venerdì 16 luglio 2021

Euro 2020, Liam Gallagher critica gli inglesi: "Rispetto per gli italiani. Togliersi la medaglia è irriguardoso"

Dopo aver vaticinato la vittoria dell'Italia al campionato europeo già il 20 giugno (leggi qui), Liam Gallagher ha strigliato gli inglesi per le intemperanze in campo e fuori durante la finale tra l'Inghilterra e gli azzurri, vinta dai ragazzi allenati da Roberto Mancini ai tiri di rigore. 

Dopo i fischi dei tifosi inglesi all'inno di Mameli, infatti, al momento della premiazione non è stato edificante il gesto dei giocatori di Gareth Southgate, che, infasitditi, si sono sfilati la medaglia dei secondi classificati. 

"And all that taking the medals of is disrespectful", "tutto quel togliersi le medaglie è irrispettoso", ha tuonato Liam su Twitter. "Respect to the Italians", "rispetto per gli italiani", ha poi scritto Liam in un altro tweet. 

Subito dopo la fine dei tiri di rigore, un deluso Liam aveva scritto di getto su Twitter: "Gutted about the footy but gotta BIG UP the lads and Gareth Southgate and the fans that was something else we go again on the World Cup peace n love and most of all RESPECT Raised fist LG x", "È andata come è andata. "Mi dispiace per la partita, ma dobbiamo fare grandi complimenti ai ragazzi e a Gareth Southgate e ai tifosi, che sono stati una cosa eccezionale. Ci riproveremo al mondiale (del 2022, ndr). Pace e amore e soprattutto rispetto". 

Nei giorni scorsi alcuni sostenitori inglesi si sono segnalati per un altro grave episodio, condannato dal commissario tecnico Southgate, dalla UEFA e dal premier britannico Boris Johnson. Sui social network, infatti, i calciatori che hanno sbagliato i tiri di rigore per gli inglesi - Sancho, Rashford e Saka - sono stati oggetto di insulti razzisti.

Nota a margine: qualche ora prima della finale, a un nostro tweet  Liam aveva risposto ironicamente così


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giovedì 15 luglio 2021

Video (sottot. ITA): Noel Gallagher risponde alle domande su di sé più cercate su Google

Noel Gallagher risponde alle domande su di sé più cercate su Google in questo nuovo divertente video di Radio X, sottotitolato in italiano da noi. Enjoy.



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martedì 13 luglio 2021

Oasis, nei cinema italiani dal 27 settembre il documentario sui grandiosi concerti di Knebworth del 1996

Gli Oasis hanno annunciato l’uscita dell'attesissimo documentario cinematografico sui loro concerti di venticinque anni fa a Knebworth, Oasis Knebworth 1996.

Il film sarà visibile nei cinema italiani il 27-28-29 settembre (nel mondo dal 23 settembre). I biglietti saranno in vendita da martedì 10 agosto, data che segna i 25 anni dalla prima delle due serate che hanno visto i fratelli Gallagher sul palco. Per informazioni www.oasisknebworth1996.com

Dopo quasi due anni senza grandi eventi live in tutto il mondo, Oasis Knebworth 1996 servirà da ricordo per i fan, vecchi e nuovi, dell’euforia e del legame che solo un grande concerto può portare. Oasis Knebworth 1996 è la storia del rapporto speciale tra gli Oasis e i loro fan, che hanno reso possibile la realizzazione del più grande concerto degli anni ’90.

Il concerto è costruito attorno a materiale d’archivio con contenuti inediti, filmati del backstage, oltre a interviste con la band, gli organizzatori e ai fan presenti.

Diretto dal regista vincitore di Grammy Award Jake Scott, questo film è una celebrazione cinematografica gioiosa e a tratti commovente di uno dei concerti live più iconici degli ultimi 25 anni, guidato interamente dalla musica e dalle esperienze dei fan che raccontano in prima persona quel weekend straordinario.

Le due serate da record si sono tenute il 10 e l’11 agosto 1996, con oltre un quarto di milione di giovani fan da tutto il mondo che confluirono a Knebworth Park, nell’Hertfordshire, per assistere al leggendario set.

I biglietti allora erano stati messi in vendita l’11 maggio 1996. Fuori dai negozi locali di musica e dalle biglietterie si erano formate le code dalla notte prima, e i fan di tutto il mondo passarono la giornata attaccati ai telefoni fissi per parlare con le linee di prenotazione, costantemente occupate. Il concerto aveva raggiunto il sold out in meno di 24 ore, stravolgendo tutti i record del botteghino britannico.

Gli organizzatori avevano stimato che la band avrebbe potuto vendere due se non tre volte tanto. Più del 2% della popolazione del Regno Unito aveva tentato di comprare i biglietti. 

Questi straordinari concerti vennero organizzati in un momento in cui il Regno Unito si stava lentamente riprendendo da un decennio di recessione. In uscita dagli anni ’80, lo stato d’animo della nazione stava cambiando. Una resurrezione nel campo artistico-culturale stava dando vita alla Cool Britannia e, nella loro ascesa fulminea, gli Oasis incarnavano l’ottimismo e l’audacia ritrovati. Il gruppo ha impiegato quasi due anni dalle case popolari di Manchester per diventare una delle band più famose di tutto il mondo e alle persone riunite in quei giorni, che si rispecchiavano nei cinque uomini sul palco di fronte a loro, tutto sembrava possibile.

I concerti di Knebworth, caratterizzati dall’inizio alla fine da una setlist piena di classici, dall’apertura con ‘Columbia’ e ‘Acquiesce’ fino a ‘Champagne Supernova’, ‘Don’t Look Back In Anger’, ‘Live Forever’, da una trionfante ‘I Am The Walrus’ (accompagnata dall’orchestra), a ‘Wonderwall’ (la prima canzone degli anni ’90 a superare il miliardo di stream su Spotify), rappresentarono contemporaneamente il picco del successo della band e il raduno che diventò pietra miliare di una generazione.

Il film sarà prodotto da Black Dog Films. Noel Gallagher e Liam Gallagher saranno i produttori esecutivi. Sarà finanziato e distribuito da Sony Music Entertainment e rilasciato nei cinema da Trafalgar Releasing. 

Liam Gallagher spiega “Knebworth per me è stato il Woodstock degli anni 90. Le uniche cose importanti erano la musica e le persone. Non mi ricordo molto di quel concerto, ma non lo dimenticherò mai. È stato biblico.”

Noel Gallagher afferma “Non posso credere che non abbiamo mai suonato Rock ’n’ Roll Star!”

Tom Mackay, Presidente della Sony Music Entertainment - Premium Content, dichiara “siamo emozionati all’idea di lavorare con RSA Films e Trafalgar Releasing per portare al pubblico mondiale un’incredibile esperienza cinematografica su uno dei concerti più storici degli Oasis. La premiere di Oasis Knebworth 1996 invita le generazioni dei fan che non erano presenti all’iconico evento a vivere l’energia e l’impatto duraturo della performance degli Oasis che scosse Knebworth 25 anni fa.”

Marc Allenby della Trafalgar Releasing afferma: “Il successo e il lascito infinito degli Oasis ha definito una generazione in un modo che poche band hanno avuto nella storia della musica. Siamo orgogliosi di portare questo film di celebrazione al cinema in questa speciale event release, unendo fan da tutto il mondo per commemorare il 25esimo anniversario di questi concerti storici.”

Source: Virgin Radio Italia

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lunedì 5 luglio 2021

Noel Gallagher: "Un altro lockdown? Non lo farei mai! Aprirei un locale tutto mio a Londra, tenendolo aperto 24 ore su 24, anche se ci fossi solo io lì dentro"

Ai microfoni di Absolute Radio, lo scorso 11 giugno Noel Gallagher ha parlato di come ha vissuto la quarantena imposta dalla pandemia di COVID.

"Avevo terminato un tour mondiale nel novembre 2019 e avevo fatto quattro tour mondiali di fila", ha detto l'e Oasis, "per un totale di circa sette anni. Ero pronto per un anno di pausa e per i primi tre mesi di pausa non ho fatto granché, ho ultimato molte canzoni che non avevo finito. E ovviamente le due canzoni che ho inserito in questo best of non esisterebbero senza il lockdown. In realtà non esisterebbe neanche il best of".

"Quando ho lasciato gli Oasis non volevo firmare un nuovo contratto discografico. Avevo già fatto tutte quelle cose, quindi sì, direi che ora le cose sono abbastanza facili, dato che ci sono io al comando. Se facessi i capricci, gli altri dovrebbero danzare al ritmo di quei capricci".

"Dal punto di vista privato, la quarantena è stata un periodo davvero orribile e difficile, come per tutti. E so che persone come me ne risentono meno perché hanno un grandissimo cortile, ma tutto quell'aspetto è stato duro. Per i miei figli, per mia moglie ..."

"La terza quarantena è stata la più difficile? Non riesco a immaginare di entrare in un altro lockdown. A proposito, se qualcuno del governo è in ascolto, io un altro lockdown non lo faccio. Non mi interessa quello che dite voi, io non lo farò e basta.  Comprerei un locale notturno nel West End (di Londra) e lo terrei aperto per 24 ore, quand'anche lì dentro ci fossi solo io a suonare le mie canzoni. Gallagher's Bar? Non so come lo chiamerò, ma sarà fantastico. Non entrerei in un altro lockdown". 

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sabato 3 luglio 2021

Noel Gallagher: "Alle case discografiche piacciono gli yes men come Harry Styles. E la cultura dello stare all'erta ha ristretto le libertà dei giovani"

Intervenuto l'11 giugno ad Absolute Radio, Noel Gallagher ha parlato dello stato attuale del mondo della musica, criticando le etichette discografiche ed esprimendo un'opinione negativa sull'attuale panorama musicale. Poi ha sottolineato come, a suo dire, ci siano molte meno opportunità per i giovani di oggi rispetto alle generazioni precedenti.

"La band è al suo picco assoluto, Liam è al suo picco assoluto. Guardi questo documentario sugli Oasis a Knebworth nel 1996 (di prossima uscita, ndr) ed è una vera istantanea di un'epoca passata: un quarto di milione di persone, niente telefoni cellulari, niente Internet, tutti che vivono il momento con la band. Nessuno che fa così (con il telefono in mano, ndr), tutti che cantano a perdifiato, un pubblico molto giovane ... e pensi: 'Ah, gli anni '90 ...'. Sì, sono stati l'ultimo grande decennio". 

"Penso alla generazione dei miei figli e penso che questa sia la prima generazione di ragazzi che avranno meno dei loro genitori. Quando eravamo giovani noi, avevamo più libertà e più possibilità, stili di vita migliori. I miei figli, che hanno dieci e quattordici anni, avranno meno libertà per via di questa ridicola 'cultura dello stare all'erta' (woke culture, la cultura dello 'stare all'erta' di fronte alle emergenze sociali come razzismo e discriminazioni sessuali, ndr; woke è entrato come lemma nell'Oxford English Dictionary e vuol dire "essere vigile nei confronti delle ingiustizie sociali, specialmente del razzismo", ndr) e di Internet, avranno meno opportunità perché l'economia si è sfasciata, avranno meno posti dove andare per via del COVID, che penso che non sparirà mai del tutto. Mi dispiace per loro".

"Quando la gente vede questo film (su Knebworth) ... io mi emoziono per via di quello che abbiamo perso, ma è un grande documentario su grandi band in una grande epoca. Alan McGee c'è ancora? Sì, c'è ancora, ma le etichette major hanno cacciato tutti questi tizi: lui, Alan MacDonald fondarono tutte queste etichette discografiche nelle loro camere da letto e poi le venderono per 30 milioni".

"All'industria musicale non piacciono gli anticonformisti. È successo questo, ma gli anticonformisti ci sono ancora, solo che non sono nel mainstream. E purtroppo noi siamo cresciuti con Top of the Pops e le classifiche musicali erano tutto. E ora le chart sono imbarazzanti: i pezzi in classifica li ho ascoltati una volta dopo tanti anni e mi sembra sempre la stessa canzone, con molta gente che la canta. Non hanno manco nomi, hanno numeri e lettere attaccate ai numeri, dei codici a barre o qualcosa del genere, perché molti di questi pezzi sono scritti dalle stesse persone. È triste per i ragazzi, ma che ci vuoi fare?".

"Il motivo per cui oggi non ci sono band è che negli anni '90 gli Oasis, i Primal Scream, i Blur, i Pulp e tutte queste grandi band erano il mainstream. All'industria musicale non piace il mainstream, un sacco di tizi che si drogavano, ubriachi per metà del tempo di martedì ... A loro questo non piace, piacciono tizi come Harry Styles, a cui dicono: 'Indossa questo vestito e chiudi il becco! Indossa questo, canta quello e vai a casa' ...". 

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