martedì 8 febbraio 2011

Intervista a Liam Gallagher: "Altro che Oasis, ora ci divertiamo"

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I tempi di "Cigarettes & Alcohol", delle risse e della vita da hooligan del rock sembrano lontani anni luce. Liam Gallagher ormai si è lasciato alle spalle tante cose: una su tutte gli Oasis, la sua vecchia band che insieme al fratello Noel lo ha portato a scrivere una parte importante della musica britannica di fine secolo. Oggi ha un nuovo gruppo: i Beady Eye. Nuovo per modo di dire, visto che al suo fianco ci sono praticamente tutti gli ex-componenti del collettivo di Manchester, o almeno della sua ultima versione: i chitarristi Gem Archer e Andy Bell e il batterista Chris Sharrock. E ovviamente non c'è più "The Chief", suo fratello, che ha abbandonato la nave dopo l'ennesimo litigio a Parigi nell'agosto del 2009. Ma questa ormai è un'altra storia.

Liam è in Italia per presentare l'album d'esordio dei Beady Eye, Different Gear, Still Speeding, e appare subito lontano dallo stereotipo di attaccabrighe che gli è stato cucito addosso negli anni: è rilassato, affabile e molto disponibile. Anche se in realtà non sta fermo un attimo, tenendo fissi i suoi occhi azzurri e agitando il solito caschetto alla Swinging London, l'eskimo da mod d'ordinanza e la sciarpa viola al collo. Baciato da un sole milanese che sa già di primavera, in una terrazza con vista sul Duomo, sembra felice di poter raccontare questo disco, che contiene 13 pezzi e uscirà nei negozi il 28 febbraio, aprendo definitivamente l'era post-Oasis.

"Volevamo solo fare un grande album, concentrarci e passare il tempo in studio nel modo giusto. Ora posso dire che ci divertiamo davvero, facciamo la musica che ci piace", esordisce Liam, "A noi non è mai interessata particolarmente la sperimentazione: semplicemente facciamo quello che ci riesce bene da sempre e cerchiamo di non fare cazzate". Il linguaggio, spesso colorito, è quello che ti aspetti ma nel complesso suona anche stranamente serafico.

Ma parlando di Different Gear, Still Speeding, che già dal titolo fa riferimento ad un cambio di passo rispetto al passato, quali sono state le influenze a livello compositivo? "Amico, sono le solite di sempre: Beatles, Kinks, Rolling Stones, Elvis e Stone Roses. Noi facciamo riferimento a questa musica perché è quella che preferiamo e che la gente si aspetta da noi: il rock 'n' roll", ribatte il cantante mancuniano, "Quando si è trattato di scrivere il disco ci abbiamo pensato in tre: io, Gem e Andy. Abbiamo composto un bel po' di pezzi e poi abbiamo scelto i migliori".

Ad anticipare il lavoro c'è stato il singolo The Roller, uscito dalla penna di Archer, che Liam definisce "Una canzone che sarebbe piaciuta molto a John Lennon". A produrre l'album invece ci ha pensato Steve Lillywhite, in passato già al lavoro con U2, Pogues e Morrissey. "Steve è un grande: è molto esperto, riesce a farti sentire molto a tuo agio senza fare nulla di particolare, semplicemente ti fa registrare le canzoni in tranquillità, capisci. Non ti ostacola e ti lascia molta libertà. Questo per noi è stato fantastico e ci ha aiutato a buttare fuori queste canzoni, che ti assicuro sono davvero forti", assicura Mr. Gallagher.

Una volta uscito il disco, il 3 marzo il gruppo partirà per un tour mondiale, che toccherà anche l'Italia per un'unica data all'Alcatraz di Milano. Ma, come il cantante aveva già anticipato in passato, la band dal vivo non suonerà nessuna canzone degli Oasis: "Faremo tutti i pezzi del disco, un paio di b-sides e `Sons of the stage´, una cover dei World of Twist. Questo è tutto, il passato è passato e noi preferiamo guardare avanti".

A proposito di futuro, come saranno i Beady Eye tra dieci anni? "Spero proprio che faremo un sacco di altri dischi belli come questo, non cercheremo mai di reinventarci, perché noi siamo così e non ci piace essere in nessun altro modo. Ci piace fare rock 'n' roll. E basta", conclude Liam.


(rockol.it)

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