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lunedì 2 maggio 2022

Liam Gallagher si confessa: "Ecco tutto quello che ho imparato dalla vita. Gli Oasis? Avevano tanto da fare, c'erano tante nazioni da conquistare""

Quello che ho imparato: Liam Gallagher

"Devi dire un sacco di stronzate per arrivare alla verità del nocciolo della questione. Più cazzate dici, più arrivi al punto assoluto"

Liam Gallagher è stato intervistato da Esquire a marzo, dalla sua casa di Londra. Ecco, senza filtri, quello che ci ha raccontato.

***

Lì ci sono stato, ho comprato la maglietta. Se mai hai bisogno di parlare di qualcosa, io sono colui che fa al caso tuo.

Un giorno ero a scuola a fumare una sigaretta e a farmi gli affari miei. Penso avessi quindici, sedici anni. Un paio di ragazzi stavano cercando un po' di litigare. Ci siamo azzuffati e uno di loro mi ha colpito con un martello in testa. Poi un paio di settimane dopo la musica ha iniziato a insinuarsi dentro di me. Non era mai successo prima. Dicevo: La sai una cosa? Mi piace quella canzone, è molto bella. Chiunque sia stato che mi ha colpito in testa, vorrei ringraziarlo.

Mi piace alzarmi presto. Mi piace la mattina. Mi piace la quiete. Esci alle undici e tutti i pazzi sono in giro.

Il denaro cambia molte persone, ma non cambia me.

Se non fossi stato una rock star, non credo che avrei giocato a calcio da professionista perché mi piace uscire e bere una pinta ogni tanto, e devi essere un po' un insensibile per essere un atleta di questi tempi, vero?

Quando fai quei grandi concerti devi essere in forma-partita. Assicurati di andare molte volte a letto presto e di prenderti cura di te stesso.

Non ho mai avuto uno stilista, mai e poi mai. Se non riesci a vestirti da solo, potresti anche fare le valigie e sloggiare, capisci cosa intendo? Che senso ha vivere, capisci cosa intendo?

Devi dire un sacco di stronzate per arrivare alla verità. Più cazzate dici, più arrivi al punto assoluto.

Perché mi sono fatto un tatuaggio di Elvis? Perché lui è fico.

Credo che fossi destinato a essere su un palco a cantare canzoni. Ho dei buoni polmoni.

Quando la gente dice: "Oh, ne sono proprio offeso", no, non lo sei, vuoi solo un momento. Non ti ha offeso. Ti piace solo accumulare sulle persone e gettare merda sulle persone.

Cinquanta sterline sono troppe da pagare per un paio di calzini.

Non c'è un modo per crescere un bambino. Si spera che si usi il buon senso. Lascia che vadano avanti. È la loro vita. Finché sono brave persone e non vanno in giro a rapinare vecchiette e cose del genere, allora penso che vada tutto bene. Nessuno è perfetto.

È importante restituire, ma non credo di farlo più di chiunque altro.


Tutti dicono che siamo stati i più famosi. C'erano molti posti in cui avremmo potuto essere più famosi. Eravamo la cosa più famosa in Inghilterra. Ed eravamo piuttosto famosi in Giappone. Ma non eravamo così grandi in America, per niente. Non abbiamo mai suonato negli stadi in Spagna. C'era ancora molto lavoro da fare, quindi non avremmo dovuto separarci, perché avremmo potuto fare più dischi. È un peccato. Sto parlando degli Oasis.

La porta è socchiusa su tutto. Non sarei sorpreso se gli alieni spaziali atterrassero domani. Non sarei sorpreso se fossero già qui. Non sarei sorpreso se Dio camminasse in mezzo a noi. Non sarei sorpreso da nessuna cosa di nessun tipo.

Mi piace pensare che gli Oasis torneranno insieme, ma non questa settimana.

L'ultima volta che ho visto Noel è stato a una partita di calcio circa dieci anni fa. È un peccato, vero?

I bei tempi prevalgono sui brutti tempi. Penso che sia meglio lasciar perdere.

Se non ti piace quello che stai facendo, deve essere strano.

Tutto bene per aver compiuto cinquant'anni. Più a lungo sei lì, meglio è. Mi piace essere vivo.

La vita è lì per essere amata e vissuta, capisci cosa intendo? Anche se stavamo passando momenti di merda a casa, chi vuole sentirlo? Volevamo uscire e dire, cazzo, che le piccole cose ci rendono felici. Quando il sole splende, è stato fantastico. Quando prendevamo a calci un pallone nel parco o avevamo abbastanza soldi per comprare una birra, era fantastico. A parte questo, mio ​​padre prendeva a calci di brutto mia madre. Così le piccole cose ci hanno reso felici. Semplicemente amavamo l'evasione della musica per chitarra dal rock 'n' roll. Tutto era un vantaggio.

Ho paura di andare sottoterra e basta.

Di recente, abbiamo suonato Wonderwall alla fine dei nostri concerti e questo sbalordisce la gente, anche se la gente dice: "Oh, l'ho sentita un milione di volte". Bene, la sentirai, cazzo, un altro milione di volte.

Esci e fai la tua parte.

Mi piacerebbe essere ricordato per: ha fatto esattamente quello che c'era scritto sulla scatola. E avevo anche un bell'aspetto mentre lo facevo, cazzo.

Essere nominato cavaliere? Non fa per me. Non ho bisogno di quella merda. Sono abbastanza felice di essere solo "signore". Da chi hai intenzione di farti chiamare sir? Dai tuoi figli? Dalla tua compagna, da tua madre e dai tuoi amici?

Non credo di aver fatto passi falsi. Penso che sia andata più o meno come i piani.

- Liam Gallagher

traduzione di oasisnotizie - Source: Esquire


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domenica 24 dicembre 2017

Noel Gallagher: "Io via dagli Oasis perché Liam non voleva roba stravagante. Lui compone sempre e solo due tipi di canzoni, è noioso"

Ecco l'intervista che Noel Gallagher ha concesso ad Esquire a novembre. Traduz. italiana by oasisnotizie. 
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Tempo fa, parlando con me, Liam mi aveva detto che il suo obiettivo era "non diventare una testa di cazzo".

Non saprei dirti se la battaglia la stia vincendo o no. Diciamo solo che sono felice di averlo lì in giro a creare il suo solito caos e ad aiutarmi a vendere il mio disco.

E la reunion degli Oasis?

Liam mi disse qualcosa nell'ultimo periodo prima della fine degli Oasis, mentre facevamo l'ultimo disco. Una cosa che ricordo, perché deve aver toccato un tasto dentro di me. Eravamo ad Abbey Road, suonavo una parte di chitarra e lo sentivo in cuffia. Mi ha detto: "Quella cosa non mi piace, cazzo! Non faremo niente di simile". E io: "Perché?". E lui: "Era stravagante ed eccentrico". E io: "A me piace lo stravagante e l'eccentrico". E lui: "Io odio dannatamente lo stravagante e l'eccentrico". E ho pensato: "Ah, questa cosa non andrà oltre, perché lo stravagante e l'eccentrico è quello che mi piace".

Liam sarà sempre quello che è perché ama solo due cose. Ha due stili di scrittura di canzoni: uno è Imagine e l'altro è Instant Karma. È fantastico, ma è dannatamente noioso. È dannatamente noioso, è così.

Di recente sei stato in tour con gli U2 per celebrare il trentennale dell'uscita di The Joshua Tree. Perché con gli Oasis non siete durati così a lungo? 

Semplicemente non eravamo tagliati per quel livello di fama. Penso che avessimo la musica, di sicuro, ma non eravamo così professionali come band. Un'altra differenza fondamentale tra gli U2 e me, per quanto valga, è che mio fratello Liam è un tizio timoroso. Ha paura di provare qualsiasi cosa. Ha paura del fallimento. Ha una fobia di venire deriso, mentre a me non me ne fotte proprio un cazzo 
in un modo o nell'altro. Quando ho suonato Cigarettes & Alcohol per la prima volta nel 1994 lui ha dato di matto. Faceva: "Non possiamo fare una canzone così! La gente ci riderà dietro!". E io facevo: "Siediti, figliolo, so quello che sto facendo".

Liam vorrebbe tanto riunire gli Oasis, mentre tu sembra che tu non ne voglia proprio sapere, perché ti senti libero e felice così.

Abbiamo fatto tutto quello che si doveva fare dal punto di vista creativo. Qualsiasi reunion sarebbe fantastica per il mio conto in banca, ma sarebbe un anno della mia vita - almeno - in cui ogni altra cosa rimarrebbe in sospeso. E sarebbe triste. Hai visto il profilo Twitter di mio fratello? La sua vita è proprio un caos costante e ora è lì esposta affinché la veda tutto il mondo. Be', stare in una band con lui 24 ore al giorno e 7 giorni su 7 significa quello. Perché dovrei voler tornare a quello?

Dai l'immagine di uno che non sopporta Twitter.

Mettere tutta quella merda personale lì? Non fa per me, amico. Se hai 15 anni è cultura giovanile. Se hai 45 anni è semplicemente triste.

Mia figlia mi ha mostrato un tweet recente di Liam e sono rabbrividito. Mi sono sentito in imbarazzo per lui, perché lui naturalmente non si imbarazza di se stesso. Poi lei mi ha detto che aveva postato alle sei del mattino. Porca troia! A cosa pensa? È ricerca di attenzioni del più alto grado. Inoltre penso che i fan ti possiedano, perché i tuoi fan possono contattarti tramite i social media, e di essere proprietà della tua casa discografica, perché loro sono a contatto con i fan e pensano di sapere cosa vogliano i fan, e di essere proprietà dei compositori che scrivono canzoni per te, perché loro sanno cosa vuole la casa discografica. Be', fanculo a tutto quello! Per me è una forma di schiavitù. Di sicuro non è quello che mi piace.
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Sembra proprio che te la sia spassata durante il tour con gli U2.

Io e Bono abbiamo fatto karaoke a Bogotà e nessuno di noi due se lo ricorda, ma voci autorevoli riferiscono che abbiamo duettato sulle note di Kung Fu Fighting. Se qualcuno ci ha ripreso, grazie a Dio non è andato in onda in mondovisione, cazzo. Non lo ricordo e lui non lo ricorda, ma tutte le ragazze della crew degli U2 facevano: "È stato enorme, cazzo!". E noi facevamo: "Wow, Kung Fu Fighting? È pazzesco!".

Cosa pensi dei pareri discordanti suscitati dal tuo ultimo disco?

Onestamente io e David (Holmes) non eravamo pronti a questo. Internet è esploso, è esploso quando abbiamo pubblicato il trailer dell'album! Ad essere totalmente onesti io ho volutamente scelto tutte le parti più strane che potessi scegliere. Ma quelle persone non avevano neanche sentito l'album, quindi avrei davvero preoccuparmi di quello che pensavano?

Inoltre non puoi entrare in studio e dire: 'Cosa avete per me oggi?' e aspettarti di fare grandi dischi. Le canzoni scritte su commissione, e lo stato attuale delle cose è quello, sono il motivo per il quale ogni cosa suona come noioisa musica pop americana, ma secondo me è proprio triste.

Source: Esquire
Thanks to oasisworld per le foto

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sabato 14 ottobre 2017

Liam Gallagher: "Da me canzoni vere, ecco cos'è il rock 'n' roll. Io bravo a dire cagate tanto quanto a cantare"

Incontriamo Liam una settimana dopo il concerto al McKittrick Hotel di Manhattan.


RICORDI DEGLI ESORDI?

"Ho bei ricordi degli esordi. Quando cominci non sai dove andrà a finire, ma pensi di essere una figata. Anche se la gente sa cosa faccio e tutto il resto, sto ricominciando dal basso. Non ditelo a nessuno, ma segretamente amo quel periodo, perché ho ricordi belli di quei giorni". 

COS'È UN CONCERTO PER TE?
"Un concerto è sempre un concerto, amico, per quanto mi riguarda. Che sia per 200 o per 200.000 persone, stai provando a entrare nell'atmosfera, cazzo, e far eccitare tutti, sai cosa intendo? Cantare meglio che puoi e non comportarti come una testa di cazzo e saltellare su e giù, ma rimanere sempre in controllo. Ecco come la vedo io. Quello lo faccio quando scendo dal palco! Faccio: 'Werrrrr, cazzo, grandioso, woohoo' ...".

SENSAZIONI SUL TUO RITORNO?

"Penso di essere mancato alla gente. Quale che sia la cosa che apprezzano di me, penso che a loro sia mancata. Penso di avere un buon album con belle canzoni e mi sento rigenerato. Mi sento pronto a tornare e fare ciò che sono più bravo a fare, cioè cantare a pieni polmoni, cazzo, capisci cosa intendo? Sto dicendo un sacco di cagate, amico, perché a fare quello sono bravi tanto quanto a cantare".

TI SENTI UN CANTANTE O UN CANTAUTORE?

"Vorrei potermi sedere lì e dirti stronzate, raccontarti una lunga storia come fanno tutte le persone che intervisti, ma io sono solo un cantante rock 'n' roll in fin dei conti, capisci? Ma sono stato bravo con il rock and roll negli anni e mi piacerebbe pensare, cioè penso che lui sarà sempre buono con me. Quindi anche nel peggiore dei quattro anni liberi che ho avuto non sono entrato nel panico. Comporre canzoni non è la fine del mondo, perché la cosa importante è che sia in grado di cantare canzoni, è quello ciò che faccio io. Quando passo vicino ad uno specchio non mi vedo come cantautore. Mi vedo come cantante rock 'n' roll". 

NON HAI USATO SASSOFONI SUL TUO DISCO?

"Niente sassofoni. Oddio, no. No. Ma onestamente ti dico che non voglio reinventare la ruota. La ruota sta bene così com'è. Continua a girare e Dio la benedica perché gira. Non sono qui per cambiare il rock and roll, voglio solo che continui ad andare avanti, sai cosa intendo?".

IL FUTURO?

"Non penso al futuro. Gli Oasis ovviamente sono il mio primo amore, giusto? Ma io e mio fratello non andiamo d'accordo. Per rimettere la band insieme dovremo ricominciare a parlare e ad andare d'accordo. E ovviamente dovremo sederci e tutta quella roba e bla bla bla. Ma non succederà per il momento, quindi per il momento ci sono io che faccio un disco per conto mio con un piccolo aiuto dai miei amici e tutta quella roba. Se l'album decolla e alla gente piacerà allora penso che ne faremo un altro. Se non sarà così allora attraverseremo quel ponte quando ci arriveremo. Ma sicuramente non voglio fare musica se la gente non la vuole. Questo è quanto di meglio io sappia fare e ci ho messo dentro anima e cuore. Se fallisce fallisce. Ascolta, sono preparato all'eventualità che alla gente non piaccia tanto quanto all'eventualità che la gente lo adori, cazzo".

COSA DANNO AL PUBBLICO LE NUOVE CANZONI?

"Il pubblico si sta beccando un po' di realtà, anche se sul palco non faccio molto, ma canto, cazzo. C'è un'intera generazione lì, amico, che di sicuro desidera ardentemente un po' di realtà, sai cosa intendo? Vogliono una cosa seria, cazzo. Vogliono passione. Vogliono sangue, sudore e lacrime. Si stanno beccando canzoni vere. Ecco cos'è il rock and roll. E io lo sto facendo, cazzo, al meglio che posso senza danneggiarmi la voce e fare il coglione. Quindi la gente lo sta apprezzando, amico, e al momento le cose vanno bene".

VUOI ANCORA DOMINARE IL MONDO?

"No, niente di tutto quello. Ma voglio suonare alle persone. Voglio suonare dovunque mi mandino, ma di sicuro devi provare a continuare a raggiungere nuovi fan oltre che a mantenere i vecchi fan. Senza dubbio".

intervista di Jeff Slate - traduz. ITA by oasisnotizie

Source: esquire.com

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venerdì 4 dicembre 2015

Noel Gallagher: "Non puoi downloadare lo spirito. Dio? Se esistesse non ci sarebbe l'Isis. Fiero di non dovermi tingere i capelli"

Ecco la  settima e ultima parte della nostra traduzione dell'intervista concessa da Noel Gallagher alla rivista Esquire UK, che lo ha messo in copertina sul numero di dicembre. Noel parla anche del suo rapporto con Chris Martin dei Coldplay.

"Chris Martin è mio amico. Quel cazzo di tizio sa come si scrive una canzone. E quando faccio commenti denigratori su qualcuno lui sbatte la mano sul tavolo perché a lui 'frega', a me no".
Un consiglio a chi scrive canzoni? Cominciate con il ritornello. Non hanno importanza le cazzo di parole. Cominciate con il ritornello. Lavorate all'indietro partendo da quello.
Awopbopaloobopawopbamboom. Che significa? Niente. Esattamente.

I concerti non moriranno mai perché non si possono downloadare. Lo spirito non puoi scaricarlo. E quindi, a me che persevero dalla tenera età nel suonare la cazzo di chitarra e nello scrivere canzoni e nell'esercitarmi, esercitarmi ed esercitarmi, starà bene. Dio aiuti il fottuto Zayn Malik.
I soldi sono come le droghe. Le droghe fanno questo: qualunque sia la cosa che senti nel profondo, la enfatizzano. Se sei depresso, le droghe enfatizzano la depressione. Se sei apprensivo, le droghe enfatizzano quello. Se sei paranoico, le droghe enfatizzano quello. La stessa cosa avviene con il denaro. Ora non sono nessuna di quelle cose. Sono una persona da party. Vivo il fottuto momento. Non ho coscienza. Non me ne fotte un cazzo. Bado a me e alla mia famiglia. E basta. Quindi i soldi sono fottutamente fantastici. E sai qual è la cosa migliore di questo? Che ho guadagnato da me ogni fottuta sterlina. Non l'ho vinta alla lotteria. Se non avessi scritto quelle canzoni, oggi non sarei qui. È questa la morale della favola. Quindi me li godo fottutamente più che posso.

Una delle cose che dice mia moglie è: "Sei un fottuto individuo bizzarro". Dice: "A te non fotte un cazzo, no?"

La gente oggi dice le cose con diffidenza, per paura dei social media. Ho pietà per la gente che si allena nel tribunale della pubblica opinione. Quando la gente mi intervista a me non fotte un cazzo. E non è un "non fottersene un cazzo" studiato. [Fa la voce di Mimsy, ndr] "Oh, no, non me ne fotte un cazzo". Davvero a me non fregava di cosa pensasse la gente e ancora oggi non mi frega di cosa la gente pensi di me. Mi manca un po' di cervello.

Chris Martin è mio amico. Quel cazzo di tizio sa come si scrive una canzone. Ed è spassoso, a proposito. Una sera siamo andati a cena insieme io e mia moglie con lui e sua moglie, e ha finito per sbattere la mano sul tavolo urlando verso di me: "Perché pensi sia così figo non fregarsene un cazzo?". Perché a lui 'frega'. Di tutto. Può darsi che io abbia fatto qualche commento denigratorio sulla cazzo di Madonna o su qualcuno e lui ha fatto: "Non riesco proprio a credere che tu possa essere così". E io ho fatto: "Cazzo, credici, amico, perché io non posso credere che tu sia così".

Per ogni cosa ridicola che ho detto ne ho accettato le conseguenze, perché non penso di aver mai detto: "Oh, è stata estrapolata dal contesto quella cosa". I fottuti coglioni dicono quello.

Non credo in Dio. Non credo che esista un Qualcuno che vede tutto e guida l'universo, perché se ci fosse chiaramente non ci sarebbe una cosa come l'Isis. E non mi riferisco alla canzone di Bob Dylan. In quel senso sono un uomo di scienza. Il Big Bang, tutta quella cosa mi sembra molto più plausibile.

Come mi spiego il successo? Penso che la gente veda in quello che faccio e in quello che facevamo qualcosa che forse ancora noi non vediamo. Ho avuto ai concerti gente che piangeva. Ancora oggi, gente che piange. E ancora non la capisco questa cosa. Quindi penso che la gente in noi abbia riposto qualcosa che voleva vedere in se stessa.

È bello fare cose come questa ogni tanto, perché non ne parlo mai con nessun altro. Nessun altro era lì. Io sono l'unico rimasto in piedi.

Quando parlo con Paul Weller lui stronca le persone perché semplicemente odia fottutamente tutti. Bono, però, è bravissimo a sintetizzare le cose. Mi ha detto: "Finché la tua roba è fantastica, tu non devi esserlo". Io ho pensato: "Questo è molto vero. Non devo essere nessun altro se non me stesso, finché le canzoni sono fantastiche. E se le canzoni sono fantastiche io non interesso a nessuno, quindi posso fare il cazzo che voglio".

Commetti degli errori quando pensi che sei tu ad essere grandioso e che qualunque cosa tu faccia debba essere grandiosa per definizione, perché sei tu a farla. Non è vero. Ho imparato quella lezione molto rapidamente, cazzo.

Ormai non inseguo più il successo. Scrivevo costantemente. Weller una sera mi ha detto: "Guarda, non farlo proprio".  Sono stato lontano da lui per anni. Gli ho chiesto: "Come fai a gestire questo?". Lui mi ha risposto: "Non inseguirlo. Se deve tornare, tornerà. E, nel caso in cui non dovesse tornare, saresti felice se non dovessi più scrivere un'altra canzone?". Penso che se non dovessi più scrivere un'altra canzone potrei guardare indietro e pensare che alcune delle canzoni che ho scritto hanno davvero fatto la differenza. Non hanno cambiato il mondo, ma hanno fatto la differenza per le persone. Le persone amano fottutamente quelle canzoni. Quindi sarei felice.

Andare in pensione? Non so cosa farei. È piuttosto triste, in realtà. Non ho nient'altro che mi interessi remotamente a parte la musica e il calcio e la mia famiglia. E basta.

Sono orgoglioso di tre cose, forse quattro. Essere arrivato a questa età e di non essermi mai tinto i capelli è un successo considerevole. Niente orecchini. Niente tatuaggi. E niente motocicletta.

Traduz.: oasisnotizie. Fonte: esquire.co.uk

Settima e ultima parte.

Vedi anche: Noel Gallagher: "Gli Oasis? Settimi di sempre. Liam? Essere solo il cantante lo faceva ammattire. Un grande errore non sparire dopo Knebworth"

PARTE 1
PARTE 2

PARTE 3
PARTE 4
PARTE 5
PARTE 6

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martedì 10 novembre 2015

Noel Gallagher: "Io via dagli Oasis anche perché Liam li usava per fare pubblicità a Pretty Green. Reunion? Di sicuro non di qui al 2020"

"Liam è convinto che io sia una sorta di burattinaio della stampa e dà tutta la colpa a me. Nell'ultimo tour degli Oasis si respirava un'atmosfera orribile. Prima di andare on the road abbiamo avuto un enorme litigio. E a Parigi c'è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Mio fratello licenziava i tour manager sol perché non gradiva le scarpe che indossavano e usava la band per sponsorizzare i suoi parka firmati Pretty Green sul palco. Questa roba non faceva per me. Reunion? Di certo non di qui a cinque anni. E se tra dieci decidessi di farla, Liam per ripicca si rifiuterebbe. Jimmy Page? Bravo chitarrista, ma non è eccezionale quanto me". [N.G.]

Ecco la  sesta e penultima parte della nostra traduzione dell'intervista concessa da Noel Gallagher alla rivista Esquire UK, che lo ha messo in copertina sul numero di dicembre.

Tra le altre cose, Noel torna sui motivi che lo hanno spinto a lasciare gli Oasis e rivela che nel 2008, già prima dell'inizio dell'ultimo tour mondiale degli Oasis, ebbe una violenta lite con Liam. Poi aggiunge: "Liam sul palco pubblicizzava la sua linea di abbigliamento e la cosa non faceva per me". E sull'ipotesi reunion avverte: "Sicuramente non avverrà da qui a cinque anni".
Gli Oasis erano così fottutamente enormi. Non sto dicendo che non era spassoso, perché lo era. Ce la siamo spassata alla grande, cazzo, ma abbiamo anche trascorso dei periodi di merda.

Gli ultimi sei mesi con gli Oasis sono stati fottutamente orribili, sono stati strazianti. Io e Liam abbiamo avuto un litigio enorme, enorme, enorme tre settimane prima dell'inizio del tour mondiale. Zuffe come quella in passato sarebbero state sempre facili da superare, ma per una qualche ragione stavolta io non l'avrei lasciata passare. Pensavo: "Fanculo a 'sto coglione". E c'è stata un'atmosfera simile in tutte le parti del mondo.

Se avessi pensato che era rimasto ancora qualcosa da raggiungere non avrei lasciato gli Oasis. Ho preso una decisione molto rapida quella sera in auto a Parigi: avevamo fatto tutto, ora avremmo cominciato di nuovo il giro e avremmo fatto tour più grandi e avremmo fatto più soldi e avremmo ingaggiato un altro fottuto batterista, ne avevamo avuti 11 a quel punto. Abbiamo fatto sold out in tutti i grandi posti del mondo: Hollywood Bowl, Madison Square Garden, Wembley fottuto Stadium, City of Manchester Stadium, Hampden Park. Puoi nominarli, abbiamo fatto tutto.

A quel punto prendevo un volo separato da quello del resto della band, e devo dirti che era fottutamente fantastico. E Liam licenziava i tour manager perché non gli piacevano le loro scarpe. Poi ha fondato la sua linea di abbigliamento e sul palco ha iniziato a dedicarle le canzoni e io facevo: "Davvero? È a questo che siamo arrivati?". Sul palco faceva da modello per parka che potevi acquistare sul suo sito. E io facevo: "Questo non fa per me".
Detto tutto questo, erano rimasti solo due concerti e ritengo che se fossi arrivato alla fine di quel tour e mi fossi preso sei mesi di pausa me ne sarei dimenticato, me ne sarei fatto una ragione. Ma la goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la serata di Parigi, dove c'è stata una zuffa. Non c'è nulla di nascosto, di oscuro. È stato semplicemente un litigio su fottute insulsaggini, lui era semplicemente ubriaco. Aveva fatto cancellare il concerto al V Festival e sulla stampa stavamo ricevendo un sacco di merda per quel motivo.
E ancora oggi Liam pensa che io sia amico intimo di ogni giornalista di Londra, come se fossero amici miei, come se venissero a pranzo da me ogni domenica. È incredibile che tu non ci sia stato! È fantastica la tavolata che mia moglie mette su per tutti. Ma Liam è convinto che io sia una sorta di burattinaio e dà tutta la colpa a me. E poi la cosa è semplicemente andata oltre. È esplosa. E basta. Io mi sono seduto in macchina e ho pensato: "Sai che ti dico? Ne ho abbastanza ora. Fanculo, io lascio".
Mi hanno fatto domande sulla reunion cinque settimane dopo aver lasciato la band. È un fenomeno moderno. È una malattia moderna. Tutte le band che tornano insieme, tutte quelle che hai citato (Fleetwood Mac, Led Zeppelin) nella line-up non avevano nessuno di fottutamente eccezionale quanto me. Come si chiama il chitarrista dei Fleetwood Mac? Lindsay Buckingham. Non ricordo che abbia infiammato il mondo. Jimmy Page? È opinabile. È un bravo chitarrista, ma non so bene quanti album da solista abbia fottutamente fatto.

Se mai gli Oasis dovessero tornare, non potremmo essere più famosi di quanto siamo stati. Non c'è gloria per noi nel fare sold out per tre serate a Wembley perché ne abbiamo già fottutamente fatte sette. Gli Stone Roses non hanno mai fatto concerti di quella grandezza. Sono tornati e sono diventati più famosi di quanto erano prima. Quindi era una cosa giustificata.

Tra dieci anni se mi dovessi svegliare e fare: "Sai che ti dico? Penso che farò la reunion", ti posso garantire che, per pura ripicca, Liam direbbe: "Oh, no, a me non va". Perché è così che funziona la merda. Posso soltanto dirti che i prossimi cinque anni ce li ho già programmati. Quindi non accadrà nei prossimi cinque anni. Chissà quali circostanze potranno in futuro presentarsi, ma di certo non è neanche all'orizzonte. Neanche all'orizzonte.

Non farò mai sold out al Wembley Stadium come solista. Gli Oasis riuscivano a fare 15 serate soldout in un fottuto batter d'occhio, ma non è questo che ora mi motiva. Mi motiva fare quello che faccio ora nel modo migliore possibile.

Non dico una parola al pubblico per due ore se non me ne può fregare fottutamente di meno. Se non vi piace allora la prossima volta non venite. 
Traduz.: oasisnotizie. Fonte: esquire.co.uk

Seguirà la parte finale dell'intervista, stay tuned.

Vedi anche: Noel Gallagher: "Gli Oasis? Settimi di sempre. Liam? Essere solo il cantante lo faceva ammattire. Un grande errore non sparire dopo Knebworth"

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domenica 8 novembre 2015

Noel Gallagher: "Gli Oasis? Settimi di sempre. Liam? Essere solo il cantante lo faceva ammattire. Un grande errore non sparire dopo Knebworth"

Ecco un altro estratto dell'intervista di Noel Gallagher a Esquire UK, che gli ha dedicato la copertina del numero di dicembre.

Tra aneddoti e curiosità, Noel racconta gli esordi con gli Oasis, da quando portò Live Forever in sala prove al primo concerto, quando suonò la chitarra rimanendo in piedi per la prima volta, e parla del rapporto con la fama e le droghe. "Bisognava sparire dopo Knebworth 1996", dice. Non manca una frecciatina al fratello Liam.
Allora non avevo piani, non facevo programmi. Forse ora esiste un canale sulle carriere su Sky, Sky School Leavers. Ma io da qualche parte nella mia testa ho sempre sentito questa cosa: la musica. Ero solito andare ai concerti e lo amo. Lì incontrai uno dei tizi degli Inspiral Carpets, che mi offrì un lavoro come roadie e io pensai: "Bene, eccoci! I miei istinti avevano ragione". E la cosa mi eccitava fottutamente. E poi per un qualche motivo mi licenziarono, forse perché facevo il coglione o prendevo droga.

Sai quale è stata la cosa più bizzarra del mio primo concerto? Non avevo mai suonato la chitarra in piedi in vita mia. L'avevo suonata sempre seduto ai piedi del letto. Quindi dovetti prendermi una tracolla. Ricordo che la settimana prima del concerto pensavo: "Che cazzo faccio?". Rimasi semplicemente immobile, still. E fu da lì che nacque l'arte dello Stillismo, che gli Oasis hanno perfezionato.
Per i primi due anni in cui ero negli Oasis pensavo: "È solo una barzelletta". Poi una sera ero nel mio appartamento di India House in Whitworth Street a Manchester e scrissi Live Forever. Sapevo abbastanza di musica abbastanza da rendermi conto che era una gran fottuta canzone. Lo sapevo! Ricordo che la portai in sala prove, la suonai con la chitarra e Bonehead disse: "Non hai potuto scrivere tu questa canzone. No, cazzo!". Si era ostinato. Faceva: "No, no, no, no, no, ci stai prendendo per il culo". E poi quando arrivammo all'assolo nella sala ci fu uno sguardo come a dire: "Porca troia, questo è fantastico".

Si trattava solo di aspettare che la gente venisse da noi. "Perché non avete diramato alcun fottuto demo?". Io direi: "Ascolta, questo tipo di musica non può non essere ascoltato dal mondo. È proprio fottutamente impossibile".

Una volta ottenuto un contratto discografico, il mio modus operandi fu: vado a Londra e mi ci farò coinvolgere. C'è un posto di nome Camden, ci andrò e mi farò coinvolgere in ogni sorta di merdata. Ed ero proprio disposto a farlo.  Salii sul treno con un borsone e non tornai più indietro. Mai, mai più. Pensavo: "Datemelo, lo voglio, cazzo!". Non ce l'ho fatta finché non mi sono fatto di 27 anni, quindi in termini di rock 'n' roll ero vecchio. Ero molto preparato a spassarmela fottutamente.

Metaforicamente nel 1993 la cultura giovanile era morta. La acid house si era esaurita. Il palco era pronto per qualcos'altro. E arrivammo noi. E la gente disse: "Sì". E, ragazzo, noi portammo la cosa a compimento. E poi la cosa esplose.
C'è quell'elemento magico quando inizi il viaggio. Dura solo circa sei mesi fino a quando diventi ricco. È quando indossi gli stessi vestiti che indossa il tuo pubblico e sei nelle stesse circostanze in cui si trova il tuo pubblico. E forse c'è gente tra il pubblico che se la passa meglio di te, ha un lavoro migliore del tuo. Quindi è un momento di verità. Non sei una rock star. Sei in una rock band, ma non hai ancora la supermodella né la tossicodipendenza e tutto quello. Sei solo un cazzo di tipo con la chitarra.

Noel dopo un concerto all'Astoria di Londra, nel 1994
Il nostro primo album è un vero e proprio fottuto momento chiave della cultura. Nessuno mi dirà mai qualcosa di fottutamente diverso. Allora eravamo solo un gruppo di ragazzi. Non avevamo un cazzo e lo avevamo trasformato in musica. Quanto al secondo album, Morning Glory, se ascolti le canzoni, il secondo verso di ogni canzone è semplicemente una ripetizione del primo. Ma era il nostro momento. E penso che quando eravamo bravi eravamo fottutamente fantastici e penso che quando scarsi eravamo pur sempre abbastanza bravi, cazzo.

Gli anni belli sono quelli dal ’91 a Knebworth [1996, ndr]. Poi la cosa è andata verso il basso. Non c'era nessun altro posto dove andare. Cosa fare? Era l'apice e facemmo l'errore di scendere dal palco e andare in America per sei settimane, quando invece saremmo dovuti scendere dal palco di Knebworth e sparire.

Di solito io mettevo la mia band al settimo posto. Era così la classifica: Beatles, Stones, Sex Pistols, Who, Kinks … chi era sesto? Non lo so. Noi eravamo settimi. C'erano gli Smiths, gli Specials. Dove metterei gli Oasis adesso? Penso nella top 10. Non eravamo grandi quanto i grandi, ma eravamo i migliori del resto del lotto. Abbiamo fatto più di quanto gli Stone Roses potessero fottutamente anche solo immaginare. Siamo migliori dei Verve, che, cazzo, non riuscivano a rimanere insieme neanche per sei mesi ogni volta. Se tutti i grandi sono nella top 4, noi siamo in basso nella top 4, combattiamo costantemente per il quinto posto, ce lo lasciamo sfuggire. Ci lasciamo sfuggire la top 4, direi.

Morning Glory quando uscì fu stroncato. E poi quando divenne la cosa più famosa di sempre, e questo me l'hanno detto due direttori di giornali, quelli hanno pensato: "La prossima volta non ci faremo cogliere in fallo". E lodarono Be Here Now, che chiaramente era un fottuto album merdoso, pieno di fottute rock star grasse. E furono colti nuovamente in fallo. E non ce la perdonarono mai. Fecero: "Mezze seghe. Non riusciamo a venirne a capo, cazzo".

Non ho mai visto gli Oasis dal vivo, ma non ci sarebbero potuti essere molti altri migliori di noi. Sono stato a vedere molte band a Wembley, ma non ho mai visto l'intero stadio pogare. Mai, per il concerto di nessun altro. Eri sul palco e pensavi: "Sta per crollare. Lo stadio sta per crollare, cazzo!".

Noel Gallagher e Goldie ai BRIT Awards 1997
Ogni sera dai 30 ai 40 ragazzi dormivano fuori casa mia, tanto che l'amministrazione comunale mise due panchine, le inchiodò fottutamente al mio muro. E mise un cassonetto dei rifiuti su una fottuta strada laterale a Primrose Hill. I vicini diedero fottutamente di matto.

Facevamo party con supermodelle e gente di tutti i tipi. Era tipo: "Siamo a corto di sigarette. Chi va a comprarle?". "Assolutamente no. C'è la stampa fuori". Così semplicemente uscivi e dicevi ad uno dei ragazzi: "Facci un cazzo di favore: vai da Tesco's e prendici 400 Benson and Hedges, puoi?".

Negli anni Novanta tutti noi ci facevamo di brutto di fottuta cocaina, tutte le volte. Ce la spassavamo. L'ultimo party. A nessuno importava un cazzo.

Non ho una storia da "Il mio inferno con la droga", perché era fottutamente eccezionale, ma quello che successe fu che iniziarono a venirmi enormi attacchi di panico. Pensi di essere sul punto di morire. Così smisi. Non mi faccio dal ’98. Forse mi sono fatto una striscia, un paio d'anni dopo aver smesso, perché ero ubriaco e dovevo smaltire la sbornia rapidamente. E da allora non l'ho più toccata. È una droga di merda.

Può darsi che abbia avuto la mia crisi di mezza età a trent'anni. Iniziai a indossare pellicce, a farmi un casino di cocaina e a pensare: "Sono una rock star. Cazzo, procuratemi quella pelliccia". "Ma è fatta di coniglio". "Non me ne fotte un cazzo. Portatemela qui".
Fumo un po'. E bevo un po'. Troppo, in verità. Ma nient'altro. Anche ora, quando sono ad una festa, riesco a capire che la serata sta prendendo una svolta quando la gente va in bagno in coppie e all'improvviso non è più divertente. Diventano tutti molto severi.

Liam a 19 anni era in quella trasmissione The Word. Lasciò casa una settimana dopo e si trasferì in una nuova casa con Patsy Kensit.

Ti dico cosa penso di  Liam e questa è solo un'opinione. Lui sarebbe in disaccordo in modo fottutamente aggressivo. Fu giustamente messo lassù come questa fottuta rock star, ma non scriveva una nota, neanche una parola. Dalla mia prospettiva non so quanto mi sentissi a mio agio con la mania che ci circondava, e con il fatto che in cuor mio sapessi che era merito mio se indossavamo quei vestiti. E questa non è una frecciata. Ma quando fai interviste su un album che non hai scritto tu ... so che il fatto che lui fosse soltanto il cantante lo faceva un po' ammattire.
Liam era un cantante fantastico e un fantastico frontman di una band fantastica. Quando era al meglio era il migliore. Penso che tra sé e sé dopo Knebworth Liam abbia pensato: "Ora ce l'hai fatta". Non durò molto, sai.

La fama certe persone le colpisce troppo forte. Io ci prosperavo. La amo. Non sono mai andato fuori strada per diventare famoso e non voglio risollevare una fottuta questione, ma se qualcuno vuole prestarmi il suo superyacht solo perché sono famoso, "grazie mille, amico". Quella parte della fama mi piace e dovresti godertela, cazzo.

Più a lungo durava più forte mi sentivo, perché nessun altro era responsabile del mio successo. Non un produttore, non un cazzo di tizio della A&R [una divisione dell'etichetta discografica che fa da tramite tra gli artisti e l'etichetta, ndr], non uno dei tizi che hanno fatto quei video, perché erano tutti merdosi. Ho scritto io tutte le canzoni, tutti i testi, ho inventato io tutte le parti, ho fatto io tutte le interviste. Mi sentivo a prova di proiettile perché facevo tutto io.

Odio fottutamente le rock star piagnucolose. E odio le pop star che sono proprio ... neh. Il nulla, capisci? "Oh, sì, il mio ultimo selfie ha preso 47mila milioni di mi piace su Instagram". Sì, perché non te ne vai a fanculo e ti droghi, coglione?
La fama non era sprecata su nessuno degli Oasis. Di sicuro non era sprecata su di me o su Liam. E la ricchezza, la notorietà e tutto quello non era sprecata su di noi.
Una volta qualcuno mi ha chiesto: "Di che cosa parla Champagne Supernova?". E io: "A chi cazzo frega di cosa parli?". E lui mi fa: "Be', se l'hai scritta di sicuro saprai di cosa parla, no?". Sul palco, due ore dopo, in Scozia, la suonavo con la chitarra acustica e c'era un ragazzino di 15 anni che si era tolto la maglietta e la cantava con le lacrime agli occhi, e ho pensato: "Ecco di cosa parla".
Traduz. by O.N. - Fine parte quarta. Vedi i precedenti e i successivi post per le altre parti dell'intervista.

Vedi anche: Noel Gallagher racconta la sua infanzia: "Mia madre? Maestra di bestemmie. Mio padre? Inventò la rabbia al volante. Avessi avuto il cellulare non sarei diventato ciò che sono"

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giovedì 5 novembre 2015

Noel Gallagher al vetriolo: "One Direction succhiacazzi, Styles non ha nulla da dire, come tutte le rock star di oggi"

Noel Gallagher contro tutti, ennesima puntata. Questa volta l'ex chitarrista degli Oasis ha lanciato i suoi strali contro i colleghi e la musica moderna dalle pagine di Esquire UK, che lo mette in copertina sul numero di dicembre. Ecco alcune delle sue dichiarazioni al vetriolo.
Ve lo dico io cosa c'è che non va: la fama è sprecata su questi stronzi di oggi. A parte Kanye West. Lo vedi agli MTV Music Awards e pensi: cazzo, tu puoi starci, tu sei a posto. A qualcuno frega un cazzo di cosa fanno tutte queste pop star contemporanee? A chi cazzo frega di cosa cazzo fanno gli One Direction? Succhiacazzi, finiranno tutti in riabilitazione prima di compiere trent'anni.
A chi cazzo frega di cosa faccia Ellie Goulding? Davvero? Adele, che? Mi fotte la cazzo di mente! Mi fotte il cazzo di cervello! Non importa a nessuno! La fama è sprecata su di loro, con i loro cazzo di in-ear monitor e le sigarette elettroniche. E i loro profumi che stanno facendo uscire per Natale. Cazzo di coglioni!

Il mio profumo? Oh, sta per arrivare, sta per uscire. Si chiama Straccio per l'alluce. E il contenitore sarà un enorme alluce.

Ormai non ci sono più persone rock 'n' roll. Oggi ciò che la gente pensa sia rock 'n' roll è il fatto di poter comprare da Topman la maglietta del tour del 1972 dei Rolling Stones. Questa nuova generazione di rock star ha un look fantastico: Alex Turner, Miles Kane, i tizi dei Royal Blood. Hanno i fottuti jeans attillati e gli stivali, e hanno tutti quell'eyeliner. Ho un gatto che è più rock 'n' roll di tutti loro messi insieme. I piccioni? Quella cazzo di testa gliela staccano!

Torno a dire questo: la fama è fottutamente sprecata su queste persone. Questa nuova generazione di rock star ... quando mai hanno detto qualcosa che vi ha fatto ridere? Quando mai hanno detto qualcosa di memorabile?
La gente dice: "Sono interessanti". Interessanti! Questa è una parola che è invalsa nell'uso nel mondo della musica. "Sì, amico. Hai sentito il nuovo disco di Skrillex?". "No". "Sì, amico. È proprio interessante". Io non voglio il cazzo di interessante! Il rock 'n' roll non è quella roba. Per me è essere dei completi imbecilli del cazzo, proprio dei fottuti svitati. Be', non proprio svitati, ma quello che voglio io, onestamente, è qualcuno con una fottuta tossicodipendenza che non sia Pete Doherty. Capisci cosa intendo?

Oggi le case discografiche possono vendere un miliardo di download di Ed Sheeran domani mattina. Nei loro uffici non vogliono qualcuno come Ian Brown, o Liam o Bobby Gillespie o Richard Ashcroft o me. Vogliono professionisti. Ecco cosa è diventato oggi.

Ti garantisco questo, cazzo: gli Stone Roses non hanno mai menzionato la parola "carriera" in nessuno degli incontri che tenevano come band. Mai. Né i Primal Scream, né i Verve. Gli Oasis di sicuro non l'hanno mai menzionata. Scommetto che oggi è molto menzionata dai manager e dagli agenti: "Non fare così, nuoce alla tua carriera". "Cosa? Vaffanculo!". Come quando andammo ai Brits e vincemmo tutti quei premi e non suonammo. Il capo dei Brits ci disse: "Questa cosa vi rovinerà la carriera". Fanculo, wow. Io dissi al tizio: "Sai quanto sto fatto? Sai chi mi rovinerà la carriera? Io, non tu. Testa di cazzo. Altro champagne. Fanculo".

Dieci anni fa lo dicevo che noi saremmo stati gli ultimi. Semplicemente lo sentivo. Sentivo la storia dei poveri ragazzi riscattatisi, che veniva narrata di nuovo, da Elvis ai Beatles (e non menzioniamo gli Stone Roses perchè erano ragazzi eleganti) ai Sex Pistols agli Smiths agli Stone Roses. Sentivo che all'epoca eravamo alla fine. E i fatti mi hanno dato ragione. E questo non mi piace. Cioè mi piace che i fatti mi diano ragione, ma non in questo caso.

Questa cosa me la dicono tutti i cazzo di ragazzetti brufolosi con le chitarre, tutte le volte: "Oh, è proprio difficile. Tutti dicono sempre che non ci sono grandi band, ma ci sono". Il mio ragionamento è questo: mi state fottutamente dicendo che qualcuno là fuori, non scoperto da nessuna industria discografica, è la più grande band del mondo? Con la quantità di esposizione che puoi ottenere cliccando sul tuo telefono? Fanculo.

Il rock 'n' roll è tutto libertà e onestà. Libertà di pensiero, libertà di espressione. Hai il dovere di essere onesto.

Qualcuno mi ha detto: "Sei stato da Saint Laurent di recente". Ci sono stato, a proposito. E io ho risposto: "No, perché?". "Oh, dovresti andarci, la loro nuova collezione è davvero rock 'n' roll". E io ho fatto: "Sai almeno cosa significa? Intendi dire che sono abiti che indosserebbero le rock star?". "Be', sì". "Be', sai, è proprio ...". "Be', io sono una rock star. E sto indossando questi cazzo di vestiti".

Harry Styles non ha nulla da dire, nulla. "Tutto bene, amico?". "Uhhh". E basta.

Non è una coincidenza che tutte le persone famose negli anni Novanta siano rimaste tali. Per tutta l'estate sono stato a vari festival. Ognuno di questi festival aveva come attrazione principale qualcuno famoso negli anni Novanta. Ecco perché Kate Moss trascende le epoche. Nessuno ha preso il suo posto.

Sono tutti lì per farsi elogiare dal Guardian. E questo è l'atteggiamento sbagliato. So di gente che vive per le recensioni che riceve da loro. Una volta ho chiesto a qualcuno come stesse andando il suo nuovo album e mi ha risposto: "In modo fottutamente fantastico. Ho ricevuto solo una recensione negativa". A chi cazzo frega? "Solo una recensione negativa". Porca troia, davvero? Merda, Gesù. Ecco la seconda.

Non vorrai mica dirmi che, sul serio, qualcuno ascolterà i Foals tra 12 anni. Qualcuno implorerà fottutamente gli Hot Chip di fare la reunion tra 22 anni? Credo proprio di no, cazzo.
Fonte: esquire.co.uk

Seguiranno le altre parti dell'intervista, stay tuned.

Vedi anche: Video sottotitolato: Lunga videochat con Noel Gallagher. Da Cameron a Liam, da Taylor Swift ai Blur, dagli U2 a Spotify, dagli One Direction ai tipi di fan incontrati

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