giovedì 30 giugno 2022

Il documentario Oasis: Supersonic in onda su Sky Documentaries stasera e sabato 2 luglio

Dai produttori di Amy un viaggio imperdibile nella musica dei fratelli Liam e Noel Gallagher. Dalla periferia di Manchester al trionfo del concerto di Knebworth, la scalata di uno dei gruppi Britpop che ha segnato gli anni '90 e inciso gli inni di una generazione. (GBR 2016)

Il pluripremiato documentario diretto da Mat Whitecross torna a essere trasmesso in TV in Italia, su Sky Documentaries (canale 122). Oggi alle ore 22,55 e sabato 2 luglio alle ore 8,30. 

Ricordiamo che su canale Sky Documentaries +1 (canale 123) è disponibile la stessa programmazione di Sky Documentaries, ma con un'ora di ritardo. 

Alle 21,15 di oggi e alla 1,00 di stanotte sempre su Sky Documentaries c'è un documentario sugli studi di Rockfield, pellicola in cui compaiono anche Liam Gallagher e Paul 'Bonehead' Arthurs.

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mercoledì 29 giugno 2022

Noel Gallagher alla folla di Glastonbury: "Ora canto dei brani di cui non vi frega un cazzo. Seguitemi e sarete felici, gente coi cappelli a secchiello!"

Dopo quattro canzoni di una scaletta ridotta, suonate sul palco Pyramid al festival di Glastonbury, lo scorso 25 giugno, Noel Gallagher confessa: "Quello che accadrà qui adesso è che suonerò qualche altro brano di cui non vi frega un cazzo. Sono per me, ma se vi aggregate dopo ci saranno molte persone molto felici con i cappelli a secchiello".

Il sollievo è udibile. In precedenza alcuni partecipanti al festival particolarmente speranzosi erano stati ascoltati per caso speculare sul fatto che questa esibizione fosse in realtà una cortina fumogena per la 'balena bianca' di Glastonbury, una reunion degli Oasis sul palco Pyramid. Non è mai stato un problema, ovviamente – anzi, semmai, il posizionamento temporale di questa performance sembrava suggerire che Noel avesse fatto un gestaccio al proprio fratello, dopo gli enormi concerti di Liam all'inizio di quest'estate. "Farai da headliner a Knebworth, vero? Be', che ne dici, invece, di suonare sul palco Pyramid direttamente davanti al nostro comune eroe musicale Paul McCartney? Batti questo (se ci riesci, ndr)".

Quindi, deluse le speranze di una reunion degli Oasis, il timore era che Noel, sempre il Gallagher più ostinato, aggiungesse la beffa al danno, guardando in cagnesco mentre esegue una serie di brani semisconosciuti degli High Flying Birds. E tutti gli altri avrebbero dovuto intrattenersi prima dell'arrivo, più avanti nel corso della serata, della canzone che piace alla folla. Quei primi segni non erano promettenti; l'unico momento clou in una successione di cupi brani a ritmo lento è stata l'amata cantante di supporto di Noel, Charlotte Marionneau, che suona le forbici.

Noel, però, ha anche una comprensione abbastanza decente di come funziona il Pyramid. "Il palco principale non è il tuo pubblico, è un pubblico di Glastonbury", ha detto in un'intervista prima di questa esibizione. E una folla di Glastonbury alle 19:30 di sabato vuole un enorme canto collettivo pre-McCartney. Quindi Noel, nella seconda metà dell'esibizione, obbliga a una sorta di 'kit del principiante' degli Oasis. Sostenuto dai suoi membri abituali di High Flying Birds Gem Archer, Mike Rowe e Chris Sharrock, così come da alcuni cantanti di supporto pieni di sentimento e un'infarinatura di fiati, si lancia nel suo materiale di alto livello.

Little By Little è la prima a essere eseguita e fa immediatamente ammucchiare le persone sulle spalle del conoscente. Noel, prima di eseguirla, esclama: "Ce l'avete fatta!". Una nuvola di fumo pirotecnico in vari colori primari sale sopra la folla e rimane lì per il resto della performance. Poi è The Importance of Being Idle, che richiede una giga di massa alla Rhys Ifans. Poi Whatever, con un bell'arrangiamento di ottoni, e Wonderwall, di cui Noel ha a malapena bisogno di cantare una parola, tale è il frastuono che si sprigiona di fronte a lui. Quando riprende l'iniziativa dal pubblico per il ritornello finale di quella canzone, sottolinea quanto bene la sua voce abbia retto nel corso degli anni, sicuramente rispetto ad altri membri della famiglia Gallagher. 

Half the World Away e Stop Crying Your Heart Out – quest'ultima dedicata ai tifosi del Liverpool, che Noel aveva già spronato con un'enorme bandiera del Manchester City sulla sua pila di amplificatori – arrivano in rapida successione. "Ciao, avete tutti trascorso un bel giubileo della regina? Be', la prossima canzone è per la vera Royle family, di Manchester", ironizza il chitarrista e cantautore, riferendosi alla sitcom di cui il brano Half the World Away è sigla. Poi l'ex Oasis è persino in grado di concedersi il suo forse unico vero brano di alto livello degli High Flying Birds, AKA … What a Life!, senza troppo dissenso da parte del pubblico. 

Tutti quelli che sono sul palco e fuori dal palco sanno, però, per cosa sono qui e c'è tempo per un ultimo canto, quello per Don't Look Back in Anger. "Lasciate che il dogging abbia inizio", scherza il musicista prima di questa ultima hit, una preferita dal pubblico che fa paura a Hey Jude. 

"Godetevi l'uomo importante quando arriverà ... ha qualche canzone", dice scherzosamente Noel prima di andare via. McCartney non è l'unico.

Source: The Guardian

Scaletta:

Fort Knox
Holy Mountain
It's a Beautiful World
She Taught Me How to Fly
We re on Our Way Now
Black Star Dancing
Dead in the Water
Little by Little
The Importance of Being Idle
Whatever
Wonderwall
Half the World Away
Stop Crying Your Heart Out
AKA… What a Life!
Don't Look Back in Anger





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sabato 25 giugno 2022

Noel Gallagher apre a McCartney a Glastonbury: "Questo è l'unico festival delle arti che esista. Esperienza unica"

Noel Gallagher, che si è esibito stasera al festival di Glastonbury, ha definito la rassegna "l'unico festival delle arti al mondo". 

L'ex Oasis, che oggi è salito sul palco della nota manifestazione musicale prima di Paul McCartney per un'ora e mezza di concerto,  ha fatto ritorno a Glastonbury proprio in occasione del ritorno del celebre festival, ricominciato quest'anno dopo le cancellazioni degli ultimi due anni dovute alla pandemia di COVID-19.

Sono oltre 200.000 i partecipanti all'evento di questo finesettimana. Tra gli artisti che animano la rassegna figurano, oltre ai Noel Gallagher's High Flying Birds, Billie Eilish e Sam Fender, Paul McCartney, Diana Ross, Kendrick Lamar.

Glastonbury è un festival famoso perché riunisce le persone ed è qualcosa che Noel, 55 anni, ama più di ogni altra cosa, poiché l'evento non ha un "vincolo aziendale".

Parlando questo pomeriggio ai microfoni di BBC Radio 2 con  Dermot O'Leary, Noel, rispondendo a una domanda sul perché continui a esibirsi a Glastonbury, ha detto: "È l'unico festival al mondo, nel vero senso della parola. Li ho fatti tutti, sono tutti grandi concerti nei campi, sponsorizzati da aziende tecnologiche. Questo è l'unico festival delle arti".

"Puoi guardare un film, vedere un comico, puoi andare in un circolo di lavoro a maglia. Ve lo dico io, li ho fatti tutti e alcuni di questi festival hanno i propri meriti, ma questo è quello che spicca nel mondo intero. È una cosa incredibile ed è una delle grandi cose di questo paese".

"Sì, assolutamente", ha risposto  poi Noel quando il presentatore O'Leary ha chiesto se il suo amore per Glasto derivi dal fatto che le grandi aziende non ne traggono profitto.

"Vengo qui più spesso di quanto ci suoni. Ho suonato qui cinque volte, ma ci vengo ogni anno. Influisce sulla tua esperienza quando vai in giro, perché non ti vengono consegnati volantini che cercano di venderti l'assicurazione".

"Qui ti imbatti nella gente del posto, sai, un tizio con un cappello da marinaio addosso e una donna che porta la foto di un suo animale domestico morto trent'anni fa e ti dice: 'Ooh, questo è il mio ragazzino malandato, è morto in questo periodo dell'anno scorso". E tu fai: "OK, sai dov'è il tendone di John Peel?".

"Se siete in ascolto e non siete mai stati a Glastonbury, non avete idea di quanto sia precisa questa descrizione. Non sai mai in chi ti imbatterai. E tutti sono interessanti", ha detto poi un divertito O'Leary.

Noel ha aggiunto che quest'anno ha portato i propri figli con sé al festival di Glastonbury ed è la prima volta per sua figlia Anais, 22 anni.

L'ex Oasis ha ricordato le parole di saggezza rivolte alla figlia Anais, che ha chiesto come sarebbe stato.

Il musicista le ha detto di non "cercare di vedere tutto", ma di vedere, invece, "una cosa di giorno e una cosa di notte e semplicemente girovagare".

Noel ha aggiunto che gli piace andare in giro e "seguire la musica", poiché è così che fa la "migliore esperienza".

Il musicista ha debuttato al celebre festival che si tiene nel Somerset insieme al fratello Liam con gli Oasis, nel 1994. Questa sera gli High Flying Birds di Noel Gallagher sono saliti sul palco Pyramid alle ore 20.15 italiane (le 19.15 britanniche) e hanno intrattenuto il pubblico per un'ora e mezza, filmati dalle telecamere della BBC.

oasisnotizie - Source: Metro

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lunedì 20 giugno 2022

Video (sottot. ITA): Liam Gallagher su Oasis reunion, Wonderwall che lo fa ammattire e reality show che farebbe

In questo recente video, che abbiamo sottotitolato in italiano, Liam Gallagher viene intervistato da Lad Bible. 

Il cantautore parla di reality show e rivela il nome di quello a cui parteciperebbe, parla delle domande  alle quali ormai si è scocciato di rispondere, del suo ospite ideale in una cena-festa, della band di cui farebbe volentieri parte (Oasis esclusi), di chi a suo parere è il miglior calciatore della storia recente del Man City e di Wonderwall, descritta come una canzone "un po' sentimentale" che lo fa "ammattire". 

"Mi state prendendo per il culo?!", è stata la reazione del cantante di fronte alla risposta dei fan, che hanno indicato il brano come il preferito di Liam. E ha aggiunto: “Quel pezzo mi faceva ammattire. Di recente ho cambiato idea, invecchiando ...".

Non mancano frecciate a Idris Elba e Kanye West.
 

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mercoledì 15 giugno 2022

Concerto per Taylor Hawkins, annunciati anche Liam Gallagher e Brian May

I Foo Fighters anno annunciato una parte importante cast del grande concerto per Taylor Hawkins che si terrà sabato 3 settembre allo stadio londinese di Wembley e che sarà seguito, il 27 dello stesso mese, da un tributo analogo al Kia Forum di Los Angeles. Il cast di quest’ultimo deve essere ancora rivelato.

Sarà un piccolo festival pieno di musicisti che il batterista conosceva e amava. Oltre ai Foo Fighters, ci saranno Brian May e Roger Taylor dei Queen, Liam Gallagher, Josh Homme, Chrissie Hynde dei Pretenders, Geddy Lee e Alex Lifeson dei Rush, Mark Ronson, i Supergrass, Wolfgang Van Halen, Chris Chaney dei Jane’s Addiction.

"Un assoluto onore essere invitato", così Liam Gallagher poco fa in un tweet.

Ci sarà anche uno degli idoli di Hawkins, Stewart Copeland dei Police. Siederà lui alla batteria, magari per qualche pezzo, insieme a Dave Grohl e ad altri batteristi presenti? Ci saranno infatti Omar Hakim e il già citato Roger Taylor, altro idolo di Hawkins, e il figlio di quest’ultimo Rufus Taylor.

È prevista anche un’esibizione dei Chevy Metal, il gruppo di cover metal anni ’70 in cui suonava Hawkins, e un’apparizione speciale di Dave Chappelle. Altri nomi saranno annunciati in seguito.

I biglietti saranno messi in vendita da venerdì 17 giugno. Il ricavato sarà devoluto a organizzazioni benefiche scelte dalla famiglia del batterista.

Source: Rolling Stone





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giovedì 9 giugno 2022

Mette in vendita l'erba del parco di Knebworth, fan di Liam Gallagher rischia di guadagnare migliaia di sterline

Un grande fan degli Oasis e di Liam Gallagher, presente a uno dei due grandiosi concerti tenutisi nel parco di Knebworth la settimana scorsa, potrebbe ricevere ben 60.000 sterline dopo aver messo all'asta su eBay dei fili d'erba del parco strappati durante lo spettacolo del cantautore inglese. 

David Watson, 35enne di Stourbridge, West Midlands, era in preda ai postumi di una sbronza quando ha caricato scherzosamente gli insoliti cimeli sul noto portale di vendite online, per poi ricevere, stupito, più di 100 offerte per il loro acquisto.

Watson ha fissato un prezzo iniziale di 5 sterline e in 72 ore ha ottenuto 100 offerte."Per scherzo ho detto che avrei preso dell'erba e l'avrei messa in vendita su eBay", ha raccontato, "così mentre vedevamo uno dei concerti di preparazione ho strappato dei fili d'erba e li ho messi in tasca".

"Quando sono tornato a casa li ho messi in vendita per 5 sterline e ora le offerte si aggirano su decine di migliaia di sterline. C'è un tizio che vende castelli gonfiabili per 20.000 sterline, così ho detto alla mia fidanzata: se mi pagano, compro quello, perché al momento è l'unico modo per fare soldi con questa 'inflazione' ...".

"Non penso, però, che mi pagheranno. Magari stanno facendo una messinscena, non voglio fidarmi. Se Liam mi facesse un fischio sarebbe fantastico, però. L'idea mi è venuta mentre andavo in auto verso quel luogo. Anni fa qualcuno mi vendette aria presa al concerto degli Stone Roses e penso che fu messa in vendita su eBay per circa 65.000 sterline, così scherzando dissi: prendo dell'erba e domenica la metto all'asta".

David ha visto gli Oasis dieci volte dal vivo e si è recato in Belgio per vedere Liam Gallagher esibirsi come solista. A Knebworth è andato con la fidanzata. "Eravamo entrambi in preda ai postumi della sbronza, così le ho detto che avrei messo su eBay l'erba del prato, come battuta. Ho usato la busta trasparente in cui ho messo i liquidi quando sono andato in aereo in Spagna qualche settimana fa, ho fatto una foto all'oggetto e l'ho messa su eBay. E basta".

"Da 5 sterline il prezzo è passato a 50 sterline e ho messaggiato la mia ragazza, dicendole: 'Non ci crederai mai'. E poi un'ora dopo il prezzo era arrivato a 5.000 sterline. Ho pensato: 'È uno scherzo' ...". Martedì Watson ha detto: "Il mio telefono non la smette di ricevere notifiche, lo fa per tutto il giorno. Faccio fatica a lavorarci, continua a illuminarsi". 

"Dio solo sa quale prezzo raggiungerà, ma sarebbe bello battere l'aria degli Stone Roses, che fu messa in vendita per 65.000 sterline circa. Ovviamente ho letto un po' di libri su questo, ma penso che il vincitore dell'asta possa dire che semplicemente non pagherà".

"Dopodiché", ha proseguito Watson, "penso che la palla passerebbe al secondo miglior offerente e poi non sono sicuro che passerebbe al terzo, al quarto o al quinto. Le loro FAQ sono piuttosto vaghe, ma non sono qui per fare soldi: non è uno progetto imprenditoriale né niente del genere. Stavamo solo bevendo del cendro al concerto e mi sono venuti in mente gli Stone Roses. E poi domenica sera ho pensato: perché non provarci?".

oasisnotizie - Source: Leicester Mercury



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mercoledì 8 giugno 2022

Robbie Williams: "Liam Gallagher fa sold out a Knebworth? Anche io lo farei con i biglietti a quel prezzo così basso"

Si aggiunge un altro capitolo alla saga delle frecciate reciproche tra Liam Gallagher e Robbie Williams. 

L'ex componente dei Take That, che nel 2003, da solista, aveva totalizzato 375 000 spettatori in tre serate nel parco di Knebworth, battendo il record degli Oasis del 1996 (250 000 spettatori in due serate), intervistato dalla rivista NME, ha detto la sua a proposito dei concerti di Liam a Knebworth di qualche giorno fa, di fronte a 170 000 spettatori in due sere.

"Fare tre altri concerti a Knebworth? Non lo so. Ho ascoltato l'album di Liam e contiene alcune canzoni incredibili, canzoni fatte proprio bene, come la musica dovrebbe essere. O come questo tizio di mezza età pensa che debba essere la musica. Non saprei se esibirmi di nuovo a Knebworth però. Sono sicuro che faremmo bene se vendessimo i biglietti a un prezzo così economico", riferendosi alle 65 sterline per un biglietto del concerto di Liam a Knebworth.

Dopo la pubblicazione dell'articolo, Williams ha precisato: "Posso scusarmi per aver detto 'economico'? Se l'avete scritto, potete dire che porgo le mie scuse? Sono stato stronzetto. Knebworth non è qualcosa che è nel mio radar. Glastonbury invece mi piacerebbe farlo".

Williams lo ha specificato in occasione dell'incontro con pochi fortunati fan e giornalisti avvenuto al Dover Street Arts Club di Londra, dove ha presentato il nuovo album XXV, che segna i 25 anni di carriera da solista dell'artista e che uscirà il 9 settembre per l'etichetta Columba Records (qui l'intervista di Repubblica al cantante).

Source: NME


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martedì 7 giugno 2022

Scontro Liam Gallagher-Carragher: "Campioni! Coglione, ora che dici?". "Gli Oasis merda di fronte ai Beatles. Non vincerai mai la Champions!"

Alterco su Twitter tra Liam Gallagher e Jamie Carragher lo scorso 23 maggio, all'indomani della vittoria del Manchester City sull'Aston Villa, che ha consentito alla squadra di calcio per cui fa il tifo Gallagher di aggiudicarsi la Premier League all'ultima giornata di campionato.

Il cantautore ha dapprima preso di mira Sky Sports UK, accusando la rete di parteggiare per il Liverpool, e l'ex calciatore Steven Gerrard, ex bandiera dei Reds.

"Ora posso cancellare il mio abbonamento a Scousesport, visto che ci sono un sacco di cretini di parte".

Non pago, Liam ha scritto: "Anche Gerrard può baciarmi il culo, il coglione (bumblaclart, ndr). I tifosi del suo vecchio club hanno distrutto il nostro pullman. MCFC CAMPIONE!".

E ancora: "Gerrard scivoloso del cazzo!"

Liam qui ha fatto riferimento al 27 aprile 2014, quando il Chelsea batté il Liverpool, reduce da 11 vittorie di fila e apparentemente lanciato verso la vittoria del titolo inglese, per 0-2 ad Anfield, passando in vantaggio grazie a un clamoroso scivolone di Gerrard, che lanciò in porta Demba Ba. Il successo consentì alla squadra allenata da Mourinho di accorciare a -2 in classifica sulla vetta occupata dai Reds, che qualche settimana dopo persero un campionato che pareva già vinto.

Il mirino di Liam si è poi spostato su Jamie Carragher, altro ex giocatore simbolo del Liverpool.

"Cosa stai dicendo Carra, testa di cazzo?", ha twittato Liam, riferendosi a precedenti dichiarazioni dell'ex giocatore. Stavolta, però, il destinatario dell'epiteto ha pensato bene di rispondere direttamente al tweet, scatenando il putiferio.

Carragher, che oggi commenta la Premier League per Sky Sports UK, evidentemente scottato dalla cocente delusione del titolo mancato, non ha voluto saperne di fare da bersaglio all'ex Oasis e gli ha twittato come risposta: "Sto dicendo che non vincerete mai la Champions League e che gli Oasis sono merda se paragonati ai Beatles. Così funziona?".

A stretto giro di posta è giunta la controreplica di Liam: "Eh Carra, hai fatto delle battute di merda per essere uno di Liverpool. Sei uscito con Gary Neville per troppo tempo?".

E ancora: "Gli Oasis pisciano sui Beatles. Quante volte (i Beatles, ndr) si sono esibiti a Knebworth?".

Qualche giorno dopo Liam è tornato sulla polemica con Carragher nel corso dell'intervista concessa a The Project (che cliccando qui potete vedere con sottotitoli in italiano).

Clicca qui per il video dell'intervista concessa da Liam a Sport Bible sottotitolato in italiano.

Source: Sportbible


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lunedì 6 giugno 2022

La recensione di Repubblica: Liam Gallagher torna a Knebworth per 170mila tra vecchi e nuovi fan

Il cantante si esibisce nel parco che 26 anni fa fece la storia degli Oasis per due date sold out. Come allora sul palco basta la sua presenza statica, immobile, papale e mani dietro la schiena impartisce il verbo

Mentre a Buckingham Palace sfilano i sudditi di Sua Maestà per il Giubileo di platino di regina Elisabetta, qualche chilometro a nord di Londra l'Inghilterra rende omaggio al suo re. Come Liam Gallagher sia tornato a essere la rockstar più influente del Regno Unito è difficile da dire, saranno i tre fortunati dischi solisti e una voce ritrovata che hanno risvegliato un fervore rimasto dormiente in attesa di un motivo per esplodere, sarà il sorprendente seguito di fan della nuova generazione che quando gli Oasis dominavano le classifiche nemmeno erano stati concepiti che rende Knebworth 2022 molto più di un revival per nostalgici. Ma nessuno pochi anni fa avrebbe immaginato che il 3 e il 4 giugno il minore dei Gallagher si sarebbe trovato di nuovo davanti a 170mila persone a mandare due volte sold out Knebworth, dove nell'agosto 1996 gli Oasis tennero i concerti più importanti della carriera. Magari per una reunion, ma da solista? Impossibile. E invece eccolo qua, come 26 anni fa, in luoghi iconici della storia degli Oasis e del Britpop: la stazione di Stevenage dove parte la processione verso la Knebworth House, quell'enorme prato ondulato e in pendenza con là in fondo il palco. E lui immobile, ieratico, sacrale.

Nel '96 i due live a Knebworth degli Oasis furono lo show con più paganti della storia britannica: 250mila persone in due sere, 2.6 milioni cercarono di prenotare i biglietti, il 5% della popolazione inglese. Si può azzardare che se nel '96 eri un inglese tra i 16 e i 40 anni hai tentato di andare a quei concerti. Per alcuni segnò il momento più felice della vita, per molti l'ultimo giorno spensierato prima dell'età adulta. A tutti offrì l'opportunità di sentirsi parte di qualcosa più grande di sé. Ci hanno fatto film, libri, reportage: fu lo show che sancì l'egemonia culturale del Britpop, "lo show che definì una generazione".

Oggi che quella scena non esiste più Knebworth è la celebrazione privata di Liam Gallagher e di quella generazione, che non ha mai smesso di credere in lui, e in se stessa. Ma non solo, perché a raggiungerla è quella dei loro figli, che per questioni di età un concerto degli Oasis non l'hanno mai visto ma nel 2022 sono forse la maggioranza del pubblico di Liam. Come una storia che ricomincia. E allora ri-eccolo su quel palco, cinquantenne, anche se i gruppi spalla non sono epici quanto allora e tra questi solo i Kasabian scaldano. C'è invece come nel '96 il chitarrista degli Stone Roses John Squire a raggiungerlo sul palco per Champagne Supernova: "È grazie a lui che ho formato una band", ricorda il cantante soprattutto alla sua nuova fanbase che sta studiando i classici britannici.

Per alcuni gli Oasis avrebbero dovuto sciogliersi dopo quegli show, all'apice. Mai stata un'opzione per Liam: "È sempre stata una questione di vita o morte, che avrei dovuto fare? Stare a casa a contare i soldi? Fanculo". Per questo Knebworth 2022 è la storia di una resurrezione. Solo otto anni fa il naufragio dei Beady Eye, il progetto post Oasis, meno di mille paganti all'Orion di Roma. Poi il divorzio, problemi di soldi, la depressione per un fallimento musicale che era anche umano: senza una band, senza esser una rockstar, Liam Gallagher non sentiva più di avere uno scopo al mondo. Nel 2017 la svolta: una nuova manager e compagna, una figlia ritrovata, un disco solista di successo. Vederlo nel weekend su quel palco permette a tutti di credere nelle seconde chance, e che se entri a fondo nel cuore di qualcuno ci rimarrai per sempre, nonostante gli errori.  

Nel weekend Londra è un mare che scorre tra bandierine britanniche e stendardi dei reali e il flusso incrociato di fedeli gallagheriani tra chi va alla data del venerdì e chi aspetta quella del sabato. Due tribù che si mescolano tra vie e pub della City, tra tagli di capelli da cosplayer di Gallagher, magliette Oasis e Pretty Green, la linea di moda da lui fondata. Qui tutti parlano come lui, ripetendo cose come "Biblical", "Celestial", "C'mon you know", slogan noti a chi lo segue sui social divenuti parole in codice per riconoscersi tra membri della stessa setta.

E qui tutti lo chiamano per nome, Liam e basta, come uno di famiglia. E forse lo è, non solo per l'immagine di rockstar sbruffona ma vicina alla sua gente che s'è creato in questa fase di carriera, forse l'unico big di cui tra sproloqui, strafalcioni e insulti siamo certi gestisca di persona il profilo Twitter. Ma soprattutto perché è parte delle loro vite, è stato compagno dei sabato sera selvaggi e psicologo nei giorni di depressione, testimone di nozze ai matrimoni e abbraccio ai funerali. "Gli Oasis non sono una band, sono una generazione, sono tutto quel che ci rappresenta", giurano i vecchi fan tra la folla. Quelli più giovani, possono dire lo stesso tramite Liam. Perché gli Oasis per tutti quanti i presenti su quel prato sono Liam, inutile girarci attorno. Noel ha scritto le canzoni, ma Liam ha dato loro un'anima che fa la differenza tra un grande gruppo e uno capace di cambiarti la vita. Il Knebworth del '96 celebrò l'epopea di cinque ragazzi della lower class mancuniana in un anno e mezzo passati dalle case popolari al più grande live della storia inglese. Ma si vestivano come loro, si comportavano come loro, frequentavano i loro stessi pub, parlavano a loro: i giovani adulti della classe operaia, i disoccupati e i rifiutati. E se per la sua gente Noel ha tradito, Liam è ancora il working class hero del rock britannico, in un'alchimia col pubblico che non ha eguali.

Facile magari trovarla coi classici del repertorio Oasis con cui lo show parte a raffica sparando subito carichi pesanti, come la Rock'n'roll Star sintesi dell'iconografia della band e incredibilmente esclusa dalla setlist 26 anni fa, o la sequenza mozzafiato di brani cult con cui si chiude. Meno ovvio riuscirci coi brani da solista che ormai sono stati mandati a memoria da tutti e hanno arruolato alla causa quella nuova generazione di fedeli gallagheriani. L'essenzialità anni '90 della scenografia, qualche luce e il maxischermo, è lì a ricordare che si è di fronte a una delle ultime icone rock. Portare sul palco macchinari alla James Bond stile Coldplay o Muse non è mai mai servito agli Oasis, non serve a Liam, basta la sua presenza statica, immobile, papale. Come sempre, si muove solo per salire sul palco, si pianta dietro al microfono, litiga col fonico per avere più volume nella voce e mani dietro la schiena impartisce il verbo. "Suonavamo negli stadi come fossimo al pub, eravamo la più grande band del mondo e non ce ne fregava niente", raccontava degli Oasis. E se Noel ha scelto altre strade, il pop, la pacatezza, per Liam è ancora la questione di vita o di morte di allora. Mentre sputa i versi finali di Live forever lo fa come fosse l'ultima cosa che farà nella vita. E anche se è questo modo di cantare che gli distrusse le corde vocali, è simbolo della connessione coi suoi fan: essere qui, ora, assieme, è la sola cosa che conta. Poi se deve finire, finirà. Non fosse stato per questo, Liam Gallagher sarebbe stato solo un cantante e gli Oasis solo una band. Ma tra gli sguardi estasiati di Knebworth, gli sconosciuti che si abbracciano, ridono, piangono assieme, persone che nulla hanno in comune ma per 100 minuti sono un'anima sola, è evidente che ci sia molto, troppo, di più.

Luca Bortolotti

Source: La Repubblica





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domenica 5 giugno 2022

Video e foto: Noel Gallagher è tornato a esibirsi e lo ha fatto in Galles

Sono tornati a esibirsi dal vivo ieri sera i Noel Gallagher's High Flying Birds di Noel e Gem Archer. Lo hanno fatto al festival gallese In It Together. Tra gli spettatori anche una scatenata Anais Gallagher, la 22enne primogenita di Noel, che ha cantato e ballato le canzoni del padre. E stasera altra esibizione per Noel, al St. Anne's Park di Dublino. 

PHOTOGALLERY - CLICCA QUI

VIDEO DI DON'T LOOK BACK IN ANGER DAL VIVO - CLICCA QUI





 


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Video e foto: Liam Gallagher chiude la gloriosa due giorni di Knebworth, 170.000 spettatori in due serate

Si è conclusa ieri sera, di fronte a 90.000 spettatori, la due giorni di Liam Gallagher nel parco di Knebworth.

Come accaduto venerdì 3 giugno, anche sabato 4 giugno il cantautore ha dato il via al grande concerto con tre classici degli Oasis, Hello, Rock 'N' Roll Star e Morning Glory. Del nuovo disco sono state e seguite quattro canzoni: Everything's Electric, Better Days, More Power, C'mon You Know, Diamond In The Dark. Spazio anche per tre brani inclusi nel disco precedente: The River, Why Me' Why Not., Shockwave, Wall Of Glass and Once. Nella prima parte del concerto ancora Oasis con Stand by Me, Slide Away e Roll It Over, pezzo del 2000 mai cantato dal vivo da Liam fino alla serata del 3 giugno.

L'encore numero uno è stata all'insegna degli Oasis, con Some Might Say, Cigarettes & Alcohol, Supersonic, Wonderwall e Live Forever. Anche sabato, come venerdì, Liam e la sua band sono stati accompagnati sul palco, per la conclusiva Champagne Supernova, dal chitarrista degli Stone Roses John Squire, già sul palco di Knebworth con gli Oasis nel 1996. 

Due megaconcerti con numeri di grande rilievo per il più piccolo dei Gallagher, che in un luogo magico nella storia degli Oasis e della musica in generale ha radunato e scaldato i cuori di 170.000 persone (fonte: La Repubblica) nell'arco di due serate. 

Alla fine del post una videosintesi della serata del 4 giugno.

Scaletta

Hello
Rock 'n' Roll Star
Morning Glory
Wall of Glass
Everything's Electric
Better Days
Why Me? Why Not.
Stand by Me
Roll It Over
Slide Away
More Power
C'mon You Know
Diamond in the Dark
The River
Once

Encore 1:
Some Might Say
Cigarettes & Alcohol
Supersonic
Wonderwall
Live Forever

Encore 2:
Champagne Supernova













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sabato 4 giugno 2022

Liam Gallagher infiamma Knebworth dopo 26 anni. E sul palco torna la chitarra di John Squire


Altra serata memorabile, quella di ieri, per Liam Gallagher, che, di fronte a 80.000 fan, è tornato a esibirsi nel grande parco di Knebworth ventisei anni dopo i grandiosi concerti con gli Oasis. 

La giornata era iniziata sotto i migliori auspici. L’ultimo album solista del cantautore, C’Mon You Know, è, infatti, salito al primo posto della classifica britannica dei dischi più venduti, mentre il suo album dal vivo Down by the River Thames è giunto alla posizione numero 4. Nel pomeriggio Liam ha ringraziato i fan per il risultato, tramite un video pubblicato sui propri profili social. "Cosa abbiamo qui? Un altro disco al primo posto, fratelli e sorelle", aveva detto. "Grazie a tutti coloro che hanno acquistato C'mon You Know e Down by the River Thames, che è al quarto posto. Quindi abbiamo un album al primo posto e un album al quarto posto. Sono eccitato. Siete molto gentili. Quindi bella, grazie a tutti. Ci rivediamo!"

A Knebworth, dove si replicherà stasera, Gallagher ha eseguito dal vivo 12 brani degli Oasis e presentato il nuovo album da solista con More Power, Diamond in the Dark, Everything’s Electric, Better Days e la title track C’Mon You Know.

Liam ha chiuso lo show con Champagne Supernova, assieme a un grande ospite sul palco, John Squire degli Stone Roses, già protagonista del pezzo durante i due concerti che gli Oasis tennero a Knebworth nel 1996. "Un grandissimo applauso per l'uomo più figo del pianeta, l'unico e il solo John Fottuto Squire! Champagne Supernova!", ha detto Liam per introdurlo.


Scaletta

Rock ‘n’ Roll Star

Morning Glory

Wall of Glass

Shockwave

Everything’s Electric

Better Days

Why Me? Why Not.

Stand by Me

Roll It Over

Slide Away

More Power

C’mon You Know

Diamond in the Dark

The River

Once


Encoder 1:

Some Might Say

Cigarettes & Alcohol

Supersonic

Wonderwall

Live Forever


Encore 2:

Champagne Supernova





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venerdì 3 giugno 2022

Liam Gallagher dedica dal palco una canzone a un 22enne fan deceduto che doveva essere al concerto di Manchester

Al termine del bellissimo concerto di ieri sera al City of Manchester Stadium, Liam Gallagher ha dedicato Champagne Supernova a Grant Taylor, un fan degli Oasis e di Liam, deceduto all’età di 22 anni. Il ragazzo aveva acquistato i biglietti per assistere al concerto, al quale invece ha partecipato la sorella Katie. Proprio lei aveva chiesto a Liam, tramite Twitter, di dedicare un pezzo al fratello, nello specifico Live Forever, scelto dalla famiglia come canzone anche per il funerale di Grant.

"Liam Gallagher, ti prego dedica #LiveForever a mio fratello, Grant, a Manchester (il 1° di giugno). È stata la canzone scelta per il suo funerale e l’abbiamo suonata mentre portavamo la bara, a marzo. Userò il suo biglietto perché lui era davvero il tuo più grande fan", le parole scritte da Katie. Parole ascoltate dal cantante, che ha dedicato a Grant, se non Live Forever, Champagne Supernova, pezzo di chiusura del concerto.

Katie ha assistito a tutto lo spettacolo sventolando una bandiera recante una foto del proprio fratello con un cuore blu e la frase "GT22 Live Forever". La ragazza ha poi twittato il video della commovente dedica di Gallagher ringraziando l'ex Oasis: "Liam Gallagher sei fantastico".

QUI IL VIDEO DELLA DEDICA 

Source: NME



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Video - Liam Gallagher contro le rock star odierne: "Rammolliti e pecorelle! Gli Oasis? Meglio dei Beatles. Reunion con Noel? È ostinato, vedremo"

Intervistato da The Project domenica 29 maggio 2022, Liam Gallagher punge le band di oggi: "L'interesse per me? Dimostra che c'è molta merda in giro, visto che sono eccitati per un cinquantenne ... Le rock star di oggi non si ficcano nei guai. Sono tutte un po' rammollite, sembra che righino dritto come  delle brave pecorelle, il che è terribile, no? La colpa? Forse dei cellulari con fotocamere. Oggi tutti fanno dei video, il che probabilmente si adatta bene a molte persone, perché (la grinta) non ce l'hanno dentro, capisci?". 

Poi Liam ha parlato della polemica avuta su Twitter con l'ex calciatore del Liverpool Jamie Carragher. "Ha iniziato a dire scemenze sul fatto che gli Oasis non erano grandi quanto i Beatles. Gli Oasis pisciano sui Beatles, lo sanno tutti! E io i Beatles li amo. Solo che non sono bravi quanto gli Oasis".

Immancabile la domanda sull'ipotesi di una reunion degli Oasis. Liam ribadisce: "L'ostacolo? Sicuramente Noel. Io sono pronto, le mie valigie sono pronte. Lui è ostinato e ora siede dalla parte dei cattivi. Dobbiamo aspettare e vedere. Non avremmo mai dovuto dividerci, eravamo una grande band". 

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giovedì 2 giugno 2022

Liam Gallagher a Visions: "Noel sia pure felice di suonare di fronte a 300 persone, io preferisco riempire Knebworth. I Beady Eye? Meritavano più elogi"

Che mi dici dei Beady Eye?

Come band non abbiamo ricevuto gli elogi che meritavamo. Forse era troppo presto. Gli Oasis si erano appena sciolti e tecnicamente i Beady Eye erano gli Oasis senza Noel, a molti la cosa non piaceva, ma che scelta avevamo? Ti scrolli di dosso la polvere e continui ad andare avanti. Siamo stati fortunati a poter continuare. Quando mi guardo indietro penso che abbiamo fatto un paio di belle canzoni.

Che mi dici della collaborazione alla scrittura delle canzoni?

Se facessi tutto per conto mio non oserei lasciare la casa, ma lavoro con Andrew e Simon, per cui la pressione è condivisa. Non lo vedo come un fardello. Quando hai vent'anni forse è diverso, specialmente quando vuoi opporre resistenza, ma, dal mio punto di vista, se alla gente non piace allora faccio un altro album e forse l'altro piacerà di più. Riproverò, semplice. Capisci cosa intendo? No, intendo che è solo musica. La gente dovrebbe ascoltarla e poi decidere se salire a bordo, ma di certo non mi agita. Se a loro piace, bene. Se a loro non va a genio, allora anche in questo caso va benissimo, capisci cosa intendo? Non è una questione di vita o di morte, semplicemente facciamo quello che facciamo. Se facciamo un nuovo disco, basta. Non viene ucciso nessuno. Abbiamo provato un po' di cose e hanno funzionato. Se non avessero funzionato, allora saremmo tornati a fare quello che abbiamo sempre fatto, ma hanno funzionato, quindi: cazzo, è fantastico, amico!

Invecchiando ti stai ammorbidendo?

Può darsi, ma la gente ha sempre una certa immagine di me. Di sicuro ho fatto delle cose non carine in passati, litigi e zuffe, ma quella è solo una piccola parte di me. Se qualcuno mi infastidisce mi arrabbio, ma in fondo sono un tipo tranquillo. Potrebbe sembrare buffo sentirlo dire da me, ma è la verità. In parte è dovuto al fatto che non esco spesso. Un tempo ero costantemente in bar e in pub pieni di teste di cazzo. Una parola tira l'altra. Oggi penso: 'Fanculo! Me ne sto a casa. Ora sono molto più consapevole di ciò che mi circonda. Ci sviluppiamo e cambiamo costantemente, è un processo lungo.

Quando penso a me ventenne, i primi pensieri sono a quanto sono cambiato. Un momento dopo dico tra me e me: ascolto ancora la stessa musica, fumo le stesse sigarette e bevo la stessa birra, per cui non posso essere così diverso. Ci sono molte piccole cose che oggi sono diverse, però.

Come hai vissuto il COVID e la quarantena?

Al mattino me ne stavo seduto sulla mia sedia a dondolo o in poltrona e mi piaceva ascoltare gli uccelli cinguettare. Lo facevano il doppio più forte, perché non volava nessun aereo. Una fottuta sinfonia. Fantastico! Ovviamente la pandemia è stata una grandissima tragedia, incredibile quante persone siano morte di Coronavirus. Allo stesso tempo un fenomeno simile ha un grande potere. Se ci pensi, l'intero pianeta era alle prese con questa cosa. Forse la Terra aveva bisogno di una tregua per respirare. A tutta questa storia dei laboratori di prova non credo. Guarda cosa abbiamo fatto alla natura, al cambiamento climatico e tutta quella roba. Forse è stato il modo in cui la natura ha reagito? Mi va bene. Come il festival di Glastonbury. Ogni pochi anni i campi devono recuperare dopo essere stati maltrattati da orde di gente. È solo il modo in cui la vedo io, specialmente quando sono seduto al buio di notte, sballato. 

L'hai visto poi il film sui Beatles, Get Back?

Tutti mi dicono: amico, devi vederlo. Io dico: fanculo! Lo vedrò quando voglio, a modo mio. Non faccio quello che vuoi tu. Mi spavento. Perché? Perché so che è dannatamente incredibile, da quello che ho sentito dire. Come se fossi nella stanza con loro, pazzesco. Ecco perché sono spaventato. È come quando eri bambino. Se lo mangi è finita. Ecco com'è con Get Back. Quando comincerò non smetterò e poi sarà finito. Quando lo farò dovrò concentrarmi in modo assoluto. Al momento ci sono troppe cose in corso con il nuovo album e le interviste e tutta quella roba. Appena avrò più tempo per me stesso, forse quando sarà finito il tour, mi siederò e lo guarderò piacevolmente. Devo essere completamente concentrato.

Il tuo atteggiamento nei confronti dei Beatles è mai cambiato?

Assolutamente no. Mai. Li ho sempre amati, questo non è mai cambiato. Forse non li ascolto tanto quanto quando mi sono avvicinato a loro. È stato come entrare in un nuovo mondo, in una nuova dimensione. Tutto il resto poteva andarsene a fanculo, capisci cosa intendo? Quell'intero esercito di leggende, Beatles, Hendrix, Stones, The Who, Small Faces, Pink Floyd, è pazzesco. I Beatles fanno parte del mio DNA. E non dimentichiamo i Sex Pistols, li adoro. Nessuno ci si avvicina. Steve Jones è una leggenda, un animale. I Beatles e i Sex Pistols, non c'è qualcosa di migliore, quella potenza. Senza di loro tutto sarebbe stato diverso.

Mi puoi dire qualcosa sul processo di registrazione del nuovo album?

Oh Sweet Children è stata la prima canzone che Andrew Wyatt mi ha inviato e io gliel'ho rimandata dopo aver aggiunto la mia voce registrata nel mio studio di casa. Per un po' abbiamo fatto così, finché non abbiamo avuto 6 canzoni. Poi Wyatt è venuto a Londra e abbiamo lavorato insieme al nuovo materiale. Molto facile.

E i Foo Fighters? Con Dave Grohl hai composto Everything's Electric.

Amo i Foo Fighters, hanno canzoni fantastiche. Quello che ho sempre rispettato di loro è stato il loro intero atteggiamento nei confronti dei tour. Quando le band diventano famosissime, a volte vanno in tour solo ogni pochi anni. I Foo Fighters sono costantemente in tour, non c'è rallentamento. Ho un grande rispetto per loro. Film, serie, produzione di album, non è così facile fare tutto questo e poi cose così grandiose. Enorme rispetto.

Di recente è morto Taylor Hawkins.

Una grande tragedia. Non eravamo i migliori amici, ma parlavamo regolarmente al telefono. Una settimana prima della sua morte eravamo insieme su Facetime, a parlare di concerti condivisi e di alcune idee. La sua famiglia e i suoi amici, la sua cerchia ristretta, saranno devastati. Dio benedica la sua anima.

C'mon You Know è sperimentale?

Non è supersperimentale, ma ci sono alcuni dettagli insoliti che normalmente non avrei creato. Non sono davvero il tipo che entra nei dettagli, discutendo ogni possibile dettaglio della produzione. Questo era il bello di essere in una band. Noel si occupava di tutto questo.

Sensazioni in attesa di Knebworth?

Sarò più preparato questa volta. Nel 1996 eravamo in tour, si beveva molto. Bevevo il giorno prima, bevevo sul palco. Quando lo riguardo ora, penso che non abbiamo suonato in modo ottimale, qualcosa era un po' in fuorigioco. Oggi sono più maturo, sarà grandioso.

Hai fatto il tutto esaurito per i concerti di Knebworth del 3 e 4 giugno prossimi.

Sinceramente sono ancora un po' sotto shock. Non mi aspettavo che la gente sarebbe stata così pronta. Poi è iniziata la prevendita e ho pensato: boah, cosa sta succedendo qui? Per il momento l'ho rimosso. Quando cominceremo a provare sarà di nuovo tutto diverso, te lo posso garantire. Non vedo l'ora. L'ho fatto prima, lo farò di nuovo. La gente lo chiede, sarà fantastico, capisci cosa intendo?

E Noel?

Penso che sia infastidito dal fatto che io lo stia facendo, ma non lo ammetterebbe mai. Oggi dice che non vuole fare grandi concerti, proprio come il suo amico Paul Weller. Suonano alla Guildhall e festeggiano. 'Ehi, siamo musicisti che lavorano sodo'. Fanculo, amico! Col cazzo! Divertiti con il tuo spettacolo davanti a 300 persone. Io preferisco esibirmi a Knebworth.

Ricordi della Germania?

So che quando facevo parte degli Oasis ci sono stati degli incidenti qui. Monaco di Baviera di certo non era bella, ma quando sei ubriaco, puoi uscire dai binari. Fa parte del passato, lasciamo perdere. Mi piace essere lì, è sempre tutto così rilassato.

traduzione di oasisnotizie - Source: Intervista per Vision, rivista tedesca

thanks to joladella for providing the English translation of the original text


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"Yes, Manchester!". Liam Gallagher accende lo stadio del Man City di fronte a 80.000 fan adoranti




Il canto "campeones, campeones", che i tifosi del Manchester City usano per celebrare la squadra campione d'Inghilterra, è il modo migliore e ormai familiare per accogliere al City of Manchester Stadium l'eroe cittadino Liam Gallagher, che mercoledì sera ha dato inizio al proprio tour a supporto del nuovo album, C'mon You Know, uscito il 27 maggio e già salito in vetta alle chart. Uno stadio riempito da circa 80.000 fan in visibilio per l'ex Oasis, che ha riservato una bella scaletta ai presenti nella sua città natale. Alla fine del post potete vedere alcuni video della serata.

"Yes, Manchester!", esordisce Liam appena si avvicina al microfono, ammirando i fan adoranti. La prima canzone è Hello, mentre dalle prime file in avanti si scatena il pogo e nel cielo si levano i fuochi d'artificio. Liam stesso si vede costretto a intervenire, per catechizzare la folla: "Non fate i coglioni e non spingete, ognuno metta le braccia attorno all'altro e saltate". Se, però, a Hello seguono due pezzi iconici come Rock 'N' Roll Star e Morning Glory, il caos è assicurato. Liam accompagna con le maracas e fa la linguaccia. 

A riscaldare gli animi ci avevano pensato i Charlatans, la storica band capitanata da Tim Burgess, rimasta sul palco per un'ora a intrattenere la folla in attesa di Liam. Non sono mancati brani simbolici della carriera della band, come Weirdo, Then, North Country Boy e The Only One I Know, mentre il sole si avviava a tramontare. 

Con il cielo tra il blu e l'oro, Liam ha poi fatto capolino sul palco. Molti i brani nella setlist, tra cui una chicca, Roll it Over, pezzo tratto dal disco Standing on the Shoulder of Giants degli Oasis, mai cantato live sino a ieri. E, merito anche della band di supporto, la resa del brano dal vivo è ottima. Poi una Slide Away particolare, con il pubblico che canta "chasing the sun", inseguendo il sole, mentre il sole, nel suo cammino in calando, si posiziona dietro lo stadio. Non è, però, una scaletta di pura nostalgia, dato che ci sono i nuovi brani: More Power, Better Days e Everything’s Electric sono già cantati da buona parte della folla. E poi Once, intonata a squarciagola da tutti come un inno, con la gente che si abbraccia, accompagna con gesti e si commuove, mentre partono i fuochi d'artificio. 

Dopo una breve pausa, si torna sul palco con Some Might Say. "Non ascoltate quelli che vi dicono che questa roba è dannatamente troppo dannosa per voi", dice Liam per introdurre Cigarettes & Alcohol. Supersonic, Wonderwall e Live Forever sembrano concludere la serata, ma, dopo un'altra pausa, ecco Liam tornare sul palco per Champagne Supernova, stavolta in versione elettrica, non più solo con piano e voce, come l'avevamo ascoltata nei precedenti tour. I fuochi d'artificio si alzano ancora nel cielo per illuminare lo stadio per l'ultima volta. 

Si respira qualcosa di quelle epiche serate a Maine Road del 1996. E Liam si prepara, domani e venerdì, a conquistare anche Knebworth, dove ha fatto il tutto esaurito, come fece con gli Oasis ventisei anni fa: per i concerti si prevedono 160.000 persone in due serate, mentre nel 1996 gli spettatori erano, in due serate, 250.000 in totale. Un risultato lusinghiero per il più piccolo dei Gallagher, tornato definitivamente sulla cresta dell'onda.


Scaletta:

Hello

Rock 'N' Roll Star

What’s the Story Morning Glory

Wall of Glass

Shockwave

Why Me, Why Not?.

Everything’s Electric

Better Days

Stand By Me

Roll it Over

Slide Away

More Power

C’mon You Know

Diamond in the Dark

The River

Once


Encore:

Some Might Say

Cigarettes and Alcohol

Supersonic

Wonderwall

Live Forever


Encore two:

Champagne Supernova


oasisnotizie - Source: Manchester Evening News








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