martedì 11 ottobre 2011

Noel Gallagher alla radio: "Disco solista? Con gli Oasis non avevo tempo per farlo"

Noel Gallagher è stato ospite ieri di Zane Lowe su BBC Radio 1.
Ecco una traduzione delle parole di Noel.

audio sotto il post

Noel ha detto: "Ho un solo ostacolo da superare: il primo concerto. A parte quello tutto sta andando secondo i piani, quasi inquietante ... La gente mi chiede quale successo mi aspetto dal mio album, ormai non si possono giudicare queste cose. Pubblico un disco ogni tre anni e ogni volta cambia il traguardo. Un singolo esce, ma in realtà non esce: esce alla radio, ma ancora non esce. Non ho capacità di controllo: è interesse mio come di tutti gli altri vedere cosa succederà".

Noel ha raccontato che negli ultimi tempi con gli Oasis la musica non era la cosa più importante. "Devo dire che, con tutta la volontà del mondo, per gli ultimi dischi degli Oasis valeva il discorso: 'OK, ragazzi, state facendo uscire un disco. Eccezionale! Quando suonate a Wembley?'. Capisci? Più vai avanti più ha importanza il marchio e quella roba là, perché la gente non era proprio interessata ai nuovi dischi. Ma è stato interessante veder decollare la cosa dei Beady Eye, perchè la gente parlava proprio musica. Di cosa significasse per Liam e per la band, è interessante. Se fosse statp un disco degli Oasis non avrebbero parlato della musica, ma di qualunque altra cosa. È bellissimo stare in quella posizione, non fraintendermi: preferirei sempre fare sold out per tre sere a Wembley senza che la gente se ne fotta della tracklist dell'album piuttosto che suonare per due sere al Waterhouse domandandosi: 'Come cambieremo il mondo?'. Dici che ho fatto entrambe le cose? Dai su ... ".

A proposito del disco Noel ha detto: "L'ho finito nel Regno Unito prima di andare a mixarlo a Los Angeles e l'ho ascoltato per sei mesi. E ho avuto un controllo totale su cosa ci sarebbe stato all'inizio, al centro, su cosa ci sarebbe stato alla fine, su come avrebbe dovuto fluire, su quale canzone avrebbe dovuto avere gli archi. È stato bello prendersi un po' di tempo senza pressioni del tipo: 'Se non fai così allora dovresti fare così'. Tre canzoni sono tre brani epici che cominciano piano e poi crescono. Ne ho messo uno all'inizio, uno al centro e uno alla fine. Stop the Clocks è al centro tra Record Machine e Everybody's on the Run. Da molto tempo Everybody's on the Run doveva essere la prima traccia. Di norma sarei dovuto andare io negli USA, ma non potevo perché Sara era incinta. Così gli ho detto: 'OK, la registro io e la mixiamo a Los Angeles. Quando gli mandai il CD dei mix grezzi lui volò fino a Londra e mi disse: 'Dobbiamo parlare di questo. Penso non sia ultimato'. Io me la sono presa e gli ho detto: 'Cosa intendi per non ultimato? Suona incredibile'. E suonava incredibile. Lui diceva: 'Suona come due tizi in una stanza, non come una band'. E io: 'Non abbiamo una band'. E lui: 'La faremo suonare come se la facesse una band'. Così l'abbiamo registrata di nuovo ed è ridicolo che ancora io non sappia cos'ha fatto. Ha cambiato un po' qui e un po' là, tolto la batteria di qua e messa là e ci ha elogiati dicendoci: 'Sonate come un gruppo'. Dave Sardy è uno dei migliori, è un gran tipo".

Noel ha svelato il perché della scelta di The Death of You and Me come prima canzone. "Perché ho scelto The Death of You and Me come primo singolo? Ho una mia etichetta autonoma, ne sono il proprietario. Il primo singolo doveva essere If I Had a Gun, ma quella era la canzone che si sarebbe aspettata la gente. Molti mi dicevano: 'If I Had a Gun deve sicuramente essere il primo singolo'. Me l'ha detto abbastanza gente per farmi rispondere: 'Non ne sono sicuro'. The Death of You and Me era la prima canzone ultimata e mixata. Il giorno dell'annuncio del singolo era tutto deciso per If I Had a Gun. Il mio manager mi ha detto: 'If I Had a Gun. Premiamo il bottone?'. E io: 'No. Facciamo The Death of You and Me, perché la gente si aspetta il pezzone di prima classe, ma tu te lo tieni nel cilindro'. E ora non sarà neanche il terzo singolo ... negli Oasis il singolo era sempre il pezzone: The Shock of the Lightning, Lyla ... Volevo tornare con un sussurro e attirare la gente".

Sul fatto di lavorare con musicisti 'raccogliticci'. "Quando hai a che fare con musicisti professionisti puoi essere pretenzioso. Puoi dire: 'Che ne pensi di queste trombe da quartiere francese di New Orleans? Siamo qui a Londra, ma che ne pensi di questo?'".

"Una volta che alla band si sono uniti Gem e Andy e Liam ha iniziato a scrivere canzoni, le mie canzoni hanno cominciato ad accatastarsi. Durante il periodo di Don't Believe the Truth, quando mettevo cinque canzoni mie nell'album, pensavo: 'Ne ho altre quindici che nessuno ha mai sentito ...'. A volte mi sedevo e pensavo: 'Cosa ne farò?'. Capisci? Perché scrivevo comunque lo stesso numero di canzoni. E verso la fine del periodo di Dig Out Your Soul ne avevo ventotto ... Si stavano accatastando. Non è che io sarei arrivato alla tomba e mia moglie avrebbe pubblicato i demo facendo una fortuna ... non sarebbe successo, no. Non mi piaceva! Non potevo lasciare che i miei figli lo odiassero una volta che io ero morto. Non sarebbe successo. Così pensavo di fare un disco solista. Come ha decretato il fato, è finita e alla fine avevo trentotto canzoni. Ho sempre pensato di farlo, ma quella band era così grande e portava via così tanto tempo che dall'inizio delle registrazioni alla fine del tour ogni progetto durava due anni. Non potevo giustificare il fatto di tornare dopo un tour mondiale di due anni e poi fare un disco solista agli occhi di Sara e dei bambini. Non potevo dire loro: 'Torno in studio'. A un certo punto devi vivere la tua vita. Non avrebbe mai funzionato. Nel mio piccolo modo strambo, sai, io facevo i concerti benefici e pensavo: 'Lo sto facendo per nulla e non mi frega se esce bene'. Ed usciva proprio bene. Sono stato spinto a fare questa cosa da mia moglie: 'Devi fare un disco'. Così ho pensato: 'Non voglio farlo, ma lo farò'. Durante i primi mesi dopo la divisione degli Oasis me ne stavo seduto a casa e non pensavo a niente. Gradualmente mi sono chiesto: 'Cosa sto facendo'. Conosco molte persone che stanno in delle band, sarebbe stato facile, ma per fare una band avrei dovuto dividere un po' di band di miei amici. Molta gente avrebbe voluto farlo, ma io non sono il tipo che telefona a gente che è in altre band dicendo ... Volevo vedere cosa sarebbe successo. Così sono passati dieci mesi e poi ... sai come sono le ragazze: non ti vogliono a casa. Non avevo problemi a starmene lì dalle 7 della sera alle 10 di mattina, dopo quello ... basta, perché onestamente avevo la TV da guardare".

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