sabato 5 agosto 2017

Liam Gallagher: "Reunion? Noel ha un ego fuori controllo. Odio i rocker politici e vi racconto il mio incontro con Yoko Ono"

In una lunga intervista al Times Liam, di ritorno con un nuovo disco da solista, parla dei suoi ultimi quattro anni bui, dell'incontro con Yoko Ono che ha ispirato un suo nuovo brano, della sua vita a Manchester prima della fama, dei rocker politici, del Festival di Glastonbury, delle scuse a Chris Martin, di reunion degli Oasis ("dipende da come andrà il disco da solista di Noel", dice) e dell'ego del fratello Noel. 
Source: The Times
Traduzione by frjdoasis - oasisnotizie

Ora che Liam Gallagher è tornato dopo tre anni di giungla per rivendicare il suo titolo di ultima grande rock 'n' roll star, sembra giusto chiedergli quali altre rock star lo abbiano impressionato. Mentre siamo seduti a bere succo d'arancia in un bar vicino alla sua casa della zona nord di Londra, sciorina nomi: Mick Jagger, Paul McCartney, Ronnie Wood, Ray Davies, suo vicino di casa ad Highgate, e Yoko Ono, il personaggio che, incontrato di persona, lo ha colpito più di tutti.

Nel 2009 Liam Gallagher fu chiamato dalla vedova di John Lennon, che lo invitò a visitare l'appartamento del Dakota Building di New York dove aveva vissuto con l'ex Beatle dal 1973 fino all'assassinio dell'artista, nel dicembre 1980.

"Erano le otto del mattino e pensai: 'Che cazzo? Amica, non so se posso andarci' ...". Una volta Liam affermò di essere la reincarnazione di John Lennon, anche se quando Lennon fu ucciso aveva solo otto anni. "Ma mi feci un paio di drink, andrai lì e il tizio sulla soglia mi disse: 'Chi sei?'. 'Liam Gallagher, amico'. Andai al nono piano, appartamento 32, e chi c'era lì in piedi? La cazzo di Yoko Ono".

Gallagher, 44 anni, dice di aver rifiutato l'invito di Ono a fare una suonata con il pianoforte di Lennon ("perché quella cosa non la so suonare, cazzo") prima di accettare la sua offerta di una tazza di tè e biscotti al malto, uno dei quali gli cadde accidentalmente nella tazza. Ono si disse preoccupata per come Lennon, figlio di Liam, veniva trattato dai suoi compagni di scuola, ma Liam la rassicurò: Lennon Gallagher è un nome eccezionale e lui si trovava bene.

Poi l'ex Oasis notò delle scritte in giapponese sulle cornici. "Le chiesi cosa significassero e mi disse: 'Curioso che tu ne faccia menzione. John le vide a casa dei miei genitori e gli piacquero, così le ho messe nel nostro luogo'", ricorda Liam, forse non usando le esatte parole di Ono. "Significa: 'Quando ero in letargo ho raccolto le mie ali'. Quindi ora creato una nuova canzone mia che si chiama All I Need. Per anni ho provato a usare quel verso e poi ... bingo!".

Gallagher in effetti ha raccolto le sue ali. Quando nel 2009 gli Oasis giunsero ad una fine turbolenta dopo che Liam lanciò una prugna e - più dolorosamente - una chitarra verso la testa del fratello Noel prima di un concerto a Parigi, sembrava che se ne sarebbe uscito peggio Liam. Noel usò le sue abilità di cantautore per lanciare con successo una carriera da solista, mentre i Beady Eye, la band che Liam formò con i rimanenti membri degli Oasis, patì la mancanza di inni fantastici del tipo per il quale è famoso Noel. Poi arrivarono tre anni di silenzio e beffe con i tweet, in molti dei quali Liam paragonava Noel ad una patata. E poi Liam è tornato. A maggio si è esibito nella sua Manchester, a giugno a Glastonbury. Lo incontriamo nella prima settimana di giugno.

"Sono elettrizzato per Glastonbury", dice. Sembra proprio in forma nella sua maglietta nera, capelli corti e jeans. Ci incontriamo alle 11 del mattino e ha già fatto una corsetta di 7 miglia per Hampstead Heath. "Ora è il momento giusto. Ne ho abbastanza dei rocker politici che dicono tutte le cose giuste prima di tornarsene nelle loro belle case. Io sono il succo della verità, amico. Sono un piccolo bastardo aggressivo ed è di quello che si tratta".

Gli ricordo che l'ultima volta che ci siamo incontrati, nel 2011, aveva deriso Glastonbury, parlando di un inferno di "celebrità che camminano nelle loro famosi stivali di gomma", un'appropriata quanto pesante definizione del dietro le quinte del festival. "Sì, ma le teste di cazzo ci sono ovunque, no? Di sicuro non sarò in compagnia di nessuna celebrità. Me ne starò in silenzio nel mio posticino. E i miei figli (Lennon, 17 anni, e Gene, 15), ci vengono per la prima volta, quindi non porterò neanche i funghetti (allucinogeni, ndr). Non davanti a loro, almeno".

E se Lennon e Gene provassero ad espandere le proprie menti in maniere illegali? "Non accadrà, amico. Non posso dare lezioni, ma non lo faranno davanti a me. Perché (i funghi, ndr) me li farei tutti io. Non ne rimarrebbe nessuno".

Liam tira una riga quando gli chiediamo se andrà a vedere qualche band che si esibirà a Glastonbury. "Per niente, amico. Non mi piacciono le grandi adunate. E lì c'è il fango. Non mi rovinerò i vestiti per nessuno". 

Il ritorno di Liam avviene dopo un periodo difficile. I Beady Eye si sono sciolti nel 2014 dopo aver ricevuto la notizia del forfeit del tour in America. Un brutto rospo da ingoiare per un uomo che con gli Oasis si è esibito di fronte a 250.000 persone nel 1996. Il matrimonio con Nicole Appleton è finito nel 2013 tra accuse di infedeltà, per la relazione extraconiugale di Liam con la giornalista americana Liza Ghorbani, madre di Emma, bimba nata nel dicembre 2012 dalla relazione con il cantante e per il mantenimento della quale Liza ha poi intentato una causa milionaria contro Gallagher.

"Dopo me ne sono stato seduto a casa. Bevevo, mi lamentavo, bevevo un altro po', mi lamentavo e trascorrevo molto tempo in tribunale", dice Liam degli anni oscuri per la sua anima. "Non vedevo i miei figli, il che è comprensibile. Avevo mandato all'aria le cose. Se uscivo di casa era Oasis di qua e Oasis di là e mi sentivo l'ombra di quello che ero, quindi pensavo di andarmene a fanculo in Spagna, prendermi un piccolo castello, comprarmi un paio di costumi dorati e lasciar perdere tutto. Poi, però, mi hanno spinto di nuovo indietro e ho ricominciato a scrivere canzoni. La mia fidanzata, Debbie (Gwyther, sua ex assistente), mi ha detto che non erano male, così abbiamo incontrato un tizio di Warner che ci ha scritturato sul posto".

Tornato nella mischia, Gallagher ha notato dei cambiamenti nel mondo della musica. "Molte band affermano di essere qui per salvare la guitar music, ma prima bisogna che attacchiate la cazzo di cosa alla corrente, capite cosa intendo? È come negli anni novanta, quando il mondo del pop capì che la guitar music era appetibile, così prendevano dei ragazzi carini e piazzavano chitarre attorno ai loro colli. Fanculo quelle cose, amico. Io so fare solo un genere ed è il rock 'n' roll. È quella la mia roba: i Pistols, gli Who, gli Oasis, gli Stones. Non posso avere a che fare con il resto".

E i Beatles? "Chiunque non apprezzi i Beatles è una persona oscura", dice, aggiungendo sinistramente: "Demoni. Ma i Beatles erano più ... qual è quella parola per quelle persone a orchestra?". Compositori? Annuisce. "Erano compositori. O forse perfino maghi".

Quando si lamenta dei rocker politici e delle pop band che posano con le chitarre non posso fare a meno di chiedermi se non stia pensando ai Coldplay. Dopo tutto ha definito in vario modo Chris Martin, dandogli del prete, dell'insegnante di geografia e del vaso di fiori. Forse il duetto sul palco del One Love Manchester, il 4 giugno, è stato un po' imbarazzante.

"Mentre provavamo Live Forever nei bagni mi sono scusato con lui per quelle cose", dice Gallagher, "ma lui mi ha detto: 'No, no, prosegui, lo amiamo!'. Così ho fatto: 'OK, cos'è che indossi?'. Sanno che sono battute. Siamo tutti diversi. Nessuno può essere figo come me". 

Al One Love Liam ha presentato il suo primo singolo da solista, Wall of Glass, strana scelta dato che il pubblico era composto principalmente da ragazzine adolescenti che erano più propense a cantare hit del genere pop che contemplare le qualità di una canzone che non avevano mai sentito prim, cantata da quel tizio di quella band che piaceva  loro padre. "Non volevo eseguirla!", protesta. "Sapevo che mi avrebbero dato addosso se avessi fatto una nuova canzone, ma gli organizzatori lo volevano. Volevano che facessi anche Imagine, ma ho detto: 'No, amico. Quello è il Santo Graal' ...".  

Liam non ha preso bene l'assenza del fratello Noel dal palco del concerto benefico. E su Twitter ha innescato un'altra polemica. "Sai com'è. Ogni volta che succede qualcosa si parla di ricostituzione degli Oasis. Lui ha chiarito che una reunion non è in cima alle sue priorità e al momento non è in cima alle mie. Preferirei essere negli Oasis, ma al concerto di Manchester non si trattava di quello. Sarebbe potuto salire sul palco e fare Don't Look Back in Anger (poi cantata da Liam a cappella, ndr), non era neanche necessario che mi incontrasse".

Noel ha detto che non gli era stato chiesto di esibirsi. "Mi stai dicendo che se Noel Gallagher si fosse presentato lì con la sua chitarra e avesse bussato alla porta loro gli avrebbero risposto: 'Non sei invitato, amico'? Quindi può andarsene a fanculo per quella cosa. Non mi importa se fosse sulla Costiera Amalfitana o chissà dove (il 4 giugno, giorno del One Love Manchester, Noel era in vacanza a Positano con la moglie, ndr). È mancata solidarietà da parte sua. A Manchester abbiamo famiglia e amici e mia madre è ancora lì. E sarebbe stato bello farlo per la sua gente. Fine".

Liam aveva solo 19 anni quando gli Oasis decollarono, proiettandolo nello stile di vita da jetset che era un mondo lontano dalle strade dove era cresciuto. Passò direttamente dalle case a schiera di Burnage, Manchester, dove viveva con la madre Peggy, alla casa di Primrose Hill, zona nord-ovest di Londra, in cui abitava con Patsy Kensit.

"È successo proprio al momento giusto", dice. "Ho trascorso i primi 19 anni della mia vita a fare: 'Cos'è 'sta merda? Piove sempre, non c'è aria nel pallone, i funghetti (allucinogeni, ndr) li hanno già presi tutti'. Scavavo buche nelle strade, pensando: preferirei ricevere le vibrazioni del rock 'n' roll piuttosto che quelle di un martello pneumatico. E sai che c'è? È andata alla grande. Non ci sono stati problemi di alcol o di droga. Ho mandato le cose all'aria sul versante personale, ma non succede a tutti?".

Cosa farebbe oggi se la sua vita non avesse avuto una svolta? "Sarei a Piccadilly Gardens, a Manchester, a fumare spezie con gli altri zombie, pisciandomi nei pantaloni e sbavando dalle orecchie". 

Suggerisco che le band della classe operaia sono adatte al rock 'n' roll perché vedono tutto come un bonus, mentre le band della classe media, che soffrono del senso di colpa legato alla convinzione di non aver fatto qualcosa di più utile della loro vita, finiscono in riabilitazione. 

"Ci pensavo stamattina durante la mia corsetta", dice. "Quando la gente della classe operaia fa i soldi, ottiene fama, cavalli e belle vacanze, è tutta roba nuova. Quelli al piano di sopra sono già stati sui jet privati. Hanno già soggiornato in ville alle Barbados. Se non combatti per qualcosa non vale la pena, quindi cosa fanno? Impazziscono. Mi dispiace per loro, a dire il vero".

Un reunion degli Oasis sembra un problema di se più che di quando. Entrambi i fratelli Gallagher stanno per pubblicare un disco da solista (quello di Liam esce il 6 ottobre, quello di Noel il 9 novembre), ma il desiderio di vedere 150.000 persone cantare Wonderwall o Rock 'n' Roll  Star sul Pyramid Stage deve essere di sicuro qualcosa di troppo forte per resistervi. Direi che la reunion avverrà nel 2019.

"Amico, non dipende da me, no?". Dice Liam. "È nelle mani di Noel. Ha lui il potere maggiore e questo è quello che mi fa incazzare. Dipende da come andrà il suo disco da solista, perché ha un ego fuori controllo e non sarà in grado di controllarlo se si ridurrà, ma ovviamente lui ha un grosso problema con me. Per quanto mi riguarda è stato un litigio di poco conto a sciogliere gli Oasis. Ne abbiamo avuti di peggiori. Sentivo parlare di un suo disco solista da cinque anni, quindi l'ha usato per abbandonare la nave. In questo momento non me ne fotte un cazzo degli Oasis, di Noel o dei suoi fan di merda".

Mentre ci dirigiamo verso Waterlow Park ad Highgate per il servizio fotografico, Gallagher, in un'epoca in cui ragazzi della porta accanto alla Ed Sheeran hanno conquistato le chart e il palco principale di Glastonbury, si comporta e ha ancora il look di una rock star in ogni centimetro. Adolescenti che passano gli chiedono l'autografo. Si vanta del fatto che le foto dei polmoni affetti da cancro sui pacchetti di sigarette non lo spaventano e non lo dissuadono dalla sua dipendenza dalla nicotina. Mai prima d'ora un uomo è stato capace di indossare con un tale piglio minaccioso un anorak blu e giallo di alcune taglie più grande.

"È una bella vita il rock 'n' roll", dice filosoficamente mentre risaliamo la Collina di Highgate. "Ma ti devi impegnare. Far parte di una band è molto di più che scrivere canzoni, sai. C'è sempre qualcosa che deve essere lanciata dalla finestra, qualcuno che deve essere pizzicato sul naso e quella striscia non si snifferà mica da sola. Mentre Noel ha imboccato la strada di Macca (Paul McCartney, ndr) io ho imboccato la strada di Keith Moon e ne vado molto fiero. E ho cantato un po'. Sai cosa intendo?".

Mi guarda prima di annuire in accordo con sé stesso. "Sai cosa intendo".

Intervista di Will Hodgkinson per il Times

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