mercoledì 30 agosto 2017

Liam Gallagher: "Non mi capisco neanche da solo. So bene che mi vengono a vedere per le vecchie hit"

Intervista per Metro.us rilasciata da Liam Gallagher all'Osheaga Festival di Montreal il 4 agosto 2017. 

L'anno scorso è uscito Oasis: Supersonic, il docufilm che traccia la storia degli Oasis dagli esordi sino al 1996. Hai l'impressione che questo film abbia consentito a più persone di capirti meglio, sia come persona che come artista? 

Non ne sono certo, non lo so. Forse tu mi capirai un po' di più, ma neanche io mi capisco. Capisci cosa intendo? Quindi ti auguro buona fortuna. So qual è il mio obiettivo. Non sono lì per risollevare gli animi, 'su con la vita!'. Non sono un entusiasta della vita, ma è un buon documentario. Mi piace. Sono felice di averlo fatto.

Nel tuo store è in vendita una maglietta con la scritta "Chi cazzo è Liam Gallagher?", un riferimento alla famosa maglietta di Keith Richards che recitava "Chi cazzo è Mick Jagger?". Ti fai questa domanda? 
 
Ah, certo! So chi sono, ma ... cosa viene prima? L'uovo o la gallina? Cosa è venuto prima? Se me lo chiedo o dò una risposta a questo? Penso di sapere chi sono. Sì. penso di saperlo, ma sto ancora imparando. Non finisci mai di scoprire le tue stupidità. Capisci cosa intendo?

Negli anni con gli Oasis i media hanno enfatizzato molto i dissidi infiniti tra te e fratello. Pensi che si siano dimenticati del tuo humor (perché malgrado tutto tu hai un grande senso dell'umorismo) e dell'amore e della fraternità che vi univano?
  
Abbiamo provato molto amore e molto humor. Sì. A volte abbiamo avuto delle piccole litigate, ma direi che il 90% del tempo che ho trascorso con gli Oasis è stato memorabile. Ho vissuto momenti sublimi, sacri, magnifici. E il restante 10% è stato orribile. Ho molti bei ricordi.

Il tuo piano è ancora riformare gli Oasis?
Il mio piano è vivere la mia vita. E un giorno, con un po' di speranza, saremo fratelli. E basta. Cosa sono gli Oasis? Cosa sono? Gli Oasis sono io e Noel. Se io e lui non ci capiamo non ci sono Oasis. Se ci capiano allora forse gli Oasis torneranno. La cosa importante, però, è che torniamo ad essere fratelli.

Pensi che accadrà?

Al momento no.

Durante il concerto di Montreal hai chiesto diverse volte al pubblico: "Ci sono fan degli Oassi qui? Dove sono i fan degli Oasis?". Prima di tutto vuoi suonare per loro? Anche con i tuoi progetti da solista?

Sono ben consapevole che la gente viene a vedermi perché faccio, o almeno facevo, parte degli Oasis. E perché porto sul palco le vecchie canzoni. Non vengono mica a sentire il nuovo materiale. Ne sono consapevole! So che tra la folla ci sono fan degli Oasis. Sono felice di vederli.

Ad ottobre esce il tuo primo album da solista, As You Were. All'inizio si sarebbe dovuto chiamare Bold. Cos'è successo?  

Abbiamo fatto un po' di brainstorming. E abbiamo dedotto che "As You Were" avesse personalità. Molta più personalità. È migliore, penso.

Per questo album hai collaborato con più persone, tra cui Andrew Wyatt dei Miike Snow. È stato sconvolgente?

Siamo andati a Los Angeles per comporre. Abbiamo scritto Wall of Glass, Paper Crown e Come Back to Me. Tre canzoni in tre giorni. Tutte eccellenti. Le amo profondamente. È stato facile da fare. Pensavo che sarebbe stato un assoluto incubo. Incontrare gente che non conosci, provare a comporre musica con loro, ma era come se ci conoscessimo da sempre. Capisci cosa intendo?

Nel 2014 si sono sciolti i Beady Eye. Come hai detto è stato con questo scioglimento che hai avvertito per la prima volta la separazione da una band. È stato un grande shock? 

Sì, perché non avevo proprio avuto il tempo di meditare su quello che era successo, sulla separazione degli Oasis. Con i Beady Eye ho continuato a fare musica con i miei amici, a fare tour. Magari non era qualcosa di grande, forse era perfino piccolo, ma quando sono finiti i Beady Eye ho realizzato. Ho pensato: "Merda. L'inferno. Ero io duetro a quattro mura senza la band". Non è stato un bel periodo.

E come ne sei uscito?

Come ne sono uscito? Ho una bella bionda che continuava a motivarmi. "Dai, amico, smettila di lagnarti, smettila di autocommiserarti. Vali più di questo". Mi ha spinto nella giusta direzione, mi ha introdotto al mondo e immagino che, in fondo al mio spirito, avevo sempre previsto che tutto sarebbe andato bene.

È stato in quel momento che ti sei reso conto di quanto incredibilmente popolari fossero gli Oasis, così velocemente?

Non l'ho mai considerato. Ero davvero annoiato. Quella era la parte peggiore. Non avevo nulla da fare, non avevo una band, non dovevo alzarmi al mattino. Non avevo prove, niente tour, niente studio. La cosa peggiore nella vita è la noia. La noia uccide. Ora ho cose da fare, una nuova band, concerti in programma. Tutto è tornato alla normalità.

Salire sul palco è ancora la tua attività preferita?

È una cosa incredibile. Cantare canzoni per gente che vuole sentire la mia voce. Mi sento molto fortunato ad avere la possibilità di farlo.


trad. oasisnotizie - Source: Metro.us

Vedi anche: Video (sottot. ITA) Liam Gallagher: "La noia uccide. Sono onesto e irrito la gente suscettibile. Senza di me sarebbe una noia"


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