domenica 21 agosto 2011

Oggi nella storia degli Oasis: esce Be Here Now


Giovedì 21 agosto 1997 usciva Be Here Now, l'attesissimo terzo album degli Oasis. Un disco che veniva dopo il successo planetario di (What's The Story) Morning Glory? e fu atteso in maniera enorme dalla stampa e dal pubblico, in un momento di sovraesposizione mediatica per gli Oasis che spinse la Ignition Records a limitare l'airplay radiofonico delle canzoni prima dell'uscita del disco, per contenere l'enorme pressione. Be Here Now, il disco più lungo nella storia degli Oasis (oltre 71 minuti in totale), è un album che si può sintetizzare con una parola: eccesso.

Rara immagine di Noel, Be Here Now sessions
Gli arrangiamenti sono barocchi ed estremamente complessi nella loro apparente semplicità, le partiture di chitarra sono ubriacanti e molteplici, sovrapposte e ricche di fuzz (Noel ricorse al Colorsound Tonebender per dare pastosità al suo sound), le canzoni sono lunghe e articolate, arricchite da strumenti musicali i più vari per gli standard della band, il basso si sente appena (sommerso com'è dagli altri strumenti), la cocaina scorre a fiumi negli studi di registrazione della band. Gli Oasis danno libero sfogo alla loro creatività senza curarsi di nulla: ne risulta un disco eccessivo per definizione, traboccante, fantastico, da molti ritenuto il più bello della band. Per alcuni è il Revolver dei Beatles degli anni Novanta.

Resta l'album più venduto di sempre nel Regno Unito nel primo giorno di uscita. Già durante la notte si formarono code di clienti di fronte ai negozi, che aprirono alle 8 del mattino e vendettero anche 500 copie in 20 minuti (tra i giovani in fila anche un 18enne Pete Doherty, che fu intervistato e citò Umberto Eco nella sua analisi degli Oasis). A Manchester, Liverpool e Leeds ci furono code di 300 fan l'una. Il disco vendette 424.000 copie nel primo giorno sul mercato, 695.761 copie in tre giorni, 763.735 in una settimana e 1 milione di copie in due settimane. Questi numeri ne hanno fatto il "fastest selling album" di tutti i tempi nel Regno Unito fino all'uscita di 25, album di Adele del 2015.

Non si sbaglia se si dice che in quel momento gli Oasis erano la band più importante del mondo, come dimostrano del resto le 250.000 persone accorse in due serate per assistere ai grandiosi concerti di Knebworth dell'anno precedente.

Ritornare in studio per il gruppo di Manchester non fu semplice. Qualcosa non andava nella band. L'album fu scritto e registrato sotto l'effetto di droghe e, sebbene incensato e riverito nei primi tempi, a lungo andare fu accusato dalla critica di overproduction, perché troppo lungo e prolisso. 

Liam Gallagher in una rara foto, Be Here Now sessions
E Noel cosa pensa del disco? "È l'album che preferisco di meno tra quelli che ho scritto, di sicuro, ma non toglierò a nessuno il diritto di apprezzarlo. Incontro regolarmente gente che mi dice: 'È il tuo miglior album'. E io chiedo: 'Davvero?', ma in realtà penso: 'Imbecille del cazzo, non sai di cosa parli'. Se alla gente piace allora è fantastico. Non aspettatevi che io suoni qualcosa tratta da quell'album, però". Queste le sue dichiarazioni in una recente intervista negli Stati Uniti. D'altro canto la damnatio memoriae cui Noel condannò il disco escludendolo totalmente dalla raccolta Stop the Clocks del 2006 è significativa.

"Be Here Now doveva essere più corto", ha più volte affermato il chitarrista, che a dire il vero sul disco è andato giù in modo anche più pesante. Liam e Bonehead non sono d'accordo. Noel ha espresso rammarico per aver ignorato nel 1997 tutte le richieste di ridurre la lunghezza delle canzoni, ma forse è proprio quella la marcia in più di un tale capolavoro.

Update

Guarda qui sopra il videodocumentario di MTV su Be Here Now sottotitolato in italiano, pubblicato sul nostro canale YouTube.

QUI I DETTAGLI SULLA RISTAMPA DI BE HERE NOW

oasisnotizie



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