mercoledì 28 settembre 2022

Video (sub. ITA) Liam Gallagher intervistato da Apple: "Oasis? Finiti per i capricci di Noel. Dentro di me c'è un 17enne folle e carico"

Intervistato ad agosto da Matt Wilkinson di Apple Music (la chiacchierata è stata diffusa il 21 settembre), Liam Gallagher ha toccato vari argomenti, dalle differenze tra il concerto di Knebworth 1996 e Knebworth 2022 alla condotta prima delle esibizioni dal vivo ("ho ripreso con l'alcol prima dei live, bevo brandy, ma con moderazione"), dall'ipotesi di un supergruppo con John Squire all'ingresso di Little Barrie nella band che lo accompagna sul palco, dalla fine degli Oasis, avvenuta, a dire di Liam, per colpa dei "capricci" e delle "stronzate di Noel", al modo rabbioso di cantare che caratterizza lo stesso Liam. 

Guarda il video con sottotitoli ITA by frjdoasis. Prima parte.



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lunedì 26 settembre 2022

L'INTERVISTA | Edoardo Mecca: "Gli Oasis hanno accompagnato la mia adolescenza e Wonderwall è la mia colonna sonora"

In esclusiva per OasisNotizie, abbiamo raggiunto l’intrattenitore, attore e speaker radiofonico di Radio 105 Edoardo Mecca, per parlare di Oasis e anni '90.

Quali ricordi ti suscitano gli Oasis?

“Gli Oasis sono un grandissimo gruppo che ha fatto la storia del rock-pop: una band che ha accompagnato l’adolescenza di noi millenials. I Coldplay, attualmente, mi ricordano quello che rappresentavano gli Oasis negli anni ’90.
Gli Oasis erano un gruppo che puntava molto sul carisma dei due leader, ossia i fratelli Gallagher, che poi hanno fatto parlare di loro anche per situazioni extra-musicali e per la loro passione calcistica mai celata per il Manchester City”.


Canzoni preferite?

“Wonderwall è sicuramente la canzone degli Oasis che ricordo con maggior gioia, dato che mi ha accompagnato durante una fase molto bella della mia vita: l’età della spensieratezza.
Ci sono quelle canzoni che ti accompagnano anche nel percorso di crescita dell’adolescenza: ecco, Wonderwall è certamente una di queste. Si tratta di un brano, di una colonna sonora generazionale, per chi, come me, è nato alla fine degli anni ’80 ed ha vissuto il periodo gli anni ’90-’00”.

Il binomio anni ’90-Juventus è molto forte. Cosa ne pensi?

“La Juventus negli anni ’90 era una squadra che incuteva timore negli avversari. Era quella Juve per cui Gary Neville, intervistato in un post-partita di un match dei gironi di Champions, provava un gesto di stizza perché all’ultimo minuto i bianconeri vincevano con l’Olympiakos e superavano il girone. Era una squadra che in Europa nessuno avrebbe mai voluto affrontare”.

Professionalmente hai qualche progetto in cantiere?

“Per me è un grande piacere lavorare in radio, è un enorme traguardo: un mezzo meraviglioso, un sogno vero e proprio per me.
Sto proseguendo con lo spettacolo teatrale Avrei soltanto voluto sul tema del cyberbullismo ed è indirizzato non solo alle nuove generazioni, ma anche ai miei coetanei, ai genitori e a tutti coloro che devono capire come lo strumento tecnologico possa essere sia importante che un’incognita. È fondamentale comprendere il giusto utilizzo di questo strumento.
Poi ci sono tanti altri progetti in cantiere: serate, eventi e, in più, sto scrivendo uno spettacolo da portare in giro. L’importante è non fermarsi mai!”.

Ringrazio di cuore Edoardo per la grande disponibilità e gentilezza dimostrate nel corso della nostra intervista.

Valerio Pieraccini

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mercoledì 21 settembre 2022

Video (sottot. ITA) Liam Gallagher sui 50 anni: "Amo essere vivo. La festa? Sanno dove andrò e mi svaligeranno casa, ma se vi becco ..."

Intervistato da Absolute Radio a proposito del suo cinquantesimo compleanno, Liam Gallagher si è detto entusiasta di essere vivo e orgoglioso di tagliare questo traguardo. Poi, interrogato su dove celebrerà la ricorrenza, ha scherzato: "Ho detto alla gente dove andrò. Mi svaligeranno casa, ma darò in escandescenze se ...". Guarda il video con sottotitoli ITA by frjdoasis.




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lunedì 19 settembre 2022

Video (sottotitoli ITA) Liam Gallagher: "Quale parka indosserò al concerto di Cardiff? Il Galles viene trascurato dal rock 'n' roll"

Liam Gallagher, intervistato qualche giorno fa da Dave Berry di Absolute Radio, ha regalato un simpatico siparietto sul parka che avrebbe indossato al concerto di Cardiff del 15 settembre 2022. Poi ha aggiunto: "Per me il Galles viene trascurato dal rock 'n' roll. È sempre Glasgow, Scozia, Inghilterra, Irlanda, ma il pubblico gallese è matto quanto lo siamo noi".



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mercoledì 14 settembre 2022

Liam Gallagher: "Festeggerò i 50 anni a Mustique perché non ci sono coglioni coi telefonini. Brian May? L'ho insultato, quindi lo evito"

Intervistato da Johnny Vaughan su Radio X il 2 settembre, alla vigilia dell'esibizione al concerto tributo a Taylor Hawkins, Liam Gallagher rivela che celebrerà il proprio cinquantesimo compleanno sull'isola caraibica di Mustique "perché lì non ci sono coglioni coi telefoni: i telefonini non sono ammessi". 

Liam spiega anche perché si tiene alla larga da Brian May e dalla "banda" dei Queen. "L'ho insultato, per cui se lo vedo mi metto il cappuccio e scappo via. Se lo incontrassi, darei la colpa a Noel dicendogli: 'È stato lui a insultarti!' ...". A proposito del compianto Hawkins, Liam dice: "Non direi che fossimo amiconi, ma parlavamo molto al telefono di rock 'n' roll a orari stupidi. È triste".

Guarda il video con sottotitoli ITA by frjdoasis.


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domenica 11 settembre 2022

Video (sottot. ITA): Liam Gallagher sui veri avventori dei pub e sulla fatica che fanno calciatori e rocker

Intervistato da Radio X il 2 settembre, Liam Gallagher dice che i veri avventori dei pub sono quelli che ci vanno d'inverno. Poi spiega che i rocker come lui faticano molto più dei calciatori, che a suo dire si limitano a giocare a calcio. 

Guarda il video con sottotitoli ITA by frjdoasis.



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sabato 10 settembre 2022

L'INTERVISTA | Incontro con Bugo: "Gli Oasis mi folgorarono nel 1994. Nel nuovo disco torno a loro e ai Nirvana"

In esclusiva per OasisNotizie, abbiamo raggiunto il cantautore e musicista italiano Bugo, grande appassionato di Oasis.

Da dove nasce la passione di Bugo per gli Oasis?

“Io sono nato nel 1973, quando i Gallagher sono usciti, nel 1994, avevo 21 anni ed ero nel pieno della mia gioventù musicale. Mi ricordo che sono arrivato alla musica nel '90-'91 principalmente grazie ai Nirvana e quando Kurt Cobain se n’è andato, nell’aprile '94, gli Oasis sono usciti con “Definitely Maybe” nell’agosto dello stesso anno. Abitavo ancora a Cerano, in provincia di Novara, ed andavamo tuti i sabati a Novara al negozio di CD (perché nel mio paese non c’erano): una volta, sono tornato a casa con il primo album degli Oasis”.

Canzoni o album preferiti?

“Va un po' a periodi, i primi 3 album sono tra i miei preferiti, poi dipende da quello che ho bisogno di sentire: la settimana scorsa ho ascoltato 2 volte consecutive “Standing on The Shoulder of Giants”, da cui ho tratto diversi spunti per l’album su cui sto lavorando. Mi ricordo che quando comprai “Definitely Maybe”, il disco mi colpì molto: si tratta di un album che, ancora adesso, ha una sua potenza sonora che avverto sin da subito da musicista. Possiede un’irruenza sonora che, da primo album, rappresenta un insegnamento per gli altri artisti: perché il primo album di un artista non deve essere troppo “pettinato” ma una sorta di “sberla in faccia” e quello lo è. Poi, acquistato “Be Here Now”, andai a vedere il primo concerto degli Oasis il 16 novembre 1997 al Forum di Assago e ricordo bene lo stile British dell’evento”.

Nelle canzoni di Bugo ci sono interconnessioni con gli Oasis? Ci dicevi che stai lavorando ad un nuovo album?

“Quando ho formato la mia band, io avevo 2 gruppi di riferimento, ossia Nirvana ed Oasis: decisi di pormi sulla strada di un gruppo “alla Nirvana” perché capii che allora un rock in Italia “alla Oasis” non avrebbe fatto presa. Non eravamo pronti e se guardo quelli che hanno imitato gli Oasis mi sembrano ridicoli. Poi, andando avanti nella mia carriera, gli Oasis sono sempre stati i miei ascolti ed i miei riferimenti crescendo con la mia musica, nel look e nel non avere peli sulla lingua. Venendo al disco nuovo che ho registrato quest’anno a Brescia, la mia intenzione era quella di creare un album più chitarristico, mi sono di nuovo avvicinato alla musica che ascoltavo da ragazzo e finisco sempre lì: torno agli Oasis ed ai Nirvana ma anche ai Fontaines D.C.. Il disco è stato registrato da gennaio 2022 fino ad agosto 2022 ed uscirà nel 2023”.

Ringrazio di cuore Bugo ed il suo manager Marco per le grandi disponibilità e gentilezza dimostrate nel corso della nostra intervista.

Valerio Pieraccini

(L'Intervista - n. 2)


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giovedì 8 settembre 2022

L'INTERVISTA | Momblano: "Il mio amore per Definitely Maybe e gli Oasis: il giusto mix di istinto e rotondità"

Il nostro collaboratore Valerio Pieraccini ha intervistato il giornalista sportivo e critico musicale Luca Fausto Momblano, grande fan degli Oasis. È stata una bellissima intervista, che vi proponiamo qui di seguito. Grazie a Valerio e Luca.

Abbiamo raggiunto Luca Fausto Momblano, autore, giornalista sportivo e critico musicale, in esclusiva per Oasis Notizie. Appassionato di calcio applicato e narrazioni dietro le quinte, dalla carta stampata alla tv il passo è breve: per anni a Juventus Channel in qualità di opinionista tecnico, attualmente è giornalista e redattore in forza al gruppo Mediapason (TeleLombardia, Antenna, TopCalcio24).

Ciao Luca, che ricordi ti suscitano gli Oasis?

“I ricordi sono legati ad un momento della vita molto bello e speciale: quello dell’autonomia con gli amici, dell’università, dei primi lavori, dei viaggi con la fidanzata. Si tratta di un momento in cui – nel range di ascolti già molto variegato e, intorno ai vent’anni, spigoloso fatto di ricerca anche di situazioni sperimentali e “spinte” nel panorama del rock e non solo – gli Oasis hanno rappresentato una levigatura necessaria, avevano la giusta parte d’istinto e di rotondità che sono state già presenti nei primissimi singoli del gruppo. Singoli che avevo conosciuto, in particolare “Whatever”, all’interno di uno di quei “bunker” da ballo che esistevano ancora a Torino con i mitici Giorgio Valletta e Sergio Ricciardone che facevano i DJ al “Faster”. C’era un bel movimento trasversale e, tra i pezzi nuovi, ricordo anche alcuni dei primi singoli degli Oasis legati al boom di “Definitley Maybe”: all’epoca comprai il cd dell’album che comprendeva, in un’unica confezione, anche Whatever.”

Il link degli Oasis con il mondo del pallone è forte, con i fratelli Gallagher che non hanno mai nascosto la loro passione per il calcio. Associ i ricordi di una partita in particolare al gruppo mancuniano?

“Il calcio e la musica rappresentano i miei due mondi e sono molto fortunato ad averci lavorato, ma non frequentemente sono interconnessi. Se devo legare un brano degli Oasis ad un evento calcistico che mi toccava da vicino, ricordo con certezza che, nella consolazione dell’estate del post-finale di Champions League persa dalla Juventus nel 1997 contro il Borussia Dortmund – una finale giocata bene dai bianconeri, forse l’unica per la quale nutro un profondissimo rammarico – iniziavo a conoscere il primo singolo di “Be Here Now”, ossia “D’You Know What I Mean?”. Trovai azzeccatissimo e coraggioso quel brano e lo lego al video: ricordo questa estate amara, gli elicotteri e l’incedere anche abbastanza psichedelico – forse come mai prima – di un pezzo che mi è rimasto dentro”.

Parlando di Oasis, da critico musicale quale sei, mi stileresti una tua personalissima classifica degli album dei fratelli Gallagher?

“Noi leghiamo i dischi ed il loro valore a due fattori che si confondono tra loro e dei quali si mischia l’oggettivo ed il soggettivo. Il dato oggettivo di conoscenza degli Oasis è il corso naturale del tempo e delle uscite, mentre quello soggettivo è il momento della propria vita in cui si conosce e si ha voglia o meno di accogliere un determinato artista. Questa la mia classifica: 1° per distacco “Definitlely Maybe” (credo che nessun critico musicale possa disquisirne); 2° posto per “Be Here Now”, album sottovalutato: la pomposità di quel disco (nonostante Noel la considerasse un punto debole) corrisponde a quello che erano gli Oasis in quel momento, avevano bisogno di qualcosa di “zuccherino e pomposo”, un po' meno piatto di “(What’s The Story) Morning Glory?” che inserisco al 3° posto della mia classifica. Miglior pezzo di WTSMG è “Some Might Say” che, di fatto, è un brano da “Definitely Maybe” dato che alla batteria vi è sempre Tony McCarroll. 4° “Heathen Chemistry”, siamo in una fase di declino. Al 5° posto, “Standing On The Shoulder of Giants”. Credo, infine, che “Dig Out Your Soul” sia un disco da 6,5 in pagella in cui vi è stato il tentativo di recuperare la scrittura dei tempi migliori”.

Infine, parlando delle carriere da solisti di Noel e Liam Gallagher, che giudizio ne dai?

“Ritengo le carriere da solisti dei due fratelli Gallagher del tutto irrilevanti per ovvi motivi. Nel senso che la mente musicale degli Oasis era Noel, leggermente superiore a Liam, ma se un artista come il maggiore dei due abbia effettuato le cose migliori nelle collaborazioni prima che nei suoi dischi, rappresenta il fatto che io trovi abbastanza insignificanti le due carriere post. Il tenore degli artisti non è ovviamente quello di John Lennon e Paul McCartney, già le cui carriere hanno avuto diversi momenti anonimi: non è facile, lo capisco. Non ho avvertito una scossa nella produzione della carriera da solista di Noel e Liam che conquisti la mia attenzione”.

Ringrazio di cuore Luca Momblano per la cordialità, la disponibilità e la professionalità dimostrata nel corso della nostra intervista.

Valerio Pieraccini

(L'Intervista - n. 1)

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domenica 4 settembre 2022

Video (sottot. ITA): Liam Gallagher commenta Knebworth 2022 e svela cosa guarda alla TV

Intervistato il 2 settembre da Radio X, Liam Gallagher parla di cosa ha provato nell'estate del 2022, tornando sul palco di Knebworth dopo ventisei anni, e di come preferisca cantare dal vivo piuttosto che in studio. Spazio anche per alcune domande su quello che guarda in TV.

Guarda il video con sottotitoli ITA by frjdoasis.



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Video: Liam Gallagher si esibisce con i Foo Fighters per omaggiare Taylor Hawkins

Tra le numerose star che ieri hanno animato, nello stadio londinese di Wembley, la serata tributo a Taylor Hawkins figuravano anche Queen, Paul McCartney, Brian Johnson, Lars Ulrich e Liam Gallagher.

La giornata di esibizioni, volta a omaggiare la memoria di Hawkins, è stata organizzata dai Foo Fighters e dalla famiglia del batterista, scomparso a marzo. Per l'occasione i Foo Fighters, prima di esibirsi, hanno suonato per Liam, accompagnandolo in due brani, Rock 'n' Roll Star e Live Forever.

Liam, legato a Hawkins da un rapporto di reciproca stima e amicizia, è salito sul palco di Wembley alle 17.00. Un'esibizione di due brani per poi volare in Andalusia, dove già alle 20.00 era sul palco del festival che si è tenuto a La Cala de Mijas, in Andalusia.

Ecco il video dell'esibizione, che sarà mandato in onda oggi domenica 4 settembre alle ore 21.10 su MTV (canale 131 di Sky) e alle 20.00 su MTV Music (canale 132 di Sky).




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