sabato 25 novembre 2017

Noel Gallagher contro il rock politico dei Radiohead e Liam: "Felice di non vedere la sua faccia. Ogni giorno senza Oasis è un bel giorno: voglio essere felice. Niente reunion"



Intervista di Die Welt, giornale tedesco, a Noel Gallagher, rilasciata a Milano il 9 novembre. Traduz. italiana di oasisnotizie.

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DIE WELT: Correggimi se sbaglio: il tuo nuovo album è molto politico.

Noel Gallagher: No. Dovrebbe esserlo?

DIE WELT: I tempi in cui viviamo lo suggerirebbero, ma forse la mia è solo un'ossessione personale.

Gallagher: Possibile. Non ho nulla a che fare con la politica io. La poltica è noiosa. Se ogni giorno succede la stessa cosa, questo combacia con la mia idea di noia. Sempre la stessa cosa, ogni dannato giorno. E voi giornalisti chiamate perfino notizie quello che fanno i politici. Oggi i politici sono molto efficienti, sono economisti.

DIE WELT: Perché non fare canzoni contro la politica?

Gallagher: Anche quelle sono noiose. Io ho delle opinioni, credimi, ma perché dovrei guastare la mia musica con quelle opinioni? La musica è distrazione. Alla gente piace la musica perché vuole ballare. Non vuole che qualcuno canti loro le notizie del giorno. Non puoi ballare al ritmo delle notizie. Cosa avrebbe a che vedere lo Stato Islamico con una delle mie canzoni? Come suonerebbe? Oh no, non fa per me. Lasciamo che la politica rovini la società e l'Europa. Io mi chiamo fuori. Non sono i Radiohead. Maledizione!

DIE WELT: Di cosa dovrebbero parlare le canzoni?

Gallagher: Della bellezza delle donne e dello spasso delle droghe. Concordi?

DIE WELT: Quello renderebbe la vita possibile. In una delle tue nuove canzoni canti una litania o un mantra: "Devi riprenderti". Chi o cosa si riprende e per cosa o contro cosa?

Gallagher: Vuoi proprio saperlo, eh? È quello che io chiamo giornalismo. Cosa ne pensi?

DIE WELT: Una piccola rivolta?

Gallagher: Se vuoi. Anche così va bene. Io sono aperto a tutto. Si tratta sicuramente di uscire, andare fuori, però non è un fuori specifico. Piuttosto un fuori. Quella sarebbe psicologia e non politica. A proposito, nella quarta traccia dell'album sentiamo una giovane donna che parla francese. Dice: "Attenzione! Attenzione!". Avverte sulla chiusura dei confini e sul monossido di carbonio, ma quello non sono io. Quella è la gioventù. Io ho 50 anni.

THE WORLD: La giovane musica pop dovrebbe essere più politica? Come il primo John Lennon e i punk della loro epoca?

Gallagher: Quello non lo ricordo perché ero troppo giovane. Parliamo degli anni '80. Chi cantava della guerra fredda e dei russi? O della recessione in Inghilterra? Mi viene in mente solo una canzone, Ghost Town degli Specials. Il resto era musica pop a buon prezzo. Come oggi. Sembra, però, che questa non sia solo una fissazione giornalistica in Inghilterra. Dico sempre: forza, fatemi sentire qualcosa. Tu mi fai sentire Ghost Town degli Specials. Dico: OK, qualcos'altro. Mi fanno sentire qualcosa di Billy Bragg. Dopo è quasi finita. Due canzoni in un decennio. Wow! E gli anni '70? Give Peace a Chance di John Lennon? È una dannata cosa senza senso. "Tutti parlano di rivoluzione, evoluzione, masturbazione, flagello, regolamentazione, integrazione, meditazione, Nazioni Unite, congratulazioni". Huh? Bob Dylan odia le sue canzoni di protesta, lui apprezza la sua musica pop. Io mi chiedo il perché. 

DIE WELT: Puoi cantare una canzone sulla Brexit.

Gallagher: Gesù! Sono sicuro che qualcuno ci proverà. Cos'è che fa rima con Brexit? Merda di cane? Oh, sì, la faranno. Scriveranno una canzone contro quello che la gente ha scelto. Come fanno in America, dove fanno canzoni contro il presidente che l'America ha scelto. Non è stato un colpo di stato militare, non è stato il fascismo. Donald Trump sarà anche una barzelletta, un maniaco, ma è stato scelto. Quando ho controllato l'ultima volta il significato della parola democrazia, era questo: libertà di ognuno di esprimere la propria voce. I nostri nonni hanno lottato per quello. Non devi essere d'accordo su tutto, ma non viviamo mica nella Corea del Nord. Di sicuro io per la Brexit non ho votato. La accetto, ma non farò mai una canzone a riguardo. Come si chiamano quelli di destra in Germania?

THE WORLD: Alternative für Deutschland.

Gallagher: Alternative? Almeno hanno un buon senso dell'umorismo, questi destrorsi tedeschi.

THE WORLD: Comprendi le ragioni dei favorevoli alla Brexit come Morrissey e il suo insistere sull'"inglesità"?

Gallagher: Capisco da dove viene lui. Viene da dove vengo io, ma non devo pensarla come lui. Ray Davies ha cantato il declino dell'inglesità con i Kinks nei loro anni '60. Quindi io non devo sentirmi più responsabile di quello. Nel frattempo il valore simbolico di queste denominazioni è nel dimenticatoio tanto quanto le confessioni di alcuni folli che usano camioncini per assaltare marciapiedi per purificare il mondo. Ho detto che la mia musica è troppo bella per me?

DIE WELT: Possiamo parlare del 1997?

Gallagher
: Parliamone. Cosa c'era allora?

DIE WELT: Il Britpop e gli Oasis. Loro c'erano alla festa per l'elezione di Tony Blair, quando divenne primo ministro a Downing Street.

Gallagher: E la domanda è ... ?

DIE WELT: Perché?:

Gallagher:
Difficile.

DIE WELT: Non era noioso?

Gallagher: All'epoca no. Innanzitutto ero giovane. In secondo luogo avevo una preferenza per Tony Blair. In terzo luogo ero felice di quella scelta. In quarto luogo fui invitato e non avrei mai osato ignorare una data così importante. Il numero 10 di Downing Street è l'indirizzo più famoso del Regno Unito. Finché ci vai da 'piccolo uomo', vacci. Perché dovrei pentirmene? Non lo ricordo neanche. All'epoca mi piacevano ancora la coca e lo spumante.

DIE WELT: Ti piace ancora il Partito Laburista?

Gallagher: No, lo odio, si fotta. Odio Jeremy Corbyn. Odio tutto il sistema politico, ma ci siamo già passati. Vent'anni fa la politica era diversa. La gente non era ancora così estremista, era collocata al centro, spostata un po' a destra o un po' a sinistra. Quando si sceglieva uno dei due partiti più grandi, nessuno urlava o si strappava le vesti. C'era un tizio dei conservatori e un altro tizio della gente che pensava anche un po' ai più poveri. Io parteggiavo per quello. Ho capito subito cosa significasse New Labour. Corbyn è il Vecchio Labour. Io vivo nel ventunesimo secolo. Io sono io, come individuo. Non ho mai vissuto in un paese comunista, ma penso di odiare il comunismo.

DIE WELT: Come sta la classe operaia?

Gallagher: È giù giù. Sotto la vecchia classe operaia. Abbiamo un programma televisivo che si chiama Povertà Lavorativa. Parla della gente che lavora sette giorni alla settimana ed è povera come i passerotti. Dal 1997 a oggi è successo qualcosa. Ma cosa? Sono stato abbastanza intelligente da potermi ora sedere nel mio castello e guardare questo alla TV? Per inciso, questo non mi qualifica esattamente come uno che deve votare di nuovo per il Brexit.

DIE WELT: Quattro mesi fa sei stato allo Stadio Olimpico di Berlino su un palco grandissimo per supportare gli U2.

Gallagher: C'era un piccolo Noel. Sotto la pioggia. È per quello che ero lì: cantare quello che dovevo cantare. Bono pregava. Ci apprezziamo. La differenza è che Bono caca sul mondo e vede sempre il bello in ogni cosa. Io non caco sul mondo, io vedo sempre il brutto. Ogni cosa mi fa arrabbiare. Ecco perché faccio musica e mi prendo cura della mia famiglia.

DIE WELT: La musica può cambiare il mondo.

Gallagher: Se qualcosa ha cambiato il mondo da quando io faccio musica, posso dirti che prima era diverso. Prima cosa, Internet: siamo tutti connessi l'uno con l'altro, non ci sarà più un Olocausto. D'altro canto c'è una terribile oscurità con questi video islamici. Il bene e il male sono oggi socialmente connessi. Seconda cosa, l'11 settembre ha cambiato il mondo. Il giorno dopo, il 12 settembre, il mondo era diverso. Ai nostri figli non importa del mondo prima di quella data. Quello che non si può vedere o sentire con i loro telefoni non è mai accaduto.

DIE WELT: Odi la musica che ascoltano i tuoi figli?

Gallagher: Ovviamente siamo vecchi ed è nostro dannato dovere disprezzare l'hip hop e i rottami che i nostri figli amano, ma loro apprezzano anche David Bowie, gli Stone Roses e i Beatles.

DIE WELT: Anche gli Oasis?

Gallagher: Anche gli Oasis. Un'importante band Manchester.

THE WORLD: Ne parliamo?

Gallagher: Dobbiamo parlarne? OASIS! È incredibile quello che abbiamo fatto. Dovunque vada, sconosciuti mi spiegano che gli Oasis dovrebbero riunirsi, come se tutto andasse di nuovo bene. Non so perché. Non mi importa, penso che non importi neanche a Liam. Si dà solamente troppa importanza se dice a tutti che lo farebbe anche gratis. Io non lo farei per 200 milioni di dollari. 

DIE WELT: E per 300?

Gallagher
: Per nessuna cifra al mondo. Voglio solo essere felice e non dover vedere più la faccia di Liam. Non lo incontro da due anni. Da due anni sono assolutamente felice. Ogni giorno senza gli Oasis, senza mio fratello, è un bel giorno.

traduz. di oasisnotizie - Source: Die Welt

thanks to oasis_upinthesite for the pics

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