Noel Gallagher ha creato una mix ambient di oltre sei ore di Champagne Supernova, canzone degli Oasis, per una mostra alla National Portrait Gallery di Londra. Il brano, pubblicato nel 1995 nell’album (What’s The Story) Morning Glory?, sarà riprodotto nei pressi del ritratto dell’icona del Britpop nel museo di Trafalgar Square. Tutto questo fa parte della nuova mostra Legends, che include infatti 100 ritratti fotografati da Zoë Law durante la sua carriera.
Accanto al ritratto di Noel ci saranno anche quelli di Sir Bobby Charlton, Kim Cattrall, Orlando Bloom e un ritratto mai visto di Sienna Miller. Quest'ultimo vedrà l'attrice in posa con la Epiphone del 1967 che Noel Gallagher ha utilizzato per scrivere proprio il brano degli Oasis.
La versione reimmaginata di Champagne Supernova sarà riprodotta con lo scopo di creare un’esperienza immersiva per i visitatori durante l’osservazione delle foto in bianco e nero. "L’unica cosa a cui mi affido è il non pensare troppo a niente. Si possono creare montagne da granelli di sabbia", ha dichiarato Noel in un video promozionale per la mostra. "Provo ad insegnare ai miei figli a fare un passo indietro e a vedere i problemi per quello che sono. Nessun problema è insormontabile".
La mostra Legends sarà aperta al pubblico dal 29 novembre al 2 marzo 2025.
Source: Virgin Radio Italia
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Al termine del bellissimo concerto di ieri sera al City of Manchester Stadium, Liam Gallagher ha dedicato Champagne Supernova a Grant Taylor, un fan degli Oasis e di Liam, deceduto all’età di 22 anni. Il ragazzo aveva acquistato i biglietti per assistere al concerto, al quale invece ha partecipato la sorella Katie. Proprio lei aveva chiesto a Liam, tramite Twitter, di dedicare un pezzo al fratello, nello specifico Live Forever, scelto dalla famiglia come canzone anche per il funerale di Grant.
"Liam Gallagher, ti prego dedica #LiveForever a mio fratello, Grant, a Manchester (il 1° di giugno). È stata la canzone scelta per il suo funerale e l’abbiamo suonata mentre portavamo la bara, a marzo. Userò il suo biglietto perché lui era davvero il tuo più grande fan", le parole scritte da Katie. Parole ascoltate dal cantante, che ha dedicato a Grant, se non Live Forever, Champagne Supernova, pezzo di chiusura del concerto.
Katie ha assistito a tutto lo spettacolo sventolando una bandiera recante una foto del proprio fratello con un cuore blu e la frase "GT22 Live Forever". La ragazza ha poi twittato il video della commovente dedica di Gallagher ringraziando l'ex Oasis: "Liam Gallagher sei fantastico".
Noel Gallagher entra nelle viscere di (What's the Story) Morning Glory?, analizzandolo traccia dopo traccia per svelarne retroscena e aneddoti sulla nascita dei brani del secondo album degli Oasis.
Ecco la trascrizione completa in italiano dell'intervista esclusiva concessa qualche settimana fa al canale YouTube ufficiale degli Oasis (video alla fine del post).
Un grazie enorme a Luca per la pazienza e la competenza che hanno prodotto questo testo che pubblichiamo volentieri.
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NOEL GALLAGHER - (What's the Story Morning Glory?) TRACK BY TRACK (ottobre 2020)
Penso che l'intero processo durò 12 giorni di
lavoro, il che è fottutamente sconvolgente se ci pensi. Abbiamo bruciato
le tappe. E arrivare qui con metà delle canzoni ancora da completare è
davvero unico. È qualcosa che puoi fare solo se sei giovane, perché te
ne freghi.
HELLO
Hello è stata scritta per
Definitely Maybe. Mi ricordo di averne fatto la demo con Marc Coyle.
Sono rimasto veramente sbalordito dal ritornello, sentendolo oggi.
Quando sono arrivato a quella parte mi sono detto: “Wow, cazzo..”
Hello
è proprio una canzone perfetta per aprire i concerti. Dice proprio
CIAO!, capisci? L'abbiamo fatta una volta a Finsbury Park nel 2000 e
qualcosa e mi sono detto, “Wow, cazzo..”. È proprio una grande canzone.
Un grande pezzo, Hello.
ROLL WITH IT
Mi ricordo che la
prima che abbiamo fatto è stata Roll With It. È stata l'unica canzone
che abbiamo registrato live, come quelle di Definitely Maybe. Io mi ero
messo in quell'angolo lì, Guigsy in quell'altro. Bonehead al centro
della stanza, Alan lì dietro e Liam lì da qualche parte. La versione che
è finita nel disco è la seconda versione. La prima fu fottutamente
buona. Per la seconda Owen ci disse: “ Wow, volete farne un'altra?” E
noi: “Va bene, dai..” Qualcuno ha fatto un qualcosa che era migliore
nella seconda versione e così è stato. Alan White era appena entrato
nel gruppo e quindi conosceva appena gli altri membri della band. Quindi
stava qui, circondato da un sacco di gente di Manchester. Lui è un
Cockney (chi viene da Londra e dintorni), al suo primo giorno in uno
studio con gli Oasis. E di nuovo, fu una cosa così.. Non ebbe nessun
problema. Per forza, andrà tutto alla grande. Nessuno disse: “Oh abbiamo
un nuovo batterista e dobbiamo farlo impratichire”. Era più del tipo:
“Non vi preoccupate, funzionerà. Perché lo dico io, cazzo! E quindi è
così che andrà.”
WONDERWALL
Noel: “Questo è il muro su
cui mi sono seduto quel giorno!”.
Nick: “Sì, è proprio quello. Eri lassù”.
Noel: “Seduto come un idiota, suonando Wonderwall”.
“Ho sempre pensato che
ci fosse un campo laggiù. Non c'erano sempre delle pecore laggiù?”
“Mi
ricordo il gregge di pecore che mi guardava mentre suonavo Wonderwall e
io che pensavo a chi fosse il più sconvolto, io o loro.”
“Mi
ricordo che era mattina presto e mi sono arrampicato su questo muro e ho
pensato: 'Questa è un'idea fottutamente stupida!'. Mi era venuta la notte
prima. Mi ricordo di aver detto ad Owen (Morris, produttore del
disco, ndr): 'Ho questa canzone che si chiama Wonderwall e la voglio
registrare su un muro'. Faceva davvero freddo e dissi nel microfono ad
Owen: 'È stata un'idea di merda!'. Ma lui rispose. 'No, no, suona da
paura!'. E quella registrazione l'abbiamo messa proprio alll'inizio
dell'album, perché si sentono gli uccelli cinguettare”.
DON'T LOOK BACK IN ANGER
Durante il tour di
Definitely Maybe un ragazzo che lavorava per noi con la nostra etichetta
discografica, aveva un fratello che possedeva una cassetta
dell''intervista John Lennon In Conversation, nel Dakota Building
(Residenza dove viveva a New York), fatta appena prima di morire. E in
quella cassetta John Lennon dice le parole : “And then they'll tell you
that the brain you had have gone into your head”. E quella frase mi colpì
così tanto che pensai: “Morirei se non riuscissi a infilarla in una
canzone, in qualche modo”. Quella frase mi è sempre rimasta veramente
impressa ed è per quello che all'inizio della canzone ci sono gli
accordi di piano di Imagine. Come una specie di tributo a quella cosa.
L'ho
scritta a Parigi dopo una notte passata in uno strip-club. Quindi
spesso mi chiedo se Sally sia una spogliarellista. Sembra una presa per
il culo ma l'ho pensato spesso. Ma proprio non so chi sia Sally. Anche
se una volta qualcuno anni dopo è venuto da me, una ragazza, e mi ha
detto: “Ma Sally, è Sally Cinnamon?.” E io ho pensato: “Cazzo, geniale!
Che cazzo, vorrei averlo pensato io! Avrei rispolverato questa fottuta
storia per anni”. La chitarra elettrica con cui ho suonato la canzone è
una Fender Stratocaster che mi aveva dato Johnny Marr. Un'altra! E
l'amplificatore è un VOX AC-30 del 1963, che era l'amplificatore del
Cavern Club. L'avevo comprato da uno degli Hollies. Ed è per questo che
suona così magnifico.
Ho fatto concerti in cui arrivavo
solo al primo verso e poi smettevo. E tutto il pubblico la cantava
dall'inizio alla fine. È stato folle. Quella è una canzone folle, è
fottutamente folle. Non riesco nemmeno a... Perché? Chi lo sa. È
semplicemente magica.
HEY NOW
Erano solo un paio di accordi che
improvvisammo in un soundcheck. Mi ricordo di averlo fatto una volta al
The Marquee ( Storico club di Londra). È un pezzo strano, con degli
accordi strambi. E c'è un fottuto sintetizzatore, che ho percepito oggi.
Mi chiedo chi ce l'ha infilato. Non ce l'avevamo nemmeno un
sintetizzatore. E quindi stavo lì ascoltandola sul treno e mi chiedevo:
“Chi cazzo l'ha suonato?”. Ma, di nuovo, il testo è meraviglioso. Questo
è quello che ho pensato oggi riguardo al pezzo.
“I took a
walk with my fame down Memory Lane and never did find my way back”. Ci
sono un paio di grandi incastri di rime in quella canzone. Ma deve
essere una di quelle che avevo scritto prima di venire qui a registrare,
perché ha molte parole.
THE SWAMP SONG (Estratto numero
1)
Non so perché si chiami Swamp Song. Era solo una cosetta che
suonavamo per divertirci. Va e viene in un paio di punti del disco. E ho
pensato: “Wow, cazzo!”.
SOME MIGHT SAY
Ti ricordi una
band chimata Grant Lee Buffalo? Nessuno se la ricorda. Era una indie
band americana. Del post-grunge. Ed erano tipo ... Non sono un loro fan, ok?
Però avevano questo pezzo che si chiamava Fuzzy. E puoi sentire la
grande influenza che ha avuto su Some Might Say. Quando sono
ossessionato da una canzone per anni, la frego e ci tiro fuori altri 12
pezzi.
Tutto quello che faccio è un tributo a una cosa. O a un'altra. Non
sono un genio. Sono un appassionato di musica, capito? Paul Mcartney è
un genio, e Morrissey e Bob Dylan. Io no. Sono solo un loro fan. Sono
bravo a mettere insieme le varie cose. E non sono così schizzinoso da
non rivelare da dove vengono. Te lo dico.
Niente è originale. Ci sono solo 12 note comunque.
CAST
NO SHADOW
Cast no shadow è la mia ... In realtà nella mia testa, credo
che volevo suonasse come i Pink Floyd, perché sono gli stessi accordi di
Wish You Were Here. Gli accordi iniziali sono gli stessi. Ma la stavo
sentendo oggi e suona un po' sconclusionata. Ha un non so che di country e
c'è qualcosa che.. Si muove in mezzo a due stili diversi ma è una
canzone dannatamente bella. Ci sono alcune delle più belle parole che
abbia mai scritto in quella canzone. “Bound with all the weight of
words he tried to say, chained to all the places that he never wished to
stay". Cioè, porca troia.. Non mi ricordo assolutamente di averle
scritte ma quando l'ho sentita oggi ho pensato. Cazzo, amico mio, ben
fatto! È un verso veramente bello. Profondo, se vuoi. E ancora, l'ho
scritta d'istinto, senza pensarci troppo su. Ed è un peccato che la
canzone non abbia un secondo verso, ma tant'è ... Mentre lo stavamo
registrando qui, Morning Glory, i Verve (o i The Verve, o come cazzo si
chamavano al tempo) si erano sciolti per la prima volta e mi ricordo fu
una rottura davvero sgradevole, per quello che ricordo. Richard (Ashcroft,
ndr) l'aveva presa veramente male. E lui e Owen erano molto legati. E
gliel'abbiamo dedicata, come una specie di incoraggiamento.
SHE'S
ELECTRIC
Era stata composta ai tempi di Definitely Maybe, ma fu scartata
in favore di Digsy's Dinner. Perché credo Digsy's Dinner suonasse meglio
live, essendo una canzone meno complicata. E ancora ha delle parole
stupende. Non so come quella roba mi sia venuta fuori. Non so come mi è
venuto fuori quel ... È come The Importance of Being Idle: una canzone con
un mood anni '60, con quel tipo di storia dietro. È molto Britpop. E
sentire Liam che toccava quelle note così alte, mi ha fatto dire: “Wow,
porca troia!".
Come ho detto, non eravamo degli snob.
Come quando suonavo a qualcuno per la prima volta Cigarettes and Alcohol
e loro dicevano: “Pff, è uguale ai T-Rex”. “No, ma davvero? Cazzo! Non
l'avevo mai notato!”. “E quei due accordi uguali ad Imagine? No, ma
davvero? Non puoi mica farlo!”. “Io posso, e lo farò e l'ho fatto. E tu
lo comprerai. Quindi vattene a fanculo!”
MORNING GLORY
Durante
il tour di Definitely Maybe ho conosciuto questa ragazza in America e
quando ci incontravamo lei diceva: “Hey, what's the story morning
glory?”. E non so cosa cazzo significasse. E ieri parlavo con dei
giornalisti americani e glel'ho chiesto e mi hanno risposto che non
l'avevano mai sentita prima. Penso fosse una specie di espressione
americana per dire “Buona giornata!” o qualcosa del genere. E ci
rimuginavo su ...What's the Story Morning Glory? ... E l'ho infilata in
quel pezzo. Perchè poi farla diventare il titolo dell'album? Non lo so.
Mi ricordo di aver scritto quel fottuto verso “All your dreams are
made when you're chained to the mirror and the razor blade” proprio in
questa stanza. Sentendola oggi mi sono reso conto che al tempo mi
sembrava di essere in uno stato in cui tutto ciò che scrivevo fosse
significativo.
THE SWAMP SONG ESTRATTO 2
Quel passaggio
da Morning Glory a Champagne Supernova dove senti gli elicotteri e poi
passi al rumore del mare che si infrange sulla riva. Cercavo di capire.
Non so perchè stia lì. Ma credo che ci fosse qualche dannato motivo per
cui è lì. I concerti durante il tour di Morning Glory iniziavano
sempre con il suono degli elicotteri. Erano dei momenti davvero da
brividi. Perchè ogni volta che iniziava, non so, potevi sentire che
presto sarebbe successo qualcosa. C'era una forte tensione. Sì ero in
fissa con gli effetti sonori, all'epoca.
Ora capisco
perchè quell'album stuzzica tanta gente. Capisco quando sei hai 14 anni e
lo ascolti. Perchè adesso nel non c'è nulla per un ragazzino di 14 a
cui piace rock e voglia trovare qualcosa che lo appassioni. E persino le
band che suonano le chitarre, non fanno roba del genere. Me ne sono
reso conto tipo oggi per la prima volta in 25 anni!
CHAMPAGNE SUPERNOVA
Quando
ce ne siamo ansati via da qua, siamo entrati nel circuito dei festival.
Per concludere l'era di Definitely Maybe suonando in alcuni festival.
Quindi ci siamo ritrovati insieme a Weller, Cradock (Steve Cradock,
membro degli Ocean Colour Scene) e tutta quella cricca, in vari posti. E
mi ricordo che stavo seduto nel retro del tour bus di qualcuno, e gli
ho fatto sentire (a Weller) i rough mix. E lui diceva: “Oh, porca troia,
voglio suonare qualcosa in quel pezzo”. Quindi è venuto pensando di
suonare su Morning Glory. Ma Champagne Supernova stava bramando un
assolo di chitarra perchè il mio era orribile. E alla fine ha suonato su
quella. Ed è pazzesca. Grazie a Dio l'ha fatto, grazie a Dio l'ha
fatto.
Nessuno sapeva come Champagne Supernova sarebbe
venuta fuori perchè un cazzo di nessuno l'aveva mai sentita. Sai, quella
canzone dura 7 minuti e nessuno l'aveva sentita, tranne me. E nemmeno
io ero tanto sicuro di come volerla finire. Ne ero sicuro di come
sistemarla. Tutto quello che sapevo era che avevo un verso, il
ritornello e quella piccola parte di chitarra (la canticchia) che avevo
solo in testa ma che ovviamente dovevo ancora provare. Quindi lavoravi
d'istinto, perchè da giovane non ci pensi troppo su. Funziona tipo: “Il
mio istinto mi dice che questa cosa sarà grandiosa, quindi lo seguiremo e
la faremo così.” “Si le prime cinque o sei tracce, pensavo: “Arriva
Wonderwall adesso!. È fottutamente presto. E poi c'è Don't Look Back in
Anger che credo sia la terza canzone”. Mi sono detto: “Wow, è proprio
intenso.” Adesso inizio a capire perchè 22 milioni di persone lo hanno
comprato.
BONEHEAD'S BANK HOLIDAY
È una
canzone ridicola, un po' stupida, scema che si era soliti suonare in sala prove
per i ragazzi. E ho pensato che sarebbe stato fantastico se l'avesse cantata Bonehead. Quindi abbiamo registrato la base musicale e lui le voci di
prova. Ha preso una cassetta e se l'è portata di sopra con sé. Gli ho
chiesto se davvero la sentiva e mi ha detto: “Sì cazzo, me la sento”. Poi
è andato al pub a bersi qualche bicchiere per sciogliersi un po' prima
di cantarla ed è tornato qui piegato in due, assolutamente devastato. E
c'è una versione stupenda di lui che prova a cantarla in cui è davvero
sbronzo come la merda. E mi sembra che alla fine della canzone ci sono
lui e Liam ubriachi che dicono cazzate. Beh ci sono registrazioni
infinite piene di quella roba. Quella canzone ha un testo un po'
stupido: “She was like.. she looked like a mum who had a face like a nun in vain”
(in realtà è "She was with her mum who had a face like a nun in pain", ndr). La
cocaina è proprio una droga assurda!
LE B-SIDE
Rockin' chair
l'abbiamo fatta durante le registrazioni. Poi mi ricordo che stavo qui
per ultimo, se n'erano andati tutti e li tecnici stavano impachettando
tutta la strumentazione. Io e Owen stavamo ultimando i rough mix e mi
ricordo che stavo seduto qui e ho scritto It's better people in quasi 10
minuti. Allora ho fatto fermare tutti. Gli ho fatto riscaricare tutti
gli strumenti e riportarli qua. E Owen non capiva. Ho detto:“Ho appena
scritto questa canzone”. L'abbiamo registrata in un'oretta.
Quindi
quella l'abbiamo fatta qui e Step Out pure. Ma per The Masterplan (fu
diverso). Wonderwall sarebbe stato il singolo e ci mancava una canzone,
avevamo bisogno di una B-side. Quindi sono sparito un po' e l'ho
scritta. Ed è venuto fuori che al tempo ogni cosa che scrivevo era
incredibile. Verosimilmente, The Masterplan potrebbe essere vista come
l'ultima delle grandi canzoni, fottutamente grandi canzoni culturalmente
rilevanti che scrissi. Ma mi piace questo fatto che ci sono canzoni che
non non dovevano essere B-sides, che non dovevano essere A-sides, che
non dovevano stare sul disco. Mi piace. E vorrei che i fan la
smettessero di discuterne troppo. Perchè questo è quello che rappresenta
gli Oasis. Il fatto che.. Sai, non stai lì seduto a sentire un album
ancora e ancora, perchè ci sono altri 12 pezzi a cui dovresti dare
un'occhiata. Tipo Listen Up, Talk Tonight, Headshrinker, The Masterplan,
Acquiesce, Rockin Chair, It's Good to Be Free, Fade Away. Capisci già
ne ho dette una decina che sono buone abbastanza da lanciare la carriera
di qualsiasi band.
Ieri stavo facendo un'intervista e qualcuno ha detto: “Parliamo dell'iconica copertina
dell'album”. E io ho fatto: “Ah, davvero? Porca troia..” Cose tipo i
titoli delle canzoni e le copertine, assumono una vita propria Mi
ricordo quando sono entrato nella riunione per la cover di Morning Glory
e mi incazzai parecchio. Ho detto: “È tutto qui? Che diavolo è quella
roba?”. Volevo che fosse scattata al mattino presto, quando le strade
sono vuote. E penso che io e Liam dovevamo essere nella foto. Ma eravamo
stati in giro a bere tutta la notte e non siamo riusciti a riprenderci.
Ma certamente è diventata iconica e la gente ci vede dentro un sacco di
roba.
(translated by Luca)
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L'ultimo mese ha visto alcune novità nella scaletta dei live di Liam Gallagher. Passiamole in rassegna.
SOUL LOVE: Riportata in scaletta dopo un anno dall'ultima esibizione live del pezzo. Soul Love è, infatti, finora l'unica canzone dei Beady Eye ad aver avuto il privilegio di essere eseguita anche nel tour solista di Liam. È uno dei pezzi più amati dei Beady Eye. Fu scritta da Liam per il secondo ed ultimo album della band, BE, pubblicato nel 2013.
LIVE FOREVER: Proposta in chiave prettamente acustica, Liam la esegue quasi sempre fin dalla prima data del tour. Ha spesso avuto difficoltà nell'eseguire il pezzo a tempo, a causa della mancanza della batteria, ma ultimamente al Rock en Seine di Parigi pare abbia risolto il problema aggiungendo proprio la batteria e regalando ai fan una versione che rimanda a come sarebbe stata se Liam l'avesse eseguita nel lontano 1996 ad MTV Unplugged.
CHAMPAGNE SUPERNOVA: Non veniva eseguita live da Liam dall'anno dello scioglimento degli Oasis, nel 2009. Al concerto Lancashire County Cricket Club di Manchester dello scorso 18 agosto Liam ha proposto per la prima volta il pezzo in una versione totalmente inedita, solo piano e voce. Nuda e cruda con la sola presenza sul palco del pianoforte e di Liam, con la consueta posa con le mani unite dietro la schiena, e le labbra spiaccicate sulla griglia del microfono mentre sputa fuori tutto il suo veleno con la sua voce nuda e graffiante.
Non si è fatta attendere la replica di Noel Gallagher alle accuse del fratello. Su Twitter Liam aveva scritto: "Ho appena sentito la versione di Champagne Supernova fatta da Dolly
(Dolly Parton, ndr) in Brasile. Qualcuno dovrebbe parlargli. È davvero
sconvolgente".
Qualche ora dopo su Instagram Noel ha pubblicato un video registrato allo Stadio Cícero Pompeu de Toledo di San Paolo, noto come Stadio Morumbi, durante l'esecuzione di Holy Mountain, accompagnando il video con una didascalia che è sembrata una stilettata verso i fan del fratello: "E pensare che alle Scimmie col Parka non piace! San Paolo capisce".
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"Ho appena sentito la versione di Champagne Supernova fatta da Dolly (Dolly Parton, ndr) in Brasile. Qualcuno dovrebbe parlargli. È davvero sconvolgente".
Con questo post su Twitter Liam Gallagher ha stroncato la versione semiacustica del noto pezzo degli Oasis che Noel Gallagher esegue durante i suoi concerti da solista (e qualche giorno fa - vedi il video qui sotto - a San Paolo del Brasile, nell'ambito del tour sudamericano in cui Noel fa da supporto agli U2). Già in passato Liam aveva paragonato Noel a Dolly Parton, cantante country.
@oasis_upinthesite | Instagram
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Ecco un altro estratto dell'intervista di Noel Gallagher a Esquire UK,
che gli ha dedicato la copertina del numero di dicembre.
Tra aneddoti e curiosità, Noel racconta gli esordi con gli Oasis, da quando portò Live Forever in sala prove al primo concerto, quando suonò la chitarra rimanendo in piedi per la prima volta, e parla del rapporto con la fama e le droghe. "Bisognava sparire dopo Knebworth 1996", dice. Non manca una frecciatina al fratello Liam.
Allora non avevo piani, non facevo programmi. Forse ora esiste un canale sulle carriere su
Sky, Sky School Leavers. Ma io da qualche parte nella mia testa ho
sempre sentito questa cosa: la musica. Ero solito andare ai concerti e
lo amo. Lì incontrai uno dei tizi degli Inspiral Carpets, che mi offrì
un lavoro come roadie e io pensai: "Bene, eccoci! I miei istinti avevano
ragione". E la cosa mi eccitava fottutamente. E poi per un qualche
motivo mi licenziarono, forse perché facevo il coglione o prendevo
droga.
Sai quale è stata la cosa più bizzarra del mio
primo concerto? Non avevo mai suonato la chitarra in piedi in vita mia.
L'avevo suonata sempre seduto ai piedi del letto. Quindi dovetti
prendermi una tracolla. Ricordo che la settimana prima del concerto
pensavo: "Che cazzo faccio?". Rimasi semplicemente immobile, still. E fu
da lì che nacque l'arte dello Stillismo, che gli Oasis hanno
perfezionato.
Per i primi
due anni in cui ero negli Oasis pensavo: "È solo una barzelletta". Poi
una sera ero nel mio appartamento di India House in
Whitworth Street a Manchester e scrissi Live Forever. Sapevo abbastanza
di musica abbastanza da rendermi conto che era una gran fottuta canzone. Lo sapevo! Ricordo che la portai in sala prove, la suonai con la chitarra e Bonehead disse: "Non hai potuto scrivere tu questa canzone. No, cazzo!". Si era ostinato. Faceva: "No, no, no, no, no, ci stai prendendo per il culo". E poi quando arrivammo all'assolo nella sala ci fu uno sguardo come a dire: "Porca troia, questo è fantastico".
Si
trattava solo di aspettare che la gente venisse da noi. "Perché non
avete diramato alcun fottuto demo?". Io direi: "Ascolta, questo tipo di
musica non può non essere ascoltato dal mondo. È proprio fottutamente
impossibile".
Una volta ottenuto un contratto
discografico, il mio modus operandi fu: vado a Londra e mi ci farò
coinvolgere. C'è un posto di nome Camden, ci andrò e mi farò coinvolgere
in ogni sorta di merdata. Ed ero proprio disposto a farlo. Salii sul
treno con un borsone e non tornai più indietro. Mai, mai più. Pensavo:
"Datemelo, lo voglio, cazzo!". Non ce l'ho fatta finché non mi sono
fatto di 27 anni, quindi in termini di rock 'n' roll ero vecchio. Ero
molto preparato a spassarmela fottutamente.
Metaforicamente
nel 1993 la cultura giovanile era morta. La acid house si era esaurita.
Il palco era pronto per qualcos'altro. E arrivammo noi. E la gente
disse: "Sì". E, ragazzo, noi portammo la cosa a compimento. E poi la
cosa esplose.
C'è
quell'elemento magico quando inizi il viaggio. Dura solo circa sei mesi
fino a quando diventi ricco. È quando indossi gli stessi vestiti che
indossa il tuo pubblico e sei nelle stesse circostanze in cui si trova il tuo pubblico. E forse c'è gente tra il pubblico che se la passa meglio di te,
ha un lavoro migliore del tuo. Quindi è un momento di verità. Non
sei una rock star. Sei in una rock band, ma non hai ancora la
supermodella né la tossicodipendenza e tutto quello. Sei solo un cazzo
di tipo con la chitarra.
Noel dopo un concerto all'Astoria di Londra, nel 1994
Il nostro primo album è un
vero e proprio fottuto momento chiave della cultura. Nessuno mi dirà mai
qualcosa di fottutamente diverso. Allora eravamo solo un gruppo di
ragazzi. Non avevamo un cazzo e lo avevamo trasformato in musica. Quanto
al secondo album, Morning Glory, se ascolti le canzoni, il
secondo verso di ogni canzone è semplicemente una ripetizione del primo.
Ma era il nostro momento. E penso che quando eravamo bravi eravamo
fottutamente fantastici e penso che quando scarsi eravamo pur sempre
abbastanza bravi, cazzo.
Gli anni belli sono quelli dal
’91 a Knebworth [1996, ndr].
Poi la cosa è andata verso il basso. Non c'era nessun altro posto dove
andare. Cosa fare? Era l'apice e facemmo l'errore di scendere dal palco e
andare in America per sei settimane, quando invece saremmo dovuti
scendere dal palco di Knebworth e sparire.
Di
solito io mettevo la mia band al settimo posto. Era così la classifica:
Beatles, Stones, Sex Pistols, Who, Kinks … chi era sesto? Non lo so.
Noi eravamo settimi. C'erano gli Smiths, gli Specials. Dove metterei gli
Oasis adesso? Penso nella top 10. Non eravamo grandi quanto i grandi,
ma eravamo i migliori del resto del lotto. Abbiamo fatto più di quanto
gli Stone Roses potessero fottutamente anche solo immaginare. Siamo
migliori dei Verve, che, cazzo, non riuscivano a rimanere insieme
neanche per sei mesi ogni volta. Se tutti i grandi sono nella top 4, noi
siamo in basso nella top 4, combattiamo costantemente per il quinto
posto, ce lo lasciamo sfuggire. Ci lasciamo sfuggire la top 4, direi.
Morning Glory
quando uscì fu stroncato.
E poi quando divenne la cosa più famosa di sempre, e questo me l'hanno
detto due direttori di giornali, quelli hanno pensato: "La prossima
volta non ci faremo cogliere in fallo". E lodarono Be Here Now,
che chiaramente era un fottuto album merdoso, pieno di fottute rock star
grasse. E furono colti nuovamente in fallo. E non ce la perdonarono
mai. Fecero: "Mezze seghe. Non riusciamo a venirne a capo, cazzo".
Non
ho mai visto gli Oasis dal vivo, ma non ci sarebbero potuti essere
molti altri migliori di noi. Sono stato a vedere molte band a Wembley,
ma non ho mai visto l'intero stadio pogare. Mai, per il concerto di
nessun altro. Eri sul palco e pensavi: "Sta per crollare. Lo stadio sta
per crollare, cazzo!".
Noel Gallagher e Goldie ai BRIT Awards 1997
Ogni sera dai 30 ai 40 ragazzi
dormivano fuori casa mia, tanto che l'amministrazione comunale mise due
panchine, le inchiodò fottutamente al mio muro. E mise un cassonetto dei
rifiuti su una fottuta strada laterale a Primrose Hill. I vicini
diedero fottutamente di matto.
Facevamo party con
supermodelle e gente di tutti i tipi. Era tipo: "Siamo a corto di
sigarette. Chi va a comprarle?". "Assolutamente no. C'è la stampa
fuori". Così semplicemente uscivi e dicevi ad uno dei ragazzi: "Facci un
cazzo di favore: vai da Tesco's e prendici 400 Benson and Hedges,
puoi?".
Negli anni Novanta tutti noi ci facevamo di
brutto di fottuta cocaina, tutte le volte. Ce la spassavamo. L'ultimo
party. A nessuno importava un cazzo.
Non ho una storia
da "Il mio inferno con la droga", perché era fottutamente eccezionale,
ma quello che successe fu che iniziarono a venirmi enormi attacchi di
panico. Pensi di essere sul punto di morire. Così smisi. Non mi faccio
dal ’98. Forse mi sono fatto una striscia, un paio d'anni dopo aver
smesso, perché ero ubriaco e dovevo smaltire la sbornia rapidamente. E
da allora non l'ho più toccata. È una droga di merda.
Può
darsi che abbia avuto la mia crisi di mezza età a trent'anni. Iniziai a
indossare pellicce, a farmi un casino di cocaina e a pensare: "Sono una
rock star. Cazzo, procuratemi quella pelliccia". "Ma è fatta di
coniglio". "Non me ne fotte un cazzo. Portatemela qui".
Fumo
un po'. E bevo un po'. Troppo, in verità. Ma nient'altro. Anche ora,
quando sono ad una festa, riesco a capire che la serata sta prendendo
una svolta quando la gente va in bagno in coppie e all'improvviso non è
più divertente. Diventano tutti molto severi.
Liam a 19 anni era in quella trasmissione The Word. Lasciò casa una settimana dopo e si trasferì in una nuova casa con Patsy Kensit.
Ti
dico cosa penso di Liam e questa è solo un'opinione. Lui sarebbe in
disaccordo in modo fottutamente aggressivo. Fu giustamente messo lassù
come questa fottuta rock star, ma non scriveva una nota, neanche una
parola. Dalla mia prospettiva non so quanto mi sentissi a mio agio con
la mania che ci circondava, e con il fatto che in cuor mio sapessi che era merito mio se indossavamo quei vestiti. E questa non è una
frecciata. Ma quando fai interviste su un album che non hai scritto tu
... so che il fatto che lui fosse soltanto il cantante lo faceva un po'
ammattire.
Liam
era un cantante fantastico e un fantastico frontman di una band
fantastica. Quando era al meglio era il migliore. Penso che tra sé e sé
dopo Knebworth Liam abbia pensato: "Ora ce l'hai fatta". Non durò molto,
sai.
La fama certe persone le colpisce troppo forte.
Io ci prosperavo. La amo. Non sono mai andato fuori strada per diventare
famoso e non voglio risollevare una fottuta questione, ma se qualcuno
vuole prestarmi il suo superyacht solo perché sono famoso, "grazie
mille, amico". Quella parte della fama mi piace e dovresti godertela,
cazzo.
Più a lungo durava più forte mi sentivo, perché
nessun altro era responsabile del mio successo. Non un produttore, non
un cazzo di tizio della A&R [una divisione dell'etichetta
discografica che fa da tramite tra gli artisti e l'etichetta, ndr], non
uno dei tizi che hanno fatto quei video, perché erano tutti merdosi. Ho
scritto io tutte le canzoni, tutti i testi, ho inventato io tutte le
parti, ho fatto io tutte le interviste. Mi sentivo a prova di proiettile
perché facevo tutto io.
Odio fottutamente le rock star
piagnucolose. E odio le pop star che sono proprio ... neh. Il nulla,
capisci? "Oh, sì, il mio ultimo selfie ha preso 47mila milioni di mi
piace su Instagram". Sì, perché non te ne vai a fanculo e ti droghi,
coglione?
La fama non era sprecata su nessuno degli Oasis. Di sicuro non era
sprecata su di me o su Liam. E la ricchezza, la notorietà e tutto quello
non era sprecata su di noi.
Una
volta qualcuno mi ha chiesto: "Di che cosa parla Champagne Supernova?".
E io: "A chi cazzo frega di cosa parli?". E lui mi fa: "Be', se l'hai
scritta di sicuro saprai di cosa parla, no?". Sul palco, due ore dopo,
in Scozia, la suonavo con la chitarra acustica e c'era un ragazzino di
15 anni che si era tolto la maglietta e la cantava con le lacrime agli
occhi, e ho pensato: "Ecco di cosa parla".
Traduz. by O.N. - Fine parte quarta. Vedi i precedenti e i successivi post per le altre parti dell'intervista.
Dalle pagine di Esquire UK, che gli ha dedicato la copertina del numero di dicembre, Noel Gallagher ha raccontato vari aneddoti sulla sua carriera e con la sua consueta lingua tagliente non ha risparmiato neanche i Radiohead. Ecco alcune delle sue parole.
Se sono consapevole della gerarchia delle band britanniche? Sono consapevole del fatto che i Radiohead
non hanno mai ricevuto una fottuta recensione negativa. Ritengo che se Thom Yorke cacasse fottutamente in una lampadina e cominciasse a soffiarci dentro come si fa con una bottiglia di birra vuota forse riceverebbe 9 stelle su 10 dalla fottuta rivista Mojo. Ne sono consapevole.
Ricordo di aver scrittoDon't Look Back in Anger a Parigi in una serata piovosa. Avevamo appena suonato in uno strip club. Finita la nostra esibizione, arrivarono le spogliarelliste. Non eravamo nulla, eravamo una piccola band insignificante. E ricordo che tornai nella mia stanza di hotel e la scrissi, e pensai: "Sarà abbastanza bella quando la registreremo". Se quella sera avessi saputo quello che so ora, cioè che la gente la fa suonare ai fottuti funerali e ai matrimoni, non avrei mai completato quella canzone. Troppa pressione. Tecnicamente ci sono cantautori migliori di me. Quelli che scrivono sul Guardian ti diranno questo, però ci sono canzoni di altri artisti che abbiano veramente influenzato una generazione? I Radiohead? Quando li ascolta la gente? Quando esce o quando torna a casa? Perché fatico a immaginarmelo.
Nelle mie canzoni c'è una certa gioia quando si abbinano bene con le sbronze.
Guarda, appena Thom Yorke scrive una canzone bella come la fottuta Mony Mony fateci un cazzo di fischio. Io e mia moglie eravamo al Festival di Coachella un paio d'anni fa e i Radiohead erano headliner. Abbiamo fatto: "Bene, diamo loro un'altra possibilità. Andiamo a vederli". Giornata bellissima e soleggiata. Appena loro uscirono ci incamminammo tra la folla e suonavano questa roba post-techno: "de-de de
de". Eravamo un po' ebbri. Fottutamente fantastico. E poi lui ha iniziato a cantare. No. Non fa per noi. Noi siamo gente da party.
Non scriverò mai una canzone che sia in sintonia con la gente tanto quanto lo è Don't Look Back in Anger, ma questo non mi impedisce di tendere verso il meglio ogni mattina. Penso che ci siano canzoni fantastiche che non sono state ancora scritte. E penso ancora, quando mi metto lì seduto per ultimare quella canzone, che me ne uscirò con quel verso che trasforma una canzone bella in una canzone fantastica. Ritengo che sia così per ogni scrittore. Non che io consideri me stesso "uno scrittore", perché quelli là sono i fottuti stronzi più noiosi del mondo, ma come scrittore, come autore di sicuro pensi sempre che la tua opera migliore sia sempre davanti a te, anche se ho abbastanza consapevolezza di me stesso da rendermi conto che probabilmente è fottutamente dietro di me.
Fonte: esquire.co.uk
Seguiranno le altre parti dell'intervista, stay tuned.
Noel Gallagher ha concesso un'interessante intervista ad HuffingtonPost.com
"Il problema di mio fratello Liam è che ascolta troppo Lee Mavers. E alla lunga ti fa male alla salute. Se la storia degli Oasis fosse un film sarebbe The Wolf Of Wall Street. Se farò un album reggae spero che qualcuno mi dirà di andare via dai coglioni. Quando canto Champagne Supernova penso: ma di che cazzo parla questa canzone? Poi vedo una 15enne che si commuove e alla fine penso che dei testi non frega niente a nessuno. Solo a Michael Stipe ..."
SUL TOUR
Abbiamo fatto 11 concerti, di cui uno soltanto merdoso. Non è una cattiva media. Il concerto merdoso è stato quello di ieri sera a Düsseldorf. È stato molto spiacevole e per niente rilassante. Il resto, però, è stato grandioso. Devo ammetterlo.
Non direi che sto suonando le hit degli Oasis. Direi che sto suonando alcune canzoni degli Oasis. In questo tour sto suonando cinque brani degli Oasis, e solo uno di questi, Don't Look Back In Anger, è stato un singolo. Gli altri quattro pezzi sono per i fan, in realtà. Sono lati b e tracce di album.
A volte nelle esibizioni in acustico faccio Angel Child, ma se dovessi provare con la mia band le robe oscure sarei capace di cincischiare per un anno e mezzo. Voglio dire: con gli Oasis ho scritto un sacco di musica e quello che sto facendo ora è non provare a vendere il cazzo di catalogo di vecchie canzoni. Sai cosa intendo? Per ogni cinque canzoni che suono, una è degli Oasis. E credo in tal modo di essere rispettoso.
Alcune canzoni devono essere un po' rilavorate, per via delle tonalità diverse e perché in origine le cantava Liam. Provo a trovare l'equilibrio giusto.
SUL NUOVO ALBUM
I titoli diventano tali. Quanti titoli grandiosi di album ci sono nella storia del rock? Me ne vengono in mente sei, cazzo. Il resto sono tutti merdosi, no? Se mi avessero dato un'altra ora di tempo, forse avrei tirato fuori qualcosa di diverso, o di migliore, o di più accettabile per me, ma, come ho detto un milione di volte, bisogna spingersi molto in là per trovare un titolo peggiore di (What's the Story) Morning Glory? E non è quello che la gente ricorda dell'album.
Com'è nato il titolo Chasing Yesterday? A mia scusante, ero stato in piedi sino alle sei del mattino. Era l'una del pomeriggio. Avevo i postumi di una sbronza. Ho fatto del mio meglio, mi dispiace. Non c'entra la nostalgia, il titolo è un verso della canzone While The Song Remains The Same. Se ricordo bene il testo di questa canzone, una persona dice ad un'altra persona: "Basta con questa cazzo di nostalgia di merda!". Guardiamo avanti, al futuro, e basta. E smettiamola di inseguire lo ieri.
Ho pensato che Chasing Yesterday suonasse bene come titolo, ma non mi sono reso conto che mi trovavo in un momento di debolezza, dato che avevo bevuto tequila fino alle sei del mattino. La gente non aveva ancora ascoltato l'album, e non l'avrebbe ascoltato di lì a due mesi, quindi non conoscevano il contesto. E quando me ne sono reso conto, dannazione, era troppo ardi.
I testi sono una cosa strana per me. Non presto molta attenzione ai testi, basta che suonino bene e si adattino all'umore della canzone. Non è che mi fissi di essere un grande paroliere. Non sta a me dirlo.
Ascolto il testo quando canto Champagne Supernova e tra me e me penso: di cosa diavolo parla questa canzone? Di cosa parla? E poi vedo un 15 enne senza la camicia, che sventola mentre canta come se la sua vita dipendesse da quello. E in prima fila c'è una ragazzina di 15 anni in lacrime perché conosce ogni parola. E io penso: be', a chi cazzo frega di che cosa parla la canzone? Guarda lì! A chi cazzo frega delle parole? A Michael Stipe. Davvero, a chi cazzo importa?
SULLE BAND CHE INASPETTATAMENTE APPREZZA
Un artista o un gruppo che la gente non si aspetti che io apprezzi? I Tears For Fears. Mi piace fottutamente quella band. Mi piaceva negli anni '80. I Talking Heads. Amo fottutamente i Talking Heads. Molta della roba anni '80. Blondie. Amo fottutamente Blondie. Prendi i Talking Heads. Sembrano più fighi dei Tears For Fears.
Che ne penso di Kendrick Lamar? Hai detto Kendrick Lamar? Non l'ho mai sentito nominare in viuta mia. Sembra il nome di un personaggio di Seinfeld. Non ho idea di chi tu stia parlando. Kendrick Lamar, è un nome vero? Ah, il suo vero nome è Kendrick Lamar Duckworth? Gesù Cristo. Ho ascoltato hip hop sino al 1992 o forse il 1991 e poi, negli ultimi 10 anni, la scena è stata piuttosto noiosa. Suonano tutti allo stesso modo, no?
Di recente mio fratello Liam ha twittato: "Andate ad ascoltare Lee Mavers"?. Be', il problema di Liam è che ha ascoltato troppo Lee Mavers. I La's hanno registrato un solo album, è vero, ma se lo ascolti per una durata superiore ad un terzo della tua vita ti rovina la salute.
Mi chiedi se scriverei mai una canzone di insulti nei confronti di qualcuno? No, perché mi stai facendo una domanda su una particolare band o persona, mentre io ho un'opinione solamente sulla loro musica. Non ho nulla contro nessuno a livello personale, assolutamente. Se qualcuno dice che non mi apprezza, non stanno dicendo che non apprezzano me. Non apprezzano la mia musica. E questo è fottutamente fantastico. Non si può essere fan di tutti.
SU COME COMPONE E COSA CERCA CON LA MUSICA
Il metodo che seguo nella scrittura delle canzoni è sempre il medesimo. Sono lì che cazzeggio con un po' di accordi e non sembrano un granché finché non mi salta in mente un verso o una melodia. Quando ho scritto quella canzone, Riverman, a casa il sassofono non c'era neanche e non c'è stato fino a che non sono andato in studio.
E alla fine dell'assolo di chitarra c'era un grande vuoto. Il vuoto è rimasto lì per un po' e continuavamo a tornarci su, così un giorno ho proposto un assolo di sassofono. Conosco un sassofonista. È venuto, gli abbiamo fatto sentire Wish You Were Here e gli abbiamo detto: "Fai qualcosa di simile". Fottutamente grandioso, e l'ha fatto. Ci sono volute circa due ore per tutto. È stato incredibile.
Non penso troppo a quello che faccio. Scrivo seguendo l'istinto e compongo con il cuore, musicalmente e dal punto di vista dei testi. La cosa fondamentale è non pensarci troppo su. Una bella canzone è una bella canzone. Non è che mi sieda e faccia: "E se facessi così o se facessi in quel modo ... ?". Se riesco a suonarla da solo in una stanza con la chitarra acustica e suona grandiosa allora sono a cavallo.
Non mi interessa essere popolare o generalizzare nei miei testi. Non mi dispiace essere un po' vago. Non è che vada in giro pensando di essere la cosa più grandiosa dall'avvento del formaggio a fette. Vado in giro e scrivo queste canzoni, e sono solo fottute canzoni. E alla fine il motto chiave è: non pensarci troppo su.
Ripeto, scrivo con il cuore e con l'istinto. Non andrei mai fuori dalla mia strada per scrivere un album dal sound particolare. Tipo: "La prossima volta non useremo neanche una batteria. Prendiamoci dei cazzo di coperchi di pattumiere e picchiamoci su e vediamo come suonano". Non mi piacciono quelle merdate, sai cosa intendo? Non scrivo una canzone con l'intento di andare in studio e mandarla in vacca solo per far piacere ad un giornalista. Scrivo questa canzone per darla al mondo, perché resti nel mondo per sempre. Non qualcosa che suoni bene soltanto il giorno in cui è uscita e che poi, quattro mesi dopo, non si può ascoltare perché è fottutamente ridicola.
E il giorno in cui comincerò a dire: "Sì, amico, penso di fare un album reggae" andrò via dai coglioni. O spero che ci sarà qualcuno che mi dirà di andare via.
No, non direi che su questo disco ci sono canzoni personali al 100%, ma in ogni singola canzone ci sono versi che riguardano me. Non ne cito nessuno, altrimenti potrebbe diventare il verso preferito di qualche giovanotto e voglio che pensino che parli di loro, non di me.
SUI FILM E SULLE SERIE TV PREFERITE
L'ultimo nuovo film che ho visto è The Wolf of Wall Street. Se si potesse sintetizzare la storia degli Oasis in un film, sarebbe questo film. Perché? Sono molti gli elementi comuni con gli Oasis: la droga, i soldi, l'assurdità del tutto. Non sono un frequentatore assiduo di cinema, quindi quando vado in tour ciò che faccio è mettermi al passo e guardarli tutti. Quindi guarderò quelli di cui mi hai domandato, Birdman e Whiplash.
Ho incontrato le persone ritratte in Whiplash. Incontro tutte queste persone quando vengono a Londra. A quanto pare frequentiamo tutti gli stessi posti. Ci sono molti film che voglio vedere. Non ho ancora visto Dallas Buyers Club.
Guardo serie TV? Sì, guardo House of Cards. Non dirmi cosa succede nella nuova serie, ho dovuto sospenderne la visione a metà per andare in tour. Mia moglie ha ricevuto l'ordine tassativo di non guardarla o si beccherà un cazzo di divorzio. Non separazione, non dormite a casa di sua madre. Il divorzio.
SUI SOGNI E I CONSIGLI ALLE GIOVANI BAND
In Fade Away scrivevo che "mentre viviamo, i sogni che avevamo da bambini svaniscono"? Da bambino non avevo sogni. Quando ero bambino volevo essere un cazzo di astronauta. Quella cosa è andata, ormai. Non andrò più sulla luna ormai. Sognavo di fare il pompiere e il calciatore quando ero bambino, ma non ho realizzato nessuno di quei sogni. Il sogno che sto vivendo adesso ho iniziato a coltivarlo solo quando ero adolescente in realtà.
È una cosa buffa, hai un'obiettivo nella vita, lo raggiungi e lo vivi, e continui a viverlo, diventa una cosa meravigliosa. Davvero. Diventa una cosa che non puoi paragonare a nient'altro. Quando la gente ti fa una domanda a riguardo, non riesci a definirla perché per me è qualcosa che mi è venuta in modo talmente naturale ... La gente mi chiede: "Hai dei consigli da dare alle band o ai giovani?". E penso: "Be', no". Non lo so, cazzo. Non so neanche come abbia fatto io ad arrivare qui. Ho scritto delle canzoni e basta.
Se posso dare un consiglio, e non è proprio un consiglio, è che l'obiettivo non deve essere il successo. L'obiettivo deve essere fare le cose bene e basta. Non preoccupatevi di avere successo. Non possono avere tutti successo e comunque il 70% delle persone che hanno successo sono dei fottuti idioti!
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È partito ieri sera dalla Odyssey Arena di Belfast il tour 2015 dei Noel Gallagher's High Flying Birds.
"E voi, Belfast? What's the craic (in irlandese: divertimento in compagnia, ndr)? Suonerò un po' di canzoni del mio nuovo disco per quelli di voi che sono stati così gentili da averlo già comprato".
Supportato da un coro, una sezione di fiati e dal pianoforte, Noel ha iniziato la serata eseguendo (Stranded On) The Wrong Beach e Everybody's On The Run, due pezzi tratti dal suo primo album solista, e ha proposto una scaletta di cui i brani degli Oasis sono ancora una parte importante.
Poi la sorpresa (video qui sotto). "Questa è per le mamme e i papà", ha detto il cantante
prima di lanciarsi in una versione acustica di Champagne Supernova,
durante la quale il pubblico, entusiasta, lo ha accompagnato e sommerso
cantando a squarciagola. Molto sentita dalla platea anche l'esecuzione di The Masterplan, in chiusura.
I Beady Eye sono in Giappone. La band si è esibita oggi martedì 25 marzo a Yokohama. Tra i brani anche Champagne Supernova, proposto per la prima volta dal vivo dopo lo scioglimento degli Oasis, e Live Forever, già suonato. Domani il gruppo si esibirà a Osaka.
Il 10 e l'11 agosto 1996 gli Oasis tenevno il più grande concerto all'aperto nella storia del Regno Unito, quello di Knebworth. Ben 2,5 milioni di persone chiesero i biglietti (un ventesimo della popolazione britannica) e 250.000 furono in totale gli spettatori. Con una richiesta di questo tipo si sarebbe potuto fare sold out per 21 serate consecutive. In questo video di Champagne Supernova suona anche l'ex chitarrista degli Stone Roses John Squire, chiamato sul palco per la canzone.
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