascorrere sei mesi dell'anno (negli Stati Uniti) a ingrassare. Se sei debole di volontà torni a casa da drogato grasso e ubriaco.

Noel Gallagher a Glastonbury 2016
Tuo fratello Liam di recente ti si è scagliato contro con rabbia su Twitter. Qual è la causa?

Non è proprio da lui. Penso che avesse a che fare con l'argomento "io rimango rilevante". Se sei lui, cos'altro c'è su cui twittare? Su come va la collezione primavera/estate della sua linea di abbigliamento? Non so se questo meriti un tweet. Se dovesse mai uscire dall'argomento "dove sono adesso?" e concederti un'intervista, chiediglielo. Sono sicuro che avrai una risposta fottutamente surreale, come al solito.

Quindi non vi parlate?

Non ci parliamo dal 1996. L'ho sopportato finché è stato in grado di cantare. Quando cantare per lui è diventato urlare ho staccato. Stavo solo accumulando denaro.

Quindi quando dopo il 1996 andavate in tour insieme l'uno non aveva nulla a che fare con l'altro?

No, per niente. Comunque io sono stato sempre un tipo solitario, anche da bambino. Preferisco la compagnia di me stesso. Sono letteralmente l'unica persona che sa sopportare me stesso.

E tu moglie?

Non ne è molto entusiasta. È lunatica. Fa: "Guarda, fatti nominare per un Grammy e poi vieni a vedermi".

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mercoledì 22 giugno 2016

Brexit, Noel Gallagher: "Votare? Deciderò al mattino. Il referendum non andava fatto, i politici stronzi lo fecero prima di farci entrare in guerra?"

"Il Regno Unito deve continuare a essere un membro dell'Unione Europea o lasciare l'Unione Europea?", leggeranno domani sulla scheda gli elettori britannici. E potranno scegliere tra due risposte: Restare ('Remain') un membro dell'Unione Europea, lasciare ('Leave') l'Unione Europea .

"Se penso che dovremmo uscire dall'unione? Non penso che dovremmo votare", ha dichiarato Noel a CBC Music. "In TV vedo ogni sera politici che ci dicono che è una decisione fottutamente cruciale che potrebbe cambiare la Gran Bretagna per sempre e bla bla bla. E penso: OK, perché cazzo non fate quello per cui vi paghiamo, cioè governare il cazzo di paese e decidervi sul da farsi, cazzo? Perché chiedete alla gente? Il 99% delle persone ha un cervello di gallina".

Un paio di decenni fa Noel era un convinto oppositore della Thatcher e dei conservatori ed era tra i sostenitori di Tony Blair quando questi prese il governo del paese nel 1997. Poi la luna di miele tra i laburisti e Noel finì e l'idillio si ruppe definitivamente con la decisione del governo di Blair appoggiare la guerra in Iraq (LEGGI QUI), una mossa di cui recentemente Blair ha detto di essersi pentito. "Una volta che andarono al governo, mi resi conto che erano come tutti gli altri. Fu come scoprire che Babbo Natale non esiste", disse Gallagher.

"Col cazzo che i politici hanno indetto un referendum per chiedere la nostra quando hanno deciso di entrare in guerra, o sbaglio? No, stronzi del cazzo".

Poi chiude con una battuta: "Mi piace che Brexit suoni come il nome di un cereale; una ciotola di Brexit!".

Noel andrà a votare o no? "Deciderò se votare quella mattina", ha detto. "Può darsi che abbia da fare".

Fonte: CBC Music 


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giovedì 16 giugno 2016

Liam Gallagher accusato di omofobia. Rimuove il tweet sugli hooligan russi e chiede scusa

Il tweet, le polemiche e le scuse. Intervenendo sugli scontri tra gli hooligan inglesi e i tifosi russi che hanno devastato Marsiglia, dove le rispettive nazionali si sono affrontate nei giorni scorsi per il campionato europeo di calcio, Liam Gallagher ha scritto: "Hooligan russi con pantaloncini attillati e muscolatura da effeminati. Ha ha. Mi preoccuperebbe di più il fatto che mi possano pizzicare il culo".

Accusato di omofobia da alcuni visitatori del sito del New Musical Express per il suo post sugli hooligan russi, Liam ha prima rimosso il tweet incriminato e poi chiesto scusa con un altro tweet: "Se ho turbato qualcuno con i miei tweet, compreso Ourkid (Noel, ndr), chiedo scusa". 

Fonte: NME


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mercoledì 15 giugno 2016

Noel Gallagher annuncia l'ultimo concerto prima di tornare in studio

Noel Gallagher ha annunciato i dettagli del suo ultimo concerto dell'anno. I Noel Gallagher's High Flying Birds concluderanno il tour di Chasing Yesterday il 6 settembre 2016 alla O2 Academy Brixton di Londra.

Sarà il 121esimo show per Noel, che ha suonato in 27 paesi diversi in questo tour di supporto al suo secondo album da solista, iniziato il 2 febbraio 2015.  

I biglietti saranno in vendita dal 17 giugno alle 11 ora italiana. 

Il tour di Noel, che - lo ricordiamo - nel 2016 ha snobbato l'Italia, riparte il 1° luglio da Atlanta, negli Stati Uniti. CLICCA QUI per conoscere tutte le prossime date.

Al termine del tour l'ex Oasis tornerà in studio per completare il suo terzo disco da solista, di cui si sa già qualcosa.

Fonte: NME

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mercoledì 8 giugno 2016

Liam Gallagher: "La prima del film sugli Oasis a Londra e non a Manchester? Lo vuole Noel. Teste di cazzo"

Liam posa con il Leonia Pomino Brut (Instagram)
Liam Gallagher continua la sua guerra a colpi di tweet, con bersagli più o meno chiari.

Solo un mese fa l'ex frontman dei Beady Eye aveva definito il nuovo documentario sugli Oasis, che uscirà ad ottobre, "biblico". Poi aveva attaccato il fratello Noel per aver disertato la presentazione del film in anteprima alle case di distribuzione del film, avvenuta al Festival di Cannes. 

Oggi Liam torna a twittare e lo fa con una serie di post al veleno (foto qui sotto). Motivo delle ire dell'artista è la sede della "prima" del docufilm sulla band di Manchester.

"Allora, state a sentire", scrive Liam. "A quanto pare c'è un pagliaccio che mi dice che la prima di questo film sulla mia fottuta band - sì, la mia band - non sarà a Manchester (MCR, ndr). Il tuo cosiddetto Mighty I (il soprannome di Noel, che usa questo nickname su Instagram, ndr) è disponibile ad una prima solo a Londra, testa di cazzo di porcellana. Se dovrò venire a bussare alla tua portà avrai popcorn e DVD".

Poco più tardi, in un altro tweet, Liam se l'è presa con la Ignition Management, la casa discografica di Noel (foto sotto).

Fonte: NME

Don't Believe The Truth raccontato dagli Oasis (sottotitoli in italiano) - GUARDA QUI



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lunedì 6 giugno 2016

Don't Believe The Truth raccontato dagli Oasis. Guarda il video sottotitolato in italiano

Riprendiamo un progetto avviato l'anno scorso per omaggiare Don't Believe The Truth, il sesto album degli Oasis, uscito il 30 maggio 2005.

Su YouTube abbiamo caricato qualche giorno fa la versione sottotitolata in italiano del documentario The Ear Has No Memory, inserito nel DVD di accompagnamento al disco. Si tratta della stessa versione dell'intervista andata in onda nel Regno Unito il 27 maggio 2005 per il programma TV The Box.

Liam, Noel, Gem, Andy, Zak e il produttore Dave Sardy parlano approfonditamente di come è nato l'album, passando in rassegna le canzoni e spiegandone la genesi. Non mancano i momenti divertenti.

Se hai qualche video da proporre per la sottotitolazione faccelo sapere su Facebook

Enjoy.


L'altra versione dell'intervista, più corta e comprendente parti non presenti nel primo video, la puoi vedere qui sotto, sempre con i nostri sottotitoli in italiano.



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