In concerto ieri al Festival di Glastonbury, Liam Gallagher ha dedicato Champagne Supernova, ultimo brano in scaletta, a Keith Flint dei Prodigy, suicidatosi a marzo, e Slide Away a una fan in difficoltà.
"L'anno scorso ho incontrato questa graziosa signora e non stava molto bene. Mi ha detto: 'Se parteciperai a Glastonbury, puoi dedicarmi questa canzone se io ci sarò?'. Be', io ci sono, e spero che tu ci sia. Questa canzone è per lei, si chiama Lauren".
La signora in questione è Lauren Mahon, conduttrice di 5 Live's You, Me And The Big C, una trasmissione disponibile in podcast che affronta il tema della convivenza con il cancro. Aveva incontrato Liam lo scorso anno in occasione della partecipazione del cantante allo show benefico Stand Up To Cancer, trasmesso da BBC.
Mahon era tra la folla di fronte al Pyramid stage e ha affermato che la dedica è giunta con sua grande sorpresa. "Dicono di non incontrare mai i tuoi eroi, ma lui è stato assolutamente e incredibilmente gentile", ha detto la donna a Colin Paterson di BBC 5 Live. "Gli ho raccontato la mia storia: due anni fa avevo finito la chemio e le operazioni e avevo posticipato la mia radioterapia di una settimana, quindi sarei potuta venire qui. Era un mio obiettivo tornare a Glastonbury. Sono andata a vedere Liam all'Other Stage e lui ha suonato Slide Away e io ho pianto sino quasi a consumarmi gli occhi con i miei amici".
"Gli ho raccontato quella storia. Lui mi ha detto: 'Tesoro, mi hai riportato in vita. Ti dico una cosa: la prossima volta che mi esibirò a Glastonbury ti dedicherò Slide Away'. Pensavo davvero che non sarebbe successo nulla. Siamo andati subito d'accordo, lui era carino, premuroso e gentile, ma non pensavo che si sarebbe ricordato di me. Invece lo ha fatto!".
"È pazzesco", prosegue Lauren. "Ancora non ci credo che sia successo. Non so ora cosa mi riserverà la vita".
Proprio la sera prima i Killers avevano dedicato il loro brano A Dustland Fairytale a Rachel Bland, co-conduttrice con Lauren Mahon del programma radiofonico sulla vita con e la lotta contro il cancro. La donna era scomparsa a settembre. Brandon Flowers l'aveva ricordata rivolgendosi alla folla con queste parole: "C'è una luce che si è spenta troppo presto, si chiamava Rachael. Potete alzare gli accendini per lei in sua memoria?".
Era stato il marito di Rachel, Steve, a contattare la band spiegando loro come, durante la malattia, assistere al concerto dei Killers avesse alleviato le sofferenze della consorte.
Grande serata per Liam Gallagher, che si è esibito ieri sul Pyramid
Stage del Festival di Glastonbury, nel Somerset. Salito sul palco prima
dei Killers, ha eseguito i seguenti brani:
Rock 'n' Roll Star
Morning Glory
Wall of Glass
Greedy Soul
For What It's Worth
Shockwave
Columbia
Slide Away
Roll With It
Bold
Universal Gleam
The River
Cigarettes & Alcohol
Wonderwall
Supersonic
Champagne Supernova
Esordio dal vivo per il nuovo singolo The River, con il produttore Andrew Wyatt (che ha registrato gli strumenti nella versione studio) alla chitarra.
Durante la performance Liam, che si era esibito l'ultima volta a Glastonbury due anni fa (l'anno scorso il festival non si è tenuto), si è avvicinato alla telecamera di BBC all'inizio del brano Shockwave e ha in qualche modo confermato la propria presenza per l'edizione 2020 del festival. Questo il labiale carpito dalle telecamere: "Grazie per aver confermato la mia residenza a Glastonbury. L'anno prossimo ci sarà la mia tripletta".
Durante il festival Liam ha posato per una foto con Lewis Capaldi, cantante che era stato oggetto di alcune parole poco carine da parte di Noel Gallagher. Capaldi ha aperto la propria esibizione proiettando un video dell'intervista in cui l'ex chitarrista degli Oasis lo menzionava e subito dopo è salito sul palco con un parka "alla Liam" e sotto una t-shirt con una foto della faccia di Noel.
Liam ha dedicato Champagne Supernova a Keith Flint dei Prodigy, suicidatosi qualche mese fa.
In questo video di Radio X Liam Gallagher risponde alle domande più googlate su di sé e sulla divisione degli Oasis dice: "Gli Oasis li ha sciolti Noel perché non reggeva più il rock ’n’ roll, così è passato al pop cosmico alla Leo Sayer. Non lo reggeva, lo spaventava troppo".
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Liam Gallagher racconta le proprie esperienze al Festival di Glastonbury con gli Oasis in questo video.
Sull'esibizione del 2004 dice: "Indossavo un parka bianco e fu il peggior Glastonbury che abbia fatto. Noel era sempre un po' lunatico, ma iniziava a diventare più lunatico. Penso che fu allora hce uscì il libro delle regole che diceva: 'Sono io il capo'. Magari qualcuno lo avrà chiamato 'il Capo' (the Chief) e la cosa gli avrà dato alla testa. Quindi per me non fu una performance memorabile".
Immancabile, in chiusura, la domanda sulla reunion: "Perché no? Mi piacerebbe anche se fosse per un solo concerto, perché penso che non avremmo dovuto dividerci. Sarebbe bellissimo per mia madre, per gli appassionati di quella band, per chi non ha visto la band dal vivo. Non è una questione i soldi: io ne ho abbastanza, lui ovviamente ne ha troppi. Penso che sarebbe bello per tutti quelli che ne erano coinvolti. Sono certo che Noel lo odierebbe, ma vada a fanculo!".
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C'è anche l'Italia nel calendario del nuovo tour di Liam Gallagher nei palazzetti dello sport e nelle arene indoor, legato al nuovo album Why Me? Why Not, in uscita il prossimo 20 settembre. L'ex Oasis tornerà ad esibirsi nel nostro paese nel 2020, a febbraio, per due date: una a Roma, l'altra a Milano.
Il 15 febbraio 2020 Liam Gallagher sarà in concerto al Palazzo dello Sport di Roma. Il giorno dopo, il 16 febbraio, suonerà invece al Mediolanum Forum di Assago, a Milano.
I biglietti saranno in vendita dalle ore 10 di venerdì 12 luglio su TicketOne e in tutti i punti vendita autorizzati. I fan che pre-ordineranno il disco Why Me? Why Not riceveranno l'accesso esclusivo alla prevendita deibiglietti del tour dalle ore 10 di mercoledì 10 luglio fino alle ore 10 di venerdì 12. Gli iscritti a My Live Nation su www.livenation.it avranno invece modo di accedere alle prevendite dalle ore 10 di giovedì 11 luglio (per 24 ore).
Why Me? Why Not uscirà il 20 settembre: lo ha già anticipato il singolo Shockwave. Oggi è stata diffusa una nuova traccia tratta dal disco, The River, che potete ascoltare qui di seguito. È il secondo singolo dell'album.
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Ha fatto discutere l'intervista rilasciata da Liam Gallagher a BBC Breakfast, mandata in onda lunedì mattina. Nel corso della chiacchierata il cantante non ha riservato parole tenere nei confronti di Sadiq Kahn, sindaco di Londra, finito nell'occhio del ciclone per l'escalation di omicidi e crimini che sta vivendo la capitale inglese in questi mesi.
L'emergenza sicurezza a Londra non ha lasciato indifferente l'ex Oasis, che ha accusato il primo cittadino di essere troppo morbido e accogliente. Le sue parole potete leggerle qui nei sottotitoli in italiano. "Scambierei due parole con quel sindaco. Sembra che non stia facendo un buon lavoro", ha dichiarato Liam, che si è detto preoccupato della Londra in cui crescono i suoi figli adolescenti. Ogni volta che ti alzi al mattino c'è un 16enne accoltellato a morte. Io ho figli di quell'età che vanno in giro, fanno i fatti propri, vivono e sono giovani. Quella cosa mi terrorizza". Poi l'affondo: "Tutti quei ragazzi vengono accoltellati e l'unica cosa che esce dalla bocca del sindaco è: Londra è aperta. Aperta a cosa? Agli accoltellamenti e agli omicidi?".
"Posso capire come qualsiasi genitore - e parlo in qualità di genitore di figli adolescenti, esattamente come è Liam Gallagher - sia preoccupato per questi crimini violenti. Dobbiamo assicurarci di usare quell'energia per provare a salvare vite nella nostra città. Non si tratta solo di noi del Comune, ma di tutti coloro che sono interessati ad aiutarmi a fare pressione sul governo. Negli ultimi otto, nove anni abbiamo perso 3 500 poliziotti, 3 500 agenti di polizia municipale. Negli ultimi tre anni, da quando io sono qui, abbiamo investito come mai nei precedenti otto anni: oltre 230 milioni di sterline per polizia dall'aumento delle imposte comunali e delle imposte sui beni aziendali".
"Quindi se Liam Gallagher e altri vogliono lavorare con me per fare pressione sul governo", conclude Kahn, "onestamente più mani vengono coinvolte, più voci sono coinvolte, meglio è".
Intervistato da BBC Breakfast nella puntata andata in onda lunedì mattina (e registrata qualche giorno prima), Liam Gallagher tocca vari argomenti: la divisione degli Oasis, i politici che si drogano ("se li vedessi si beccherebbero una botta in testa"), l'emergenza crimine a Londra, Love Island. Sottotitoli ITA by frjdoasis (@oasisnotizie)
Al sindaco di Londra dice: "Scambierei due parole con quel sindaco, perché sembra che non stia facendo un buon lavoro, con tutti quegli accoltellamenti che si verificano".
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Intervistato da Chris Evans su Virgin Radio UK, Noel ha parlato di come compone le proprie canzoni e del segreto del successo dei pezzi degli Oasis (video qui sotto).
"Come cantautore provo a non rendere una canzone troppo personale o legata a una particolare situazione temporale o politica. Cerco sempre di trovare la verità universale in essa contenuta. E penso che sia per questo che le canzoni degli Oasis significano ancora così tanto, perché provengono da un luogo di verità universale. Non dovevi essere per forza in giro negli anni ‘90 o disoccupato o chissà cosa: significano ancora qualcosa per te ... Molte di quelle canzoni parlano del tempo atmosferico. Un consiglio per tutti: se menzionate la pioggia, la cosa va avanti per secoli!".
"Tutte le migliori canzoni cadono dal cielo", ha poi spiegato Noel. "Canzoni come Live Forever esistono da sempre da qualche parte. È per quello che suono la chitarra e giro attorno a qualunque occasione che posso cogliere, perché ci sono. Magari su alcune canzoni devi lavorare, limare e tornarci su, e poi finiscono per essere grandiose, e di solito sono piuttosto buone, ma quelle fantastiche le suoni un pomeriggio e ... bang ... compaiono subito".
Poco prima Noel aveva rievocato gli esordi con gli Oasis.
"Suonavo la chitarra soltanto a casa, come hobby. Ho sempre avuto la sensazione che il mio destino fosse in qualche modo nel mondo della musica. Poi ho trovato lavoro come roadie per puro caso e ho pensato: ci siamo, mi piace un sacco! L'ho fatto per tre, quattro anni ed era fantastico. Viaggiavo per il mondo, ero pagato e vivevo il sogno. E poi ricordo che un pomeriggio telefonai a casa e chiesi a mia madre: dov'è Liam? E lei: sta facendo le prove. Le prove? Di sicuro non è Shakespeare ... Lei mi fa: è in una band. Una band? Quando tornai dal tour andai a vedere le loro prove e non erano male. Mi chiesero di far loro da manager e io feci: Ahaha, state chiedendo di farvi da manager alla persona sbagliata, ma so suonare la chitarra. Così mi chiesero di andare a suonare con loro. E rimasero talmente impressionati da implorarmi di unirmi alla band. E il resto è storia".
"Se avevo già composto canzoni allora? Sì, per piacere personale. Niente di grande significato. Può darsi si trattasse di una canzone su una ragazza con la coda. Ricordo di aver scritto una canzone su una ragazza con la coda, ma la prima canzone che quando la scrissi pensai 'eccoci qua!', fu Live Forever. La scrissi un paio d'anni prima che uscisse. La portai alle prove l'indomani e dissi ai ragazzi: suonatela, unitevi. Conoscevo abbastanza la musica, avevo comprato abbastanza riviste musicali e dischi da pensare, appena la sentii suonare, che era una canzone fantastica. Era talmente bella che ancora oggi Bonehead pensa che non l'abbia scritta io".
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Durante un'intervista con Dave Berry di Absolute Radio (video qui), Liam Gallagher è stato interrogato sulla possibilità di prendersi una piccola pausa qualora il suo nuovo album, Why Me? Why Not, in uscita a settembre, andasse bene.
"Sì, è una cosa che fa bene", ha detto Liam. "Cioè devi tuffarti in acqua e tirarti fuori, altrimenti la gente si può stancare di te molto rapidamente, non importa chi tu sia, capisci? Io non sono come i Radiohead, che spariscono per dieci anni o roba simile. Forse mi prenderò solo un anno per stare alla larga dalla gente".
"Bisogna andarsene e far sentire alla gente la propria mancanza, capisci?", prosegue il cantante. "Penso che il problema del 'nostro ragazzo' ("our kid" è Noel, ndr) sia proprio questo. E non sto provando a sparlare di Noel, ma sembra onnipresente, è sempre in giro. Penso che se ne dovrebbe andare per un po' e poi tornare: otterrebbe un impatto maggiore. Non che non stia facendo bene ... ma penso che sia una di quelle facce lì: è dimenticabile, capisci cosa intendo? Quindi per lui sarebbe pericoloso (sparire, ndr). Comunque io dopo due album farò un po' di pausa e poi tornerò con un altro disco. Due e uno, due dischi e un anno di sparizione, ma vedremo". (o.n.)
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Noel Gallagher ha risposto a Liam, che qualche giorno fa lo aveva prima attaccato per la sua posizione sulla Brexit e poi, in riferimento a un'ipotetica reunion degli Oasis, su Twitter, in occasione del lancio della propria candidatura a premier britannico, aveva scritto: "Se diventassi Primo Ministro farei tornare gli Oasis insieme, lo renderei legge".
La risposta di Noel giungerebbe dalle colonne di Wired, allegato al tabloid Daily Star (il condizionale è d'obbligo, visto che si tratta di tabloid): "Se la gente vuole sentire le vecchie canzoni degli Oasis, sono cantate da un ciccione in giacca a vento da qualche parte, sapete, con indosso i pantaloncini, quindi si può andare a vedere quello". E sul tema reunion ha ribadito: "Non ho alcun desiderio di tornare a rimettermi in ballo con gli Oasis":
A dieci anni dalla turbolenta serata di Parigi che segnò la fine di una delle band britanniche più amate, il musicista ha rincarato la dose: "Temo che gli Oasis facciano parte del passato e basta. In Inghilterra ci sono un sacco di persone che si rifiutano di accettare che sia finita. È come quando guardano i cofanetti e non apprezzano il finale. Si rifiutano di credere che è così che finisce perché non volevano che finisse così. Temo che la vita non funzioni così, sai".
Liam Gallagher ha ricevuto un ampio sostegno alla propria candidatura a Primo Ministro del Regno Unito, incassando l'appoggio di celebrità e giornalisti.
L'ex Oasis, che ha scherzosamente lanciato il proprio nome come possibile premier britannico direttamente dal proprio profilo Twitter (leggi qui), registra il supporto del cantautore Tom Grennan, che ha scritto: "Ha il mio voto. Liam mi ha dato alcuni dei consigli migliori che abbia ricevuto mentre insieme tracannavamo qualche Guinness. Un'autentica leggenda".
Nadine Shaw ha dichiarato: "Sì, fanculo, perché no?", mentre la conduttrice Sophie Ridge ha affermato: "Non vedo l'ora di conoscere il suo piano d'emergenza". Il corrispondente del Wall Street Journal dal Medio Oriente Sune Engel Rasmussen ha detto: "Il tizio non ha tutti i torti". La corrispondente politico di Sky Kate McAnn ha twittato: "Non l'idea più folle del mondo, qualcuno potrebbe dire (some might say, ndr) ...".
Il conduttore di BBC Front Row è dello stesso parere: "Questa cosa ha senso tanto quanto qualsiasi cosa ascolterete oggi". L'analista politico e di cronaca Jennifer Williams del Manchester Evening News afferma: "Considerata la situazione attuale, io sono dalla sua parte". L'attivista per i diritti umani Adam Wagner aggiunge: "Suppongo che sia questa la direzione in cui le cose stanno andando, dunque perché non farlo accadere e godersi il viaggio?".
La redattrice capo di HuffPost UK Jess Brammar ha scritto: "Voglio dire: animerebbe i dibattiti televisivi".
Molte altre personalità celebri hanno espresso il proprio sostegno alla candidatura lanciata da Liam con il suo tweet, divenuto virale.
Che la carriera di Liam Gallagher sia cresciuta insieme al suo ego spropositato non è un segreto. Già durante gli anni con gli Oasis il cantante ci aveva abituato a perle di arroganza con cui ha conquistato il cuore di mezzo mondo. Ma, attenzione, perché qui ci troviamo davanti a un record.
La storia parte qualche mese fa, dopo che la voce più famosa del Britpop aveva attaccato il fratello Noel per alcuni commenti riguardo la Brexit. Da quel momento Liam deve averci preso gusto con la politica, tanto da proporsi come nuova guida dei Tory. Infatti, dopo che i giornali hanno pubblicato le dichiarazioni di Rory Stewart e Michael Gove – candidati del partito conservatore alla successione di Theresa May – dove i due politici rivelavano di aver fatto uso di oppio e cocaina, Liam si è sentito in dovere di proporre su Twitter la propria candidature.
"Mi chiamo Liam Gallagher, ho 4 bellissimi figli, nel corso degli anni mi sono dilettato con la droga, ho avuto molte numero 1, ora mandatemi le chiavi del numero 10 (di Downing Street a Londra, la residenza del primo ministro, ndr), metterò ordine in questo mucchio di merda. Perché io? Perché no?", ha scritto l’ex Oasis, aggiungendo in chiusura del tweet un gioco di parole legato al suo nuovo album, Why Me? Why Not, in uscita a settembre e anticipato dal primo singolo Shockwave. Il tocco di classe è arrivato con altri due tweet, dove Liam vede già un ParLIAMent Britannico supersonico; infatti, alla domanda di un fan che gli chiedeva quale sarebbe stata la sua prima manovra, il cantante ha risposto: "Farei ritornare gli Oasis insieme, lo farei diventare legge".
Altro breve estratto dell'intervista concessa da Noel ad Absolute Radio dietro le quinte dell'Isle of Wight Festival. In questo video l'ex Oasis parla delle proprie ispirazioni musicali.
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Pur essendosi astenuto dal voto del 23 giugno del 2016, quando un referendum aveva sancito la volontà dell'elettorato britannico di abbandonare l'Unione Europea, Noel aveva criticato sia l'idea di lasciare l'Europa, definendola "un'idea insulsa", sia "gli stronzi che vogliono ribaltare l'esito del voto", facendo riferimento al movimento che è attivo in Gran Bretagna e che vuole annullare il risultato di quella votazione. "Quello è fascismo. Partecipi a un cazzo di processo democratico. Se non ti piace il risultato vai in Corea del Nord", aveva tuonato il chitarrista parlando con la testata Manchester Evening News.
A Liam queste parole non sono piaciute e l'ex frontman degli Oasis non ha perso occasione per farlo notare. "Non c'è niente di peggio di uno stronzo che non ha votato e ha un'opinione su tutto. Siediti e rialzati, signor Dolly Gallagher", ha scritto ieri, autocitando il commento che aveva fatto nel 2017, quando aveva fatto notare che Noel canterebbe le canzoni degli Oasis come lo farebbe la star del country americana Dolly Parton.
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Intervistato da Absolute Radio dietro le quinte del Festival dell'Isola di Wight, dove si è esibito il 14 giugno, Noel Gallagher critica le band "yankee" per "i giochi pirotecnici e le merdate tra una canzone e l'altra" e racconta un divertente aneddoto relativo al viaggio in traghetto verso l'isola.
Video con sottotitoli ITA by frjdoasis.
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Noel Gallagher non le ha mandate a dire al fratello Liam, stavolta in occasione dell'intervista concessa a Pete Donaldson e Sarah Champion di Absolute Radio, dietro le quinte del Festival dell'Isola di Wight, dove si è esibito ieri (alla fine del post il video della chiacchierata).
Noel ha fatto da capitano del traghetto che lo ha condotto sull'isola, come testimonia la foto qui sotto (ne parleremo in un prossimo post ...).
Alla domanda se preferisse guardare il Manchester United realizzare il poker di trofei o vedere il fratello Liam cantare a Wembley le sue nuove canzoni, Noel ha risposto in modo buffo e disgustoso.
"Penso che preferirei mangiare la mia merda", ha detto. "Preferirei mettere la merda su una pizza ed essere obbligato con la forza a mangiarla piuttosto che ascoltare quel buffone che massacra le sue canzoni. Lo farei sotto mentite spoglie, però. Mi travestirei da pescatore e andrei a uno dei suoi concerti indossando quattro paia di occhiali da sole. Gli farei: 'Fanculo, no, fanculo! Fanculo, no, fanculo!'. Ad un certo punto vedrei bruciare lentamente un'effigie di me stesso issata sul palco".
Noel Gallagher si è esibito ieri sera al Festival dell'Isola di Wight, nel Regno Unito. Chitarra in spalla, pochi fronzoli, molta sostanza. Le prime rivolte al pubblico sono arrivate solo dopo le prime tre canzoni. "Buonasera Festival dell'Isola di Wight", ha detto agli oltre 35 000 che lo hanno acclamato, per poi fiondarsi nell'esecuzione di It's a Beautiful World.
Del nuovo EP Black Star Dancing Noel ha suonato e cantato solo la title track. Non sono mancati momenti divertenti. "Prima ero sul traghetto", ha detto Noel al pubblico. "Questo tizio è venuto da me e mi ha detto che era mio parente perché di cognome fa Gallagher e viene pure lui da Newcastle". La frase ha suscitato le risate della folla, poi Noel ha dedicato il brano seguente a "Jack, con i pantaloncini gialli".
Accolte con calore AKA… What a Life!, Everybody's on
the Run e She Taught Me How To Fly, ma è sull'immancabile Wonderwall che i fan sono andati in visibilio.
"Ecco un brano per le vostre mamme e i vostri papà", ha detto Noel introducendo un'emozionante versione di Don't Look Back in Anger con tanto di consueta pausa nel finale, quasi a 'chiamare' gli accordi conclusivi con uno sguardo rivolto al pubblico. In chiusura la cover di All You Need Is Love dei Beatles.
A precedere l'esibizione di Noel, sotto un inaspettato sole, i Courteeners e Lily Allen, che ha interrotto la performance per un minuto per omaggiare le vittime della tragedia della Grenfell Tower e ha dedicato Fuck You, suo brano di una decina d'anni fa, a Donald Trump, Boris Johnson e Theresa May.
Scaletta
‘Fort Knox’
‘Holy Mountain’
‘Keep on Reaching’
‘It’s A Beautiful World’
‘She Taught Me How To Fly’
‘Black Star Dancing’
‘The Importance of Being Idle’ (Oasis song)
‘Little By Little’ (Oasis song)
‘Dead in the Water’
‘Everybody’s on the Run’
‘AKA… What a Life!’
‘Wonderwall’ (Oasis song)
‘Stop Crying Your Heart Out’ (Oasis song)
‘Half the World Away’ (Oasis song)
‘Don’t Look Back in Anger’ (Oasis song)
‘All You Need is Love’ (Beatles cover)
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Noel Gallagher ha rivelato a Manchester Evening News che il brano "mancuniano" che farà parte del suo prossimo EP ha un marchio Smiths, dato che all'ex Oasis piacerebbe scrivere con Morrissey e pubblicare musica con Johnny
Marr (il quale, giova ricordarlo, ha già collaborato con gli Oasis e con Noel solista in passato).
"Ieri ero in studio per fare una traccia del prossimo EP e
pensavo che suona come gli Smiths. Mi piacerebbe molto metterci su la
voce di Morrissey".
Noel ha anche riflettuto sulla prolificità musicale della propria città.
"Chissà da dove provengono tutte le grandi
band che abbiamo a Manchester ... Penso che se ti siedi a pensarci su
per un'ora o due uscirebbero fuori un sacco di cosette diverse".
"Il
tempo (atmosferico)", spiega Noel. "Non sei mai fuori di casa, sei sempre al chiuso,
cazzo, perché non c'è niente da fare. Quando ero ragazzino io, nel luogo
in cui venivamo non c'era niente da fare. Se ti appassionavi alla
musica ti sballavi e ascoltavi musica. E penso che se cresci a
Manchester e stai diventando un musicista, sei forse in una delle
migliori città del mondo: ci sono posti a sufficienza dove fare le
prove, allora era economico, e ci sono posti a sufficienza dove
esibirsi. O almeno all'epoca c'erano".
"A Manchester", osserva Noel, "c'è ispirazione ovunque tu guardi. Se pensi a tutti i
grandi, iconici cantautori e frontmen e personaggi venuti da Manchester è
pazzesco. Sembriamo avere un dono in quel settore. Penso che sia
dovuto al fatto che vi sono molte persone diverse provenienti da background. diversi
Anche se Manchester è molto classe operaia, c'è un pochino di elemento
di classe media, c'è una roba irlandese e una giamaicana e ci sono i locali
notturni, e sembra che ci sia stata, e continui a esserci, un sacco di
gente grandiosa che si interessa di musica. E la cosa è cresciuta sempre di più. È
meraviglioso".
La seconda e penultima parte delle dichiarazioni rilasciate da Noel a Manchester Evening News (video alla fine del post).
"Strano a dirsi, penso che porterò mia moglie e i miei figli a vedere il docufilm su Liam (As It Was, ndr). Lo vedrò con la mia famiglia e si spera che ci siano 30 secondi in cui non ci chiama tutti 'stronzi'. Quindi sì, abbiamo in programma una bella serata fuori con tutta la famiglia. Ci si dovrebbe divertire".
"Nel primo EP la canzone-guida, Black Star Dancing, è influenzata principalmente da Bowie. Rattling Rose non ricordo da cosa sia iniziata, non ricordo cosa stessi cercando con quel pezzo. Rattling Rose ... non lo so, ora non ricordo. Intendo dire che Black Star Dancing aveva una cosa definita. Sì, è piuttosto eclettico. Il prossimo EP, che esce alla fine dell'estate, prende quella cosa e la moltiplica per dieci. Il prossimo è - cazzo! - circa cinque volte bello quanto questo".
"Ho detto che è mancuniano? Suona come un inno chitarristico mancuniano della fine degli anni '80. E non delude. Amo quello che faccio, ma quando ho finito questa canzone in particolare, dato che non riuscivo mai a ultimare per bene il ritornello, quando l'ho finita ho fatto: 'È il non plus ultra, cazzo! È proprio così, è incredibile. Come si chiama? Non posso dirtelo, anche il titolo è molto mancuniano' ... ".
"Ho detto a molte persone che c'è solo una cazzo di cosa peggiore di uno scemo che ha votato per la Brexit. È la sollevazione degli stronzi che vogliono ribaltare l'esito del voto". Parole di Noel Gallagher, intervistato da Manchester Evening News (video alla fine del post).
Quasi dieci anni dopo la fine degli Oasis, Noel Gallagher rimugina su un altro motivo di divisione, l'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea.
"Partecipi a un cazzo di processo democratico. Se non ti piace il risultato vai in Corea del Nord", spiega. "Io il giorno del referendum sulla Brexit mi sono seduto e ho pensato: 'Non mi frega di recarmi presso il seggio, chi cazzo voterebbe per lasciare l'Europa? È una cazzo di idea insulsa'. E l'indomani ti svegli e pensi: 'Porca troia, merda!' ...".
"Ma la cosa che sta avvenendo dopo è francamente una disgrazia. È una disgrazia vedere gente che prova a ribaltare l'esito del voto. Perché quello è fascismo. Diretto. Puro e semplice. Ignorando la democrazia, non importa cosa abbia deciso, sol perché non ti piace il cazzo che è successo. A nessuno di noi è piaciuto, ma c'è, è successo. Io metto in croce me stesso, cazzo, per non aver votato, dato che sono sicuro che molte persone non hanno votato. Non lo hanno fatto perché pensavano che nessuno avrebbe votato per lasciare l'unione, è un'idea ridicola, ma ora difenderei il diritto delle persone che hanno votato per il leave, bisogna andare avanti, cazzo".
Siamo qui per parlare del suo nuovo EP Black Star Dancing, ma la conversazione vira sul terreno politico quando parliamo di
Morrissey, con cui The Chief dice che vorrebbe scrivere una canzone. Come concilia Noel, che un tempo sorseggiava champagne con Tony Blair al numero 10 di Downing Street, le proprie opinioni con i recenti sfoghi controversi dell'ex frontman degli Smiths?
"Le credenze politiche della gente sono personali", osserva. "Se una persona crede in quello, crede in quello. Io credo in qualcos'altro. Ognuno ha il diritto alla propria opinione. Penso che ora viviamo in una società in cui chiunque abbia un'opinione si sente dire in faccia: 'Hai torto, cazzo!, ma chi sei tu per dire a qualcuno che le sue opinioni sono sbagliate? Capisci cosa intendo?".
"Viviamo in tempi strani, no?, dove le credenze della gente sono così opposte ... Prima c'erano persone di destra che erano violente, che protestavano violentemente. Ora vedi gente di sinistra che protesta violentemente e lanciano frullati. Da dove escono questi frullati? È divertente da morire, l'uno contro l'altro. Quindi vedi gente di sinistra non molto migliore di gente di destra. È piuttosto triste in realtà".
Pur non essendosi recato alle urne, Noel dice che gli dispiace molto per come la questione Brexit sia andata a finire.
"Ero sempre uno di quelli che da ragazzino dicevano che se non voti non hai diritto ad avere un'opinione. C'è stato un voto democratico ed è andato nel modo sbagliato. E al resto della gente non piace".
"Mi è stato chiesto di andare a fare il Question Time e tutte quelle cose e io non ho votato, quindi non fa per me. Se il tema l'avessi 'sentito' in modo forte mi sarei recato alle urne".
"Mi dispiace per noi come nazione, che la Brexit sia stata gestita così male. E questo omino insignificante, Farage, questo cazzo di omino insignificante, venuto dal nulla, compare apparentemente dal nulla e si è in qualche modo dannatamente inserito in qualcosa di cui nessuno di noi era a conoscenza".
"Forse è colpa nostra", prosegue Noel. "Viviamo a Londra, giusto, può darsi che tu sia in un altro paese. Dato che tutto è gestito da laggiù. Non si rendono conto di quello che sta succedendo in altre parti del paese"-
E sul tema di un secondo referendum, Noel si chiede: "Cosa succede ora? Cosa succede se tutti votano per il remain? Abbiamo una terza opzione migliore? O cosa succede se la cosa ci si ritorce contro e c'è una maggioranza ancora più grande di voti a favore del leave? Cosa succede in quel caso?".
"Sono tempi veramente tristi, cazzo! Ma la cosa a cui penso è che quando alla fine lasceremo l'UE le cose andranno un po' a puttane per un po, giusto?, e poi dopo tornerà tutto normale".
"Nessun altro paese del mondo ostracizzerà la Gran Bretagna. Siamo troppo bravi, cazzo. Ci sono troppe cose dannatamente fantastiche in questo paese. Non penso che quando lasceremo l'UE finiremo nell'abisso. Magari le cose si incupiranno per un po'. Abbiamo la borsa. Il più grande racket di riciclaggio del denaro del mondo. È proprio triste che oggi le persone siano così divise".
Gallagher ha voltato le spalle al Partito Laburista già da tempo, dopo averlo pubblicamente sostenuto nel 1997. "Odio il Partito Laburista", spiega. "Non ho più tempo per loro, per un cazzo", sottolinea, mentre cita le accuse di antisemitismo che hanno macchiato il partito. Tempo fa disse che avrebbe riunito gli Oasis piuttosto che vedere "quel pazzo di Corbyn primo ministro". Oggi le sue parole sono più colorite. "Un cazzo di tipo con l'oratoria da studente, un cazzo di Captain Fishy, un cazzo di vecchio mulo, fanculo!". E ne ha anche per la segretaria agli Affari Interni Diane Abbott, definita "la faccia della cazzo di buffonaggine".
"Dicono scemenze comuniste da da fumatori di pipa, capisci? Penso che il ruolo di ogni politico del mondo sia di essere lungimirante e moderno e contemporaneo, di guardare avanti. E non commettete un errore, in questo paese abbiamo bisogno di qualcuno che non sia lui. E questo qualcuno non è venuto dal Partito Conservatore".
"I due estremi sono che il Partito Laburista non rispetta la gente che ha delle aspirazioni e che il Partito Conservatore non protegge i deboli, ma nel mezzo balla il New Labour e hanno avuto ragione, cazzo. Poi è successo l'11 settembre ed eccoci qui".
Il durissimo giudizio di Rolling Stone Italia sulla nuova musica di Noel Gallagher.
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Parliamoci
chiaro, qui nella guerra dei Gallagher non sta di certo vincendo Noel.
Il suo "Black star dancing" EP è una raccolta mediocre di brani carini
che però non sono né carne né pesce
Chiunque con un briciolo di cervello sa che tutta la complessità degli Oasis sta nella loro semplicità. Quattro accordi, riferimenti nitidi, poche tematiche, tre metafore, energia pura, tantissima estetica e una buona dose di fortuna per riuscire a cavalcare l’onda. Parafrasando una citazione di Liam del documentario Supersonic grazie alla combinazione magica di questi banali ingredienti gli Oasis divennero una Ferrari, sempre più fuori controllo e tutti sappiamo come è andata a finire.
A distanza di dieci anni da quello schianto fatale, i fratelli Gallagher sono entrati a pieno regime in questa nuova dimensione di solisti, che guarda caso pubblicano singoli e EP puntualmente a pochi giorni di distanza l’uno dall’altro, così come si rincorrono nelle line up dei festival senza incontrarsi mai. Forse è solo perché sarebbe troppo imbarazzante spingersi a pensare che sia tutto architettato a tavolino, anche se la storia ci insegna che non c’è mai limite al peggio, ma da bravi fan continuiamo a credere ciecamente che i due non si parlino più (soffrendo come se fossero nostri parenti) e a pensare che semmai il motivo per cui le uscite sono così vicine, è per farsi la guerra. Sarà.
E se di guerra dobbiamo parlare, allora è certo che dal 2017 la sta vincendo Liam, a mani basse, ovvero da quando si è messo in proprio e ha pubblicato As you were, dimostrando di essere uscito dalle macerie di quello schianto di certo non illeso, ma che ha continuato ad andare ostinatamente e zoppicante nella stessa direzione in cui andavano gli Oasis, mentre Noel probabilmente si è fiondato dallo sportello finendo in un mucchio di fratte rognose.
La svolta psichedelica di Noel, la svolta folk di Noel, la svolta elettro-pop di Noel. Sono tutte stronzate. Gli Oasis erano talmente grezzi che un genere musicale di riferimento se lo sono dovuto inventare appositamente, senza sfumature che non potevano permettersi, pena la perdita della loro essenza e la caduta rovinosa nella mediocrità. Abbiamo sempre considerato Liam la facciata e Noel i contenuti, ma la verità è che neanche Noel ha lo smalto per mettersi a fare qualcosa di diverso da ciò che l’ha reso grande, è un dato di fatto.
Black star dancing EP è una raccolta mediocre di brani carini che però non sono né carne né pesce, non c’è stata nessuna svolta di alcun tipo, tutto quanto è tremendamente banale, non ci sono gli strumenti necessari affinché non sia così. Se non hai i piedi buoni per fare il fantasista funambolo, non basta metterti la maglietta numero 10 per fregare tutti quanti, si vede lontano un miglio che sei una vecchia punta di razza, coi piedi sgraziati e con un filo di panza, fatto per sportellare in area di rigore e fare gol sporchi, non più un mucchio di gol sporchi come in passato, ma abbastanza per svernare con grande onore, continuare a fare felici milioni di fan e arrivare dignitosamente al giorno in cui bisognerà appendere gli scarpini al chiodo. Questo Liam l’ha capito e sta tirando dritto, con i risultati che, piaccia o meno, sono sotto gli occhi di tutti.
Noel invece si è messo già da troppo tempo su una brutta china e forse è troppo tardi per tornare indietro, sebbene abbia già annunciato un altro paio di EP in uscita quest’anno, uno di questi ha dichiarato che sarà dal sound “mancuniano”. A questo punto è lecito chiedersi se intende la Manchester degli Stone Roses o quella dei Take That.
Edoardo Vitale (RollingStone.it)
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È uscito oggi Black Star Dancing, nuovo EP dei Noel Gallagher's High Flying Birds, comprendente cinque brani. L'EP è disponibile per lo stream anche su Spotify e Apple Music.
Oltre a Black Star Dancing, brano che dà il titolo all'EP e passato per la prima volta dalle radio il 2 maggio, e Rattling Rose, un altro pezzo inedito dell'EP è Sail On, che è stato diffuso oggi. Si tratta di un brano più tradizionale per l'ex Oasis, che con la canzone Black Star Dancing aveva esplorato altri lidi musicali, dividendo i fan.
Potete ascoltare Sail On nel lyric video presente alla fine di questo post, realizzato da Ralph Fuller, già al lavoro per le grafiche dei NGHB e per il lyric video di Up in the Sky degli Oasis.
Si tratta dei primi brani inediti di Noel Gallagher dopo l'album Who Built the Moon?, uscito nel 2017. Le altre due canzoni che compongono l'EP sono versioni alternative di Black
Star Dancing. L'extended play, come anticipato dallo stesso Noel, prelude ad altri due mini-album di prossima pubblicazione, a settembre e dicembre 2019.
Noel ha più volte affermato che per questo EP si è ispirato a David Bowie, INXS, U2 e ZZ Top (Black Star Dancing), oltre che a
Chris Rea, Mike and the Mechanics, Chris De Burgh e Slipknot
(Rattling Rose).
L'artista britannico, che sarà in Italia a luglio per due date (Pistoia e Mantova), ha in programma ad agosto un tour negli States con gli Smashing Pumpkins per il quale il fratello Liam lo ha canzonato.
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In questo video che abbiamo sottotitolato in italiano l'intervista concessa da Liam Gallagher a Chris Moyles di Radio X la matitna di lunedì 10 giugno.
Di ritorno dal concerto a Taranto (Liam dice: "Abbiamo fatto un concerto giù vicino alla Sicilia, c'erano 40 gradi, per il caldo mi si staccava la testa"), il cantante è stato interrogato, tra le altre cose, sul nuovo disco ("c'è una canzone che ho dedicato a mia foglia Molly, Now That I've Found You; il disco esce a settembre", rivela), sulle bevute, sul footing, sul film sulla Creation Records di Alan McGee ("Avevano chiesto ai miei figli di interpretare me, ma non è il caso, specialmente se c'è un'attrice che interpreta Patsy e uno di loro deve baciare la mia ex moglie Patsy ...), su Los Angeles e sul suo profilo Twitter. A divertito Liam è poi mostrato un video in cui un bimbo di otto anni canta Wonderwall con una Oasis tribute band inglese.
La Stampa, 11 giugno 2019
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Sono le 15.30 dell'8 giugno quando l'afa di Taranto, la prima afa estiva di questo 2019 dopo un maggio incerto, ci accoglie. La brezza marina sembra non potere nulla contro quel caldo opprimente. Manca qualche ora all'attesissimo, agognatissimo show di Liam Gallagher nella città dei due mari, a suo modo storico, dato che per la prima volta da quando è solista l'ex Oasis è di scena a sud di Roma (solo un'altra volta, a Taormina con gli Oasis al Festivalbar 2002, si era esibito nel Mezzogiorno d'Italia). Qualche foto-ricordo e poi via dritti in fila, dove si trovano e si ritrovano amici, si raccolgono sensazioni, si respira l'entusiasmo per un evento che - lo si percepisce dalle primissime battute - avrà qualcosa di irripetibile. La tensione si taglia a fette eppure l'atmosfera è rilassata, placida, la gente avverte l'importanza del momento. In fila l'età è varia, ma la media è forse di 28-30 anni, cioè quella generazione che ha fatto in tempo a vivere in prima persona gli ultimi Oasis e che - è inutile negarlo - cerca nelle carriere solistiche dei fratelli-coltelli una fetta della gloria vissuta come privilegio dalle generazioni precedenti.
Non manca qualche ragazzina che su Spotify si documenta last minute sulle canzoni del piccolo dei Gallagher, quasi a temere il giudizio di qualche fan più maturo già pronto a cantarle a squarciagola. C'è curiosità, tanta. Liam a Taranto non è un evento qualunque, Liam a Taranto - specialmente per noi pugliesi - non è un artista qualunque. E di sicuro ha trascinato qui anche chi non aveva mai sentito parlare di lui (oltre a Fabio Caressa e figlia, tra il pubblico c'è, pensate un po', financo l'insospettabile Giovanni Floris, anche lui venuto qui su spinta della figlia adolescente), oltre a chi rimpiange gli Oasis, naturalmente.
"Nostalgia canaglia", cantava qualcuno nato non poi tanto lontano da questa città bella e dannata, radiosa, meravigliosa, così ricca di storia e assetata di futuro, così vogliosa di riscatto dopo le tante, troppe ferite da cui continua a sanguinare. Nostalgia degli Oasis, ma anche nostalgia, forse, di una Taranto che ritrovi il senso della propria bellezza, come polo pulsante di passione e punto di incontro di musicofili provenienti da ogni dove. E qui le analogie con la Manchester operaia potrebbero sprecarsi, ma non andiamo oltre con la retorica. Sta di fatto che la città pugliese grazie al Medimex si trasforma per tre giorni nella capitale del rock e in una cornice splendida accoglie il fratello più piccolo del terribile duo, quello "che non si scrive le canzoni" (tsk), quello "che non sa suonare", quello che però con il suo carisma e il suo modo unico di cantare e vivere il palco ha marchiato e continua a marchiare da oltre vent'anni la musica britannica, nel solco delle migliori band che il Regno Unito abbia prodotto.
I cancelli aprono alle 18 e subito inizia la corsa al posto più vicino al palco. Ci accorgiamo subito che diventa impossibile muoversi anche solo di pochi metri: tutto intorno c'è gente seduta a terra che gioca a carte, mangia, parla, fuma, inganna l'attesa come può. L'imperativo è uno solo: allontanarsi è un delitto, chi si sposta perde il posto ed è perduto. Così si rimane in piedi, aspettando la prima esibizione, quello dei bolognesi JoyCut, che dopo un po' rompono il ghiaccio, prima dell'arrivo della formazione anglo-italiana dei King Hammond & The Rude Boy Mafia, dal simpatico e pingue frontman inglese col ciuffo biondo che dedica una canzone al proprio cane, triste perché il suo padrone è lontano, in tour. La band ci dà dentro a colpi di ska, riuscendo a coinvolgere un pubblico che l'ha salutata con scetticismo, ma che si scalda preparandosi a scatenarsi con lo show dell'ex Oasis.
Terminato il secondo atto, alle 22 circa è un dj set di Virgin Radio, con Ringo, dj Toky e Paul Gallagher (fratello di Liam e Noel) a stuzzicare i settemila della Rotonda del Lungomare, con un'irriverente apertura con Song 2 dei Blur e un turbinio di classici made in UK, dagli Who ai The Jam, da Bowie agli immancabili The Stone Roses, la cui mastodontica I Am The Resurrection chiude, come sempre, l'attesa prima del concerto di Liam (era così anche con i live dei Beady Eye). Non più di un quarto d'ora, poi è la volta delle solenni note dei Carmina Burana. Infine, sullo psichedelico sound di Fuckin' in the Bushes, arriva lui, William John Paul Gallagher, parka giallo d'ordinanza (con su, a un certo punto, anche un foulard), accolto da un boato incontenibile del pubblico. Non è neanche iniziato lo show e tutti sono già sudatissimi.
Con il profumo del mare forte nelle narici, si parte con Rock 'n' Roll Star, intramontabile manifesto di intenti degli Oasis, mentre sul palco si intravede un pannello con le vele simbolo del Manchester City e, sulla batteria, un'effigie di Leo Sayer, cantante anni '70 che Liam ha scherzosamente citato in una recente intervista alla rivista Q. "Tonight I'm a rock 'n' roll star", grida rabbioso Liam, prima di chiudere il pezzo con "and you fucking are", "e voi lo siete, cazzo!", a testimoniare l'empatita totale con i suoi adepti. La voce è ottima ("E volevo pure vede', siamo ad inizio tour, del resto", direbbero i più maligni) e le chitarre si comportano bene, perché Jay e Mark sembrano finalmente essersi dotati degli amplificatori e delle chitarre giuste e affinato il suono: sono ottime Columbia, Some Might Say, tra le nuove l'emozionante For What It's Worth, la ballatona alla Blur di Tender, Universal Gleam, e Shockwave, l'ultimo energico singolo, anche se non mancano le titubanze sulle cinque corde, specie su Lyla e l'intro del riff di Cigarettes & Alcohol, dove Jay è - per usare un eufemismo - molto rivedibile. Questi ultimi, però, sono dettagli per i patiti, per chi sa che il wall of sound di Noel Gallagher è insostituibile. La sostanza è che Liam - e chi lo conosce lo nota - è carico più che mai, coinvolto, interattivo con il pubblico, "amorevole", come ci dice giustamente il Cristian, un altro mad for it meridionale che è venuto qui dal potentino e che, come me, attendeva questo concerto da mesi. Dopo quasi ogni canzone grida "grazie mille" e si batte più volte il petto, plaude alla folla, ingaggia un complice "gioco" di sguardi con Carmen e Piera, le due ragazze lucane della prima fila, cui lancia le proprie maracas. "Ti hanno pestato il piede? La mia t-shirt è migliore della tua", dice poi rivolto a un fan che forse gli mostrava con insistenza la sua maglietta. Sembra travolto dall'affetto e avvolto dal calore del Sud e di tutti i fan venuti da ogni parte d'Italia. "Forse ci tornerà", dirà qualcuno, convinto, alla fine del concerto. Forse è l'ennesimo caso di homines credunt quod cupiunt, ma per ora nessuno può smentire.
Nove canzoni su quindici sono degli Oasis, come il pubblico chiede e come è giusto che sia. Sei quelle del Liam solista, lanciatosi in questa avventura nell'estate di tre anni fa, dopo la fine non proprio felice dei Beady Eye, che pure avevano fatto cose egregie (chi scrive li ha visti dal vivo tre volte e lo sa bene). Wonderwall, rito collettivo, è proposta per la prima volta da Liam solista con la band al completo. Se Some Might Say è una delle più cantate, Columbia, come dicevamo, è un graditissimo ritorno, e la band le rende giustizia con un'esecuzione pressoché impeccabile. Il nuovo corso del minore dei Gallagher è, invece, caratterizzato da pezzi quali Wall of Glass e Greedy Soul. "Sono pezzi del mio album As You Were, spero lo abbiate comprato", dice dal palco. Eh La, con una brava violoncellista, è forse la canzone che lascia più perplessi, perché nota solo ai fan più accaniti, ma con la sua atmosfera onirica fa il suo, posizionata come è tra due mostri sacri quali Cigarettes & Alcohol e Wonderwall.
Dopo una breve pausa, si riaccendono i riflettori e ricompare Liam per le ultime due canzoni. Canta la sorpresa Roll With It, tornata dal vivo dopo dieci anni (non la si
sentiva dai tempi delle ultime esibizioni degli Oasis, nel 2009), e, con voce accompagnata dal pianoforte, Champagne Supernova, con le ultime note che scivolano sul lungomare a perfetta conclusione di una serata che forse non tornerà, ma che per la sua specificità e le emozioni che ha saputo trasmettere non ha precedenti né avrà eguali. Le luci si spengono, la commozione mista all'eccitazione rimane impressa negli occhi e i cuori dei fan. Un'altra chiacchierata, un altro modo per prendere tempo e 'rimuovere' la fine del concerto sulla via del ritorno a casa, esausti ma felici di aver vissuto con tanta bella gente una giornata di sano rock 'n' roll vecchia scuola. È questo che respiriamo, è questo che Liam ci regala, è questo che ci mantiene vivi. Grazie Ourkid, grazie Taranto.
Sabato 8 giugno 2019. Un sole infuocato riscalda la Rotonda del Lungomare di Taranto, l’estate tanto attesa è all’improvviso arrivata. Questo, però, è il giorno di Liam Gallagher e del suo primo concerto di sempre nel Mezzogiorno d’Italia e le proibitive condizioni climatiche non possono di certo fermare il popolo mad fer it in fila sotto il sole cocente sin dalle prime ore del pomeriggio.
Preceduto dal live dei bolognesi JoyCut, da quello degli inglesi King Hammond & The Rude Boy Mafia e dal dj set di Ringo e del fratello maggiore Paul Gallagher, alle 22:15 in punto sale sul palco del Medimex l’ospite più atteso della serata, l’ex frontman degli Oasis, accolto subito da un boato da parte del pubblico festante.
Quello che seguirà sarà un set molto serrato, 75 minuti di rock 'n' roll senza fronzoli, come d’abitudine per la voce del Britpop, in cui si alterneranno canzoni da solista, brani dei Beady Eye (Soul Love) e degli Oasis.
Tra gli highlights della serata sono da annoverarsi sicuramente il nuovo singolo Shockwave, il quale può considerarsi già un instant classic, e la prima performance dal vivo di Roll With It da 10 anni a questa parte.
Più che concerti, i live dei due fratelli di Manchester, sono in realtà per gli adepti al culto del madferitismo qualcosa di molto vicino ad un vero e proprio rito pagano in cui gioia, lacrime e sudore si fondono in una cosa sola.
"How many special people change?", si canta tutti in coro, mentre lo spettacolo volge al termine sulle sognanti note di Champagne Supernova, ma Liam non cambia mai e l’emozione di ascoltare la sua inconfondibile voce è sempre la stessa.
Alessio
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In questi due video i servizi televisivi sul concerto di Liam Gallagher al Medimex di Taranto andati in onda su Italia 1 per Studio Aperto (edizione delle ore18.30) e su Rai 3 in Puglia per il TGR Puglia (edizione delle ore 14.00) di domenica 9 giugno.
LIAM GALLAGHER A TARANTO LA SCORSA NOTTE. UN CONCERTO FRA ROCK, MELODIA, LINGUACCE E TANTO AMORE!
Tutto finisce, e quel che
rimane oltre la musica è quella connessione spirituale reciproca fra
Liam e la sua gente. Quella intesa profonda, quella magia misteriosa che
va oltre qualsiasi cosa al mondo
Caldo afoso e in fila dalle tre del pomeriggio sotto al sole. Siamo
alle transenne sotto Liam. Tolte di mezzo le band introduttive, arriva
il momento del dj-set di Virgin Radio e del fratello Paul. L'inizio del
concerto avviene intorno alle 22.15 circa ed è davvero scoppiettante.
Telecamere e fotografi invadono il corridoio sottostante del palco,
questo non era successo per le due band precedenti, ora infatti è il
momento della leggenda, quella vera. Parte l'intro di Fuckin' in the Bushes, il pubblico impazzisce, i fotografi e i cameramen si ammassano
uno sull'altro come se fossero anche loro parte del pogo del pubblico.
Arriva la band sul palco e Liam entra dopo alcuni instanti dai
primissimi accordi di Rock 'N' Roll Star. Con lui alla voce e le
chitarre ruggenti al suo fianco si accende l'atmosfera e il pubblico
inizia a cantare, saltare e a osannare Liam. Già dopo i primi 2 minuti
eccolo lanciare il primo tamburello nel pubblico. Il concerto è un
singalong di testi e musica ma anche di frasi d'amore urlate a
squarciagola all'indirizzo di Liam Gallagher. Rock e ballad, ma
soprattuto tanti baci. Quei baci lanciati alle ragazze delle prime file
che non smettono di lanciargli cuori e urlargli frasi d'affetto, e Liam
ricambia ogni cuore ricevuto con un'infinità di baci, ricambia ogni
frase d'amore ricevuta portando al petto il suo pugno in segno di amore
reciproco. Un Liam così amorevole non l'avevamo mai visto (sarà stata
l'aria del sud) Ha imparato persino a ringraziare in italiano con una
pronuncia migliore, e quando la gente non smette di omaggiarlo lui
ancora al microfono blatera: Mi amate? anche io amo voi!
Le canzoni si susseguono armoniosamente. Liam si guarda attorno e lancia occhiate e linguacce in segno di gioia e gradimento.
Le ragazze delle prime file lo chiamano, gli dicono di scendere, lui si
avvicina a bordo palco, ma non può scendere perchè non ci sono gradini e
il palco è abbastanza sollevato da terra da non poter saltare, per
rimediare Liam vorrebbe regalare le maracas, ma prima di lanciarle fa
segno alle ragazze che una volta prese dovrebbero "dividerle" cosi da
poter rendere felici entrambe. Lui le lancia ma altre ragazze
intercettano le sue maracas lasciando l'amaro in bocca alle "legittime
destinatarie". Il concerto continua fra rock e melodia, Liam lancia
persino un sorriso di gioia al suo chitarrista. Dopo un ora e venti
circa il concerto volge al termine. La folla non smette di osannare
Liam, lui ringrazia più volte tutti concludendo con "Ci rivedremo
presto, ve lo prometto! È stato il top!". Tutto finisce, e quel che
rimane oltre la musica è quella connessione spirituale reciproca fra
Liam e la sua gente. Quella intesa profonda, quella magia misteriosa che
va oltre qualsiasi cosa al mondo. Grazie Liam, il mondo ha ancora
grande bisogno di te!
SETLIST DEL CONCERTO
Rock ‘n’ Roll Star
Morning Glory
Wall of Glass
Greedy Soul
For What It’s Worth
Shockwave
Columbia
Some Might Say
Soul Love
Universal Gleam
Cigarettes & Alcohol
Eh La
Wonderwall
Roll With It
Champagne Supernova