Il gruppo rifondato dopo il litigio dei due Gallagher fa tappa a Milano per il tour europeo. Stesse sonorità, ma nessun rimpianto per il passato: "Eravamo forti, ma quella storia è finita". E Liam racconta: "Con mio fratello non ci vediamo più, ma so che non durerà per sempre. Purtroppo".
di Luigi Bolognini
MILANO - Come sono bravi questi Beady Eye, sembrano gli Oasis: stessa musica aperta, positiva e ottimista, ariose schitarrate senza cupezze, nel più puro stile brit pop, il genere con cui band come appunto Oasis, Travis, Coldplay, Verve, Blur hanno segnato un'epoca da metà anni Novanta. Ma se i Beady Eye sembrano gli Oasis è perché sono gli Oasis. Però depurati della scoria radioattiva, ovvero Noel Gallagher, che ha abbandonato il gruppo in un tempestoso pre-concerto a Parigi, nell'agosto 2009. Dopo aver probabilmente festeggiato, i quattro superstiti (il fratello-coltello Liam, Gem Archer alla chitarra, Andy Bell al basso e Chris Sharrock alla batteria) non ci hanno pensato troppo: hanno cambiato nome e continuato a fare musica. Il loro primo disco "Different gear, still speeding" (ovvero, diversa marcia ma sempre veloci) è uscito da poco, ora sono già in giro per l'Europa con un tour che ha toccato Milano nei giorni scorsi e tornerà in Italia il 9 luglio per l'Heineken Jammin' Festival di Venezia.
Partiamo dal nome, che significa?
"Letteralmente 'occhi a spillo', cioè un invito a stare attenti, a guardarsi intorno cauti. In realtà l'abbiamo scelto perché ci piaceva il suono e quando lo abbiamo immaginato su poster e copertine di dischi ci pareva che stesse bene. L'importante era cambiare. Gli Oasis sono stati una gran cosa, ma sono finiti. Non facciamo neanche le loro canzoni ai concerti, solo le nostre".
E i fan come prendono il fatto di non ascoltare "Champagne supernova", "Don't look back in anger" e le altre canzoni che hanno reso celebri gli Oasis?
"Benissimo. Perché le canzoni dei Beady eye sono appena uscite, quindi sono curiosi di ascoltarle dal vivo, per molti sono nuove, quindi le vecchie il pubblico neppure ce le chiede. Gli piacciono molto, a quanto pare, ma quelle del prossimo disco saranno ancora meglio: queste sono ancora molto Oasis, d'altronde molte sono state composte in quel periodo".
Gli Oasis si sono sciolti nell'agosto 2009, il vostro tour è iniziato adesso. Vi è mancato il palco?
"Sì e no. In effetti Noel se n'è andato quando stava finendo un tour dopo il quale saremmo stati in pausa dai concerti per cinque anni. Quindi in realtà l'astinenza è durata molto meno del previsto".
Liam, sappiamo che non ama domande su suo fratello. Però dobbiamo chiederle cosa sia successo davvero tra di voi.
"Niente di particolare, davvero. Una discussione banalissima su neppure ricordo cosa. Ma è stata l'ultima, la corda era quasi spezzata e quello è stato lo strattone finale. Doveva succedere, visti i rapporti tra noi, è successo. Meglio così. Non ci sopportavamo, parlavamo solo sul palco e in sala incisione, poi ognuno andava per la propria strada. Non ci siamo più cercati. Ma so che non potrà continuare così in eterno e prima o poi ci parleremo di nuovo, purtroppo".
Nel disco c'è una canzone "Four letter word", che parla di qualcuno che se ne va, di scelte di orgoglio. E guarda caso Noel è una parola di quattro lettere, come dice il titolo.
"Già, un bel caso. Ma ci sono tante parole che hanno quattro lettere. Anche love. E in inglese "four letter word" è un modo per indicare una parolaccia senza dirlo. Probabilmente anche voi in italiano avrete una parolaccia di quattro lettere, e anche in altre lingue è così. Insomma, pensate quello che volete".
Liam, lei è di Manchester ed è tifoso del City. Contento della squadra? E di Balotelli?
"Sì, contento. Mi sembra che stiamo facendo un bel campionato. Se riusciamo a entrare in Champions League sarà anche meglio, ma abbiamo fatto vedere un bel calcio. Balotelli mi piace molto, anche se è criticatissimo. Se riuscirà a mettere la testa a posto diventerà uno dei più grandi in circolazione".
Se.
"Certo, se. Indubbiamente ha dei problemi, credo che non abbia avuto un'infanzia facile. Ma mi piace anche perché è un ragazzo del popolo, lo capisco".
Chiusura con la musica. Complessi e cantanti preferiti dell'ultimo mezzo secolo?
"Beatles. Rolling Stones. Stone Roses. Who. Ah, e i Beady Eye".
La Repubblica
29 marzo 2011
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