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martedì 4 luglio 2023

Servizio del TG1: La notte milanese di Liam Gallagher tra Oasis e sfottò all'Inter all'I-Days

Ecco il servizio del TG1 delle ore 20.00 del 2 luglio 2023 sul concerto del giorno prima di Liam Gallagher all'I-Days di Milano. Si parla dell'attesa reunion degli Oasis e dello sfottò di Liam ai tifosi interisti (con ringraziamento ai tifosi milanisti). Guardalo qui e iscriviti al nostro canale YouTube.



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domenica 2 luglio 2023

Liam Gallagher a Milano fra nostalgia degli Oasis, voce che cede e sfottò all’Inter

«C’è qualche fan degli Oasis qui stasera?». Domanda retorica che Liam Gallagher ripete tre volte, per aizzare la folla. Basta guardare velocemente le t-shirt che spuntano qua e là, insieme ai tantissimi cappellini da pescatore, suo marchio di fabbrica, per avere un’idea della nostalgia che pervade il pubblico nei confronti del gruppo di Manchester, scioltosi nel 2009 dopo l’ennesimo litigio con il fratello Noel. Anzi, sarebbe da capire se qualcuno fra gli oltre 27mila accorsi sabato sera all’Ippodromo Snai La Maura, sia venuto lì per il repertorio solista di Liam e non per risentire i pezzi degli Oasis. 

Il rocker britannico, 50 anni, lo sa bene e infatti nella scaletta del suo concerto agli I-Days (preceduto da The Black Keys e Nothing but thieves, stasera arrivano i Red Hot Chili Peppers e il 15 gran finale con gli Arctic Monkeys), dosa equamente brani suoi e quelli della mitologica band Britpop, partendo in quarta con «Morning glory» dopo essersi fatto annunciare dal coro da stadio Manchester City Champions Chant e da una serie di scritte sui maxischermi che lo descrivono, tra l’ilarità della gente, come «iconico», «umile», «alla mano», «zen» e una lunga serie di altri aggettivi lusinghieri e improbabili, ad accrescere il suo ego smisurato da rockstar. 

Parka e pantaloncini corti, consueto modo di protendersi sul microfono tenendo le mani dietro la schiena, Liam conferma il suo status di icona degli anni 90, acclamatissimo dalla gente. La voce, però, almeno in questa occasione non è certo quella di una volta, nonostante l’aiuto del pubblico e delle tre coriste che si aggiungono a una band di sei musicisti: «Certe sere la voce ce l’hai, certe altre no, è la vita», dice lui scusandosi e mettendo da parte per un attimo la proverbiale strafottenza. In poco più di un’ora di concerto, iniziato alle 22 e tagliato corto subito dopo le 23 dicendo «devo proprio andare bellissima gente», l’entusiasmo sale alle stelle sui pezzi degli Oasis, fra «Stand by me» e «Roll it over», chiudendo con «Cigarettes & alcohol», «Wonderwall» e «Champagne supernova», mentre si smorza sui pezzi suoi, meno conosciuti. 

I riferimenti calcistici, dopo il trionfo in Champions League della sua squadra, non si limitano all’inno iniziale: «Ci sono tifosi dell’Inter qui fra voi?» chiede Liam, tra qualche fischio e insulto. «E ci sono tifosi del Manchester City?», prosegue, alzando la mano, mentre la sconfitta subita a Istanbul brucia ancora. «Devo dire che i tifosi del Milan sono stati molto gentili mentre ero qui, grazie per tutto il vostro amore e rispetto», conclude dedicando loro «Wonderwall». L’ironia a Liam non manca, né la voglia di punzecchiare. Quel che manca sono gli Oasis. Ma per la reunion più attesa del rock (e anche da lui) bisogna aspettare, chissà quando, il nulla osta del fratello.

Source: Corriere della Sera

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(Video) Liam Gallagher dal palco: "Grazie ai tifosi del Milan per l'amore e il rispetto dimostrato a noi del Manchester City"

Durante il concerto di ieri sera all'I-Days di Milano, Liam Gallagher, cantante inglese e grande tifoso del Manchester City, ha ironizzato con i tifosi dell'Inter nell'introdurre la celebre canzone Wonderwall: "C'è qualche tifoso dell'Inter qui? C’è qualche tifoso del Manchester City invece?". 

E poi i complimenti ai tifosi rossoneri: "Devo ammettere che i tifosi del Milan sono stati molto carini quando siamo stati qui. Grazie per tutto il vostro amore e rispetto. Questa si chiama Wonderwall". 

L'ex Oasis ha voluto così omaggiare la vittoria del Manchester City contro l'Inter nella recente finale della UEFA Champions League.

Ecco il video con le parole di Liam.

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Recensione, video e foto: Liam Gallagher sul palco scalda i cuori nella notte milanese dell'I-Days 2023

Ieri sera Liam Gallagher si è esibito all'I-Days di Milano, all'ippodromo La Maura, dopo i Nothing but Thieves e i Black Keys.

"È da un po’ di tempo che penso che Liam Gallagher, la magnetica voce degli Oasis, rock’n’roll star degli anni ’90 e icona di un brit pop da birra al pub, cori da stadio (possibilmente a una partita del Manchester City) e attitude da spaccone sia ormai fuori tempo massimo. Troppo preso dai continui bisticci con il fratello Noel e dal tentativo di essere sempre e ancora supersonic con pezzi che ricordano gli Oasis abbastanza da non perdere i fan della storica formazione britannica, ma non così tanto da esserne una stucchevole imitazione, Liam sta invecchiando nella sua arroganza. 

Sempre più musicisti, più o meno giovani, si stanno mettendo alla prova in termini di tutela e valorizzazione delle differenze e delle minoranze (anche in musica, pensiamo anche solo all’attenzione per le produzioni non anglofone), di ampliamento dei propri orizzonti e di protezione dell’ambiente. In un contesto in cui avviene tutto questo, Gallagher appare terribilmente fuori luogo. Fornire prospettive inedite in termini tanto sonori quanto concettuali è uno dei compiti della musica e la musica che continua a ripetersi con irrisorie variazioni sul tema, senza prestare orecchio ai cambiamenti, presto inizia a raggrinzire. 

Anche se continua a mangiarsi il palco – Gallagher resta un grande performer e lo ha dimostrato anche ieri sera agli I-Days all’Ippodromo La Maura di Milano – il cantante britannico sta iniziando, nel suo ritenersi un celestiale profeta spirituale (parole sue, andate sul suo profilo Twitter), a parlare sempre più a se stesso e non a chi gli sta intorno. Un conto è farlo dopo la pubblicazione di album come Definitely Maybe o (What’s the Story) Morning Glory?, un altro è farlo dopo C’mon You Know, la terza prova discografica solista dell’ex Oasis uscita lo scorso anno. 

A Gallagher il pubblico non manca. Per molti fan ogni sua mossa è culto e quando partono Stand by Me o Champagne Supernova, la classica chiusura, ci si emoziona tutti. Ma la sensazione è sempre quella di un tuffo nel passato, che porta comunque una certa euforia dopo quelli che non credo dovremmo aver paura di definire brani minori, da Why Me? Why Not. a More Power, per citarne un paio. Se come dice qualcuno ciò che conta sono le idee, in questo set e nella carriera solista dell’artista non ce ne sono moltissime. 

La formula di ieri sera che all’artista britannico ha accostato i Black Keys, che pur avendo suonato prima di Gallagher non erano propriamente opening act, arricchisce l’esperienza (prima di loro si sono esibiti i Nothing but Thieves, ndr). Se vi eravate dimenticati di loro, vi aggiorno: dopo un paio di album più scarichi dei precedenti e una pausa di riflessione – e di progetti solisti – di cinque anni, nel 2019 Dan Auerbach e Patrick Carney sono tornati in forze con nuove produzioni di cui l’ultima, Dropout Boogie, del 2022".

(Rolling Stone)


"Dopo la pioggia che ha segnato e accompagnato il concerto di Travis Scott della sera precedente, il sereno è tornato su Milano ad accompagnare la serata rock proposta degli I-Days 2023 di fronte a circa 27.000 persone. Tre erano gli appuntamenti previsti nella giornata del sabato all’Ippodromo SNAI La Maura con un pubblico pronto a godersi le esibizioni di (nell’ordine) Nothing but Thieves, Black Keys e a chiusura Liam Gallagher (questi ultimi due co-headliner con set da 75 minuti cadauno).

Arrivano le 22.00 e a favor di tenebre, introdotto da cori da stadio (l’inno del Manchester campione) e un potente rock (Fuckin’ in the Bush firmato Oasis), torna sul palco dell’I-Days (dove era già stato nel 2018) Liam Gallagher, con tanto di parka d’ordinanza, bermuda e tra le mani le mitiche maracas e il tamburello. Ad accoglierlo un’ovazione del pubblico. L’attacco del concerto è tutto dedicato alla sua storia, o meglio a quella fantastica avventura con suo fratello. Ecco così che il cantante si riallaccia agli Oasis (indissolubile rapporto) per avviare i motori del concerto. Morning Glory e Rock 'n' Roll Star sono un bel e inevitabile inizio e scaldano il pubblico che ovviamente questi brani li maneggia e li appassiona. La band che lo accompagna (una “large band” composta da otto elementi e quattro coriste) spinge e picchia duro, sostenuta anche da un volume adeguato, con le chitarre protagoniste. Se quelle dei Black Keys erano anni ’70 qui siamo inevitabilmente nel mondo del rock anni ’90.

Liam sul palco fa Liam, canta sempre proteso verso il microfono, nel suo consueto modo, con la voce non perfetta e il suo fare che sembra tra lo strafottente e l’annoiato. Nelle aperture musicali viaggia per il palco, guarda in alto (forse attratto da una luna quasi piena che fa mostra sulle teste del pubblico) come su tutto ciò che lo circonda non lo riguardasse. Non è un mostro di empatia e anche quando si rivolge al pubblico lo fa con apparente “freddezza” e poco trasporto.

Nello sviluppo del concerto Liam si divide tra le sue canzoni da solista e i grandi successi della band. Ovviamente i brani storici sono ben accolti, un po’ più di distacco dalla platea sulle sue canzoni che sono molto in stile Oasis o meno li accomuna la band che lo accompagna. Tra le esecuzioni spicca Stand by Me che diventa un inno corale tra pubblico e palco.

Sul finire del set Liam punta molto sul suo repertorio e quello è il momento in cui il pubblico pare essere più distratto, lontano. Ma arriva subito una sterzata finale sulle note delle canzoni degli Oasis. Il trittico conclusivo, tutto dedicato al repertorio della band è coinvolgente, Soprattutto quando arrivano le prime note dell’iconica Wonderwall diventato un inno generazionale. Su Champagne Supernova si va tutti a casa, così, senza una parola. Tutti soddisfatti canticchiando Wonderwall ci si avvia all’uscita. L’impressione, che in realtà offre sempre Liam, è quella che il compito sia fatto, messo da parte anche questo concerto.... ma è solo un’impressione. La realtà è che si tratta di un concerto ben confezionato e più appassionante quando affonda le mani nel vecchio repertorio". 

(Rockol)

Vedi anche: Liam Gallagher dal palco di Milano ringrazia i tifosi del Milan

La scaletta: 

Morning Glory
Rock 'n' Roll Star
Wall of Glass
Better Days
Why Me? Why Not. (con un pezzo di Come Together alla fine)
Stand by Me
Roll It Over
Slide Away

More Power
Diamond in the Dark
The River
Once
Cigarettes & Alcohol
Wonderwall
Champagne Supernova

Per Liam si trattava della seconda data del tour europeo di quest'estate, dopo l'esibizione di venerdì 30 giugno al Rock Werchter, in Belgio. Prossimo appuntamento sabato 8 luglio al Mad Cool Festival di Madrid, in Spagna.
















 





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martedì 20 giugno 2023

I-Days all'Ippodromo di Milano: Liam Gallagher, Black Keys, Red Hot Chili Peppers e gli altri. Venduti 300 mila biglietti


Sono stati già venduti più di 300 mila biglietti per gli I-Days, rassegna musicale estiva che tra giovedì 22 giugno e il 15 luglio porterà agli ippodromi San Siro e La Maura artisti internazionali e non. 

La parola d’ordine è eclettismo, si spazia dal pop all’hip hop al rock con un occhio al mainstream, un altro alla scena alternativa e l’apprezzabile volontà di accostare big ed emergenti. Intento chiaro sin dalla giornata d’apertura, quando prima di Florence + The Machine, il gruppo della britannica Florence Welch, saliranno sul palco gli inglesi Foals e l’americana Sudan Archives con il suo suggestivo mix di R&B, beat elettronici, violino e ritmi afro. 

Anche le date del 23 e del 24 giugno, la prima con protagonista Rosalia, la popstar catalana fautrice di un flamenco in salsa urban da oltre 40 milioni di ascoltatori mensili su Spotify, la seconda con lo scozzese dall’animo blues-soul Paolo Nutini, saranno arricchite da concerti d’apertura: prima della vincitrice di 11 Latin Grammy si avvicenderanno la 30enne del Kentucky Tinashe, la dominicana Yendry, approdata al successo passando dall’X Factor nostrano, e la varesina Clara, mentre con Nutini saranno in scena l’indie rock di matrice newyorkese degli Interpol e i toscani Fast Animals and Slow Kids.

Se poi il 30 giugno il texano Travis Scott e gli italiani Capo Plaza e Ava faranno felici i fan di rap e trap, l’1 luglio domineranno le chitarre con Black Keys, Liam Gallagher e Nothing But Thieves e il 2 l’unico passaggio nello Stivale dei Red Hot Chili Peppers si trasformerà in una festa crossover con supporter Skunk Anansie, Primal Scream e i milanesi Studio Murena, tra le realtà italiane più interessanti del momento: la combinazione tra l’intreccio di jazz, elettronica, funk, prog e le rime dell’MC Carma al centro del nuovo album «WadiruM».

Ultima versione dell’Independent Days Festival inaugurato nel 1999 a Monza, gli I-Days 2023 si chiuderanno il 15 luglio con gli Arctic Monkeys, dal Regno Unito, preceduti dagli svedesi The Hives e dai torinesi Omini. Big e giovani fianco a fianco per una stagione di note live segnata da una grande richiesta di musica dal vivo, ma anche da un caro biglietti che in futuro rischia di sortire un effetto boomerang.

Source: corriere.it


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giovedì 28 giugno 2018

Breve video professionale del concerto di Noel Gallagher all’I-Days di Milano

In questo breve video pubblicato oggi da Virgin Radio alcuni estratti del concerto di Noel Gallagher all’I-Days di Milano (Area Expo Experience, Rho) lo scorso 23 giugno. Si tratta di riprese professionali, che immortalano due spezzoni di Wonderwall e Don’t Look Back in Anger e anche i fan.




Source: virginradio.it

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mercoledì 27 giugno 2018

Recensioni del concerto di Liam Gallagher all'I-Days di Milano

Varie recensioni del concerto di Liam Gallagher all'I-Days di Milano, il 21 giugno scorso nell'Area Expo Experience di Rho. 
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Liam inizia alle 19:30 e finisce alle 20:44 con un concerto teoricamente di "apertura" agli headliner Killers, ma che di concerto di apertura ha avuto ben poco, perché la risposta del pubblico è stata memorabile. All'inizio nemmeno Liam credeva che sarebbe andata così bene, tanto che ha dovuto (piacevolmente) prolungare lo show di una decina di minuti rispetto al previsto...Quando parte l'intro Fuckin in the bushes, il pubblico impazzisce letteralmente, Liam entra, si avvicina al microfono, saluta i presenti e inizia alla grande con Rock 'n' Roll star. In molti in fila ai gazebo delle bibite iniziano a scalpitare perchè il concerto è già iniziato e loro non sono in postazione.... I momenti degni di nota sono tanti e risultano molto soggettivi. Liam ha cantato alla grande, non lo si vedeva cosi (come in questo tour) da almeno 16 anni, ed ha interagito più del solito con il pubblico. Ha parlato dei mondiali, ha dedicato Wonderwall alla gente che veste "Stone Island", ha confessato di essere felice di tornare a cantare a Milano, e tante altre cose che proprio non siamo riusciti a comprendere dal suo linguaggio. Liam sembra stia facendo risorgere il Britpop spingendolo nuovamente ad alti livelli, ricevendo forte consenso dalle masse. Ourkid tornerà in Italia a novembre e pubblicherà il nuovo album il prossimo anno, ma prima dovrebbe arrivare (a spezzare l'attesa) il docufilm dedicato alla sua grande "resurrezione" dal titolo AS IT WAS.

Cristian (Devoti di Liam Gallagher)

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Alle 19:30 ci si sposta a Manchester: è la volta di Liam Gallagher, che resiste stoicamente in parka per tutta l’esibizione nonostante il caldo cocente. Il live è di prim’ordine: Gallagher conferma la nostra impressione di qualche tempo fa, ovvero quella che lo vede in questa nuova veste solista più a suo agio in contesti più grandi rispetto al classico club. Nonostante sia di poche parole, la chimica con il pubblico (davvero numeroso, giunto principalmente per lui e non per gli headliner di giornata) è totale. I momenti degni di nota del live sono parecchi, ma vanno ricordate in particolar modo l’imperiale esecuzione di D’You Know What I Mean? dove la sua ottima band mostra i muscoli e Listen Up, b-side amatissima dai fan ripescata dopo vent’anni di oblio. Gallagher è promosso a pieni voti ed è davvero curioso pensare a questa reunion a distanza degli Oasis che si consumerà all’I-Days: dopo Liam, sabato il fratello Noel accompagnato da Gem Archer e Chris Sharrock, preceduto dai Ride di Andy Bell.

Karol Firrincieli (ilcibicida.com)

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Sono passate da poco le 19.30 e il minore dei fratelli Gallagher fa il suo ingresso accolto dall’ovazione dei fan degli Oasis, che non l’hanno dimenticato, e da quelli dell’ultima ora, più giovani, che sanno a memoria anche l’ultima fatica solista di Liam Gallagher, quell’”As You Were” campione di vendite che il cantautore di Manchester porta a Milano insieme alle canzoni che l’hanno fatto conoscere al mondo, su tutte “Whatever”, “Supersonic”, “Some Might Say”, “Live Forever” e “Wonderwall”, che Liam canta in sequenza in chiusura del suo set. Lo spirito rock’n’roll non ha mai abbandonato lo spavaldo musicista, che rimarca la sua appartenenza a quel mondo aprendo il concerto con il pezzo degli Oasis “Rock’n’Roll Star”, eseguito davanti a una scenografia che porta la scritta “Rock’n’roll”. E poi c’è la posa, quell’attitudine da mattatore rock che lo ha sempre caratterizzato e oggi, sotto parka giallo e occhiali scuri, non fa eccezione. Il pubblico lo chiama in coro, Liam è di ottimo umore: ringrazia spesso, in italiano, e dice qualche bonaria parolaccia che scatena puntualmente la folla, felice di riconoscere il suo uomo. La voce di “(What’s The Story) Morning Glory” non si scompone nemmeno quando la band sbaglia l’attacco di “For What It’s Worth” – singolo tratto dal suo album solista, del quale Liam proporrà anche “Greedy Soul”, “Wall of Glass”, “Bold”, “I’ve All I Need” e “You Better Run” – e ci scherza su, prendendo un po’ in giro i suoi compagni e proseguendo con uno show che vede il gruppo sempre un po’ esitante, la cui velata insicurezza fa da contraltare alla solidità granitica di Gallagher. Il set si chiude al calar delle luci del giorno.

Erika Manniello (rockol.it)

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Pausa di una mezz’oretta e il cambio della guardia vede avvicendarsi sul palco niente popò di meno che Mr. Liam Gallagher. Come per magia, basettoni e t-shirt degli Oasis si moltiplicano nel pit sotto al palco. Con un tipo come Liam non c’è tempo da perdere, si inizia subito col botto: Rock n Roll Star e Morning Glory mandano in estasi il pubblico, che nel frattempo sembra essere cresciuto a dismisura. Our Kid sembra essere in ottima forma e totalmente a suo agio, pur rimanendo tutto il concerto avvolto in un parka giallo non esattamente adatto per il mese di giugno, almeno in Italia.

Con la consueta posa con le mani unite dietro la schiena, Liam sputa fuori tutto il suo veleno sulle note di veri e propri inni generazionali che stringono il cuore di molti dei presenti, alcuni dei quali in lacrime. C’è spazio anche per alcune canzoni di As You Were, il suo ultimo disco pubblicato nell’ottobre dello scorso anno. Greedy Soul, Wall of Glass e For What it’s Worth, con quest’ultima sbagliata nell’attacco e fatta ripartire, animano la parte centrale del suo concerto.
L’indole stupendamente arrogante della rockstar di Manchester viene fuori ogni qual volta si rivolge al pubblico, così come il suo accento inglese incomprensibile per gran parte dei presenti. La scaletta è perfettamente bilanciata tra pezzi del repertorio Oasis e canzoni del suo progetto solista. “Preferite che faccia Live Forever o Wonderwall?” chiede ad un certo punto. Domanda retorica in effetti, il Parco EXPerience è ancora affamato e lui lo sa bene. C’è ancora tempo per un’ultima scarica di adrenalina. “Ok, le faccio entrambe”. Saranno queste le ultime due canzoni del live milanese di Liam Gallagher che, pur con qualche sbavatura tecnica, regala a tutti i presenti una parentesi di rock senza fronzoli. Il tramonto fa da sfondo a uno dei momenti più impressionanti della giornata, con più di diecimila persone con le braccia al cielo che intonano le stesse quattro parole: YOU’RE MY WONDERWALL.


Michelangelo Paolino (onstageweb.com

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Scaletta

Rock 'n' Roll Star (Oasis)
Morning Glory (Oasis)
Greedy Soul
Wall of Glass
Bold
For What It's Worth
Bring It on Down (Oasis)
Listen Up (Oasis)
D'You Know What I Mean? (Oasis)
I've All I Need
You Better Run
Whatever (Oasis)
Supersonic (Oasis)
Some Might Say (Oasis)
Live Forever (Oasis)
Wonderwall (Oasis)

PHOTOGALLERY QUI




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lunedì 25 giugno 2018

Video: Tg2 - Noel Gallagher servizio live I-Days Milano 23 giugno 2018

Servizio del Tg2 del 24 giugno (ore 13) sul live del 23 giugno di Noel Gallagher all'I-Days di Milano.



Servizio su Liam qui

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Il cosmic pop di Noel Gallagher accende l'I-Days di Milano

Dopo Liam anche Noel Gallagher è stato protagonista di un servizio del Tg2 (edizione delle 13 del 124 giugno). VIDEO QUI


Rho (Milano), 23 giugno 2018. Il terzo giorno di I-Days 2018 ha visto protagonista il rock britannico in molte delle sue sfaccettature. Alle 17 è stata la volta di Isaac Gracie, giovanissimo astro nascente del cantautorato d’oltremanica, che ha accarezzato l’arena con le sue melodie malinconiche a metà strada tra Tom Odell e Jeff Buckley. A seguire i redivivi Ride, tornati insieme dopo la reunion del 2014. L’araba fenice capitanata dall’ex-Oasis Andy Bell, passato poi dalla parte di Liam come chitarrista dei Beady Eye, precede l’esibizione dei Placebo, tra le più attese dell’intera manifestazione.

L’Open Air Theatre del Parco Experience Milano è carico per l’arrivo della rock band inglese. Poco dopo le 19 un boato accompagna l’entrata sul palco degli attuali turnisti della band: i 15mila di Milano sembrano particolarmente ansiosi di riascoltare la musica di Brian Molko e Stefan Olsdal, che fanno il loro ingresso in scena sulle note di Pure Morning. Le lenti scure sugli occhi cercano di contrastare il sole che splende esattamente difronte al palco, come un faro naturale che li espone inesorabilmente agli sguardi famelici dei fan. Il frontman sembra in giornata, la voce è ferma e precisa, mentre le mani picchiano con forza sulla Fender azzurra che agguanta. Segue in scaletta Loud Like Love, che sprigiona tutta l’energia dei presenti, ai quali Brian si limita a rivolgere un gelido “Buonasera e grazie”. Per fortuna le poche parole del cantante sono inversamente proporzionali al vigore delle sue performance dal vivo, come nel caso della cupa Special Needs, terzo singolo del fortunato Sleeping with Ghosts del 2003, eseguita alla perfezione. 

Neanche il tempo di fermarsi a guardare Molko far ringhiare a pugni la sua chitarra in chiusura del pezzo, che sul palco compare un pianoforte dietro al quale si posiziona Olsdal: l’arpeggio che parte è quello di Too Many Friends. Il canto di Brian è affilato come sempre, mentre il resto della band si limita a fare (giustamente) da spalla al loro leader, carismatico come pochi. Special K mette tutti d’accordo, il refrain della strofa è preda delle voci affamate degli oltre 15mila spettatori accorsi per questa giornata di festival. Molko, tra un pezzo e l’altro, fuma e beve intrugli non meglio identificati. La scarica finale è un crescendo rock pazzesco: Song to Say Goodbye, The Bitter End e Infra-Red sono le ultime canzoni suonate dai Placebo agli I-Days, che fanno letteralmente impazzire l’arena. Molko continua a fumare tra una canzone e l’altra, pur non risentendone sul piano vocale. Un attimo prima di salutare il pubblico italiano, Olsdal sventola al cielo la sua chitarra arcobaleno. Molko rimane da solo sul palco e gioca ancora qualche minuto coi feedback delle chitarre distorte, prima di ringraziare la platea e uscire definitivamente di scena.

Alle 21:30 è invece la volta dei Noel Gallagher’s High Flying Birds, tornati a Milano dopo la data al Fabrique dello scorso aprile. Come in quell’occasione, ad aprire le danze ci pensa Fort Knox, l’opening del loro ultimo album Who Built The Moon?. Le voci della cantante di colore Ysée (pseudonimo di Audrey Gbaguidi), presenti anche su disco, alimentano l’atmosfera magica d’inizio concerto. L’arazzo del Manchester City che campeggia sul palco del maggiore dei fratelli Gallagher si specchia addosso a tanti spettatori che, più per sentimento di solidarietà verso il proprio idolo che per reale fede calcistica, sono giunti alla venue vestiti d’azzurro. L’ambiente “cosmic pop” dell’intro (come lo stesso Noel l’ha definito) lascia spazio alle ritmiche serrate di Holy Mountain, che scuote l’arena. La resa sonora dal vivo dei pezzi dell’ultimo disco, obiettivamente diverso dai suoi lavori precedenti, è più “chitarristica” che nell’album. Tuttavia ogni suono prodotto sul palco è estremamente pulito e riconoscibile, così come il canto dell’ex membro degli Oasis.

Noel è di poche parole e si muove spedito tra un pezzo e l’altro della scaletta. “Ciao Milano, c’è qualche fan degli Oasis tra voi?” chiede beffardo. Il boato dell’arena cela la risposta, e segue la prima canzone presa in prestito dal repertorio della sua vecchia band, Little by Little. La sete di Oasis di gran parte del pubblico è così momentaneamente appagata. La coda del brano è più lunga del solito ed è tutta per Gem Archer, già chitarrista della storica band inglese a partire dal 1999. I cori che inneggiano “Oasis! Oasis!” fanno a gara con quelli singoli per Noel tra un brano e l’altro. L’artista inglese non sembra fare molto caso a quello che accade sotto al palco, se non quando scherza con alcuni ragazzi del pubblico autori di un cartellone che recita “Noel ha messo incinta mia mamma”.

Con l’attacco improvviso di Wonderwall probabilmente gli addetti al pronto soccorso avranno avuto un bel po’ da fare. Il potere di quei quattro semplici accordi è indescrivibile e Noel lo sa bene, lasciando che sia la gente a cantare gran parte del brano. Ma non è ancora finita per i fan della prima ora: dopo una toccata e fuga nel “nuovo” repertorio, con AKA… What a Life! e The Right Stuff, è la volta di Don’t Look Back in Anger. I brividi lasciano il posto alla meraviglia dell’Open Air Theatre, che canta all’unisono lo storico ritornello del brano. “C’è tempo solo per un ultimo pezzo” dirà Noel poco dopo, in riferimento alla cover di All You Need is Love dei Beatles che chiude le setlist dei suoi concerti.
È innegabile che l’aver ascoltato Liam e Noel a distanza di due giorni l’uno dall’altro abbia provocato una strana sensazione, come quando un bambino deve dividere il suo tempo tra una mamma e un papà separati. La speranza di rivederli insieme è sempre viva, non vuole cedere il passo alla rassegnazione. Qualcuno dice di aver visto Andy Bell nei pressi del camerino di Noel ad I-Days Milano. Non si erano lasciati benissimo dopo lo scioglimento degli Oasis… ma se?

Michelangelo Paolino (onstageweb.com)

PHOTOGALLERY QUI




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martedì 19 dicembre 2017

Noel Gallagher all'I-Days, si esibirà il 23 giugno a Milano due giorni dopo Liam

Noel Gallagher @ I-Days 2018! È lui l'headliner per il sabato di I-Days 🔥 23 Giugno Milano | I-Days 2018 | AREA EXPO - Experience Milano. Noel sarà sul palco del festival milanese due giorni dopo l'esibizione, sullo stesso palco, del fratello Liam.

🎫 Compra subito il tuo biglietto prima di tutti iscrivendoti gratuitamente su MyLiveNation: http://bit.ly/idays_myLN Hai tempo fino alle 12 di mercoledì 20 dicembre

🎫 Biglietti disponibili su Ticketmaster.it, Ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 12 di mercoledì 20 dicembre

Prezzi:
Posto Unico: 36,00 € + diritti di prevendita
PIT: 50,00 € + diritti di prevendita
VIP I-Days Party – Noel Gallagher: 307,50 €

Abbonamenti I-Days per 4 giorni (21-24 giugno 2018)
Prezzo Speciale Natale:
Posto Unico: 120 € + diritti di prevendita
PIT: 160 € + diritti di prevendita
(prezzi validi fino a domenica 7 gennaio 2018)

#NoelGallagher
È uno dei songwriter che hanno fatto la storia del rock con oltre 85 milioni di album venduti, vincitore di un NME award con i suoi "High Flying Birds".
Dopo Lollapalooza, Pukkelpop e Roskilde Noel Gallagher atterra @ I-Days per incantare il pubblico con le sue Wonderwall, Don't Look Back In Anger e tante altre!

Succede solo @ I-Days!

www.idays.it
#idays18

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martedì 5 dicembre 2017

Liam Gallagher e i Killers si esibiranno all'I-Days di Milano nel giugno 2018

È stata ufficializzata nella mattinata di martedì 5 dicembre la presenza di Liam Gallagher e Killers il prossimo 21 giugno all'I-Days, presso l'ex Area Expo della Fiera di Rho, nell'hinterland nord-occidentale di Milano. 

L'ex frontman degli Oasis - che si sciolsero proprio alla vigilia dell'I-Days festival del 2009, in programma sempre a Rho - e la band di Las Vegas saranno di scena il prossimo 21 giugno. 

I biglietti per la giornata saranno disponibili sul circuito TicketOne e su tutte le altre piattaforme primarie autorizzate a partire dal prossimo lunedì, 11 dicembre, al prezzo di 55 euro per il pit e 50 euro per il posto ordinario, al quale andranno aggiunti diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali.

Sempre dal prossimo lunedì saranno disponibili in prevendita anche gli abbonamento per la quattro giorni - della quale, però, al momento è stato svelato solo parzialmente il cast, del quale faranno parte anche i Pearl Jam, di scena il 22 giugno: i pass per il pit saranno disponibili a 223 più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali, mentre quelli per l'ingresso semplice a 188 euro più diritti di prevendita ed eventuali commissioni addizionali.

Liam quest’anno si è esibito a Reading davanti a 90.000 persone e la prossima estate si esibirà di fronte a 40.000 persone a Finsbury Park, Londra: i biglietti per il suo show sono andati esauriti. Avrebbe dovuto farlo anche in Italia, all’Home Festival, ma la sua esibizione, in programma il 1° settembre, è stata annullata a poche ore dal previsto inizio a causa dei danni provocati dalle pessime condizioni atmosferiche.
Liam si esibirà a Milano e Padova il 26 e 27 febbraio e quella dell'I-Days sarà la sua unica data estiva nel nostro paese.

Biglietti disponibili su IoVado.club e registrandosi gratuitamente (o effettuando l’accesso al proprio account) su www.livenation.it a partire dalle ore di 12:00 di mercoledì 6 dicembre fino a lunedì 11 dicembre alle ore 12:00.

Disponibili su Ticketmaster.it, Ticketone.it e in tutti i punti vendita autorizzati dalle ore 12:00 di lunedì 11 dicembre.

Prezzo Biglietti:
Posto Unico: 50,00€ + diritti di prevendita
PIT: 55,00€ + diritti di prevendita

Abbonamenti I-Days per 4 giorni (21-24 giugno 2018) in vendita da lunedì 11 dicembre.
Posto Unico: 188,00€ + diritti di prevendita
PIT: 223,00€ + diritti di prevendita

#TheKillers
Al concerto epico di Hyde Park di quest'anno davanti a 65.000 fan hanno registrato uno tra i più rapidi sold-out di sempre.
Più di 15 milioni di copie vendute in tutto il mondo, unica band sempre alla numero uno delle classifiche inglesi con tutti i loro album incluso l’ultimo “Wonderful Wonderful".
The Killers, una tra le band più importanti del nuovo millennio, atterrerà sul Palco di I-Days!!

#LiamGallagher
Nominato dai lettori di NME e di Q-Magazine "Il più grande frontman di tutti i tempi". La sua musica e il suo stile hanno segnato intere generazioni.
Questa estate a Reading davanti a 90.000 spettatori ha esaltato i suoi fan con le sue nuove canzoni e con i grandi classici come Wonderwall, Rock’n’ Roll Star, Morning Glory, D’You Know What I Mean? Slide Away, Be Here Now.
Il suo prossimo concerto al Finsbury Park di Londra è già sold out… Ora in Italia per l’unica data estiva è pronto a infiammare anche il pubblico di I-Days 2018!!!

www.idays.it

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