In piedi con le mani fermamente fissate dietro la schiena, Liam Gallagher osserva da dietro la sua frangetta con uno sguardo di profondo disprezzo. La sua bocca lascia trasparire un lieve accenno di sogghigno, ma si potrebbe dire che lui non ritiene la cosa degna di preoccupazione visto che si trova a nutrire una fame che è proprio palpabile. Se ne sta lì come una roccia immobile e impervia, impassibile a ciò che gli succede attorno. Lui è al centro dell'universo e proprio qui, proprio adesso, non importa nient'altro se non la musica a cui sta dando voce.
Quella voce, per un terzo eredità del ringhio di John Lydon e per due terzi del timbro nasale di John Lennon, sta per infiammare il paese. Questi sono inni che ben presto saranno sulla bocca di tutti, una colonna sonora dell'edonismo, della libertà e delle serate che si prolungano fino al primo mattino e oltre …
… e fu così per il primo incontro che The Quietus fece con Liam Gallagher nel maggio 1994 al Windsor’s Old Trout, quando gli Oasis, che allora portavano in tour Shakermaker, si stavano costruendo un rabbioso seguito di fan grazie ai concerti che combinavano canzoni istantaneamente accessibili con una seduttiva ferocità sonora che non si sentiva dai tempi dei Jesus & Mary Chain.
Ah, sì, i Jesus & Mary Chain. Due fratelli in guerra che alla fine andarono in pezzi dolorosamente e pubblicamente. Ed è una storia che si ripete quando Liam e il fratello maggiore Noel vedono il proprio rapporto e la propria band disintegrarsi al culmine di lotte intestine che conducono il racconto degli Oasis ad una misera e triste fine. Come gli album successivi a (What’s The Story) Morning Glory, la loro fine, nel 2009, forse è stata prevedibile, ma la verità innegabile agli occhi dei fedeli e dei detrattori è che con la chiusura di questa saga estesasi così disordinatamente, è si è aperta una voragine nel campo dell'intrattenimento e un grosso buco nel panorama culturale.
The Quietus è andato nella suite presidenziale di un hotel di Marylebone per incontrare Liam Gallagher e il chitarrista Andy Bell, pronti a lanciare la loro band post-Oasis, i Beady Eye, formata insieme ai compagni degli Oasis, il chitarrista Gem Archer e il batterista Chris Sharrock. È appena uscito l'album Different Gear, Still Speeding e il gruppo si appresta a partire per il suo primo tour in Gran Bretagna.
Contrariamente all'immagine di personaggio turnolento, Liam Gallagher si dimostra un ospite piacevole e geniale. Rilassato e a proprio agio, possiede una fiera fiducia in sé e consapevolezza di sé, che spesso ci si lascia sfuggire lungo le colonne dei giornali che produce. La sua intelligenza è evidente quando studia le domande che gli vengono rivolte e la franchezza delle sue risposte è rinfrescante e, a volte, scioccante. È questo, un punto di forza che può essere un punto debole. A differenza di molti artisti della sua levatura, che sono giocatori nel gioco della pubblicità, Gallagher si rifiuta di censurarsi e il dolore provocato dall'implosione della band che ha contribuito a creare lo conduce ad attaccare il fratello nei termini più provocatori (e a volte spiacevolmente misogini) che ci siano. Ma la sua rabbia sembra rivolta solo verso il fratello e verso se stesso.
I suoi occhi blu ti catturano lo sguardo e c'è un onnipresente senso di pericolo legato al suo comportamento che probabilmente la dice lunga sul perché due addetti alle pubbliche relazioni musicali siedono ai lati opposti della stanza come un paio di arbitri nel caso dovesse iniziare la partita.
Ovviamente non comincia e l'intervista è anzi punteggiata da molte risate. La passione che Gallagher e Bell trasudano quando discutono della loro nuova impresa musicale è il cuore di quello che li guida. Sono profondamente consapevoli di quello che hanno creato e della sua collocazione nel firmamento pop e la loro fame di successo non differisce da quella che avevano quando fondarono le rispettive band anni fa.
La divisione degli Oasis è stata ben documentata altrove, ma voi come vi siete sentiti immediatamente dopo la divisione? Vi siete sentiti sollevati o eravate in apprensione per il futuro?
> Liam Gallagher: No, sollievo no. Ma questa è la vita e tipo la vedevo arrivare. Fermentava da un po' e Noel si comportava come una fottuta donna, come una puttana e io mi comportavo come un testa di cazzo. Ma mi piace pensare che non ci sia nessun'altra ragione dietro le mie azioni perché a me piace mantenere le cose chiare. C'era molta merda in giro e veniva scritta molta merda sulla mia band e merda sulla stampa e cose così. E Noel era così fottutamente vicino alla stampa. Diceva la sua con i suoi amici altolocati. Se fossi stato io li avrei fottutamente bloccati i testa di cazzo e avrei detto ai giornalisti: "Gira un po' il tuo collo del cazzo".
Ma, sai, i suoi amici sono più importanti di suo fratello o della sua fottuta band, quindi che si fotta. Non mi piace questo. Sai, gente che mi stronca sulla stampa e poi torna nel mio camerino a bere la mia fottuta birra? Vaffanculo, non funziona così dalle mie parti, amico. Tu se sparli di me non vieni nel mio fottuto camerino a bere la mia birra. Era sostanzialmente così. Non è solo che io bevevo o puttanate come questa. Ci vogliono due persone per ballare il tango, capisci cosa intendo?
Ma come vi siete sentiti immediatamente dopo?
> LG: Sollevato, ad essere onesto; te lo concedo. Anche scioccato, ma sapevo che stava per arrivare. E ora sono molto felice che sia fottutamente tutto finito. Il che è un peccato, ma niente dura per sempre. Con il senno di poi, che è la cosa migliore, quello che ne è venuto fuori sono i Beady Eye e noi stiamo facendo musica, cazzo!
> Andy Bell: Io ero ai margini delle questioni tra Liam e Noel, ma nel contempo mi sono sentito come se tutti fossimo stati licenziati dagli Oasis. Le cose finalmente erano state portate al livello successivo. Gli Oasis erano stati una forza così enorme che finisci per sentirti come se fossi stato licenziato.
> LG: Comunque era come una cosa solista di Noel. Faceva tutto lui. Tu dicevi qualcosa tipo: "Ti piacerebbe se provassimo questo?" e ricevevi un'occhiata come se ti dicesse: "Di che cazzo stai parlando, buffone?" e questa cosa non mi passa sopra, amico. Poteva anche essere lui quello che scriveva le canzoni, ma ero io che le cantavo e mi piace pensare che le ho vendute io. Io non ho ceduto, lui non ha ceduto e i due mondi hanno colliso.
> AB: È stata la fine naturale della band. Gli Oasis avevano un periodo di vita e non sarebbe durato per sempre. Non era come una di quelle band tipo gli Stones. Doveva essere sempre una band con lo stesso spirito degli inizi. Quando ero nella band facemmo un piccolo tour senza Noel e succedevano sempre problemi e follie. Da quel momento in poi si è andati avanti così, zoppicando. Detto questo, l'ultimo tour che abbiamo fatto è stato il migliore che avessimo mai fatto. Come live band siamo migliorati molto e ai concerti negli stadi fatti in quel tour abbiamo suonato veramente bene. Ma all'interno della band qualcosa ad un certo punto doveva succedere.
Quanto tempo dopo la rottura avete deciso di formare i Beady Eye?
> AB: Siamo tornati in hotel [dopo l'abbandono di Noel] e ci siamo seduti a bere una birra ed eravamo già lì! Lì c'erano i membri dei Beady Eye, quindi non c'è voluto un grande salto per dire: "Facciamo qualcosa".
Andy, è stata mai sollevata una questione di loyalties, perchè a quanto ho capito è stato Noel a portarti nella band…
> LG: [interrompe] Vedi? È questo il punto. Noel si vedeva riconosciuti i meriti per [Chris] Sharrock, Gem, Andy e tutti gli altri e io mi vedevo riconosciuti i meriti per tutta la gente che era stata licenziata, cazzo! A Noel non bastava dire: "Bene, ingaggio Andy Bell!", perché doveva sempre passare da me. Le persone le ingaggiavamo entrambi e se qualcuno licenziava qualcun altro allora era Noel Gallagher. È stato lui a licenziare Whitey [il batterista Alan White], è stato lui a licenziare Bonehead [il chitarrista Paul Arthurs], è stato lui a licenziare Guigsy [il bassista Paul McGuigan] e chi cazzo altro, ma quando ingaggiavamo gente lo facevamo insieme. Noel ha ingaggiato qualcuno? Vaffanculo, amico!
> AB: Guarda, Noel è uscito dalla band. Non ha detto: "Andy, hai voglia di partire con me?".
> LG: E la dichiarazione è stata diramata piuttosto velocemente, cazzo, quella sera. Non è stato tipo una settimana dopo, è stato sostanzialmente: "Sono fuori di qui'. Cazzate! 'Ecco la mia dichiarazione'.
Avete mai pensato di smettere di suonare?
> LG: Mai e poi mai. Siamo qui per fare musica, amico. Noel Gallagher non ci fermerà. Vaffanculo! Lui è fratello di un fratello in una band. Se vuole venire a fare le sue fottute cose, bene, amico. Nessuno ci impedirà di fare musica per via di Noel Gallagher. Vaffanculo! Mi piace pensare che ce l'abbiamo dentro.
Da come hai descritto le modalità di lavoro negli Oasis, quanta libertà vi permettono i Beady Eye in confronto?
> AB: I Beady Eye sono una democrazia e tutti portiamo idee, tutti portiamo canzoni e ovviamente abbiamo completa livbrtà. Bisogna dire questo rispetto agli Oasis. Questo non vuol dire che negli Oasis non avessimo libertà, perché ce l'avevamo. Le dinamiche nei Beady Eye sono davvero salutari.
> LG: Stiamo tutti facendo quello che vogliamo fare per rendere questa band grande, dalla copertina dell'album alle nostre interviste, ai nostri video, alle nostre canzoni e ci stiamo calando bene nel ruolo. È una band ed è questo che mi piace. Ci stiamo guardando le spalle l'un l'altro. Se fallisce allora porteremo tutti quel peso, ma se diventa un grande successo ne godremo tutti.
Gli Oasis hanno inciso alcune incredibili pietre miliari: Knebworth, grandi notti allo Stadio di Wembley, hanno imperato nella Top 10 USA. Cosa volete raggiungere con i Beady Eye? Riuscirete ad essere all'altezza di quello? Volete essere all'altezza di quello? Siete ambiziosi in un modo diverso ora?
> AB: Totalmente diverso. Le nostre ambizioni riguardano la musica, in verità.
> LG: Sì, e fare ancora musica. Ci stiamo pensando e pensiamo che potremo essere grandi. Mi piace pensare che possiamo iniziare dove abbiamo lasciato, ma sono ancora i primi tempi.
> AB: Suoniamo un diverso tipo di canzoni e cerchiamo di non vendere la cosa degli Oasis. L'unico modo in cui potremmo venderla sarebbe suonare quelle canzoni, che non è per un cazzo tutto questo gran divertimento. Quando lo fa Noel Gallagher avrà tutto il catalogo degli Oasis ed è figo, ma noi siamo una band diversa e abbiamo la nostra manciata di canzoni e basta così.
> LG: Non abbiamo bisogno di quelle fottute canzoni, sai cosa intendo? Ma [il successo o il fallimento] dei Beady Eye non dipenderà dal non averci provato. Non ho alcun dubbio, visto che stiamo suonando meravigliosamente, le canzoni sono grandi e alcune sono lì alla pari con qualunque cosa gli Oasis abbiano mai fatto. E lo sarà anche il prossimo [album]. Ma non è nelle nostre mani, è nelle mani della gente che è al piano di sopra, ma noi stiamo fottutamente fremendo e siamo bravi tanto gli Oasis, se non di più.Quindi quali sono le vostre ambizioni?
> LG: Soltanto uscire fuori e suonare, un tour alla volta, amico. Spaccare tutto in questo tour, far sapere alla gente che non siamo cazzoni e che sappiamo suonare i nostri strumenti e che l'album è grandioso e che sappiamo suonare dal vivo; andare ai festival ed essere il fottuto argomento più chiacchierato di quel festival. Non andrò a fare da spalla a nessuno. Se poi lo facciamo o no è un altra cazzo di cosa, ma andremo lì per dominare, cazzo, e non in modo arrogante, ma dicendo: "Questa è la cosa nostra, cazzo!", e per essere l'argomento di discussione. E basta così. Poi tornare e cominciare con il nuovo disco e fare di nuovo la stessa cosa.
Vi sentite sotto pressione al momento?
> LG: Per niente. Non c'è pressione. Stiamo facendo quello che vogliamo e se non vogliamo farlo non lo facciamo.
Entrambi avete fondato band dal livello zero. Rispetto a questo, com'è formare i Beady Eye da musicisti affermati?
> AB: È molto simile. Sai, facciamo il demo di una canzone quando nella stanza c'è solo la band. Non è chic, lo fai perché lo vuoi fare quando non hai un'idea precisa. Anche se avevamo i mezzi per fondare la nostra etichetta ciò non cambia il fatto che abbiamo cominciato questo ad un livello di "esordio in una stanza" e queste sono tutte le nostre cazoni. E a me questo ricorda quel periodo della mia vita [gli inizi con i Ride].
> LG: Qui c'è la stessa fame, senza dubbio. Una volta che saremo fuori di qui e torneremo in sala prove saremo come chiunque altro, tranne che per il fatto che siamo un po' più fottutamente fighi, amico. Sta succedendo, assolutamente.
> AB: Quando vai al concerto di una band, se faranno schifo, faranno schifo. È la dinamica tra i membri della band che rende un concerto grandioso. E il pubblico ha un ruolo enorme in questo. Ed è quella stanza quello che rende tale un concerto e se non ci alziamo in piedi ci scoprono.
> LG: Vogliamo andare in giro per il mondo e suonare in tutti questi posti, sai? Vogliamo che sia un successo enorme, ma nel contempo, visto come va il mondo e cose così, non sarà una delusione se non dovesse esserlo. Non me ne starò seduto lì a fare: "Vaffanculo!". Ci alzeremo e faremo un nuovo disco. È questo che facciamo. Non cambieremo la nostra cosa solo perché al momento non siamo di moda o cos'altro, terremo duro. Vogliamo essere grandi, amico. Ma se fossimo una band più giovane e se non dovesse succedere allora il nostro mondo sarebbe rovinato un po' di più.
> AB: Ora abbiamo valori diversi. Lo scopo non è suonare allo Stadio di Wembley. Stiamo cercando quel grande disco.Il vostro primo singolo, Bring The Light, ha spiazzato molta gente, no?
> AB: Non pensavo che sarebbe stato così scioccante. Nel contesto dell'album ha senso.
> LG: Credo che [coloro che ostentano rifiuto] si sarebbero lamentati di qualunque cosa avessimo tirato fuori. Pubblichi un disco degli Oasis e si lamentano, cazzo! Sono felice che sia uscito e ringrazio il Signore per canzoni come questa. Mi ha acceso, e i ragazzi se la stanno spassando. Se la gente non ne viene presa a primo colpo, allora vaffanculo! A noi ci ha preso a primo colpo. È questa la musica che ci piace, ma non andiamo in giro in Cadillac. Vedi i miei capelli come sono? Non è che me li faccio così per le interviste e poi me li riungo! Questa è musica, amico. Questo è Elvis, questo è Jerry Lee Lewis, è Eddie Cochran. È questa l'ossatura, ma fare un disco tutto così sarebbe fottutamente ridicolo.
La stampa ultimamente sostiene che la musica rock è morta.> LG: probabilmente lo è da alcune parti. Ma non lo è dalle mie parti. È molto semplice, in realtà.
> AB: Nelle classifiche non si vede molto però, o no? Ma mi ricorda gli anni '80/'90, perché allora succedeva una cosa simile. Era tutto enormemente pop e Stock, Aitken e Waterman erano visti nello stesso modo in cui ora viene considerato X Factor.
> LG: È bello avere un disco al primo posto e un singolo al primo posto, ma non importa più, perché possiamo andare e fare concerti megatravolgenti, capisci? È quello tutto ciò che ci interessa. Siamo in giro da un po' e possiamo affrontare queste cose con un po' di coraggio. Il fatto che il singolo arrivi al 31esimo posto o cos'altro questo non significa che siamo una band di merda. È solo che i tempi sono cambiati e noi no.
> AB: I Beady Eye sono legati al primo ululato del rock & roll. La nostra musica ha quello spirito anni '50, quello spirito anni '60 e ha lo spirito punk rock, ma quando lo facciamo noi è retro, quando invece lo fanno i White Stripes è moderno. Tutto ha a che vedere con la percezione che la gente ha della tua band.
> LG: Amico, si tratta di scegliere, cazzo! Se la musica c'è allora grande! Se nessuno fa musica allora è fottutamente morta, ma se è lì allora c'è sempre speranza, cazzo! Finché la gente può dire: "Bene, stasera vado ad un concerto!" allora per me va bene. Non morirà mai.
> AB: Sai quando coltivi a maggese lo lasci per un anno? Poi ottieni un bel raccolto, e il rock è così. Va sotto terra e quando meno te lo aspetti ottieni un buon raccolto.
Ti preoccupi quando vedi che i Mumford & Sons vincono il premio per il Miglior Album ai Brits?
> LG: Credo vada bene, ma si vergognavano fottutamente di vincere e questo è un po' triste, cazzo! "Oh, non dovremmo essere qui". E allora per che cazzo sei entrato a far parte di una band? Piegano la testa e fanno: "Oh, non meritiamo", come stronzi del cazzo. Cos'è 'sta cosa? Lo avrai visto prima, quindi non fare finta di essere venuto da un'industria che produce sidro di mele!
> AB: Non ho nulla contro di loro, ma ho la sensazione che siano tornati in camerino e abbiano detto: "YEAH!" [mima il gesto vittorioso del pugno].
> LG: Comunque sono meglio dei Take That, no?
Parliamo delle influenze. Liam, sei cresciuto a Manchester negli anni '80 e a quanto ho capito l'elettronica e l'hip-hop erano ovunque. Questo ha avuto un impatto sulla tua vita? E se sì, perché quelle influenze non si sono manifestate nella tua musica?
> LG: Perché ora non mi piacciono. C'è quella canzone strana che ogni tanto esce, tipo Traktor dei Wretch 32. Sono tipo i So Solid Crew, ma credo siano migliori. Mi piace. Una canzone e pensi: "Mi piace!". È un suono che in me provoca qualcosa, ma non compro l'album.
> AB: La musica dance e la cultura hip-hop entrano sempre nella musica rock ed è una cosa continua, ma quando si tratta di nominare i tuoi album preferiti di tutti i tempi dici Hendrix o Beatles perché il tuo cuore è là.
> LG: Sono ben consapevole del fatto che il nostro nuovo album sia stato fatto prima. Non è niente di nuovo, ma è fottutamente grandioso. Sono ben consapevole del fatto che la gente dica: "Bene, sai, avresti potuto metterci alcuni fottuti beat", ma non lo faccio tanto per farlo. Non è roba per noi, cazzo! Siamo abbatsanza felici di fare la cosa rock & roll.
> AB: Non si tratta di copiare. La metà delle band che vogliono essere moderne si copiano a vicenda e non sono autentiche nel modo che io apprezzo. Io sono autentico, Liam è autentico e noi siamo una band autentica perché facciamo quello che sentiamo. Non ci sentiamo limitati da [considerazioni del tipo] "Oh, potremmo ottenere questo se facessimo una canzone in questo modo". Facciamo quello che facciamo naturalmente e ci fa sentire bene e abbiamo le palle per alzarci e farlo.
> LG: Ci piace quello che facciamo. Ho sentito quel cazzo di disco dei Radiohead e mi chiedo: "Cosa?!". Mi piace pensare che quello che facciamo, noi lo facciamo fottutamente bene. Loro scrivono una canzone su un fottuto albero? Fammi il piacere! Un albero di mille anni? Ma fottiti! Uno pensa che scrivano una canzone su un albero moderno o uno che è stato piantato la settimana scorsa. Sai cosa intendo?
State per pubblicare l'album di debutto dei Beady Eye e inevitabilmente i coltelli della critica si stanno affilando. Le critiche pungono ancora dopo tutto questo tempo?
> LG: Ognuno ha tutto il diritto di criticare il nostro disco. Ognuno ha ogni fottuto diritto di dire: "Oh, sono i Beatles, sono gli Stones, sono i Kinks!", ma ho la pelle spessa. Tutto quello che voglio è che ai ragazzi piaccia. Del resto non me ne fotte un cazzo. Non l'avremmo fatto uscire se non fossimo stati presi da questo disco al 100%. Altrimenti non avremmo avuto questa conversazione. Questo è il disco che volevamo fare, questi sono i vestiti che ci piace fottutamente indossare, queste sono le bevande che ci piace bere, queste sono le sigarette che ci piace fumare. È inutile prendersi in giro. Tanto vale concederti quello che ti piace, cazzo! La vita è troppo corta, quindi tanto vale divertirsi. Non è che ti privi di tutta la merda a causa di qualche fottuto testa di cazzo della stampa.
Le tue attività extracurriculari comprendono la tua linea di abbigliamento Pretty Green e ti sei anche avventurato nel mondo della produzione cinematografica, visto che stai trasponendo in film The Longest Cocktail Party di Richard DiLello, la testimonianza sulla Apple Records. Come sta uscendo il film?> LG: Sta andando tutto bene. Non stiamo reinventando la storia. Stiamo tornando indietro e stiamo sistemando alcune cose, riempiendole con gemme del passato con influenze anni '60. Mi piace. Sta migliorando sempre più [Liam dice in inglese: "It’s getting better all the time", proprio come una famosa canzone dei Beatles, ndr] ed è fottutamente grandioso, ed è bello avere questo ruolo. È una cosa personale e la gente apprezzerà o meno. Non mi sfiora per un cazzo!
Ho visto la sceneggiatura ed è grandiosa. Mi fa ridere e incuriosisce e sarà l'effetto che farà. ma se sarà morboso e noioso allora non vedrà la luce. Il mio ruolo consiste nello scegliere le persone giuste. È coinvolto Jesse Armstrong del Peep Show ed è una cosa fottutamente buona, amico. Ho letto la sceneggiatura, lui l'ha accorciata un po' e mi ha fatto rotolare per terra. Se riusciamo a mantenerla così sarà buono, amico. Cè molto umorismo, ma è anche un po' oscuro. Non è una cosa sola, ha un po' di tutto. Ma sicuramente ci sono delle parti fottutamente buffe e un po' di oscurità.
Consideri il tuo rapporto con Noel irrimediabilmente compromesso?
> LG: Non ci sono attorno a lui persone che gli dicano: "Risolvi la cosa" e io non ho attorno a me persone che mi dicano: "Risolvi la cosa". Ci sono molte persone in mezzo alla faccenda, non faccio nomi, ma non sento di dover andare nella sua cazzo di casa e vedermi sbattere la porta in faccia. Non c'è alcun incoraggiamento da nessuna delle parti, mentre se ci fosse allora si risolverebbe. Ma risolvere perché? Lui vuole andare per fatti suoi e fare la sua fottuta musica ed essere lui il figo e far sapere a tutti che sa tirare lo sciacquone senza la band o che si sa versare il fottuto tè e questo va bene. Io non ho tempo per quelle fottute stronzate nella mia vita.
Voglio far parte di una band e fare grandi dischi. Non ho un cazzo di tempo per dire "Oh, guarda cosa so fare! So fare questo! E io so licenziare la gente, cazzo!". Per me queste sono stronzate e gente simile deve crescere; lui deve andare e fare la fottuta merda. Stammi a sentire, cazzo, non me ne sto qui seduto ad aspettare che lui mi venga a dire: "Oh, sto per fare la mia carriera solista e voi ragazzi potete aspettare cinque anni mentre io impazzo a destra e a manca e me la spasso e poi vi telefono, cazzo, se la cosa non va bene come la gente si aspetta". Vaffanculo! Noi ce ne siamo andati! Siamo fuori di qui!
Mettiamo di trovarci nel 2014 e che qualcuno si avvicini a te con un'enorme valigia di contante proponendoti di riformare gli Oasis per il ventesimo anniversario di Definitely Maybe. Lo faresti?
> LG: Grazie al mio lavoro precedente con gli Oasis so che ancora non ne ho bisogno. Non dico "mai", ma al momento manco una cazzo di possibilità. Ma non sarebbe per denaro, amico. Mi piace pensare che se tornassimo insieme - cosa che non faremo per un cazzo - ma se lo facessimo allora sarebbe per i fan. Sarebbe per la gente e per la musica e non per i fottuti soldi. Fanculo a quella merda!
Siete una band uscita bene, ma pensate che la vostra carriera possa sopravvivere alla calvizie?
> LG: No, non potrebbe. Ma ci sono i trapianti di capelli al giorno d'oggi. Guarda quello stronzetto di Ant and Dec! Era fottutamente calvo nella cosa della giungla e ora ha una cazzo di testa fitta di capelli come quella di Warren Beatty in Shampoo. Ho cambiato canale per vedere ‘News At Nine’ e poi sono tornato sul canale e aveva i capelli! Ma è una cosa fottutamente terribile, no?
> AB: È tipo Francis Rossi, poverino! La coda di cavallo alla fine ha dovuto cedere.
> LG: Ma non è che poteva andare davanti alla testa, o no? Preferisco ingrigire che perdere fottutamente i capelli e se ingrigisco non mi tingerò i capelli. The Quietus - tradotto da frjd
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