sabato 5 marzo 2011

Intervista tradotta ai Beady Eye in Olanda

Intervista ai Beady Eye per una rivista olandese

Oor magazine - Paesi Bassi - febbraio 2011

Siamo nell'ufficio londinese del management dei Beady Eye, a poca distanza da Regent’s Park. Fuori nevica, le grandi tempeste di dicembre si avvicinano.
Oor conosce questa zona piuttosto bene per aver già intervistato gli Oasis in questo luogo, ma non era che una chiacchierata con Noel Gallagher, il solo seduto nella stanza. Ora, invece, abbiamo di fronte la band al completo. Sempre Oasis, ma formalmente Beady Eye.
Oor ha parlato con i componenti della band in momenti diversi.

Alla nostra destra c'è il chitarrista Gem Archer con la sua lunga giacca nera. Dimostra la metà dei suoi 44 anni e assomiglia spaventosamente a Paul McCartney durante il periodo di Fool on the Hill.

Dall'altro lato c'è Andy Bell, bassista degli Oasis e ora chitarrista dei Beady Eye. È il primo a rispondere a tutte le domande e colui al quale gli altri membri della band continuano a porre domande.

Chris Sharrock, alla sinistra di Andy ... non l'abbiamo visto nel pub qui vicino? È un tipo simile l'ex batterista di Robbie Williams, che entrò negli Oasis nel 2008 dopo la pubblicazione dell'ultimo disco, Dig Out Your Soul. Il tour mondiale avrebbe dovuto essere il suo warm up, finì per essere il suo canto del cigno. Sorride di gusto: "Il nome Golden Earring (gruppo hard rock olandese, ndr) l'avevano già preso!", dice, mentre gli altri riflettono sul perché hanno chiamato la band Beady Eye.

E c'è una sedia vuota ...

Sì, manca Liam Gallagher in questo primo giorno che i Beady Eye dedicano alla stampa internazionale. È ammalato, ha l'influenza. Qualcuno del management e tra i tre membri della band ha detto che è "veramente malato". Anche Andy Bell sembra abbia la stessa influenza. Gli concediamo il beneficio del dubbio.

Torniamo a Parigi, agosto 2009, Festival Rock En Seine festival. Cos'è successo veramente?

Andy: Difficile dirlo, perché ogni cosa andava già a tutto gas prima ancora che venissimo a saperlo noi. Un litigio come ne abbiamo visti frequentemente tra loro. È stupido. Nasce sempre dal nulla.

Gem: È meglio che non ti ci immischi, lasci che lo sistemino loro. Noel se n'è soltanto andato via. Spesso se ne va via, ma stavolta ha sbattuto la porta e dopo un po' ha scritto sul suo blog. Anche se sapevamo che era una cosa definitiva. Ma non so perché dopo questo litigio. Penso sia stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso.

Noel ha lasciato. Che avete fatto quella sera a Parigi?

Chris: Siamo andati a farci un drink in hotel, diventò una notte davvero lunga. Mi sentivo come se avessi vinto alla lotteria e avessi improvvisamente perso il biglietto. Penso di essere stato il più amareggiato: "E ora?". Gli altri non erano così preoccupati, piuttosto bizzarro.

Gem: Ovviamente no. A Parigi ci siamo detti: "Faremo qualcos'altro".

Andy: Eeh, non è stato così facile. Ero piuttosto scioccato per via di tutta quella confusione. Ma mi chiedi se mi preoccupavo per il futuro? No, non in quel momento.

Gem: È stato un po' come i Blur. Ci sono state un po' di telefonate. [Rivolto ad Andy] Dov'eravate tu e Liam? Sul Lago di Como?

Andy: Sì, tre giorni dopo avremmo finito il tour a Milano e le nostre mogli e i nostri bambini avevano prenotato i biglietti. Non erano rimborsabili, come succede al giorno d'oggi. Così Liam ed io siamo andati in Italia. Dopo le telefonate sapevamo per certo una cosa: non volevamo smettere di fare musica insieme. Gli Oasis erano finiti. Bisognava creare qualcosa di completamente nuovo. Ma volevamo davvero continuare l'uno con l'altro.

Gem: Sono stati i fratelli a litigare, non noi. E doveva essere quello il motivo per il quale avremmo dovuto smettere di fare musica? In un attimo spaccare la band che avevamo costruito in tutti questi anni? Noel si è defilato, era quello che ne aveva abbastanza. Liam voleva continuare. La decisione è venuta da sola.

Ragazzi, quando avete ricominciato?

Andy: Prima che gli Oasis si dividessero io e Gem avevamo già fatto i demo a tempo perso durante il tour. Spesso con Liam. Molte idee sono nate lì. Dopo il tour ci siamo presi un po' di tempo libero e ci siamo riuniti per vedere quando avremmo iniziato il nuovo programma. Abbiamo deciso di cominciare con il programma un mese dopo. Dopo un po' di birre abbiamo pensato: Vaffanculo! Ci vediamo lunedì!

Gem: Abbiamo iniziato con cose specifiche, ciascuno con una canzonee. Millionaire, Beatles and Stones e The Roller sono state le prime tre. A Natale avevamo sei canzoni. Abbiamo proseguito così finché ne avevamo tredici. Noi ne avevamo quattro ciascuno, Liam cinque e tutte sono finite sul disco in ordine cronologico di scrittura ad eccezione di Four Letter Word, che abbiamo messo come traccia di apertura. Il resto sono tutte fasi di tre canzoni.

Quando il progetto è divenuto una band?

Gem: Era sempre stata una band, amico. Sempre una band. Anche se il nome è venuto dopo. Abbiamo sempre tenuto presente che questo era un disco di debutto. Non è un seguito, non una continuazione di qualcosa. È nuovo.

Andy: Ascolta, senza Noel non ci sono Oasis. Ma ci siamo sentiti una squadra e forti abbastanza da poter fare un "progetto" simile. Capisco che ci vorrà un po' di tempo perché la gente si abitui a degli outsider. Guardi noi e vedi quattro tizi che somigliano molto agli oasis. Ma per noi la sensazione è molto diversa, nell'intimo.

I Beady Eye sono più democratici se paragonati a ...


Andy: Sì, se paragonati a conm'erano gli Oasis, Beady Eye è una democrazia. La gerarchia è totalmente diversa.

Gem: Gli Oasis erano già strutturati quando siamo venuti noi, quindi in quei termini eravamo già sotto nella gerarchia. Era sempre Noel quello che prendeva le decisioni, lui indicava la strada. Quasi sempre ero d'accordo con lui e se qualcosa non mi andava proprio a genio lui mi ascoltava sempre. Noel era un grande capo con cui lavorare.

Andy: Era un superspasso, specialmente quando la tua canzone arrivava su un album o Noel e Liam ti chiedevano la tua opinione. Ora è molto più normale, costruiamo tutti qualcosa invece di passarci i mattoni.

Gem: Se uno di noi non vuole qualcosa allora non la vuole nessuno. Capisci? Non è che votiamo e diciamo "3 a 1, quindi lo facciamo". No: o tutti e quattro o non facciamo proprio niente.

Si avverte una sensazione diversa a suonare senza
Noel?

Andy: Sì e la risposta è già nella domanda. Noel non c'è. Ha una personalità egemone, non puoi stargli dietro come musicista quando è nella stessa stanza dove ti trovi tu. Senza la sua presenza travolgente la dinamica nella stanza cambia, diventi una band diversa. Questa è la differenza: non è più la stanza, è la nostra stanza. Facciamo quello che facciamo, stiamo attenti alla gente che si trova lì e quella che non c'è.

Liam è diverso quando vicino a lui non c'è Noel?

Gem: Credo che lo conosciamo piuttosto bene, non è cambiato tanto. Quello che mi colpisce è la quantità di interesse che ora presta per l'intero processo. Notavo sempre che non gliene importava più di tanto mentre veniva fatto il disco. Spesso non c'era quando gli Oasis erano in studio. Ma questo era dovuto principalmente al fatto che Noel voleva fare comunque tutto da solo. Ora mixa, fa il mastering, fa l'artwork e tutti gli altri dettagli e non vuole stare lì solo per dire la sua su tutto, ma perché gli interessa davvero. Anche in incontri su questioni marginali lui partecipa. Ha molte intuizioni su questioni diverse, ma era offuscato dalla leadership del fratello. Il tizio aveva molto potere. Il fatto che oggi non sia qui credo che significhi che è il primo appuntamento che manca dalla notte del concerto di Parigi.
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Due settimane dopo, proprio prima di Natale, Liam è al telefono. Liam Gallagher, colui che ha appena augurato buon Natale al fratello tramite Twitter, ci porge le sue scuse per aver mancato l'appuntamento con la stampa. "Ero davvero ammalato, man", ma ora si sente molto meglio. Dice che ora a Londra sta nevicando. Al momento è stata pubblicata solo una canzone, Bring The Light. Ed è noto il titolo dell'album, Different Gear, Still Speeding. Liam è felice di come è stata accolta la band. "È fantastico. Amsterdam è sold out? Grandioso! Sapevo che avremmo catturato un po' di attenzione, ma non che le cose sarebbero avvenute cosi velocemente. Sembra che alla gente piaccia davvero vederci. E abbiamo appena cominciato! È una bella sensazione. E la cosa che mi fa ancora più piacere è che la band è grandiosa. Le prove stanno andando meravigliosamente. Stiamo mettendo giù qualcosa di veramente degno, non merdate. Sarà eccezionale!".

Nessuna tensione?

Non più, ora che suoniamo da qualche settimana. Non ho mai paura di nulla, ma a volte ti chiedi: "Riesco a pulirmi la testa da tutte le cose che sono divenute un'abitudine?". Questa è una nuova band, amico, non sono gli Oasis. Tutte le cose vecchie hanno dovuto sparire, abbiamo dovuto cominciare da zero. Per fortuna ci siamo sentiti subito a nostro agio subito, la trasformazione è stata più rapida e più agevole del previsto. Ci conosciamo da molto tempo e questo dimostra che abbiamo tutti la testa nella stessa direzione. Dalla prima sessione di prova abbiamo guardato sempre avanti, mai indietro. E facciamo ancora così.

Il nuovo titolo, ragazzi, è Different Gear, Still Speeding. Sembra un titolo ovvio ...

Sì, non è un titolo difficile. Suona bene. Ha energia, come la band. I Beady Eye sono una nuova band, abbiamo appena cominciato e suoniamo su un altro livello rispetto agli Oasis, con una marcia diversa, ma facciamo lo stesso sforzo e abbiamo la stessa intensità. L'ho detto io una notte, qualcuno l'ha scritto il mattino dopo e ha pensato: "Sarà questo, piuttosto figo!".

È più chiaro del nome Beady Eye, anch'esso opera tua, vero?

Sì, mi piace. Cosa significa? Non lo so ... Perché una band si chiama come si chiama? O suona bene o no. Beady Eye è un grande nome. Alla fine del 2011 la gente chiamerà i figli così. Un grande nome. Nel giro di alcuni mesi la gente non ne conoscerà uno migliore. Le nostre teste saranno sempre associate agli Oasis. Non volevo continuare come Liam Gallagher & band. Per molte persone sarebbe stato più facile, ma io volevo essere in una band. E se non possono continuare gli Oasis allora lo farò con i Beady Eye.

Qual è stata la prima cosa che hai fatto dopo che gli Oasis si sono divisi?

Ero a Parigi e pensavo che era un peccato, perché avevamo ancora tanta buona musica da far uscire. D'altro canto la fine la vedevo arrivare. Doveva succedere prima o poi.

Come ti sei accorto che la fine era vicina?

Le persone non lavoravano più alla stessa cosa ormai, ognuno faceva la cosa sua, Noel era sempre quello che ... Noel diceva sempre che la colpa era mia. Ciao!! Tutte le interviste per gli Oasis le faceva lui, lui era sempre in grado di controllare l'immagine che veniva mandata al mondo esterno. In realtà viveva la sua carriera solista, ci vedevamo solo sul palco. Solo per la roba tecnica. Oh be', abbiamo deciso di continuare, di fare qualcos'altro. Non è morto nessuno. Sono fiero di quello che gli Oasis hanno conseguito. È brutto che sia dovuta finire così. Ma ciò che è fatto è fatto. E oggi siamo qui!

Cos'è successo esattamente
?

La mia versione: abbiamo avuto un litigio. Noel si era comportato come uno stronzo per mesi durante il tour. Sapeva che non l'avrei sopportato a lungo, io so dirtele in faccia quando si tratta di farlo. Credo che l'abbia fatto apposta. Quella sera io ho perso le staffe, ero stufo del suo comportamento e gli ho detto quello che pensavo. Se uno si comporta come una fighetta da me può aspettarsi un pugno in faccia.

Avresti fatto o detto qualcosa di diverso se avessi saputo quali sarebbero state le conseguenze?

No, nessuno sa quello che è successo a parte noi due. Non è andato in onda in televisione, solo noi due sappiamo perché la cosa è sfuggita di mano. Ma io sono stato sempre onesto con me stesso e ho agito secondo i miei sentimenti ed ero veramente stufo. Troppo brutto per la band in ogni caso. Lui se n'è andato. E ora io ho una grande band.

Secondo gli altri componenti i Beady Eye esistevano subito dopo l'incidente.

Siamo tornati in hotel, abbiamo preso un po' di birre. Poi l'umore era tipo: pensiamo a qualcos'altro. La fine degli Oasis era un dato di fatto, lo sapevamo tutti. Era finita. Quando la polvere finisce di volare vedremo quello che sarà rimasto e con cosa continueremo. Avevamo delle canzoni. Io avevo fatto i demo di alcune cose con Andy e Gem durante i tour. Abbastanza prospettiva per il futuro. Da quelle birre di Parigi non ho mai più guardato indietro.

Hai sempre detto "Io sono gli Oasis!". Com'è stato per uno che ha vissuto come Oasis per 20 anni essere cacciato fuori dalla band all'improvviso?

Hmm, sono riuscito ad accettarlo. Ora dico a tutti che Beady Eye è solo un nome. E ho imparato che era così anche per gli Oasis. È solo un nome. Quello che conta veramente è quello che faccio, non importa sotto quale nome. Credo di non essermi lasciato dietro molto con la fine degli Oasis. SOlo la musica, le canzoni che cantavo che erano scritte da Noel. È andata. Ma io sono ancora qui. Con nuova musica, musica mia. Gli Oasis erano un guscio vuoto in cui ogni genere di persona dava il suo contributo. Il mio contributo era una di quelle cose che faceva funzionare gli Oasis. Ora sto profondendo le mie energie in qualcos'altro. È questa la differenza. Gli Oasis ora sono alle mie spalle.

Registrare questo album è stato diverso?

Oh sì! Me la sono spassata da matti! Lo studio era sotto casa mia girando l'angolo, ci potevo andare a piedi. Cominciavo a mezzogiorno e finivo a mezzanotte. Con gli Oasis l'album era già fatto quando andavo a registrare la parte cantata e lo studio era vuoto. Adesso abbiamo lavorato come band durante tutto il processo, non ero abituato a fare questo. Gem ha ritenuto di rendere la voce una parte importante nella costruzione della canzone: prima la batteria, poi il basso e poi la voce. Proprio come un aspetto da curare, non come qualcosa da mettere dopo. Per questo il sound è molto migliore, la canzone suona proprio come un'insieme. Esattamente quello che volevo. Finalmente sono riuscito a rendermi utile durante tutto il processo. È così che mi sono sentito alla fine della giornata, mi sono reso utile.

Alcuni hanno sottolineato che il ritorno delle B-side sia qualcosa che mancava agli ultimi Oasis. Cos'altro avevano perso gli Oasis?

Be', le B-side per me erano la cosa più importante. Amo le B-side, abbiamo pronte alcune canzoni eccezionali, perché no? E poi ... penso che gli Oasis avessero perso una parte della loro energia originaria nel corso del cammino. La band è diventata sempre più grande. Ogni cosa era scolpita nella pietra. Le aspettative erano altissime, sia che dipendesse da noi sia che dipendesse dal mondo esterno. Le cose SI DOVEVANO fare. Ora ci siamo sbarazzati di questo. Ora dobbiamo solo fare musica. Mettiamo tutto in um mucchio e ne tiriamo fuori della buona musica. È rinfrescante. Ti ringiovanisce, io mi sento più giovane ora che canto queste canzoni. Senza dubbio.

In una canzone come For Anyone ci fai sentire un Liam totalmente diverso rispetto a quello al quale siamo abituati. Il tuo modo di cantare cambia con l'età?

Be' sei più tu che senti questo. A casa canto sempre così, il resto del mondo non lo sente. Nelle mie canzoni canto sempre diversamente da come cantavo con gli Oasis. La gente conosce principalmente la mia voce come Oasis, ecco perché sembra diverso. Ora scrivo in modo più spensierato rispetto a quando ero negli Oasis. Quello è un sound davvero grosso, pesante, in cui devi mettere molta energia per farti sentire. Specialmente dal vivo è un modo di misurarti, cantare e ringhiare. Quando sono per conto mio non ho bisogno di quello, poi posso prestare maggiore attenzione alla mia voce e alla tecnica. Quando siamo sul palco con i Beady Eye metterò una potenza maggiore. Ma su disco mi senti come quando canto a casa.

Ora che il tuo contributo come cantautore è più rilevante che mai, la cosa modifica il modo in cui scrivi?

No, quello non è cambiato. La mia opinione sulla composizione delle canzoni non è cambiata. Se non dovessi più scrivere una canzone non mi importerebbe. Forse il prossimo disco lo scriveranno solo Andy e Gem. Ma ho già canzoni per il nuovo disco... oh, scrivo quando scrivo e non c'è altra possibilità. Sono stato in una band per 20 anni, se non avessi dovuto creare le mie canzoni allora non avrei prestato tanta attenzione a questo fatto. Ma non mi vedo come scrittore, gli altri ragazzi sono molto più bravi in questo. Mi vedo come cantante e di quante canzoni mie saranno sul disco non mi importa.

Ti sei dimostrato un grande compositore di canzoni sin dalla tua prima canzone contenuta in Standing on the Shoulder of Giants.

Be', non cammino tenendo puntata una pistola alla testa della gente per costringerla ad ascoltare le mie canzoni. A volte la gente mi dice: 'Ehi, è una bella canzone, è più bella di quanto pensassi, grazie'. Mi piace, ma ancora devo fare molta strada. Le parole, quella è la cosa più difficile. Mi escono dal culo. Ma non so mai cosa voglio dire.

Cioè le parole hanno scelto te anziché te scegliere loro?

Sì, amico, va come va. Attorno a te succedono tante di quelle cose che non mi rompo la testa a inventare melodie. Quando mi piace qualcosa, ne faccio qualcosa. La musica trova te, se vogliamo metterla su questo piano. Se la cerchi fallisci.

C'è un umore o una situazione particolare in cui le canzoni trovano te?

Devo stare a casa da solo. Mia moglie fuori, i bimbi a scuola. La mia chitarra mi guarda e mi dice: vieni qui. Sono quelli i momenti. Butto giù le parole come mi vengono sul momento. Terminare una canzone in una volta non funziona mai per me, a volte mi occorrono mesi. Ma a poco a poco sto imparando.

Suonerai la chitarra sul palco?

Preferirei mangiarmi la mia merda. Odio quando i cantanti fanno questa cosa. E ancor di più quando lo fanno i frontmen. Daltrey, Jagger, persino Ashcroft. Lasciate stare la chitarra, signori! Andate a cantare! Sembra una cosa da idioti, fai una cosa migliore se la sfasci in mille pezzi!

Il disco si apre con Four Letter Word, una canzone con un testo che colpisce: "Nothing ever lasts forever" ("Niente dura mai per sempre"). È un manifesto per una missione?

Forse, fa pensare alla gente: qual è quella parola di quattro lettere? È amore? È vagina?Può essere qualunque cosa. Credo sia una grande apertura, una canzone con le palle. Ecco perché è la traccia di apertura. ha qualcosa che gli Oasis avevano perso: le palle. E con cosa le sostituivamo? Con le ballate. Si aveva bisogno di sempre più ballate. Schifo! Toglile dai piedi, amico! Cosa c'è di meglio di un'apertura grandiosa? Siamo una rock and roll band, voglio fare rumore, non cantare canzoni d'amore. Ogni tanto va bene, ma non come cosa stabile. I Beady Eye sono al 90% rock. È una percentuale più alta di quanto non lo fossero gli Oasis in questi ultimi anni.

Simpatico che la canzone si chiami Beatles and Stones e non Beatles or Stones.

Per me ci sono stati sempre entrambi, tutt'e due le band sono eccezionali. Tutt'e due le band hanno resistito alla prova del tempo. Entrambe sono state in grado di mantenere la popolarità e la qualità. Se ho un obiettivo è quello stesso obiettivo. Ascolto ancora entrambe le band oggi. Avrei voluto far parte delle loro band, sono così grandi. Le altre band verso le quali provo le stesse sensazioni sono gli Who e i Kinks. Ray Davies abita nella mia zona, mi imbatto in lui ogni tanto. È un grande tipo. Tanto rispetto per lui. Voglio che nel giro di trent'anni possa essere in grado di dire: Vorrei stare nei Beady Eye. Invece di: Mwahh, erano OK. È questo il punto. Sto provando a fare qualcosa di monumentale, qualcosa che batte la prova del tempo. Non voglio fare musica d'altri tempi, in quel caso ogni cosa non sarebbe valsa a nulla.

Qual è la canzone che metti al primo posto tra quelle di queste band?

Jumping Jack Flash. È con quella che mi sveglio e in pochi minuti sono in piedi a causa sua. Ogni giorno. Fottuto pezzo, amico. Lo amo.

Il disco sembra un melting pot di stili e influenze. Tutti conoscono il tuo legame con le leggende del pop britannico classico. Senti influenze che non ci aspetteremmo?

No, amico, io sono piuttosto semplice. Sessanta e Settanta e basta. E ne sono felice, non mi interessa il resto.

Segui la scena musicale giovanile in Inghilterra?

No, nessun interesse. Non riguarda la musica o i testi delle canzoni. Mi lascia freddo. E se c'è qualcosa di buono in giro comunque mi raggiunge. Non vado a caccia di quella cosa. Le band che devo conoscere le conosco, credimi. Ti imbatti in tante band quando sei on the road e ai festival. Con i Beady Eye saremo tra le band più giovani.

E starete bene su questa scena?

Spero di no. Non vogliamo essere una band trendy, siamo una vera band. Mostreremo loro le canzoni trendy. Canzoni, ragazzi! Dove sono le fottute canzoni? Ci saranno band vere che non ho ancora sentito. Ma datemi classici. Si trova abbastanza nel passato. Scoprire una vecchia band è musica nuova per me.

Hai mandato a Noel gli auguri di Natale?

Sì, è il periodo dell'anno in cui si è buoni con gli altri giusto?

Nessun altro contatto?

No e neanche mi interessa.

Sei curioso di sapere cosa pensi del tuo disco?

No, ci seguirà. Gli altri ragazzi lo vedono ancora, ma è qualcosa di cui non voglio sentire parlare. Lo so che sound avrà il disco di Noel. L'avete già sentito tutti. Non male, probabilmente no. Ma sarà la stessa cosa. Un po' psichedelico, un po' Britpop classico. Dovrà cantare per tutto il disco ... Santo Cielo! Riesci ad ascoltarlo per un'ora? Noel Gallagher porta Noel Gallagher. Io ti porto i Beady Eye. Io sceglierei i secondi ... Capisci cosa intendo?

Tradotto da frjd. Grazie a General Dread di live4ever per la traduzione dall'olandese all'inglese.
Intervista pubblicata dalla rivista Oor nel febbraio 2011.


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