sabato 15 ottobre 2011

Noel Gallagher: "Rispetto a Liam sono più solitario. Loro sfasciavano i bar ..."

L'11 ottobre Noel Gallagher è tornato a parlare con Steve Lamacq di BBC 6 Music, dove ha presentato il suo nuovo disco solista. Ecco la chiacchierata di Noel.


Noel ha parlato della durata ideale degli album musicali. "La traccia 1, la 6 e la 10 sono le più importanti del disco. La traccia d'apertura e quella di chiusura sono le più importanti", ha detto Noel, che ha rivelato che non avrebbe voluto inserire più di 11 canzoni nel suo disco di debutto come solista.


"Gli album sono troppo lunghi di questi tempi", ha spiegato il cantante. "Gli album dovrebbero durare quanto il primo tempo di una partita di calcio: 45 minuti e basta. Anche i concerti dovrebbero durare 45 minuti. Gente che suona per 2 o 3 ore ... è insensato. Quando senti un album dopo mezz'ora fai: 'Hai detto tutto ora'. Capisci?".

Lamacq ha detto a Noel che Rock'n'Roll Star, primo brano di Definitely Maybe, è una delle migliori tracce d'apertura di sempre. "Dio buono, per un anno intero mi chiesi quale mettere come prima traccia. E poi ha influenzato la scena per i dieci anni seguenti. Tutti i grandi album hanno grandi pezzi d'apertura, come Holidays in the Sun (traccia di Never Mind the Bollocks, here's the Sex Pistols, ndr) e Disorder (da Unknown Pleasures) dei Joy Division. Anche Son of a Gun dei La's e I Wanna Be Adored (degli Stone Roses, ndr).

Poi un consiglio: "Se qualcuno è in ascolto, vi dico: il primo singolo dovrebbe essere sempre la traccia 3. Sai perché? Perché un tempo la gente che andava nei negozi per mettersi le cuffie e sentire i dischi spegneva dopo la terza canzone. Se arrivava alla terza canzone e non le piaceva allora non aveva interesse ad acquistare il disco".

Ecco cosa dice Noel a proposito di Everybody's on the Run: "Ognuno è in fuga da qualcosa. Stiamo tutti affondando ... nuotando nello stesso mare. Se dobbiamo solo accettare le cose? Sì, siamo solo piccoli uomini, non possiamo cambiare il corso delle cose".


Noel ricorda l'ascesa dei Nirvana nel '91. "Lavoravo ancora per gli Inspiral Carpets. Ricordo di aver ascoltato Smells Like Teen Spirit alla radio mentre ero seduto lì nel loro ufficio. Strano a dirsi, io mi unii agli Oasis proprio allora, ma Liam e Bonehead avevano scritto una canzone intitolata Take Me - la si trova su Internet come bootleg - che non è dinamica come quella canzone, ma aveva lo stesso giro di basso di Smells Like Teen Spirit. Ricordo che ascoltandola pensai: 'È nuova. Non l'ho mai sentita prima. Ricordo che comprai quell'album e quelle melodie mi presero. Il modo in cui si incontrano melodie e chitarre, che forgiano il suono di Definitely Maybe".


"Rimpiango di non aver mai incontrato Kurt. Non li ho mai visti dal vivo. Avevo i biglietti per vederli alla Manchester Academy, ma non andai a vederli. È un mio rimpianto. Non ricordo cosa stessi facendo, comunque non ci andai. Lui era mancino e gemelli come me. Lo presi come un segno premonitore. Sicuramente sarei andato d'accordo con lui se l'avessi incontrato, ma non l'ho mai fatto".

Sul sogno di diventare una rock star. "Pensavo che sarei entrato nel music business, ma quando crescevo suonando la chitarra nessuno dei miei amici era interessato alla musica. Per entrare nel mondo della musica devi conoscere gente che fa musica. Io non conoscevo nessuno. Incontrai gli Inspiral e andai a lavorare con loro. Guadagnavo 300 sterline a settimana, potevo mangiarmi tutte le patatine che volevo. Viaggiavo per il mondo e pensavo che era fantastico. Non pensavo ad altro finché Liam non mi chiese di entrare nella band. C'era un vuoto lasciato dagli Happy Mondays, che non si erano sciolti, ma non facevano niente. Non c'era niente da fare, non c'erano concerti in programma all'Hacienda. Suonammo alla prima edizione del City Festival in un wine bar e la reazione fu praticamente inesistente. L'anno dopo suonammo e fu bello, ma era l'unica cosa che ci fosse, perchè la scena si era spostata da Manchester a Londra: le due band più grandi erano i Blur e i Suede".

Sui presunti messaggi che un cantante vuole comunicare con i suoi brani Noel ha detto: "Quando senti un disco dovresti decidere tu il significato che i testi hanno per te. Ed è quello il significato che hanno. Quando un cantante ti parla del significato della sua canzone resti deluso: 'Davvero? Pensa tu, parlava del suo cane ...'. Tu pensi che la canzone parli di te".


"Siccome non scrivo più i testi per Liam ... quando sono andato in studi oa registrare il mio ingegnere mi ha chiesto se avessi dei testi e io gli ho detto che erano tutti qui nella mia testa. Poi quando sono andato verso il microfono me li sono ricordati tutti e penso sia un buon segno quando ti rimangono tutti chiusi nella testa. Poi all'editore servivano i testi e li ho battuti tutti a macchina usando il mio computer. Sei settimane mi ci sono volute per batterli tutti. Se ci fosse un filmato dei 
cavernicoli ripresi mentre scoprono il fuoco, la scena sarebbe simile alla mia di fronte al pc. Le espressioni facciali erano le stesse: un dito puntato, la lingua fuori: 'Uuuh!'".


"Paul Weller ha un grande juke box. Ogni volta lo cambia. Dentro ci mette musica soul, Syd Barret, molte cose. Quando mi ha fattos entire le canzoni del suo disco 22 Dreams gli ho detto che suonava come un 25enne che fa dischi. È divenuto il mio vicino di casa a Maida Vale. dalla finestra della mia cucina vedo la sua finestra. Lui mi manda sms: 'Vai alla finestra'. E io: 'OK, aspetta che mi rimetto i pantaloni ...'".

Noel ha poi parlato dei mesi successivi allo scioglimento della band: "La prima volta che ho pensato che non ero più un Oasis? Quando ho finito di sistemare le questioni legali dei diritti d'autore. Mi ci sono volute un po' di settimane. Poi per fortuna la stagione calcistica era appena iniziata. Ho preso la decisione seguente: prima cosa non fare nulla. Molta gente che lascia delle band fa subito un disco, ma bisogna prendersi una pausa. Non ha senso mettersi un nuovo cappello solo per togliersi il vecchio. Devi dare alla gente il tempo di abituarsi alla situazione".

A proposito delle differenze tra Liam e Noel, il giornalista ha detto a Noel di essere arrivato alla conclusione che rispetto a Liam lui non aveva il desiderio continuo di uscire e fare gruppo insieme agli altri compagni di band. "Sì, anche quando io mi unii alla band loro uscivano sempre insieme, mentre io scrivevo le canzoni. Ero lì per altri motivi. Loro uscivano pensando a sfasciare bar ... io ero piuttosto invidioso, come loro del resto: loro volevano essere cantautori, io volevo essere 'uno dei ragazzi'. Ma comunque sono sempre stato solitario, sempre".

"Il mio nuovo tastierista, che poi suonava con noi Oasis nel Be Here Now tour, un mago errabondo: non fa mai due volte la stessa cosa. Alla fine di quel tour lo avevamo fatto a pezzi ... Comunque ero più ansioso quando ero negli Oasis, perché Liam di solito non si presentava in studio e robe simili. Come ad MTV Unplugged. Non potrei mai scordarmi di quando il tizio annunciava l'ingresso sul palco e lui nel corridoio del camerino mi fece: 'Non lo faccio più. Me ne vado!'. E io: 'E me lo dici ora? Stiamo provando da un mese ...'. E lui: 'Ciaooo'".


Un commento su altre due nuove canzoni: "Soldier Boys and Jesus Freaks è molto 'visiva'. In ogni verso ci sono tutte cose che vedevo in televisione. Cose che ricordo della guerra in Iraq. Religione e soldati sono inutili. Se la gente non entrasse nell'esercito non ci sarebbero guerre e il mondo sarebbe un posto migliore alla fine ...". "Stranded on the Wrong Beach, la penultima traccia, che è una traccia molto importante, parla di queste persone arrivate in quello che pensano sia il paradiso, invece è la spiaggia sbagliata".


"La cosa bella della musica è questa: se dieci persone ascoltano una canzone, la canzone avrà dieci significati diversi".

Alla fine Noel ha spiegato come nell'ultimo quindicennio sia cambiato completamente il music business. "Per trent'anni il modo di fare e vendere dischi ha funzionato, dagli anni '60 ai '90. Poi all'improvviso è andato via per sempre. La gente andava ai concerti per sentire le canzoni, nei negozi di dischi per comprare i dischi. Ora il re è Internet. Però da quando ho un computer spendo più soldi in musica di quanto non facessi prima. Lentamente è stata erosa tutta la grande tradizione. La musica ora è percepita diversamente da questa nuova generazione. È più intrattenimento e meno spiritualità, magia"..

"Quando uno mi ferma per strada e mi chiede un autografo gli chiedo sempre: 'Che te ne fai? Per metterlo in un cassetto con quello di Barbara Windsor?'. Che senso ha che la gente ti firmi le cose? Posso capirlo se sono uscito da un concerto e qualcuno mi passa un album per autografarlo ... Io non ho mai domandato un autografo. Mi feci solo una foto con Neil Young".

by oasisnotizie





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