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giovedì 14 marzo 2024

Liam Gallagher e John Squire aprono il tour europeo a Glasgow, in scaletta una cover dei Rolling Stones

Ieri sera Liam Gallagher e John Squire hanno aperto il tour europeo di marzo e aprile 2024 con un'esibizione alla Barrowlands Ballroom di Glasgow. 

"Non iniziate eh ...", ha detto Liam a un certo punto, forse in risposta a chi gli chiedeva di eseguire brani come Live Forever o Fools Gold. Uno spettacolo durato 53 minuti. "Grazie per essere venuti", ha detto Liam alla fine. "Come sapete non abbiamo più canzoni, cazzo! Vecchia scuola, amici!". 

Questa la scaletta proposta: 

Just Another Rainbow - video qui sotto
Mars To Liverpool
One Day At A Time
I’m A Wheel
Love You Forever
Make It Up As You Go Along
You’re Not The Only One
I’m So Bored Mother Nature’s Song
Raise Your Hands
Jumpin’ Jack Flash (cover dei Rolling Stones) - video qui sotto

Stasera si replica a Wolverhampton








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mercoledì 31 maggio 2023

Trent'anni fa lo storico concerto che lanciò gli Oasis. Così è nata la band dei pionieri del brit pop

Il 31 maggio 1993 da una rissa mancata in Scozia partì l’avventura del leggendario gruppo dei fratelli Gallagher. Oltre 30 milioni di dischi venduti. I successi che hanno segnato gli anni '90.

Mai fidarsi della primavera scozzese. Alle sei di pomeriggio, a Glasgow, con il sole ormai sparito dietro ai palazzoni della stazione, i 23 gradi di mezzogiorno sono soltanto un ricordo. A notte inoltrata, quando lo sciame di ragazzi e ragazze riemerge dalla cantina del King Tut's Wah Wah Hut, lo storico locale seminterrato del civico 272A, l’aria fredda che li schiaffeggia dice 8 miseri gradi. Sono tanti, eppure solo una dozzina di loro, qualche anno dopo, potrà vantarsi di avere assistito a un evento mitico della storia del rock recente. Trentuno maggio del 1993, 30 anni fa esatti: in quella sera scozzese, da una rissa mancata, sono nati gli Oasis.

Famosi per caso

Oltre 30 milioni di dischi venduti, pionieri del brit-pop che tanti proseliti avrebbe fatto nel mondo, di diventare famosi così, in un lunedì sera di primavera così lontano da casa, non l'avrebbero mai detto probabilmente neppure loro. Di certo non Liam Gallagher, il cantante della band, che a un certo punto qualche mese prima aveva accettato di fare entrare nel gruppo con il grado di leader, suo odiato, amato (ma forse più odiato) fratello maggiore Noel, condannando la band ad anni di litigi, a botte da orbi, concerti lasciati a metà e pranzi di Natale da incubo in famiglia, sotto allo sguardo preoccupato di mamma Peggy ,e al tempo stesso firmando il proprio assegno in bianco per il successo mondiale. Rissosi e genuini, egocentrici e geniali, questo sono stati gli Oasis. E quella sera del 31 maggio 1993 hanno mostrato per intero quel loro carattere, arrivando a un passo dal menarsi con il buttafuori. Sarebbe successo, qualcuno avrebbe chiamato poliziotti, e noi non li avremmo mai conosciuti. E invece eccoci qua.

Genesi di un successo

Perché fare a botte? Sembra di vederli. Metà pomeriggio: dalla duna di St. Vincent street, che dai quartieri alti degrada verso il fiume, si materializza un vecchio furgone scassato preso a noleggio. Parcheggia in divieto sul lato della strada davanti al locale, ne scende un ventiseienne in jeans e camicia bianca. Di fianco a lui un ragazzino in tuta. Si stiracchiano sotto allo sguardo curioso del buttafuori del King tut’s, fanno il giro del furgone, aprono il portellone e, anziché tirar fuori degli strumenti, lasciano spazio a una successione inaudita di gente stipata lì dentro. Due, cinque, sette: alla fine sarà una dozzina di loro coetanei. Si tratta del resto della band e dei loro primi ‘produttori’. Ovvero gli amici del pub che, la sera prima, hanno acconsentito ad autotassarsi per permettere loro di affittare il mezzo che li avrebbe portati a Glasgow a esibirsi... a patto che, ovvio, “veniamo anche noi”.

Tutta colpa di Debbie

Anche il concerto d’altronde era arrivato per caso. Debbie Turner, la cantante delle Sister Lovers, la band che provava nella saletta di fianco a loro, a Manchester, era andata da Noel una sera tutta contenta per dirgli che il lunedì successivo, 31 maggio, avrebbero preso parte a una serata al mitico King Tut's di Glasgow. “Beh, venite anche voi, no?”. Noel lo aveva comunicato agli altri, poi insieme, la sera al pub, si erano inventati la raccolta fondi per il furgone. Debbie, per contro, ne aveva a sua volta parlato con i Boyfriends, l’altra band che si sarebbe esibita quella sera. Lì è nato il malinteso. Qualcuno pensò che qualcun altro avrebbe chiamato gli organizzatori per avvertirli che i gruppi sul palco, quel lunedì 31 maggio, sarebbero stati quattro e non tre. In realtà nessuno lo aveva fatto, ed è il motivo per cui, arrivati da Manchester, nel tardo pomeriggio, dopo un viaggio di quattro ore, i Gallagher e soci si sentirono dire che no, nessuna esibizione era prevista.

Bomba o non bomba

“Noi siamo gli Oasis, dobbiamo suonare”. “In lista non ho nessun Oasis”. “Senti amico, devi lasciarci entrare, siamo venuti da Manchester per questo”. “Per quel che mi riguarda potete tornarci o andarvene a quel paese”. Fino a qui è cronaca. Da questo punto della storia in poi, però, le testimonianze divergono. La tesi imperante è che i manchesteriani, sempre più irrequieti, di fronte al diniego abbiamo dato in escandescenze e - complici del loro numero (almeno una dozzina di supporters più i cinque membri della band) abbiano iniziato a farsi violenti. A quel punto i gestori del locale, pur di evitare una rissa, avrebbero ceduto a farli suonare in apertura. Noel Gallagher ha più volte smentito questa tesi, e così hanno fatto anche i membri dei Boyfriends. Una tesi che non si regge, a parer loro, più per l’anatomia dei fatti in sé che per motivazioni etiche. Come avrebbero potuto dei ragazzini di Manchester menare le mani in trasferta, in un locale di Glasgow, e sperare poi di farla franca? La seconda versione, dunque, è più accomodante. Di sicuro la discussione accesa col buttafuori ci fu. Poi Noel chiese di mandare a chiamare Debbie Turner delle Sister lovers. A lei spiegò il problema e Debbie lo condivise con i Boyfriends, il cui batterista conosceva Noel per aver lavorato con lui come tecnico degli Inspiral Quartet. I due gruppi iniziarono a fare pressioni sugli organizzatori che, però, rimasero irremovibili: lo spazio per un’altra band non c’è. Poi sensi di colpa per aver preso in giro quei ragazzi, arrivati da Manchester con i soldi raccolti grazie a una colletta, ebbero la maggiore. Così le tre band in scaletta a ridosso del concerto si ritirarono sull’Aventino: o c’è spazio anche per gli Oasis, oppure non si esibirà nessuno, e addio incassi per il locale. Un compromesso, alla fine, si trovò: tutti avrebbero rinunciato a un brano così da raggranellare il tempo per far suonare tre pezzi in apertura di serata a quei ragazzi senza arte né parte. Gli Oasis entrarono. Guadagnarono i camerini, il diritto a stappare una birra e a salire sul palco senza aver neppure fatto un sound check. Ma tanto sarebbe bastato per fare la Storia.

Anche l’amore ci mette lo zampino

Sfatti, scombinati, confusionari. A inizio serata gli Oasis sono davvero sul palco. Liam Gallagher se ne sta in tuta, Noel si guarda attorno finto-annoiato, Paul ‘Bonehead’ Arthurs e gli altri accordano gli strumenti nervosi. Hanno tre pezzi in croce, e uno di questi non è neppure loro, ma una cover dei Beatles, “I am the walrus”. Dall’altro lato del palco, nella sala semivuota a inizio serata, ci sono i loro amici che fanno bisboccia ma, al di là di loro, un altro pugno di persone o poco più. Nulla di ciò sembrerebbe, a ben guardare, un appuntamento col destino. Per diventarlo dovrà metterci lo zampino l’amore. Anzi, meglio: il risentimento. Quello di Alan McGee, produttore della Creation Records, etichetta dalle alterne fortune. Dalla sua ha dischi osannati dalla critica, contro di lei il fatto che quegli stessi dischi venivano poi venduti zero, anzi, meno che zero, con grandissimo dispendio di soldi ed energie. L’ultimo tonfo è stato ‘Loveless’ dei My bloody valentine. Un disco-cardine, scintillante ancora ora, che pure stentò nei negozi.

Toccare il fondo per risalire

McGee in quel 1993 ha dovuto cedere metà della proprietà della sua etichetta alla Sony e le fortune, no, non stanno girando dalla parte sua. Neanche quelle d’amore, si diceva. Debbie Turner, proprio la cantante delle Lovers sisters, lo ha appena mollato. Motivo per cui il produttore non ha alcuna intenzione di presentarsi quella sera al King tut’s, dove è di casa. Se alla fine deciderà di andare sarà, per sua stessa ammissione, esclusivamente per farle dispetto. L’idea è quella di piazzarsi sotto al palco, a fissarla negli occhi durante l’esibizione, per metterla in imbarazzo e soggezione. Lo decide all’ultimo, in ogni caso. E quando entra, la serata è appena iniziata. Sul palco c’è una band di personaggi assurdi che sta suonando una canzone dei Beatles facendo una gran confusione tra chitarre distorte e colpi di batteria. McGee osserva il cantante, un 21enne in tuta, così anti-personaggio da risultare perfettamente artistico. Ne vede del buono: ci vuole del fegato a salire su un palco davanti a 20 persone scarse e martoriare la canzone di dei mostri sacri come i Beatles mantenendo l’aplombe di chi si sente ancora in sala prove. Il produttore chiede al fonico. Chi sono? “Dei tizi di Manchester che non erano neppure previsti”. “E chi è il loro manager?” Il fonico scoppia in una risata: “Questi è già tanto se posseggono degli strumenti”. McGee alza le spalle. Per lui, in fondo, è soltanto meglio.

Adesso manca solo uno sbruffone

A fine concerto il produttore si presenterà da loro nei camerini. “Chi è il capo, qui?”. Tutti indicano Noel pensando a qualche rogna. Il chitarrista si avvicina al tizio, birra in mano, e ne ascolta il discorsetto. Siete bravi, vorrei produrvi. Avete dei brani? Un demo? Gallagher lo osserva per tutto il tempo convinto che si tratti di uno scherzo, di un tiro mancino dei suoi amici là fuori. Aspetta il momento in cui il tizio si tradirà, e inizierà a non sapere più cosa dire, oppure si metterà a ridere, e a quel punto si sentirà autorizzato a sferrargli un pugno sul naso. Ma McGee si fa serio. Vuole davvero un demo e Noel, nel dubbio, sta al gioco. Così prenderà i suoi contatti e il giorno dopo gli manderà il nastro delle loro prove in sala. La risposta che arriverà sarà una busta con dentro i biglietti del treno per Londra: “ho ascoltato il demo, parliamone”.

I treni per Londra

Gli Oasis si presenteranno titubanti. “Avete buone carte, ma servono anche delle canzoni, quante ne avete?”. Noel zittisce i suoi colleghi, parla lui. Esagera: “Abbiamo un disco intero, è già pronto”. Bonehead, il chitarrista, riporterà per anni il panico di loro quattro di fronte a quella menzogna di Noel. Ma non può fare tutto il destino. A un certo punto serve qualcuno che ne sappia cogliere gli aiuti e ci metta del suo. Così i cinque lasciano lo studio della Creation Records con un contratto firmato e l’impegno a registrare subito un disco di brani propri. L’unico sereno è Noel, a lui tutto fa paura, nella vita, fuorché scrivere canzoni. Eppure ci vorrà più di un anno. Un taglia e cuci a cui quei ragazzini non erano abituati. Quando il disco sarà pronto, per scherzare sopra a quel senso di precarietà che li aveva accompagnati lungo tutto il percorso, lo chiameranno ‘Definitively Maybe’, ovvero “sicuramente forse”. Dal 29 agosto 1994, giorno della sua uscita, quell’album non avrebbe più smesso di vendere. Lo fa tuttora, con gli Oasis sciolti ormai da quasi quindici anni. A ricordarci di come la creatività, in fondo, sia un fiore spontaneo. Che nasce e cresce per una coincidenza incredibile di fattori casuali. E ad almeno un monito per buttafuori, organizzatori, produttori&Co. Uno tra tutti, che dovrebbe essere ancora oggi l’inno alle possibilità di espressione: non prendere mai sottogamba un gruppo di ragazzini che sembrano sapere il fatto loro, al punto di presentarsi con un furgone in affitto a centinaia di chilometri da casa pur di suonare. Prenditi il lusso di vederli sul palco. Magari non se ne fa nulla. Oppure scopri gli Oasis.

Simone Arminio (Quotidiano.net)

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lunedì 11 ottobre 2021

Liam Gallagher annuncia nuovi concerti a Manchester e Glasgow per giugno 2022

"Sono super orgoglioso di annunciare che terrò un concerto nella mia città natale, Manchester, il 1° giugno 2022, in casa dei campioni del calcio inglese del Manchester City. Inoltre non vedo l'ora di suonare al famoso Hampden Park di Glasgow il 26 giugno 2022. C'MON YOU KNOW LG x https://t.co/Ej50XuuRJK"

Lo ha annunciato oggi Liam Gallagher su Twitter. Due altri concerti in Gran Bretagna, dunque, per l'ex Oasis, oltre a quelli previsti per il 3 e 4 giugno 2022 a Knebworth, che hanno già fatto registrare il tutto esaurito. 

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giovedì 11 marzo 2021

Oasis, all'asta il contratto del primo tour: richieste "24 birre al giorno e due persone abili e sobrie in aiuto"



La carriera degli Oasis è nata sul palco, con il volume della chitarra di Noel Gallagher sparato al massimo, l’atteggiamento da rockstar di suo fratello Liam e una grande confusione che però faceva capire che quel gruppo di balordi della periferia di Manchester era destinato a diventare la più grande rock band d’Inghilterra.

Almeno questo è quello che ha raccontato Alan McGee, fondatore della Creation Records (la sua incredibile carriera di manager e discografico è stata raccontata nel film biografico Creation Stories), che li ha scoperti nel maggio del 1993, quando gli Oasis si sono presentati senza essere stati invitati ad una serata per band emergenti al club King Tut’s Wah Wah Hut di Glasgow (avevano avuto la dritta da una band con cui condividevano la sala prove a Manchester, i Sister Lovers) e hanno preteso di suonare lo stesso.

Alan McGee ha fatto firmare un contratto agli Oasis, che sotto l'etichetta Creation Records hanno pubblicato, nell'aprile 1994, il primo singolo, Supersonic, arrivato alla posizione numero 31 della classifica inglese. La band è poi partita in tour e il 24 agosto 1994 il loro primo album Definitely Maybe si è piazzato al primo posto in classifica britannica dei dischi, diventando l'album di debutto che ha venduto più copie nel minor tempo nella storia della musica britannica.

Quel primo tour è l’apoteosi della fame di successo degli Oasis. Noel e Liam fanno di tutto per vivere il loro sogno di rockstar e per creare la loro leggenda di ultima rock band trasgressiva, pronta a prendersi il suo posto alla guida della nuova scena Britpop.

Un contratto che verrà messo all’asta da Hansons nel mese di marzo racconta i dettagli di una della date del tour iniziato il 24 gennaio a Londra e finito il 1° luglio al Warheouse di Leeds, prima di partire per la prima data a New York del 21 luglio.

Il 7 maggio gli Oasis arrivano a Windsor per suonare al club The Old Trout, e secondo quanto si legge nel contratto stipulato dall’agenzia Primary Talent International con il club, messo all’asta insieme al flyer originale, chiedono «due persone abili e sobrie per assistere il personale della band nelle operazioni di carico e scarico del materiale e degli strumenti della band, presenti al loro arrivo e fino al momento della partenza».

Una precisazione doverosa per garantire la sicurezza delle chitarre di Noel Gallagher. Anche perché nella lista delle richieste della band in camerino invece, al primo posto ci sono «ventiquattro lattine grandi di birra di qualità», oltre a due pasti caldi completi al giorno (non fast food) e viveri per lo staff.

Claire Howell, specialista di memorabilia del rock della casa d’asta Hansons, ha detto: «Questi contratti sono molto rari, il valore è di circa 1000-1500 sterline, ma non sarebbe una sorpresa arrivare ad un prezzo più alto data la popolarità degli Oasis, e la nostalgia che ogni cosa che li riguarda scatena nei fan».


Foto: Hanson Auction

Source: virginradio.it

thanks to Cris

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sabato 6 marzo 2021

Liam Gallagher dona la propria scaletta in beneficenza per salvare il Priory, sala concerti di Glasgow

Liam Gallagher ha donato la scaletta di un suo concerto firmata per contribuire a salvare il Priory di Glasgow. Per aiutare la sala concerti scozzese, in grande difficoltà economica a causa della pandemia, il cantautore ha regalato l'unico foglio con la scaletta del concerto tenuto lo scorso dicembre sul fiume Tamigi a Londra, Down by the River  Thames, insieme a un'edizione limitata firmata del box 7 pollici di Why Me? Why Not? e un voucher del valore di 200 sterline da spendere in capi della sua linea di abbigliamento Pretty Green.

Il rocker di Manchester ha detto:

"Non vedo l'ora di tornare a suonare per i fan. Ma nel frattempo, dobbiamo occuparci del settore live e supportare i nostri locali".

L'estrazione a premi, che ha un costo di 5 sterline, include anche due biglietti per il weekend del TRNSMT Festival, che avrà quali protagonisti Lewis Capaldi, Sam Fender, Foals, Courteeners, Blossoms, Snow Patrol e lo stesso Liam Gallagher. Fino ad ora, il crowfounding non sta avendo il successo sperato, ha infatti raccolto 1 545 sterline, solamente il 2% dell'obiettivo fissato in 60 000 sterline.

John Jokey, il proprietario del Priory, ha ringraziato Liam Gallagher:

"Non possiamo che ringraziare Liam per la sua generosità, sarà di grande aiuto per farci andare avanti finché non potremo nuovamente tornare a programmare musica dal vivo e supportare i musicisti emergenti".

Negli anni, il locale ha contribuito a lanciare musicisti come Gerry Cinnamon e artisti emergenti come Lucia & The Best Boys, Ninth Wave, Dunts e Van T's. Se volete fare una buona azione e, nel contempo, darvi la possibilità di vincere il pacchetto messo in palio da Liam Gallagher, cliccate qui.

Non è il primo gesto di solidarietà fatto da Liam. L'ex Oasis aveva già donato la propria chitarra Les Paul Studio per raccogliere fondi per lo staff di produzione e il personale di palco che hanno perso il lavoro a causa della pandemia di COVID-19.


Source: Rockol

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domenica 1 luglio 2018

Uomo sale su traliccio, Liam Gallagher: "Scendi o salta, merda! Abbiamo un concerto da fare"

Un fan scalmanato è stato tratto in arresto per disturbo della quiete pubblica a seguito di quanto accaduto ieri a Glasgow durante il concerto di Liam Gallagher al TRNSMT Festival.

L'uomo si è arrampicato su un traliccio dell'impianto audio, provocando un'interruzione di quattro minuti e la reazione stizzita di Liam: "Salta, sacco di merda! Abbiamo un concerto da fare, quindi salta, cazzo, oppure scendi. Be', non saltare davvero, testa di cazzo! Scendi e basta".

Per tutta risposta il 34enne ha continuato a salire ancora più su, arrivando in cima al traliccio. A quel punto Liam, spazientito, ha esclamato: "Non ho tempo per i fan dei Noel Gallagher's High Flying Birds", prima di riprendere l'esecuzione del brano Cigarettes and Alcohol, interrotta proprio a causa delle intemperanze del fan. Intanto la polizia si era radunata sotto il traliccio per attendere che l'uomo scendesse e l'ha poi arrestato.

È stato l'unico intoppo in una serata altrimenti memorabile per il minore dei Gallagher, ma di questo parliamo qui.

Ecco il video di Cigarettes and Alcohol con l'interruzione. 

LINK AL POST ORIGINALE.







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Glasgow, bagno di entusiasmo per Liam Gallagher che dedica Live Forever a un 15enne morto

 

Il tour di Liam Gallagher è proseguito ieri nel Regno Unito con un altro grande concerto. Dopo l'esibizione all'Isle of Wight Festival (23 giugno) e quella sold-out del 29 giugno a Finsbury Park, Londra, di fronte a 45.000 spettatori (nel luogo dove gli Oasis suonarono nel 2002), ieri sera è stata la volta del TRNSMT Festival di Glasgow. Ecco il video completo della performance, trasmessa dalla BBC.



Preceduto dalle esibizioni di Gerry Cinnamon e Courteeners, Liam è salito sul palco accolto da fumogeni e petardi (non autorizzati) e si è lanciato in Rock 'n' Roll Star e Morning Glory, due classici degli Oasis che hanno infiammato la folla. Una scaletta ricca di brani della sua storica band, quella di Liam.

Due chicche in scaletta l'acustica Live Forever e Slide Away. Liam ha dedicato Live Forever a James Morrison, adolescente di Fife rimasto ucciso in un incidente stradale appena quattro giorni prima di compiere 16 anni, investito da un taxi mentre tornava a casa dopo una festa. Liam ha dunque assecondato numerose richieste giuntegli su Twitter da amici e conoscenti del ragazzo, che avevano domandato all'ex Oasis di dedicare allo sfortunato giovane Little James o Champagne Supernova.

I momenti di tensione non sono mancati, ma sono stati limitati. Un fan scalmanato è stato tratto in arresto per disturbo della quiete pubblica a seguito di quanto accaduto ieri a Glasgow durante il concerto di Liam Gallagher al TRNSMT Festival.

L'uomo, che ha causato un'interruzione di quattro minuti, si è arrampicato su un traliccio dell'impianto audio, provocando la reazione stizzita di Liam: "Salta, sacco di merda! Abbiamo un concerto da fare, quindi salta, cazzo, oppure scendi. Be', non saltare davvero, testa di cazzo! Scendi e basta".

Per tutta risposta il 34enne ha continuato a salire ancora più su, arrivando in cima al traliccio. A quel punto Liam, spazientito, ha esclamato: "Non ho tempo per i fan dei Noel Gallagher's High Flying Birds", prima di riprendere l'esecuzione del brano Cigarettes and Alcohol, interrotta proprio a causa delle intemperanze del fan.

È stato l'unico intoppo in una serata altrimenti memorabile per il minore dei Gallagher, che ha visto la folla cantare a squarciagola anche i nuovi brani, tra cui le apprezzate Greedy Soul e Wall of Glass.

Nella sua recensione del concerto il New Musical Express scrive: "È un monito sul fatto che chi ha scritto queste canzoni (Noel, ndr) era solo il 50% della formula magica che ha reso gli Oasis così immortali: Liam ha valide ragioni per rivendicare la proprietà di quei brani".

Ecco la recensione del concerto a cura di Devoti di Liam Gallagher
Si pensava che dopo il megaconcerto a Finsbury Park davanti a 45 000 persone non si potesse replicare. La data immediatamente successiva, quella al TRNSMT festival poteva risultare a rischio stanchezza per Liam. Beh, è stato il contrario.

 Liam si è presentato con una forma vocale eccellente ed una grinta pari a quella di un ragazzino ed ha eseguito la stessa scaletta di Finsbury Park. La gente è impazzita, i presenti al concerto raccontano di qualcosa di epico, uno dei migliori show se non il migliore degli ultimi 20 anni. Durante Cigarettes & Alcohol un fan si è arrampicato sulla cima di un traliccio.

Liam ha cantato divinamente e l'atmosfera che si respirava era come quella dei più riusciti concerti degli Oasis.


Leggiamo alcuni pareri di chi ha assistito all'evento (raccolti sul forum Live4Ever):

"Liam è stato incredibile. L'atmosfera era come un qualsiasi concerto degli Oasis. Noel ha perso quel tipo di atmosfera. Ho incontrato un enorme quantità di fan adolescenti che sostenevano di amare Liam e gli Oasis"

"Concerto eccellente! Liam ha tirato fuori tutto il suo carisma biblico .... c'è un motivo per cui i giovani si stanno affollando per lui..."

"Sono da poco tornato dal concerto. Liam il prossimo anno potrà probabilmente riempire gli stadi in Uk, la gente lo adora! "

"Tutto ciò sembra assolutamente incredibile !! Quando è stata l'ultima volta che un musicista di mezza età è tornato (dopo una caduta non così elegante) riuscendo a resuscitare come icona / eroe culturale verso una generazione totalmente diversa di fan ( bambini, adolescenti)? È abbastanza sorprendente."

"È pazzesco quante persone arrivano per Liam in questi festival. Piaccia o no, era / è lo spirito di Oasis. Sta facendo meraviglie per la loro eredità. Finché vivrà, dovrebbe suonare quelle canzoni."

Un celebre verso del suo singolo di debutto solista Wall Of Glass" recita:
"The resurrection's ON and they were WRONG..."
È LA VERITÀ

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giovedì 22 giugno 2017

Liam Gallagher: "La mia giornata tipo? Sveglia alle 5 e uscita per evitare chi mi chiede selfie. E agli artisti di oggi mancano le opinioni".

Vi proponiamo la traduzione integrale dell'intervista concessa da Liam Gallagher a Chris O'Connell di Absolute Radio il 15 giugno (l'audio è alla fine di questo post). Dell'intervista esistono delle videoclip che si aggiungono a quanto qui riportato e che abbiamo sottotitolato in italiano qui.

- Traduz. by oasisnotizie -

Non avrei mai pensato che avrei parlato con Liam Gallagher di aceto di sidro di mele. Si invecchia, eh?

"Lo prendo ogni giorno per la voce. Tè alle erbe con aceto di sidro di mele. Mia madre ne fa uso ogni giorno, ha l'artrite e ora fa il tip tap. E fa bene alle ossa. Si invecchia e le ossa iniziano a scricchiolare. Cura anche la psoriasi. Va bene per tutte le cose".  Liam lo disse anche al Guardian

Come va?

"Sono reduce dal concerto a Glasgow. E quando sei lì ti fai un po' di bevute, no?" 

Sì, laggiù non sono certo timidi quando si tratta di bevute.

"Quando ci dai dentro con quella gente rimani lì per un paio di giorni. Avevo anche perso il mio telefono, l'avevo lasciato in hotel. A proposito, grazie per avermelo restituito (Liam ha ringraziato anche su Twitter chi gli ha fatto ritrovare il telefono, ndr)".

Qual è la disciplina che segui attualmente?

"Mi sveglio presto e vado a fare una corsa quando posso. La mia sveglia è alle 5". 

Perché? 

"Perché vado a letto presto, mi piace un sacco. Alle 10 di sera sono a letto e appena poggio la testa sul cuscino mi sono addormentato. E poi mi sveglio alle 5, faccio un po' di stretching, prendo la mia roba da corsa e sono fuori dalla porta alle 6".

Cosa ascolti in cuffia?

"Niente. Sono tutt'uno con la gente e gli scoiattoli. È il momento più bello del giorno, non c'è nessuno con la fotocamera del cellulare. Se andassi a correre alle 10 mi farebbero: 'Possiamo fare una foto? Possiamo fare questo o quello?'. Non c'è nessuno in giro, è perfetto".

E poi?
 
"Poi torno a casa, mangio un po' di zuppa (porridge, ndr), bevo l'aceto di sidro di mele e poi ... vado al pub".

Ahahaha.

"No, ma vado a letto alle 10. Bisogna portare i figli a scuola, amico".

Ti ho visto al concerto benefico One Love Manchester.

"È difficile parlare di queste cose, perché non mi sono divertito, capisci? Non sei lì per godertele queste cose, ma è stato fantastico vedere tutti i ragazzi".

Ti piace suonare dal vivo? 

"Lo amo. Negli ultimi quattro anni mi sono annoiato a morte. Mi aggiravo per la casa facendo così: 'Cosa faccio?'. Ho tirato fuori un paio di canzoni, sono andato a trovare questo tizio della casa discografica e lui mi ha detto: 'Senti, vuoi un contratto?'. 'Sì, amico, facciamolo'. Eccoci, è bellissimo essere tornato a cantare canzoni, per i fan e perché è il mio mestiere. Il killer è la noia. Non c'entrano nulla le droghe o le bevute. È la noia. La noia ucciderà qualsiasi uomo". 

È vero. Quindi cosa hai fatto negli ultimi due anni?

"Me ne sono stato a casa a non fare nulla, a provare vestiti. 'Non vedo l'ora di tornare sul palco, quelle scarpe vanno bene con quella giacca ... Fantastico!'. Niente, gironzolavo per casa, amico. Tutto molto noioso". 

La tua fidanzata ora è contenta che tu sia tornato al lavoro quotidiano.

"È felice. È sempre con me comunque".

A maggio avete partecipato insieme al gioco The Crystal Maze. 

"Sì, non l'avevo mai visto perché ovviamente negli anni '90 ero fuori a fare quello che facevo. Lei ne è proprio presa".

Com'è andata? Noi vi abbiamo partecipato come Breakfast Show e io ho faticato.

"Sì, ho fatto fatica anch'io, ma abbiamo vinto. Abbiamo battuto questi altri che ... non ricordo chi fossero, ma abbiamo vinto. Mi piace la parte finale, quando ti prendi tutti i dolci. Si tratta di quello, amico! È andata bene, c'era un bar lì e quindi siamo andati al bar dopo".

L'altra squadra sapeva che Liam Gallagher partecipava al Crystal Maze? Non riesco ad immaginarti in tuta. 

"Sì, indossavo la tuta. Avevo la roba da corsa, la bandana. Quindi nessuno mi ha toccato i capelli". 

Eri stiloso anche in tenuta Crystal Maze?

"Si notavano le sopracciglia, amico". 

È uscito il tuo singolo Wall of Glass.

"È 'sporca' e mi piace. Non c'è niente di simile in giro. Tutta questa gente che ha le chitarre ... La chitarra bisogna attaccarla alla corrente, amico! Capisci? Non solo per metterle in mostra. C'è abbastanza gente con chitarre, ma le indossano attorno al collo come gioielli, capisci? Attaccatele alla corrente, amici, alzate il volume!". 

Forse non mi ringrazierai per questo, ma c'è quel grande sound travolgente alla Oasis. 

"Ti ringrazio per averlo detto. Gli Oasis sono fighi, amico. Quando canto sono io, amico, è quello il mio sound. Non voglio fare un album jungle, capisci? Ma ho un testo grime al momento".

Tra tutta la musica che è in voga al momento, quella che ti incuriosisce di più è quindi il grime?

"Il mio figlio maggiore. Lennon, è preso da tutta la roba classica: Beatles e Stones e quella roba. E Gene è un po' un tipo alla Who, ma gli piace anche il grime. A mio figlio Gene piace il grime, è preso dalla roba di Skepta. Mi esibirò in alcuni festival con lui quindi quest'anno a quella roba darò un ascolto".

Ai tuoi figli piace Harry Styles o qualcosa del genere?

"No, Dio, no!".

Tuo figlio Gene è alle prese con l'esame di terza media al momento? Sei rimasto contento del suo risultato?

"No. Gli ho detto: 'Fai del tuo peggio, amico!' ... Mi sveglio la mattina e confondo le cose, ma penso sia stata un po' dura. Gli ho detto: 'Fai del tuo meglio!', ma c'è molto stress sui ragazzi, quindi gli ho detto che è solo una piccola parte della sua vita, di non preoccuparsi".

All'età che ha lui tu pensavi già che la tua unica strada sarebbe stata quella di diventare una rock star?

"A 15, 16, 17 anni non ero proprio preso dalla musica, amico. Per niente. Giocavo a calcio al parco. Se vedevo qualcuno con la chitarra gli tiravo addosso la palla. Poi ho sentito gli Stone Roses. Erano come noi, non indossavano pantaloni di pelle. Indossavano lo stesso tipo di vestiti che indossavamo noi al parco. E ho pensato: 'Sì, amico, questo è quello che fa per me' ...".

Quindi sono stati gli Stone Roses il punto di svolta per te?

"È stata la mia rivelazione, sì. Ian Brown, John Squire e i ragazzi. È stato quello. Non devi indossare pantaloni di pelle e scarpe a punta per far parte di una band, amico capisci?".

Gli Stone Roses avevano il loro stile.

"Esatto. Indossavano la roba che indossavamo noi, ma suonavano questa musica magica, quindi ..."

È bello tornare con un gran bel sound e un gran bel disco e pensare: 'È questo quello che faccio io'?

"Certo. Sì, senza dubbio. Io faccio questo, faccio musica e canto meglio che posso per regalare bei momenti alle persone. Gli ultimi quattro anni, durante i quali sono rimasto fuori dalle scene, sono stati orribili. So che a certa gente sono mancato e so che a certa gente è mancato odiarmi. Lo capisco. Non piaccio a tutti, ma quando ci sono io in giro è un posto migliore".

Quali artisti ti piacciono al momento?

"Sembro sempre aggressivo, ma dico nessuno. Non mi viene in mente nessuno. Non nella guitar music".

Perché pensi che la guitar music sia diventata così?

"Non lo so, amico. Sono tutti pietrificati, temono di perdere la carriera. Non entri in una band per fare carriera, ma per fare musica. E sembrano tutti seduti sullo steccato. E non possono dire nulla. Tutti dicono la stessa cosa, ma questa cosa è il nulla assoluto. Pensano: 'Poi non fanno sentire la mia canzone o mi scaricano'. Che senso ha stare in una band? Che senso ha vivere la vita così? Abbiate un'opinione! Io la vedo così e penso che questo traspaia nella musica. Se hai un'opinione, questa deve venire fuori nella musica che fai".

Voi avevate un messaggio da trasmettere: c'era rabbia, energia, un'affermazione da fare nella vostra musica, che era grande e sfacciata.

"Sì, amico. Non so cosa fosse. Semplicemente: 'Spassatevela! Sarete qui una volta sola!' ... ". 

- Traduzione by frjdoasis -





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sabato 23 aprile 2016

Audio - Noel Gallagher: "Il Leicester? Si sfalderà a fine stagione. Tifo Tottenham. Non mi sento inglese né irlandese perché ... "

Ecco le dichiarazioni rilasciate da Noel Gallagher a Clyde Rocks il 21 aprile prima del suo concerto all'SSE Hydro di Glasgow. Il chitarrista parla di nazionale inglese, inglesità, scozzesità, dei suoi ricordi a Glasgow con gli Oasis, di come compone le canzoni, di Leicester, Man City e Guardiola e del nuovo documentario sugli Oasis.  AUDIO ALLA FINE DEL POST


Com'è per te aver sperimentato tutti i luoghi per concerti di Glasgow?

Noel sul palco dell'SSE Hydro giovedì 21 aprile
È il secondo concerto che faccio qui all'SSE Hydro. Il primo lo feci nella prima settimana di questo tour mondiale (nel marzo 2015, ndr). Sembrano aver catturato l'atmosfera di un piccolo concerto che si espande a 10.000 spettatori. 

Se usciamo dalla porta qui dietro in cinque minuti a piedi siamo al King Tut's, il club dove gli Oasis furono scoperti. Com'è tornare lì?

Sì, al King Tut's Wah Wah sono tornato un paio di volte. È abbastanza interessante rivederlo, ma non mi metto a piangere. Prima ci sono passato vicino in auto. È curioso pensare che sia iniziato tutto lì quella sera di quasi 23 anni fa. 

Cosa ricordi di quella sera?

Ricordo che Alan McGee venne da me e mi offrì il contratto. Ricordo anche di aver visto filmati del concerto, perché stranamente due giapponesi erano lì a filmarci. Ricordo un po' il concerto, c'erano poche persone. Fu una serata in cui non successe nulla, eccetto il fatto che Alan McGee ci offrì il contratto discografico che cambiò la vita di tutti.

Quanto è eccitante sapere che un posto come quello esiste ancora e non ha chiuso?

Il King Tut's è un piccolo locale. Quelli andranno sempre bene. Quello che mi preoccupa un pochino è che ci sono posti piccoli come il King Tut's e poi ci sono posti grandi come l'SSE Hydro. Non c'è una mezza misura. Tutti i posti di media dimensione sembrano aver chiuso. La scena musicale è in uno stato di caduta libera. Non sapremo dove andremo a finire. Finché la gente continuerà a scrivere canzoni e fare dischi andrà bene, ma non ci si diverte più come prima, quello è sicuro.

Il procedimento che segui quando componi come si è evoluto? Ora è più facile o più difficile?

Sempre lo stesso. Ci sono periodi in cui hai la sensazione che qualunque cosa tu scriva è incredibile e settimane e mesi in cui non riesci a fare nulla. Il mio trucco è: fai più che puoi quando c'è e non inseguire la cosa quando non c'è.

Quando registri la canzone, come la costruisci? Cosa viene prima?

Negli anni ho sviluppato questa formula, dato che sono per lo più in studio per conto mio. Prima la butto giù con la chitarra acustica senza cantare, poi ci metto su la voce. La ascoltiamo per un po'. Una volta che ho messo dentro basso e batteria metto su la voce e quando la parte vocale è ultimata allora vai verso la figata. Non lo so, dipende da cosa richiede la canzone, capisci? Canzoni di questo ultimo disco come Riverman e Ballad of the Mighty I hanno un sound abbastanza "espansivo" e hanno richiesto maggiore riflessione, altre sono venute fuori proprio rapidamente. Ci sono canzoni che scrivi in dieci minuti, mentre per altre ci vogliono quattro anni. E vale lo stesso anche in studio. Può darsi che cominci una canzone all'una del pomeriggio e alle cinque l'hai finita, se le stelle sono allineate ... Ho avuto seri problemi negli anni con canzoni per registrare le quali mi ci solo voluti quattro anni. Non lo so, è difficile dire.

Qual è il tuo rapporto con la tecnologia? Quanto spesso ti ritrovi su YouTube a rivedere le tue esibizioni?

Noel in concerto a Buenos Aires il 16 marzo 2016
Mai. Non rivedo né riascolto mai niente.  C'è solo da rimanere delusi. Se oggi scendessi dal palco convinto di aver tenuto il concerto migliore della mia vita e lo rivedessi su YouTube, nel sentirlo venire fuori da casse così grandi ne sarei solo deluso. Quindi se scendo dal palco con la sensazione di aver fatto un concerto di merda, non mi serve riaffermarlo guardandolo su YouTube. Allo stesso modo, se so di aver fatto il mio migliore concerto, non ho bisogno di riaffermarlo. Ce l'ho dentro di me e basta. Vivo il momento e basta. Per fare questo documentario sugli Oasis sono stato costretto a rivedere qualcosa e ho visto dei video decenti, ma quattro anni fa ho pubblicato un DVD del live alla O2 e non l'ho mai guardato prima che uscisse. Mi rifiuto. Qualcun altro l'ha guardato. Non mi reca alcun bene.

Sei troppo critico con te stesso.

No, non penso. Semplicemente non ne vedo l'utilità. Non serve rivedersi alla TV. L'hai fatto, perché devi rivederti? La mia band a volte si rivede. Non lo so, penso sia un fatto personale.

Quanto sei ottimista dopo l'ufficializzazione dell'arrivo di Guardiola al City nella prossima stagione?

Molto. La stampa lì a sud prova a spegnere gli entusiasmi dicendo: "No, sarà la sua sfida più grande". Non più grande di quanto lo fosse per Mancini o Pellegrini. E lui è un allenatore migliore di loro, e sarà in grado di attirare giocatori migliori. Ora stanno entrando soldi. Non vedo l'ora di vedere le sue conferenze stampa. Secondo me ci saranno un po' di ragazze in più alle partite del City, lui le attirerà perché è un bel tipo. Ci sono troppi uomini nel calcio.

Noel in concerto a Buenos Aires il 16 marzo 2016
Ovviamente adesso ti delude il fatto che il City non sia tra le pretendenti al titolo, ma cosa provi riguardo a questa magica stagione che sta vivendo il Leicester?

Non mi interessa. Se non viciamo noi non dobbiamo gioire per nessuno.


Però preferisci che il titolo vada a loro piuttosto che allo United.

Oh, Dio, porca troia sì, certo! Vorrei che lo United non vincesse nulla. Onestamente tra le due vorrei che lo vincesse il Tottenham.

Perché?

Non lo so. Detto questo, ovviamente il titolo il Leicester l'ha già vinto, l'ha vinto quattro settimane fa e non c'è motivo per il quale ora si fermeranno. I ragazzi del Tottenham sembrano bravi ragazzi, capisci? Penso che meritino il titolo. La squadra del Leicester si sfalderà alla fine della stagione. Sai, può darsi che la prossima stagione retrocedano. Quindi sarebbe un fuoco di paglia, almeno penserei questo.

Questo è in un certo senso triste però.

Noel in concerto a Buenos Aires il 16 marzo 2016
Sì, lo è. Se per esempio sei Mahrez al Leicester e guadagni 40.000 sterline alla settimana e quando vinci il campionato ti dicono: "Se firmi per altri cinque anni ti daremo 90.000 sterline alla settimana". Poi qualcuno dice: "Il Chelsea ti offre 190.000 sterline alla settimana". E tu che fai? Hai altri dieci anni di carriera ad alti livelli. Un giocatore, che si può rompere la gamba in qualsiasi momento, sceglierebbe i soldi. Ed è giusto così. Perché non dovrebbe? Lo firmerei io un contratto con il Chelsea a 190.000 sterline a settimana. È più di quanto guadagno io.

Ricordo che nel 2002 parlammo prima dei Mondiali e provavi disprezzo per la nazionale inglese. C'è ancora quel disprezzo?

Non ne sono un tifoso. Trovo fastidioso tutto il circo che la circonda. Quando battono la Germania in amichevole (come accaduto di recente, ndr) si sentono campioni del mondo, mentre sappiamo tutti che la Germania vincerà il trofeo e l'Inghilterra sarà fortunata ad arrivare ai quarti di finale. Non sono un tifoso dell'Inghilterra. Se l'Inghilterra vincesse qualcosa sarebbe fantastico, sbalorditivo, ma non mi considero inglese, i miei genitori sono irlandesi.

C'è un po' di scozzese in te.

Noel e i figli Donovan e Anais a Barcellona, 10/04/2016
No ... Mia moglie è scozzese e i miei figli hanno sangue un po' scozzese, quindi sì. Non tifo per nessuna nazionale. Allo stesso modo non mi sento neanche irlandese al 100%, perché sono nato in Inghilterra. Se domani si giocasse Scozia-Inghilterra tiferei per la Scozia. Se si giocasse Irlanda-Inghilterra tiferei per l'Irlanda. E lo stesso vale per il Galles. Ho assistito a partite della nazionale inglese, ti fai sempre una bella risata. Non mi piace Wayne Rooney e il mio giudizio sulla nazionale inglese negli anni è stato condizionato dalla maggior parte dei giocatori dello United. So che è una cosa insignificante, scusami, ma è così. Io sono fatto così.

Fai l'in bocca al lupo a Jo Hart e ai calciatori del City coinvolti.

Jo è una leggenda. Se c'è qualcuno che merita una medaglia è lui. E Raheem (Sterling, ndr), ma il resto fanculo!

Cosa ami di Glasgow?

Quando facevo il roadie per gli Inspiral Carpets non vedevamo l'ora di tornare al Barrowlands. E anche quando ero negli Oasis. Ho amici scozzesi, moglie scozzese. I mancuniani e i glasgowiani non sono poi così diversi. L'accento è diverso, ma non siamo così diversi.

Il primo concerto degli Oasis cui andai fu quello del 1994 a Glasgow. A Natale. Purtroppo Liam se ne andò durante l'esibizione. Ricordi?
Noel e il figlio a Barcellona, 10/04/2016

Sì, lo ricordo bene. Era un segno delle cose che sarebbero successe.

Fu fantastico. Lo ricordo.

Ma non fu fantastico per me.

Continuasti tu, facendo qualcosa per noi.

Sì, penso fosse la prima volta che lo facevo. Quindi fu piuttosto ironico ...

Dovremmo parlare del futuro. Parlaci del tuo terzo album, cui stai lavorando.

Sono a metà dell'opera. Ho scritto sette canzoni e ne ho registrate cinque. Sta andando bene, sto provando a ultimarlo nel tempo libero dal tour. Se lo finisco entro quest'anno sarei contento di pubblicarlo l'anno prossimo in questo periodo, ma non farò le cose in fretta.

Che programmi hai dopo la fine del tour?

Finirò a settembre. Poi forse mi prenderò un periodo di riposo. Uscirà il documentario sugli Oasis e sarò coinvolto in un po' di promozione. Poi mancherò a mia moglie.

Che sensazioni hai riguardo questo nuovo documentario sugli Oasis?

L'idea originaria era quella di celebrare il ventennale di Knebworth. Perché allora filmarono, ma non mostrarono mai le scene, perché facevamo altre cose. Non avrei fatto quelle 20 ore di interviste se non pensassi bene del documentario. Penso sia una bella storia. Se pensi che da quando firmai per avere il sussidio di disuccupazione a quando salii sul palco di Knebworth erano trascorsi solo tre anni e un po', è stata una cosa rapidissima. E tutta la follia che ne consegue ... è tutto calato in quell'epoca: gli anni '90, le supermodelle, questo, quest'altro. È tutto bello.

traduz. by oasisnotizie






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Video - Noel Gallagher : "La Scozia mi ama? Siamo tutti celti, siete simili ai mancuniani. Dove vorrei suonare? Siria, Iraq o Corea del Nord. Kim Jong-un, accetto offerte!"

Noel Gallagher ha rilasciato due interviste a Glasgow prima del concerto del 21 aprile all'SSE Hydro (dove ha anche omaggiato Prince). L'ex Oasis ha parlato del proprio legame con la Scozia. Ecco la prima chiacchierata, con STV. 

Hai già suonato all'Hydro. Com'è come posto?

Fantastico. Ero stato qui nel marzo 2015. Fu una serata davvero bellissima, grandissima atmosfera. I concerti scozzesi sono sempre così, ma qui sono riusciti a prendere l'atmosfera del Barrowlands e gonfiarla fino all'esplosione. Lì erano 6.000 o 7.000 spettatori (all'Hydro tra i 10.000 e i 13.000, ndr).

Gli scozzesi ti hanno proprio preso a cuore. Come te lo spieghi?

Tutti sanno che fummo scritturati qui. Siamo tutti celti, abbiamo origini irlandesi. Mia moglie dice che è perché ho sposato lei. Lei è di Edimburgo, quindi quello alimenta un po' la cosa. Non lo so. I mancuniani e glasgowiani e gli scozzesi non sono poi così diversi. Le persone che provengono dalle grandi città del nord si somigliano. C'è anche la questione calcistica.

Kevin Bridges (30enne comico scozzese cui Noel aveva già dedicato Digsy's Dinner quando aveva suonato in Scozia nel marzo 2015, ndr) di recente ha detto che per lui sei stato di ispirazione. Com'è stato incontrarlo?

Sta venendo di nuovo a vedermi stasera. Mi ha mandato una lettera in cui ha scritto che era semplicemente un tipo divertente da pub e che si è ispirato agli Oasis, al motto 'qualunque cosa tu voglia fare, datti da fare e falla'. Mi ha mandato questa lettera con un suo DVD. L'ho guardato per secoli per sincerarmi che facesse ridere. Poi lo vidi in TV e pensai che fosse davvero buffo. È venuto a vedere i miei due ultimi due concerti qui. È fantastico. Mi messaggia sempre e mi chiede se il City va bene. Tifa per il Celtic.

Hai parlato del City. Vediamo ovunque la tua bandiera del Manchester City. Ti porta fortuna?

La porto con me in giro per il mondo. Mi fa sentire a casa. È bello quando i fan vip del Manchester United vengono a fare una foto con me e dietro c'è quella bandiera.

Il King Tut's Wah Wah (il club di Glasgow dove gli Oasis suonarono il 29 maggio 1993 alla presenza di Alan McGee, che ne rimase impressionato e li scritturò la sera stessa, ndr) ha ancora un posto speciale nel cuore di Noel?

Certo. Il proprietario del club mi regalò l'insegna originale che si trovava dietro il palco quando suonammo. Devo averla ancora da qualche parte, è enorme. Credo di esserci tornato una volta per fare delle riprese per ricordare quella sera e una volta con Gem. È incredibile pensare che sia partito tutto da quella sera lì.

Tornerai in Scozia ad agosto per il  Glasgow Summer Sessions.

Sì, dovrò trovare casa qui. So che suonerò al Glasgow Summer Sessions quest'estate, ma l'ho scoperto solo oggi. Qualcuno all'aeroporto mi ha detto: "Suonerai al Summer Sessions". E io: "Non penso". E lui: "Ci sono già gigantografie con la tua testa affisse in tutta Glasgow". I festival in Scozia, il T in the Park ... sono sempre folli.  E sono sicuro che sarà incredibile.

Ho visto la lista di concerti che hai in programma. È proprio pazzesca. Come trovi il tempo per scrivere e goderti la vita?

La mia vita è la musica, in realtà. Non ho altri hobby o altri interessi a parte la mia famiglia, scrivere canzoni e il calcio. È tutto qui. E riesco a combinare tutte e le tre cose contemporaneamente ed è incredibile. Non ci penso troppo su. Fai quello che fai, il mondo è grande e bisogna suonare la tua roba di fronte a tutti i tuoi fan. Il tempo lo trovo.

C'è un posto dove non hai suonato e ti piacerebbe suonare?

In Siria. Quello sarebbe bello. O forse due serate in Iraq sarebbero eccezionali. 

Sono sicura che ci sarebbero anche le truppe.

O in Corea del Nord. Kim Jong-un, non ricordo quale sia il suo nome ... se sei in ascolto, sono disponibile a valutare le offerte.

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venerdì 22 aprile 2016

Video: a Glasgow Noel Gallagher suona Live Forever e la dedica al "gigante Prince"

È ripartito ieri sera dal SSE Hydro di Glasgow il tour britannico di Noel Gallagher. Nella città scozzese l'ex Oasis ha omaggiato Prince, scomparso proprio ieri, facendo ascoltare ai presenti la sua canzone Let's Go Crazy prima che iniziasse il concerto vero e proprio e poi dedicandogli sul palco uno dei classici degli Oasis.

Durante la parte finale dello show l'immagine di Prince è stata poi proiettata sul maxischermo e il palco è stato illuminato di porpora. E Noel gli ha dedicato il brano Live Forever degli Oasis.

Ai 13.000 fan andati a vederlo Noel ha detto: "Allora, una volta facevo parte di una band. Facemmo un album di nome Standing on the Shoulders of Giants e uno di quei giganti era Prince".

"Quindi ora mi aiuterete a rendere omaggio al grande uomo e mi aiuterete a eseguire Live Forever".

Ecco i video dell'omaggio di Noel a Prince. 




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giovedì 10 dicembre 2015

Ascolta il demo di The Girl With X-Ray Eyes di Noel Gallagher. "Mia moglie ha nuovo cane, ma a me non interessa avere una relazione con lui"

Da oggi è disponibile su YouTube la versione demo di The Girl With X-Ray Eyes, traccia contenuta nel secondo album da solista di Noel Gallagher, Chasing Yesterday. Il demo, che rispetto alla versione studio non inizia con il mellotron, ma con la chitarra acustica di Noel, è il lato b del singolo The Dying of the Light, che sarà disponibile dall'11 dicembre anche in vinile in edizione limitata e colorata.

L'altro ieri Noel Gallagher si è esibito allo SSE Hydro di Glasgow per Clyde 1 Live, evento organizzato dalla stazione radio Clyde, che lo ha intervistato (video qui sotto). Noel ha confessato che scrive sempre canzoni, ovunque si trovi, ed è al momento al lavoro per il suo terzo disco. Poi ha risposto ad una domanda sul nuovo cane che ha in casa. "Purtroppo sì. Mia moglie lo ha preso da un canile, ma io non svilupperò una relazione con lui, non mi interessa neanche lontanamente".

Su Twitter molti fan scozzesi hanno protestato perché, essendo Noel stato inserito come primo artista in scaletta (alle 19.30), non hanno potuto assistere alla sua performance dall'inizio, trovandosi ancora in coda per entrare nella sala concerti. Alla serata hanno partecipato anche artisti come gli Stereophonics.

Oggi l'ex Oasis e la sua band saranno di scena alla Royal Albert Hall di Londra.






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lunedì 9 marzo 2015

Diario di Noel Gallagher Vol. 3 post 2: "A Glasgow era pieno di parka della linea di Liam, belli devo dire!"


Tales From The Middle Of Nowhere Vol 3: The Good, The Bad And The Bubbly
Racconti dal Bel Mezzo del Nulla Vol. 3: Il Buono, Il Brutto e Il Frizzante

Allora, dove eravamo?

A Nottingham credo. Che serata che è stata! Anche il soundcheck è stato fantastico. Era solo il nostro terzo concerto e si volava proprio alto... in modo maestoso... come un'aquila o cos'altro! Il pubblico è stato immenso.

Ho adocchiato un bomber da qualche parte laggiù? Penso di sì! È sempre un bel vedere.
Mi sto ANCORA gingillando con la scaletta. Ci sono quasi adesso. It's getting better...man!! (Ha-ha!). Sono sceso di corsa dal palco e ho fatto un viaggio di 4 ore andando direttamente a Glasgow. Tediosissimo. È stato reso appena appena tollerabile dalla telefonata di Terry Tibbs a Talk Sport. Mio Dio, è stata uno spasso. Riascoltatela se potete, è fottutamente folle. Sono arrivato a Glasgow alle 3 del mattino ...

Cazzo, ho bisogno di tagliarmi i capelli (altra cosa che mi sono scordato di fare prima di andare via!). Il problema, vedete, è che ho i capelli irlandesi e, come vi dirà qualunque uomo irlandese, ho capelli che non crescono secondo linee rette. I miei crescono, ma non diventano più lunghi, diventano più larghi!!!

Se non avessi così tanta fiducia in me mi sarei già licenziato da questo tour ... se non ne faccio più menzione può darsi che me ne sia dimenticato e abbia assolto me stesso, quindi voltiamo pagina.

L'indomani avevo concordato di fare una sessione di autografi nello store di HMV a Glasgow...C'erano persone di tutte le forme e dimensioni e...anche un po' di ragazze...ragazze vere. Mi sono sentito un po' come Babbo Natale in una caverna artificiale da qualche parte negli anni '70.
Ci sono state un po' di lacrime..non mie, dovrei aggiungere...
Un tizio mi aveva donato, come una sorta di ricompensa per il suo viaggio musicale dal '94, una schedina su cui aveva puntato gentilmente per me 3 sterline sulla vittoria del Man City contro il Burnley sabato prossimo! Speriamo che i blues facciano il loro dovere e ... dunque ... le barrette Milky Bars saranno con me!! (è una barzelletta anni '70 tutta per voi).
Dopo aver firmato autgrafi su ogni merdata per un'ora, è lecito dire che R-KID (Liam, ndr) ha sfornato un bel po' di impermeabili della sua marca a Glasgow ... forse ero l'unico maschio nella stanza che non lo indossava!! Hanno un bell'aspetto però, devo dire.


L'Hydro è, così mi dicono i miei compagni scozzesi di bevute del post-rasatura, un luogo di caratura mondiale! Vi farò sapere tra circa 2 anni, quando questo tour finirà, se in effetti è così. Vi dico io, però, cosa è di caratura mondiale ... di VERA caratura mondiale ... è il cazzo di pubblico.


Santo Dio ... nella mia carriera ne ho viste e ne ho fatte di cosette, ma possa essere maledetto se riesco a ricordare qualcosa che eguagli quel sabato sera!?! Una delle MIGLIORI serate che abbia mai fatto, DI TUTTI I POSTI. 

Una di quelle sere per cui vivi ... Un vero privilegio essere stato lì, al di là del fatto di essere sul palco o no. D'ora in poi può solo andare peggio? Detto questo, a Manchester avranno qualcosa da ridire su questa affermazione!

 Sbattere con il dito del piede è ... e non vi è altro modo di dirlo ... una rottura di cazzo. Sai com'è 'sbattere'? Certo che sì! È successo a tutti, sai ... inciampi in camera da letto quando sei lì per i fatti tuoi e poi tutto d'un tratto ... AAAARRRGH BASTARDO DEL CAZZO!!!! Sbatti con il dito del piede contro uno dei piedi del letto ... e sussurri silenziosamente ma molto decisamente ... 'BASTARDO!'. Il medio ... del piede sinistro ... (il mio preferito a dire il vero) ... HA SBATTUTO ... HA SBATTUTO JERRY!!!!
Fa male, cazzo! Zoppico un po'. Iree Nancy (la moglie Sarah, ndr) si è scompisciata dalle risate con il bellissimo culo che ha ... ora è tutto ferito e ha un aspetto triste (il mio dito, NON il suo culo!). Bene, non sono noto perché attribuisco la colpa al ballo, per così dire ... Non dovrei lasciare che questo influenzi la mia esibizione.

Al momento mi trovo a piedi  in su a Manchester e sarebbe meglio se facessi un bel concerto stasera, dato che sabato il pubblico di Glasgow ha fatto un sacco di buu quando ho detto loro che quello di stasera è l'unico posto della Gran Bretagna paragonabile con quello di sabato ... tanto per dire.
Devo letteralmente buttarmi sotto la doccia, ma prima di farlo lasciate che ringrazi tutti coloro che hanno comprato il mio nuovo disco, portandolo dove gli spetta ... al top del top del pop! FANK YOU!!

A DOPO.

GD.

PS: Oggi ascolterò per lo più THE LONELY SURFER di Jack Nitzsche. Sentitelo ... https://www.youtube.com/watch?v=1o_5z6-OIPY





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