venerdì 15 novembre 2019

Maxi intervista a Liam Gallagher: "Gli Oasis? Entusiasmo per me come per loro allora. No, Noel, non eravamo i più importanti: c'è ancora lavoro da fare"

Dio benedica Liam Gallagher. È l'ultimo del suo genere in molti modi. È sfacciato, è divertente, è controverso, è umile, è intransigente. È l'ultima rock star. Di sicuro ci sono altre rock star, ma nessuno porta lo spirito della rock star degli anni '70, le feste scatenate, il "dritto in faccia", la rock star che vive lo stile di vita rock.

Leggete solo questo breve passaggio: "Non voglio mai diventare un fottuto musicista, roba che esci sul palco e poi dici: 'Oh, che cosa hai fatto?'. E sono appena stato a casa, cazzo, a mangiare il tofu. E a bere, cazzo, aceto di sidro di mele, e ora vi canterò canzoni per due ore. Quella cosa mi annoia a morte. Devi ancora sentirlo davvero, amico".

Chi parla ancora così? Nessuno. E il rock è molto più noioso per questo motivo. La cosa divertente è che quando parlo con Gallagher lui parla dell'essere un devoto padre di famiglia, dei postumi delle sbornie che ora avverte. A 47 anni, per fortuna, non vive ancora lo stile di vita festoso.

Ha un nuovo superbo album da solista, Why Me? Why Not. Si è appena esibito per alcune date negli Stati Uniti con gli Who. È felice. Sorprendentemente, quando si parla di riunirsi con suo fratello Noel per il ritorno degli Oasis, non mi dice di andarmene a fanculo.

Dice: "Se succede, succede. Sarebbe bello. Mia mamma vorrebbe vederci di nuovo sul palco. Preferirei di gran lunga essere fratello con mio fratello piuttosto che andare in giro con lui, odiandoci l'un l'altro e semplicemente dividendoci i soldi. Non lo farei. Fanculo a quella roba".

Godetevi l'ultimo del suo genere, Liam Gallagher.

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(Steve Baltin): Stavo appena leggendo l'intervista che hai fatto con Billboard, e una delle cose di cui hai parlato è che le persone si aspettano ancora che tu conduca lo stile di vita edonistico e che la gente venga da te e ti chieda una birra, ti chieda un biccherino. Ma hai anche rallentato.

(Liam Gallagher): Devi prendere tutto con moderazione, vero? Voglio dire, mi piace uscire a correre di tanto in tanto, ma poi mi piace anche andare a trascorrere le mie giornate al pub e devastarmi completamente, cazzo, e fumare fino alle calende greche. Non fumo erba e tutto il resto. Ogni tanto, se c'è un treno di passaggio, può darsi che io ci salti sopra. Il treno ganzo, come si suol dire, e roba così, ma, d'altronde, non ci resto su troppo a lungo, perché questi postumi di una sbornia richiedono troppo tempo. Faccio ancora festa e cose così, ma di certo non lo faccio per 48 ore e cagate simili. Quella voce che era molto silenziosa di notte e mi faceva "Vai a letto" ora è piuttosto forte. La voce che ora mi dice di andare letto la sento molto più facilmente e molto più chiaramente. Mi dice solo: "Vai a letto". E io: "Va bene". Ed è un peccato, perché pensavo che sarei diventato molto più sordo invecchiando. Ma non l'ho fatto. Il mio udito è molto migliore, cazzo, il che è un vero peccato.

In termini di ascolto, sarebbe potuta andare diversamente. Stai facendo questi concerti con gli Who. Guarda Pete Townsend e il suo acufene.
Mi entusiasma suonare con loro, amico, è dannatamente fantastico.
Sorprendente. Non riesco a credere che cantino e suonino per due ore e mezza ogni sera. Non che vorrei farlo se potessi, perché penso che sia un po' lunghetto. Chiunque suoni per fottute due ore e mezza è pazzo. Penso che la durata perfetta per il concerto per me sia un'ora e 15 minuti, 30 minuti, e mi sto allargando. Un'ora, perfetta. Ma sì, onore a lui se che se la sente ancora, e a loro che ancora riescono a farlo, capisci cosa intendo?


C'è stato un momento in cui ti sei reso conto che i postumi di una sbornia ora richiedono più tempo per essere curati e all'improvviso fai: "Quando è successo?"

Te lo dico quando è successo.
Cazzo se me lo ricordo! È successo, e proprio così. Mi alzavo la mattina e dicevo: "Vado al cazzo di pub proprio ora, alle 11". E ora quando sono entrato lì, avrò avuto 37 anni, ho fatto: "Oh, cazzo! Sono al cazzo di pub. Penso che resterò a letto tutto il giorno". È allora che è successo.

Trovi che essendo più felice stai apprezzando di più anche la musica?

Sì, ma ovviamente apprezzo lo stile di vita di questo mondo del rock and roll, senza dubbio, perché è importante apprezzarlo. Non ho mai voluto fare musica. Ci sono le rock and roll star e ci sono i musicisti. Conosco un sacco di musicisti che non sono rock and roll star.  E non vorrei mai esserlo. Penso di aver equilibrato bene le due cose. Il lato rock and roll è molto importante per me, tanto quanto sedermi a scrivere una cazzo di canzone. Se non scrivero mai più un'altra cazzo di canzone, la farò scrivere a qualcun altro e la canterò. Quindi è importante che io faccia esattamente quello che c'è scritto sul barattolo, per quanto mi è possibile.   

Nel contempo, però, in Why Me? Why Not., che è un grande disco, si sente che c'è ancora passione. C'è ancora quel fuoco.

Come ho detto, se riesci a bilanciare bene le cose ... D'altro canto non ha senso essere una rock and roll star se non hai musica, perché allora stai solo sognando, no? Quindi è bello trovare un equilibrio, ma sì, lo stile di vita è importante tanto quanto la musica. Be', conosco un sacco di persone che fanno: "Fanculo lo stile di vita. Conta solo la musica". Be', per me non è così.

Per te chi sono quegli artisti che avevano il perfetto equilibrio tra stile di vita e musica?

Keith Moon.
Sapeva suonare la batteria e sapeva fare festa. John Lennon non era un grande festaiolo. Si è dato una calmata verso la fine ... E sono sicuro che succederà, ma non mi beccherete a preparare il fottuto pane in un qualsiasi momento. Ascolta, amico, sono fortunato ad essere ancora qui, e ovviamente Keith Moon è morto e roba così, ma penso che Keith Moon ce l'avesse. Amava suonare quella batteria, amico, e la suonava bene. Ma usciva anche a fare festa.

C'è qualcosa nei batteristi.
Pensa anche a John Bonham.


Anche  John Bonham. Quindi sì, finché puoi salire sul palco ed emozionare alcune persone, e roba così, e fare la cosa tua, va bene. Odierei essere astemio. Lo odio. Il pensiero di dover salire sul palco ed essere sobrio e freddo. Comunque non bevo quando vado sul palco, ma immagino di dover vivere quello stile di vita. Ma astemio, porca troia, sparatemi ora! Non riuscirei a gestirlo. Dovrei trovare un altro lavoro. Forse il fioraio o qualcosa che andrebbe bene con il mio non bere. Se qualcuno stasera mi dicesse,"Non puoi più bere", o "Non puoi fumare o non puoi più cazzeggiare", non ha senso essere un rocker. Che cazzo di senso ha, amico? Stai solo fingendo. Potresti anche andare e fare il bibliotecario o qualcosa del genere. Oppure andare a preparare il tofu.

Per questo album ci sono forse delle canzoni particolari che non hai ancora eseguito dal vivo e che ti entusiasma suonare dal vivo e vedere come si traducono sul palco?

Sì, be', abbiamo fatto un po' di prove prima di tornare sulla scena. Abbiamo fatto Shockwave, Once, The River, ne abbiamo qualcun'altra da fare. Non eseguiremo dal vivo tutto l'album quando torneremo in Inghilterra. Ne suoneremo cinque o sei, forse sei tratte dall'altro album e poi forse 10 canzoni degli Oasis. Bisogna dare alla gente quello che vuole. Quindi è un buon mix, amico.

Ci sono canzoni tali per cui sei stato particolarmente sorpreso o piacevolmente sorpreso nel vedere quanto il pubblico gravita su questi brani?

Vuoi che tutti si divertano, e non capisco le persone che salgono sul palco ed eseguono le proprie canzoni meno note e tutti rimangono lì a russare, cazzo. Semplicemente non ne vedo il senso. In un certo senso pensi: "Be', chi è la persona più importante? Sono io o sei tu? O sono i fan?". E per me in fin dei conti penso che siano le persone a venire a vederti. Non posso andare lassù e suonare le canzoni che voglio suonare io. Non saltelleranno, quindi sì, devi suonare quello che vogliono, amico. Quando hai 20 anni e hai un'indole combattiva, fai il cazzo che ti pare, vero? E poi la gente in un certo senso segue la corrente e roba così, ma quando arrivi a 47 anni pensi che sei ancora qui a fare questo. Quindi penso che sia il momento di abbandonare l'atteggiamento e suonare quello che la gente vuole.

Ci sono artisti che ammiri davvero per il loro spettacolo sul palco, il modo in cui lo gestiscono?

Gli Stones e gli Who. Ascolta, mi piacerebbe essere in grado di cantare per due ore e mezza, ma non ci riuscirei proprio, amico. Non lo so. Per me, ascolta, penso molto alla vecchia brigata, ecco cosa facevano loro. Ma penso che per molti di quelli più giovani che sono venuti dopo non si trattava di stare lì da molto tempo. Si trattava solo di andare lì e fare una cazzo di dichiarazione. I Pistols e roba del genere, e le band che sono andato a vedere, gli Stone Roses, suonavano solo per un'ora. Se dipendesse da me, farei un'ora di concerto, spaccando, poi prenderei le mie cose e me ne andrei a fanculo, lasciandoli mentre ne vorrebbero di più.

È interessante che tu dica di fare una dichiarazione, perché è divertente: ovviamente con gli Oasis hai fatto una dichiarazione. Nel secondo album da solista, qual è l'affermazione che vuoi che la gente tragga dal concerto e dall'album adesso?

Non lo so, ma ho fatto tutto quello che sono venuto a fare.
Gli Oasis erano la cosa (giusta, ndr), quindi ora voglio solo cantare bene, fare un buon concerto e voglio che si divertano tanto quanto me. Non ho una grande idea di dove dovrei essere. Voglio solo continuare a fare musica il più a lungo possibile. Ho fatto tutto quello che volevo che voi faceste.

Quando sei nel bel mezzo di tutto questo, non giovi dell'apprezzamento.
Non hai la prospettiva. Quindi c'è stato un momento in cui ti sei reso conto di aver fatto tutto quello che volevi fare?

Non ho fatto musica per quattro anni, perché ho versato molto latte sul piano personale, nella vita personale, ho fatto un sacco di cazzate. Pensavo: "Come cazzo torno sul palco a cantare quelle canzoni?". Si spera che la gente voglia ancora sentire la mia voce e cose così, quindi ho dovuto andare a fare questa cosa da solista e poi l'ho fatta e ha funzionato bene. E quindi sì, sono proprio felice che la gente voglia ancora sentirmi cantare o gridare o urlare o qual è la cosa che faccio io.

Quindi è stato in quel periodo di quattro anni che ti sei reso conto che volevi davvero continuare a fare musica?

Sì. Mi mancava e pensavo: "Porca troia, è l'unica cosa che posso davvero fare, che sono quasi bravo a fare". Quindi ho pensato: "Devo tornarci". E devo ingoiare un boccone amaro, il che va bene. Liberarmi di un po' di risentimento, perché ne avevo molto negli anni '90, il che va bene, perché tutti fanno così. Ma quando compi quarant'anni e cose così, pensi: "Devo proprio darmi una cazzo di calmata e rientrare". Ma va bene tutto, amico. Fremo all'idea di tornare sul palco a cantare canzoni. Quindi non importa come ci arrivi.

Ci sono delle canzoni degli Oasis che ti piace particolarmente rivisitare o per le quali hai una preferenza?

Siamo tornati a farne alcune delle vecchie, ma ho sempre avuto il massimo rispetto per questi pezzi, amico. E hanno significato sempre tutto per me e hanno ancora lo stesso identico significato che avevano allora. Nel cantarle ci metto anima e corpo, quindi non le ho mai prese alla leggera. È bello tornare a farle e sentire che ancora riesci a cantarle. E una volta che ti togli il pensiero, dici: "Riesco ancora a farlo". Non così bene, ma ho sempre avuto il massimo rispetto per quelle canzoni. Mi piace fare Rock and Roll Star. Non torno mai a casa senza averla fatta. Mi piace fare Morning Glory. Mi piacciono Slide Away, Columbia, Live Forever, Champagne Supernova. Tutte. Mi piacciono tutte, amico.

Come ho detto, è difficile avere quella prospettiva quando sei nel bel mezzo di qualcosa.

Hai ragione. È una campana di vetro, no? Non sai se te la stai godendo o no. La stai solo facendo, cazzo, perché sei stato mandato a farla, ma poi quando ci ripensi fai: "Avrei voluto godermela un pochino di più o avere un po' di rispetto per questa cosa". Ma penso di rispettarla.

Ora puoi fare un passo indietro e capire perché le canzoni si collegavano alla gente in modo così stretto e perché gli Oasis erano così popolari?

Siamo famosi sono in Inghilterra, in realtà. Non era poi così dannatamente popolare. Ecco perché la cosa mi fa incavolare. E quando la gente attorno a me fa: "Oasis importanti", non eravamo la band più importante del mondo. I cazzo di Coldplay sono più importanti di noi quaggiù. I Muse sono più importanti di noi quaggiù. I cazzo di 1975 sono più importanti. Dobbiamo lavorare ancora molto. Siamo la più grande fottuta invenzione dopo il pane affettato in Inghilterra. Siamo stati la cosa più famosa d'Inghilterra per molto tempo, ma abbiamo molto lavoro ancora da fare come band, in tutto il mondo, per poter andare in giro pensando di essere la band più importante del mondo. In Inghilterra ci sono band più importanti di noi, che sono più importanti di noi fuori dall'Inghilterra. I cazzo di Muse suonano negli stadi a Los Angeles. Noi non abbiamo mai suonato negli stadi lì. Noi suonavamo nei palazzetti. Semplicemente dicevamo che eravamo la band più importante del mondo. Molta gente ci credeva, ma, ripensandoci, non lo eravamo. Quindi è per questo che quando sento our kid che se ne sta lì a fare: "Oh, no, abbiamo fatto quello che siamo venuti a fare, cazzo"... Avremmo potuto essere i più grandi e non lo siamo stati, quindi si vergogni. Con gli Oasis la questione non era solo se fossimo più importanti. Eravamo anche personalità importanti che viaggiavano. Che viaggiavano un po', e il look e tutta quella roba. Quindi penso che quelle siano molte delle cose che mancano. C'è molta gente in Inghilterra e nessuno va in giro vestito come Chris Martin. Nessuno andava in giro vestito come i Muse. Noi avevamo anche il look. Non siamo stati la band più importante del mondo. Ne siamo lontani. E quella cosa mi dà la cazzo di rabbia per cantare.

Però vent'anni fa l'avresti potuto ammettere?


Vent'anni fa non l'avrei mai ammesso, ma lo sapevo. Sapevo anche, nel profondo, che avremmo dovuto fare, avremmo dovuto continuare a fare grandi dischi per gettare le fondamenta, ovviamente.

Ma sei in un un luogo felice, stai facendo musica.

Sono in un luogo felice con i figli, bene, mi sento bene, faccio sold out in grandi posti in Inghilterra, sostengo mio figlio o le loro vecchie band e roba così. Va tutto bene. Non sto cercando di essere importante. Non seguo quella cosa adesso. Sono solo qui per continuare a cantare canzoni e fare buoni dischi.

Ma le faccende non ancora ultimate ti fanno pensare a una reunion?

Non lo farei mai per soldi. Ho abbastanza soldi. E comunque non l'ho mai fatto per soldi. Con gli Oasis si trattava di uscire da Manchester, andare a vedere il mondo, spassarsela. Non era mai una questione di soldi. L'ho fatto per soldi solo perché sapevo che c'era un'altra azienda che prendeva il 20% e lui si prendeva i soldi. Se smetti di prendere i nostri soldi, lo faremo tutti in cambio di nulla. Quindi se l'argomento è rimettere insieme gli Oasis, ascolta, preferirei di gran lunga essere fratello con mio fratello che andare in tour con lui, a odiarsi l'un l'altro e semplicemente dividerci i soldi. Fanculo a quella roba.

Ma hai detto che non accadrà mai.

Non mi importa se accadrà o no. Se non accade, non accade. Sarebbe bello. A mia madre piacerebbe vederci di nuovo sul palco. Non si tratta di soldi, ma sono piuttosto felice di fare la cosa mia. La gente sta venendo ai miei concerti in Inghilterra e la cosa sta decollando e quando se ne vanno è come se fosse un concerto degli Oasis. Ci sono persone che saltellano, si rompno le cazzo di bottiglie addosso, appiccano fuoco l'uno all'altro ed è una cosa rock, quindi così mi piace un sacco.

Source: Forbes - traduzione di oasisnotizie

Thanks to Devoti di Liam Gallagher

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