sabato 24 dicembre 2022

Video - Noel Gallagher: "Odio tutto del Natale anche se mi chiamo Natale. Una volta litigai con Liam per la canzone natalizia degli Slade"

Ospite di Johnny Vaughan su Radio X il 17 dicembre, Noel Gallagher ha esordito così in trasmissione: "Non avevo letteralmente niente di meglio da fare".

Il cantautore ha poi parlato della propria avversione per il Natale, come aveva fatto anni fa (guarda qui e qui). "Non sono per niente un fan del Natale, come la gente saprà, anche se mi chiamo così proprio in onore di quella dannata cosa", ha detto. "Quando sono nato? Il 29 maggio, ma i miei genitori hanno avuto questa eccezionale idea di chiamarmi come la festività natalizia. Non mi piace il Natale, non mi piace l'aspetto religioso, non mi piacciono le canzoncine di Natale, non mi piace il cibo natalizio, odio il giorno di Natale. Odio tutto del Natale". 

Alla domanda su quale sia il suo singolo natalizio preferito, Noel ha risposto: "Be', quello degli Slade (Merry Christmas Everybody, anche coverizzato dagli Oasis, ndr). Ricordo che una volta ebbi un litigio con il fratellino. Alla fine virò sul violento, dato che lui sosteneva che War is Over di John Lennon fosse la migliore canzone natalizia di tutti i tempi, mentre io gli dicevo: 'È Merry Christmas Everybody degli Slade!'. Mi farei ammazzare per gli Slade, amo quella band".

Malgrado non ami il Natale, Noel apprezza gli involtini di maiale tipici dei momenti conviviali natalizi. "Il mio cibo natalizio preferito? Quelle salsicce dal nome stupido. L'unico consiglio che dò a tutti è di non esagerare con quelle agli inizi, perché poi non ce la farete a mangiare il tacchino".

oasisnotizie - Source: Radio X

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martedì 13 dicembre 2022

L'intervista a Riccardo Mancini di DAZN: "Gli Oasis il top, li amo da quando ero adolescente. Il Manchester City può vincere tutto"

L’intervista a Riccardo Mancini tra Oasis e Manchester City.

I microfoni di OasisNotizie hanno raggiunto in esclusiva Riccardo Mancini, giornalista sportivo e telecronista di DAZN, grande appassionato di Oasis e vero "mad fer it".

Riccardo, quando nasce la tua passione per gli Oasis?

“La passione per gli Oasis nasce più o meno intorno alla prima liceo, quando avevo 14 anni. A quell’epoca non c’erano strumenti come quelli del giorno d’oggi (ad esempio, Shazam) e, sentendo le loro canzoni, avvertivo che mi piacevano molto. Poi, casualmente, un mio compagno di classe mi fece ascoltare alcuni loro brani e ricollegai tutto quanto: scoprii chi fossero e rappresentano ufficialmente i miei cantanti preferiti. Da lì è nata la passione”.

Quali sono le tue canzoni preferite degli Oasis? E gli album che ami maggiormente?

"Questa è la mia top 3: al primo posto in assoluto, metto Don’t Look Back in Anger, la canzone della mia vita a cui sono legato sin da quei tempi. Si tratta di un brano di cui non sapevo nulla, non sapevo chi la cantasse, così quando l’ho scoperto, sono “impazzito” ed ero felicissimo perché finalmente avevo dato un volto a chi la cantasse. Poi dico Stand By Me e Supersonic. 

Di conseguenza, i miei due album preferiti li metto a 'pari merito' e sono Be Here Now e (What’s The Story) Morning Glory?. Dal mio punto di vista, i loro migliori album".

Il rapporto tra il mondo del calcio e gli Oasis è sempre stato molto forte. In una recente intervista, Noel Gallagher ha scelto Supersonic come canzone per definire le qualità di Erling Braut Haaland, attaccante del Manchester City. Tu che conosci benissimo il calcio inglese, sei d’accordo?

"Sicuramente, è 'supersonico'. Lo accosterei anche a Rock'n'Roll Star perché ovviamente è una star, è qualcosa di inimmaginabile fino a qualche tempo fa, soprattutto considerando il gioco di Guardiola. Invece il tecnico ha stupito ancora una volta tutti quanti prendendo un centravanti vero che, al momento, per il ruolo di numero 9 è nettamente il migliore al mondo. Al di là di quanto si dica, è lui il più forte, nonostante i suoi 22 anni: credo che possa crescere ancora molto. Fa molti gol, deve dare tanto e non ho dubbi che vi riuscirà, considerando le sue doti".

Una tua previsione sulla stagione del Manchester City? Ritieni che i Citizens possano vincere la Premier League? Credi che sia la squadra indiziata per vincere la Champions League?

"Sulla corsa Champions e Premier League, sono convinto che il Manchester City sia la squadra più forte in entrambe le competizioni, poi ci sono moltissime variabili da considerare.

Per quanto riguarda la Premier League, per il momento, nel testa a testa Arsenal-City, sono avanti i Gunners ma, per me, il City riuscirà a tener testa alla squadra di Arteta. Ad oggi, dico che la rimonta dei Citizens è possbile ed è una rimonta potenziale legata al cammino in Champions. Voglio capire se il City si manterrà più 'concentrato' in Europa (di fatto, unico obiettivo che manca a Guardiola con il Man City) oppure se cercherà di bilanciarsi. Conoscendolo e conoscendo la sua ambizione, prevarrà la voglia di vincere la Champions.

Ovviamente, non posso dire che il City sia la favorita né per l’una né per l’altra copmpetizione, sia perché in campionato l’Arsenal ha fatto meglio sia per il fatto che vi sono anche altre contendenti. Stesso discorso per la Champions, dove giocano grandi squadre, ma il City se la gioca su entrambi i fronti. Direi che forse è un po' più 'semplice' in campionato perché, ad oggi, c’è un solo avversario davanti al City, mentre in Champions dipenderà dai sorteggi, da diversi fattori e variabili.

È, comunque, una squadra in grado di fare il 'double' (al di là delle vittorie eventuali nelle coppe nazionali) e se la può giocare fino in fondo".

Ringrazio infinitamente Riccardo Mancini per la cortesia e la disponibilità che ha dimostrato nella nostra intervista.

E lo ringrazio anche per la passione che mette in ogni telecronaca e nel suo lavoro.

Valerio Pieraccini

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domenica 11 dicembre 2022

Intervista a Daniele Groff: "Io folgorato a vent'anni dagli Oasis, le ultime grandi icone. In Definitely Maybe c'era tutto"

I microfoni di OasisNotizie hanno raggiunto il cantautore italiano Daniele Groff, grande conoscitore del mondo musicale e “mad fer it” come tutti noi.

Daniele, da dove nasce la tua passione per gli Oasis?

“Io provengo dal mondo della musica classica che ho studiato con grande passione. La musica pop/rock è arrivata dopo, quando ho avuto la necessità di “evadere” ed a 18 anni sono andato in moto in Inghilterra da solo a fare un viaggio. In quel momento, i Gallagher non avevano ancora fondato gli Oasis ma ho avvertito, in quegli istanti, un’atmosfera ed alcune sensazioni in cui mi ritrovavo, un po' come in una reincarnazione, e che anticipavano comunque le sonorità di Liam e Noel.

Poi quando ho iniziato a scrivere le mie canzoni qui a Trento ed iniziavano ad uscire i pezzi degli Oasis, sono rimasto folgorato perché univano la melodia “dura” alla Beatles ad un sound “sporco” molto rock ed altrettanto carico che ha colto nel segno, rappresentando forse l’ultima delle grandi icone del mondo musicale degli ultimi anni, insieme ai Nirvana.

Personalmente, mi sento proprio il connubio tra questi mondi, quello del britpop e del grunge, un sound molto avanti per l’Italia di allora. Ed io amavo questi suoni: per me 20enne rappresentava veramente una folgorazione ed il mio primo disco è fortemente ispirato agli Oasis. E voglio, in tal senso, raccontarvi un aneddoto: ho incontrato i Gallagher in hotel a Roma quando ero in Sony, stavo parlando con Liam Gallagher al bancone, dopo averci introdotto il discografico che disse loro che avevo portato il sound degli Oasis qui in Italia. Io espressi a Liam il fatto che nel mio lavoro mi ispiravo a loro ed il più piccolo dei Gallagher rispose con la sua solita simpatica ironia: “so, give me your f*****g money!”.

Nel mio primo disco, c’è una netta e voluta ispirazione agli Oasis, cui poi però vanno aggiunte le mie conoscenze della musica classica e la mia personalità”.

La canzone o l’album che ti ha colpito maggiormente degli Oasis?

“In Definitely Maybe c’era tutto, come in ogni primo disco. Personalmente, ho avuto la fortuna di lavorare a Roma ai Forum Studios, i più grandi studi italiani dove ho incontrato i più grandi artisti italiani e stranieri e, quando avevo vent’anni, tutti mi dicevano: “goditi il tuo primo disco perché vi racconti la tua vita fino a quel momento”. I primi dischi hanno tutti qualcosa di speciale e, in Definitely Maybe, c’era già l’immaginario, l’estetica, l’iconografia, la copertina fatta di psichedelia e simbolismo di matrice popolare, il sound all’avanguardia degli Oasis. Sono riusciti a portare questo genere sonorità grazie al testo, la melodia fatta di un pop originalissimo che ritengo straordinario. Basti pensare ad un capolavoro come Wonderwall. Questa fu la loro grande forza. Se dovessi scegliere, preferisco i primi 2 album per la loro purezza, anche se Be Here Now contiene grandissimi pezzi”.

Personalmente, stai lavorando a qualche progetto in particolare?

“La musica è un percorso “terapeutico” per chi la fa e per chi la ascolta e, in questo momento della mia vita, vivo un attimo di riflessione. Ho messo molta intensità nei miei primi lavori. Ho tanti pezzi, ho scritto cose e sto cercando ancora una direzione che mi convinca e non è semplice in questi tempi: tutto è molto frazionato. Mi piacerebbe pubblicare qualcosa di nuovo, ho in tal senso una “promessa” con i miei fans ed ascoltatori, però vorrei che fosse per me qualcosa di significativo. E per fare questo devo aspettare il momento giusto”.

Voglio ringraziare profondamente Daniele per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di tutta l’intervista.

Valerio Pieraccini

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Liam Gallagher Knebworth 2022 in onda oggi su VH1 (canale 167 DDT e 715 di Sky)

Oggi alle 21.00 sul canale VH1 Italia (167 del digitale terrestre, 22 Tivùsat e 715 di Sky) andrà in onda lo speciale sul concerto evento di Liam Gallagher a Knebworth 2022. La pellicola era disponibile in streaming su Paramount+ dal 6 dicembre.



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giovedì 1 dicembre 2022

Ufficiale: Liam Gallagher all'I-Days di Milano il 1° luglio 2023 con i Black Keys


Due nuovi giganti della musica si aggiungono ai nomi che calcheranno il palco degli I-Days 2023THE BLACK KEYS e LIAM GALLAGHER saranno i co-headliner della serata di sabato 1 luglio 2023 della rassegna che la prossima estate porterà la migliore musica live all’Ippodromo SNAI La Maura di Milano.

Dopo l’annuncio dei primi tre headliner degli I-Days 2023, i fan hanno ora l’occasione di vedere sullo stesso palco i The Black Keys, la band che ha conquistato quattordici nomination ai Grammy Awards e sei vittorie, e Liam Gallagher, portabandiera del britpop nel mondo.

Nelle prossime settimane verranno annunciati i nomi degli altri artisti che andranno a completare il cast degli I-DAYS 2023.

BIGLIETTI

  • BIGLIETTI DISPONIBILI IN PREVENDITA MY LIVE NATION DALLE ORE 12.00 DI LUNEDÌ 5 DICEMBRE
  • VENDITA GENERALE SU TICKETMASTER, TICKETONE E VIVATICKET DALLE ORE 12.00 DI MARTEDÌ 6 DICEMBRE

Facendo seguito alla pubblicazione del terzo album solista C’MON YOU KNOW, LIAM GALLAGHER porterà il suo inconfondibile carisma in un live che proporrà ai fan italiani i suoi più grandi successi, tra i quali i brani dei due precedenti album solisti As You Were e Why Me? Why Not (anch’essi al primo posto della classifica UK nella prima settimana di pubblicazione), oltre alle hit iconiche degli Oasis che sono entrate di diritto nella storia della musica rock e della cultura pop contemporanea.

Source: Virgin Radio

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