traduz. italiana: oasisnotizie - Source: Huck Magazine
Liam Gallagher si sveglia alle cinque ogni mattina e corre per Hampstead Heath, Londra, proprio quando albeggia e in giro non c'è anima viva. Altrimenti sembra che in testa gli scoppi una bomba.
"Ogni cosa va in pappa", dice. "Sono come una casalinga nevrotica".
Oggi, per fortuna, non è uno di quei giorni. Anche se ha trascorso la scorsa settimana ad esibirsi per i festival europei, con la sensazione di essere stato sparato fuori da un cannone, la routine del cantante è stata reimpostata con successo.
"Mi sento rampante, cazzo!", dice con una risatina maliziosa, seduto nel giardino di una birreria di Highgate, vicino dove abita. Giacca nera, pantaloni marroni e mocassini, il 44enne proietta un'aura di impenetrabile fiducia in se stesso. È amichevole e di buon umore - niente è ritenuto fuori dai limiti - ma ha una convinzione d'acciaio.
È difficile dire se sia incorporata nel suo carattere o se sia un modo di motivare se stesso in vista di un importante punto di svolta della propria carriera. Ottobre vedrà Liam pubblicare il suo album di debutto come solista, As You Were, 26 anni dopo aver fondato gli Oasis e quattro anni dopo aver sciolto i Beady Eye (formati nel 2009 con il resto degli Oasis tranne il fratello Noel, il giorno dopo lo scioglimento della band).
L'ultimo periodo è stato funestato da subbugli personali. C'è stato un divorzio, una battaglia legale per il mantenimento di una figlia: una sfocatura di avvocati e noia claustrofobica. Nel frattempo Liam e Noel hanno mantenuto la loro ostilità, non parlando più l'uno con l'altro. Ma ora è tempo di una nuova sfida.
Come frontman degli Oasis Liam credeva che la vera grandezza richiedesse più di canzoni-inno. L'edonismo, le polemiche, la mentalità spensierata hanno aiutato ad elevare la musica. E Liam ha personificato questo meglio di chiunque altro.
E l'ha fatto anche con un tempismo perfetto. Dopo anni di acid house e grunge le chart della metà degli anni '90 avevano bisogno di un tipo diverso di spavalderia. Gli Oasis colsero quell'opportunità e divennero senza dubbio la più importante band del mondo.
Il panorama, però, da allora è cambiato molto. Può darsi che Liam sia la più grande icona rock vivente ("lo hanno detto gli altri e io credo che non abbiano torto, cazzo"), ma può anche darsi che sia l'ultima.
La musica si muove per cicli e ad un certo punto le nuove rock star sono divenute i DJ. "Davvero?", dice Liam con stupore e derisione, con le sue folte sopracciglia che si avvicinano. "Non nel mio mondo, non lo sono. Cosa, Calvin Fottuto Harris? La cazzo di persona più noiosa? Fanculo, amico ... Te lo dico io cosa sono diventati: i nuovi commercialisti!".
La nuova musica sembra insipida, dice, perché è inondata da carrieristi smidollati. Nessuno si fa cacciare dai club, nessuno parla a vanvera. E questo significa che non c'è competizione.
"Penso che la gente stia iniziando a rendersi conto di cosa le manchi", dice, con un sorrisetto sfacciato. "Qualcuno che è dedito alla cosa al 100%, qualcuno che non racconta stronzate alla gente o non sopporta le stronzate".
Questo finisce per essere il perfetto innesco per tutto quello che segue. Acceso a sufficienza, Liam si lancia tuonando nella conversazione, con gli occhi blu che perforano ogni domanda con uno sguardo che dice: "Prendiamola. Cosa viene dopo?".
Liam Gallagher si sveglia alle cinque ogni mattina e corre per Hampstead Heath, Londra, proprio quando albeggia e in giro non c'è anima viva. Altrimenti sembra che in testa gli scoppi una bomba.
"Ogni cosa va in pappa", dice. "Sono come una casalinga nevrotica".
Oggi, per fortuna, non è uno di quei giorni. Anche se ha trascorso la scorsa settimana ad esibirsi per i festival europei, con la sensazione di essere stato sparato fuori da un cannone, la routine del cantante è stata reimpostata con successo.
"Mi sento rampante, cazzo!", dice con una risatina maliziosa, seduto nel giardino di una birreria di Highgate, vicino dove abita. Giacca nera, pantaloni marroni e mocassini, il 44enne proietta un'aura di impenetrabile fiducia in se stesso. È amichevole e di buon umore - niente è ritenuto fuori dai limiti - ma ha una convinzione d'acciaio.
È difficile dire se sia incorporata nel suo carattere o se sia un modo di motivare se stesso in vista di un importante punto di svolta della propria carriera. Ottobre vedrà Liam pubblicare il suo album di debutto come solista, As You Were, 26 anni dopo aver fondato gli Oasis e quattro anni dopo aver sciolto i Beady Eye (formati nel 2009 con il resto degli Oasis tranne il fratello Noel, il giorno dopo lo scioglimento della band).
L'ultimo periodo è stato funestato da subbugli personali. C'è stato un divorzio, una battaglia legale per il mantenimento di una figlia: una sfocatura di avvocati e noia claustrofobica. Nel frattempo Liam e Noel hanno mantenuto la loro ostilità, non parlando più l'uno con l'altro. Ma ora è tempo di una nuova sfida.
Come frontman degli Oasis Liam credeva che la vera grandezza richiedesse più di canzoni-inno. L'edonismo, le polemiche, la mentalità spensierata hanno aiutato ad elevare la musica. E Liam ha personificato questo meglio di chiunque altro.
E l'ha fatto anche con un tempismo perfetto. Dopo anni di acid house e grunge le chart della metà degli anni '90 avevano bisogno di un tipo diverso di spavalderia. Gli Oasis colsero quell'opportunità e divennero senza dubbio la più importante band del mondo.
Il panorama, però, da allora è cambiato molto. Può darsi che Liam sia la più grande icona rock vivente ("lo hanno detto gli altri e io credo che non abbiano torto, cazzo"), ma può anche darsi che sia l'ultima.
La musica si muove per cicli e ad un certo punto le nuove rock star sono divenute i DJ. "Davvero?", dice Liam con stupore e derisione, con le sue folte sopracciglia che si avvicinano. "Non nel mio mondo, non lo sono. Cosa, Calvin Fottuto Harris? La cazzo di persona più noiosa? Fanculo, amico ... Te lo dico io cosa sono diventati: i nuovi commercialisti!".
La nuova musica sembra insipida, dice, perché è inondata da carrieristi smidollati. Nessuno si fa cacciare dai club, nessuno parla a vanvera. E questo significa che non c'è competizione.
"Penso che la gente stia iniziando a rendersi conto di cosa le manchi", dice, con un sorrisetto sfacciato. "Qualcuno che è dedito alla cosa al 100%, qualcuno che non racconta stronzate alla gente o non sopporta le stronzate".
Questo finisce per essere il perfetto innesco per tutto quello che segue. Acceso a sufficienza, Liam si lancia tuonando nella conversazione, con gli occhi blu che perforano ogni domanda con uno sguardo che dice: "Prendiamola. Cosa viene dopo?".
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Senti di averci messo la faccia pubblicando un disco a tuo nome?
Ascolta, ci sarà gente a cui non piacerò, punto. "È un coglione. Fanculo". So tollerarlo perché dò tante cose buone quante ne ricevo.
Ci saranno dei critici che lo apprezzeranno e persone che metteranno il cazzo di coltello nella piaga. Non importa. Finché piacerà ai fan faremo un altro disco. Se a loro non piacerà sarà inutile che io lo faccia.
Con gli album dei Beady Eye la gente semplicemente non prestava ascolto o forse le cose non si sono 'connesse' per una qualche ragione. Forse era troppo vicino allo scioglimento degli Oasis o la formazione era troppo simile. Forse semplicemente non era abbastanza buono, cazzo. Ma penso che a questo la gente risponderà in modo diverso.
Se la domanda significa "Sei nervoso?", per un cazzo! Sono fiducioso. Fanculo chiunque altro. Questo è un buon disco.
Sì. Quando si sono sciolti i Beady Eye avrei potuto chiudere con la musica. Era tipo: "Fanculo. Ci sono molte merdate nella mia testa. Non ho una band". Non me ne fregava nulla di trovarne un'altra. Non l'avevo mai fatto. Mi ero unito ai Rain, che erano miei amici, 20 anni e qualcosa fa. Loro poi diventarono gli Oasis. Poi i Beady Eye erano una specie di Oasis, quindi il pensiero di andare a cercare dei compagni di band mi terrorizzava. "Voglio davvero essere Liam Gallagher? Mi può fregare di tutte le stronzate che ne conseguono? Forse è ora di andarsene via e non fare niente". Poi mi sono annoiato.
A che punto della noia hai pensato: "Bene, non posso più fare questo"?
Ogni giorno era proprio un incubo totale. Non avevo niente da fare. Essendo io uno che si alza presto al mattino, la mia giornata era fatta e finita alle nove del mattino. Non puoi suonare più di tanto la chitarra, non puoi guardare più di tanto la TV.
Mia moglie era fuori a lavorare, i miei figli erano a scuola. Finisci semplicemente per andare al pub. La noia ti uccide, amico.
Avevi paura di diventare irrilevante?
Non sarò mai irrilevante. Ci potrebbe essere un momento in cui non venderò dischi o la gente ne avrà avuto abbastanza della mia merda, il che va bene. Non c'è nulla di peggio che vedere qualcuno che prova ad infilare la propria musica giù per la gola delle persone. Di sicuro non mi beccherete da Lorraine Kelly mentre provo a vendere un disco. (Batte le mani, ndr) È tutto scritto nelle cazzo di stelle, amico. So per certo che c'è un posto per Liam Gallagher in questo cazzo di mondo. Senza un cazzo di dubbio. Non sto facendo lo stronzo presuntuoso. Semplicemente non c'è nessun altro che faccia quello che faccio io.
Errori? Penso di non averne fatto nessuno.
Non hai rimpianti?
No. Ogni cosa succede per un cazzo di motivo, amico. Ogni cosa. Mi pento di aver fatto male ad un po' di persone lungo il cammino, ma è la vita. Succede ai macellai, succede alle foreste, succede ai cioccolatai e succede alle rock 'n' roll star. Ma non mi pento di nessuna decisione che abbia preso.
Anche quando eri alle prese con tutte le merdate degli ultimi anni ci saranno stati dei momenti in cui hai pensato: "Qui la situazione difficile me la sono cercata da solo".
Sì. Oh, non darò mai la colpa a nessun altro. Ma nessun rimpianto, davvero. Ho fatto pace con tutte le persone che contano. Voltiamo pagina. Non puoi scusarti per il resto della tua vita. E io non lo farò. Lo dirò una volta e o lo accetti o no.
Trovi difficile chiedere scusa?
No, è facile. Lo metterò anche in una canzone (ride, ndr).
Bold è una canzone come si deve. Cosa ti passava per la testa quando l'hai scritta?
(Ragiona sul testo, ndr). "Gonna take you off my list of to-dos…", "ti toglierò dalla lista delle cose da fare". Stai depennando tutte le teste di cazzo, capisci? Quando era in corso quella cosa del divorzio molti amici o persone che erano con me quando avevo una band ... È quella vecchia cosa del non ci sono quando hai bisogno di loro.
Quando tutto va bene, quando ci sono bevande da bere ti mettono il braccio attorno al collo. Ma se la svignano quando sei nella merda fino al collo. Non che io avessi bisogno di loro, comunque.
(continua a declamare il testo, ndr). "Yes, I’ve been bold; I didn’t do what I was told", "sì, sono stato audace; non ho fatto quello che mi era stato detto". Questo parla da sé. Con me sai cosa avrai.
Hai la sensazione che un artista abbia bisogno che nella sua vita ci sia qualche conflitto per dire qualcosa per cui valga la pena?
Sento che le migliori canzoni vengono da gente che ha vissuto veramente, senza dubbio. Se ogni cosa è sempre rosea sarai proprio il cazzo di James Blunt o cos'altro. C'è bisogno che succeda un po' di merda, capisci cosa intendo?
Ma non penso mai: "Scriverò una canzone sul mio divorzio". Se scrivessi una canzone su Noel verrebbe fuori una merda.
Qualunque cosa accada (dentro di te) deve uscire fuori ad un certo punto, ma non puoi forzarla e io sono cauto riguardo a cosa metto fuori. Torno su una canzone molte, molte volte per assicurarmi di non dare via molte cose.
(Risponde rapidamente, ndr). Sul fatto che io sia una primadonna. Cazzo, ne sono proprio lontano. Lontano da una primadonna.
Be', all'apice degli Oasis avete soggiornato in un hotel della mia città natale, Bray, appena fuori Dublino, perché apparentemente la vostra reputazione di distruttori dei luoghi significava che non vi avrebbe accettato nessun luogo della capitale. Come sei arrivato a quel punto?
Oddio, non me lo ricordo. Ci sono state un po' di stanze sfasciate, sì, ma non penso che l'avrei fatto a Dublino. Ho troppo rispetto per gli irlandesi. Fanculo quella roba. Mia madre sarebbe andata fuori dai gangheri, cazzo. (Fa l'accento irlandese, ndr). The fuckin’ state of ye.
Non mi piace quello, amico. Può darsi che abbia soggiornato in diversi hotel perché io e il nostro ragazzo (Noel, ndr) litigavamo, ma di sicuro non fu a causa di ... nah..
Una volta un amico del mio capo andò da te in un pub e ti chiese: "Sei Liam Gallagher?". E tu rispondesti: "No, mi vesto come lui in modo da poter dire agli stronzi come te di andare a fare in culo".
Liam Gallagher al DCODE Festival di Madrid, 9 settembre |
Nel documentario Oasis: Supersonic tua madre dice che nascendo togliesti Noel dal centro dell'attenzione.
Sì, succede sempre così. Se sei il figlio mediano pensi di avere la strada spianata. Poi ta-dah! Spunta fuori il nuovo figlio e tutto attorno a te diventa un po' scuro, no? Fai ... (fa il gesto delle due dita, compiaciuto, ndr).
E il tuo fratello maggiore, Paul? Com'è il rapporto tra voi due?
Non credo che lui parli molto con Noel, perché non gli ha acceso fuochi né gli ha mandato cioccolate quando pubblicato il suo secondo album. E Noel vuole un rullo di tamburi in marcia. Quindi penso che abbia litigato con lui, ma io e Paul andiamo d'accordo. Siamo nella realtà. Io ero in una band con Noel. Quella non era la realtà, quindi quale che sia il rapporto che ho avuto con Noel, è stato dentro una bolla.
Le telefono ogni singolo giorno. Due, tre volte al giorno. E ogni tanto le faccio: "Hai sentito il piccoletto?". Lei dice di sì e io faccio: "Cammina ancora?". E lei: "Smettila". (Ride, ndr) Penso che l'altro giorno lui abbia telefonato per chiedere quando uscirà il mio album. È un po' ficcanaso su quello che sto facendo. Sulla stampa darà l'impressione di non sapere neanche che esisto. Ma sotto sotto gli verrà la tremarella, amico. È nervoso.
Ma non è una rottura di coglioni per tua madre fare da mediatrice? Non dice: "Parlatevi e basta"?
Sì, certamente. Non è felice di tutto questo. Penso che a questo punto lei se ne lavi le mani e basta. Io ho figli e quando non vanno d'accordo è sconvolgente, quindi sono sicuro che sia dura, ma cosa ci puoi fare? A lui io non piaccio, a me non piace lui. Non mi piacciono i suoi amici, a lui non piacciono i miei amici. A me non piace cosa è diventato, a lui non piace cosa io non sono diventato. Al momento nel nostro mondo la cosa non si realizza.
Gli Oasis non torneranno insieme. Lui ha fatto una svolta a sinistra e io sto ancora percorrendo il cammino che eravamo destinati a percorrere. Per quanto mi riguarda si è trasformato in un coglione aziendale. Non so se potrei stare in una band con lui e sono sicuro che neanche lui vorrebbe essere in una band con me.
Sa che ci sarebbe un'ombra su di lui. Sa che si vedrebbe lontano un miglio, cazzo, perché io sono uno che manterrebbe assoluto contatto con la realtà al cento per cento. Lui sembrerebbe proprio un cazzo di ragazzo conservatore accanto a me.
Rimettere insieme gli Oasis ora lo si farebbe solo per soldi, non sarebbe per amore. E per quanto mi riguarda significava più che ottenere un assegno. Non ho bisogno di soldi e sono sicuro che neanche lui ne abbia bisogno, quindi resta in sospeso fino a quando tutti e due non raggiungeremo un accordo secondo cui all'uno piace l'altro. Al momento non andiamo d'accordo, cazzo.
E se tra 20 anni tu ti guardassi indietro e pensassi: "Se solo uno di noi due avesse sollevato la cornetta ...".
Non lo so, ma non importa. Non è che facciamo parte di una piccola band. Tra 20 anni, se torneremo insieme o se uno di noi non ci sarà, avremo ancora quello che avevamo. Non è che non ci sia nessun'altra cosa da fare. Abbiamo trasformato le teste di una generazione. Abbiamo fatto dei concerti fantastici, dei dischi fantastici. Sarebbe bello fare tutto di nuovo perché la gente lo vuole - una nuova generazione - ma di sicuro non me ne starei seduto a fare: "Porca troia, se solo ...".
Non abbiamo sfondato in America e sarebbe stato bello, credo, conciarli per le feste. Ma non importa. A me importava solo essere importanti in Inghilterra. La ragione principale per far tornare insieme gli Oasis è per me e Noel ricostruire il nostro rapporto sul serio ed essere veramente onesti su questo.
Sono sicuro che molta gente vuole vederci riuniti per quello: mettere da parte le nostre merdate e diventare di nuovo amici ... tanto quanto vogliono saltellare e gridare l'uno all'altro stupidi testi. Ma la vita non funziona così a volte, no?
Hai detto che ti fa incazzare il fatto che alcuni fan degli Oasis pensino che la band non esista più per colpa tua. Perché?
Mi fa incazzare perché io sono stato, e sono ancora, completamente un Oasis. Il modo in cui la band è finita fu programmato. Non credete per un solo istante che sia successo in quel modo (dopo il litigio di Parigi, ndr).
La Ignition (il management della band, ndr) e Noel Gallagher hanno pensato: "Come cazzo usciamo da questa situazione in modo da poterti fare intraprendere la carriera da solista senza causare clamore? Daremo la colpa a quella testa di cazzo lì, che beve troppo".
Quindi senti di essere caduto in quella trappola?
Senza un cazzo di dubbio, amico. Sapevano quello che facevano. Il nostro ragazzo (Noel, ndr) faceva degli incontrini con Paul Weller. "Come sei uscito dai Jam?". E con Johnny Marr. "Come sei uscito da una delle band più importanti del paese (gli Smiths, ndr)?". Era tutto predisposto e quella testa di cazzo lì ci è cascata, il che va bene. Ma non c'è un limite temporale perché venga fuori la verità. Comunque adesso la gente se ne sta rendendo conto. Di sicuro non li ho rovinati io gli Oasis. Io gli Oasis li amo, cazzo. Perché avrei voluto scioglierli? Questa cosa mi urta proprio, cazzo. Ma i veri fan degli Oasis non hanno preso le parti di nessuno. Fanno: "Porca troia, quei due!" (alza gli occhi, ndr).
Senza un cazzo di dubbio, amico. Sapevano quello che facevano. Il nostro ragazzo (Noel, ndr) faceva degli incontrini con Paul Weller. "Come sei uscito dai Jam?". E con Johnny Marr. "Come sei uscito da una delle band più importanti del paese (gli Smiths, ndr)?". Era tutto predisposto e quella testa di cazzo lì ci è cascata, il che va bene. Ma non c'è un limite temporale perché venga fuori la verità. Comunque adesso la gente se ne sta rendendo conto. Di sicuro non li ho rovinati io gli Oasis. Io gli Oasis li amo, cazzo. Perché avrei voluto scioglierli? Questa cosa mi urta proprio, cazzo. Ma i veri fan degli Oasis non hanno preso le parti di nessuno. Fanno: "Porca troia, quei due!" (alza gli occhi, ndr).
Ho sempre combattuto un po' con il mio caratteraccio. Invecchiando ho imparato a dominarlo, ma so ancora essere piuttosto impaziente.
Buono! Buon per te, amico.
No, ma non lo voglio.
Oh, giusto. Lo amo. Amo avere le mie bellissime sensazioni piene quando faccio il coglione sdolcinato e amo quella cazzo di irascibilità che ti compare in tre secondi. Conta come lo riporti alla normalità, però, come lo bilanci.
Lo amo, cazzo. Se qualcuno mi guarda storto ... (lancia un'occhiataccia intimidatoria, ndr) di sicuro so come dominarlo, ma devi anche essere arrabbiato, amico. Ti fa bene ... Don't look back in anger il cazzo!
Se un amico di tuo figlio ti chiedesse un consiglio, qual è la cosa che sicuramente gli sconsiglieresti di fare?
Voglio dire: nella vita devi percorrere la tua strada, no? Non ho scusanti, amico. Non posso dare consigli perché ho fatto di tutto; forse è stato sbagliato e forse è stato giusto.
Il mio consiglio è: "Non chiedere consigli". Semplicemente vivi la vita e vedi cosa succede. Si tratta di questo con il rock 'n' roll, capisci? Non si tratta di come ti cacci nei guai, ma di come te ne tiri fuori.
traduz. italiana: oasisnotizie
Articolo pubblicato in Huck 61 – The No Regrets Issue, pubblicato l'11 agosto 2017. Source: Huck Magazine
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