mercoledì 13 aprile 2011

Lunga intervista a Tony McCarroll: "Gli Oasis e la mia vita. E Noel Gallagher ha letto il mio libro e si è ammorbidito"

Il mese scorso vi abbiamo chiesto di inviarci le vostre domande per Tony McCarroll e siamo stati sommersi dalle risposte. Tony è stato uno dei membri fondatori dei ‘Rain’, il gruppo che successivamente sarebbe diventato gli Oasis.

Durante la sua permanenza nella band ha suonato in quello che, all’epoca, fu l’album di debutto con record di vendita assoluto, Definitely Maybe, e nel singolo Some Might Say, che avrebbe fatto parte dell’album più venduto degli anni ’90, What’s The Story? (Morning Glory). Il suo modo distintivo di suonare contribuì a creare un sound esclusivo nei primi anni del gruppo e brani come Supersonic, Bring It On Down e Live Forever sono tutti immediatamente riconoscibili per il sound caratteristico.

Dopo aver lasciato gli Oasis, Tony ha continuato a suonare la batteria, ha fondato il gruppo Raika con i fratelli e tuttora dà lezioni di batteria a giovani musicisti. Nel 2010 ha pubblicato il libro Oasis: The Truth, raccontando il suo periodo nella band. Il libro è un racconto in prima persona di come gli Oasis siano diventati la più grande band del paese partendo dalle umili origini di Manchester, ed ha ricevuto ottimi consensi sia dai fan che dai giornalisti.

Ciao Tony, come vanno le cose?

Al momento bene. Il libro è stato un enorme successo, acclamato dalla critica sia nel mio paese che fuori. Il che è gratificante. Mi ha tolto un grosso peso dalle spalle, è per questo che mi sento bene.

Ho letto il libro e mi è piaciuto molto, quand’è che ti è venuto in mente di pubblicarlo?

Sono contento che ti sia piaciuto. Sento di aver dato voce al mio malcontento e la risposta del pubblico è stata travolgente.

L’idea arrivò due anni fa circa, prima dello scioglimento del gruppo. Noel era in giro a promuovere un album e ancora una volta io passai per lo stupido della situazione. Decisi che era il momento di mettere le cose in chiaro. Il libro ha uno stampo umoristico che sembra aver fatto breccia nei cuori della gente.

Hai ricevuto qualche commento dai membri del gruppo, a proposito del libro?

Curiosamente ho incontrato Bonehead poco prima della pubblicazione. È stato fantastico come sempre e mi ha fatto gli auguri. Sembra che anche Noel l’abbia letto e gli sia piaciuto molto, in gran parte l’ha trovato divertente. Mi fa piacere che l’abbia presa da questo lato. Tutti si ammorbidiscono con il tempo o, nel caso di Noel, iniziano a scongelarsi. Scherzo!

Gli Oasis fotografati nel 1994 in Giappone durante il tour
Secondo te, com’è visto il tuo contributo alla band e la tua uscita dai fan degli Oasis? Il tuo libro è indirizzato anche a loro, o hai sempre sentito il loro affetto e rispetto negli anni, prima e dopo di andartene?

Come per tutti i fan di una band, ci sono due categorie. Quelli a cui piaci e quelli a cui no. È così. Sono fortunato nel senso che raramente mi capita di incontrare un fan con cui non vado d’accordo. Sono un tipo amichevole. Nella vita è importante avere rispetto e, se lo fai, è più facile riceverlo in cambio.

Si vocifera che il libro diventi un film. È vero? Da chi ti piacerebbe essere impersonato?

Una casa produttrice mi ha parlato di filmare il libro. Contatteranno Noel per i diritti musicali. Vedremo quanto gli sarà piaciuto il libro in base alla sua risposta.

Pensavo a Leonardo Di Caprio con la parrucca per me e sicuramente Craig Cash per Bonehead.

È vero che hai preso in mano le bacchette della batteria per la prima volta a cinque anni e che fu registrato e trasmesso dalla BBC nello show di punta per bambini Playschool?

Sì, puoi chiederlo a mia madre. Se qualcuno che sta leggendo l’intervista lavora per la BeeB e ha accesso agli archivi del programma forse può ripescarlo. Sarebbe fantastico rivederlo.

Il primo membro degli Oasis che hai incontrato è stato Guigsy, com’è successo?

Ci siamo incontrati da bambini, grazie al calcio. Erano davvero anni stupendi, le uniche preoccupazioni erano avere i soldi per andare alla partita nel weekend con dieci sigarette in tasca. Tutto il resto era un optional! C’erano così tanti aneddoti che avrei potuto inserire nel libro, ma in realtà quei giorni avrebbero richiesto un libro a parte.

Liam durante il live degli Oasis all'Academy di New York nel 1995
È vero che andavate alle partite del Manchester United e del City insieme?

Sarebbe stato fisicamente impossibile. A meno che non fosse stato un derby.

Eri in un gruppo chiamato 'Pleasure And Pain, che musica suonavate?

In realtà era la prima band di Bonehead, non la mia. Credo fosse un progetto musicale sadomasochistico, il che spiega il nome.

Qualche anno dopo hai conosciuto Bonehead, presentatoti da Guigsy, qual è stata la tua prima impressione di lui?

Pensai che era il tipo più divertente che avessi mai incontrato. Una risata ogni minuto e per giunta un musicista di gran livello! Fui fortunato a condividere con lui la stanza in ogni tour… Sicuramente la stanza più incasinata, eravamo sempre gli ultimi ad andare a letto! Captain Mayhem! ("Capitan Casini", ndr)

Guigsy ti propose di unirti ai Rain insieme a lui, Bonehead e Chris. A chi venne in mente il nome della band?

A qualcuno con poca immaginazione, probabilmente guardando fuori dalla finestra in una giornata qualunque a Manchester.

Ci sono registrazioni del gruppo risalenti al periodo pre-gallagheriano?

Non lo so. La persona migliore a cui chiederlo è BigUn (Paul Ashbee). Ne collezionava di ogni tipo all’inizio, come una gazza ladra. Mi sa che persino Noel si rivolge a BigUn per rinfrescarsi la memoria!

Gli Oasis dal vivo al The Venue di Londra il 13 maggio 1994
Quando hai incontrato Liam per la prima volta e quali furono le tue impressioni su di lui?

Le prime impressioni non furono molto buone. Proprio non capivo la camminata. Non sono mica Mike Yarwood.

Liam l’ho incontrato per la prima volta all’Errwood Park quando avrà avuto dodici anni circa. Ha sempre avuto quello che oggi viene definito il fattore ‘X’. È sempre stato un leader e aveva una forte personalità. Era un ragazzo fantastico e lo è ancora oggi.

Quali canzoni scelse Liam per il suo provino? E dopo quanto tempo ha cambiato il nome del gruppo in Oasis?

Quando Liam fece il provino a casa mia non credo che abbia nemmeno cantato. Non era necessario. Dopo un paio di mesi ebbe l’idea di cambiare il nome. Ci sembrò giusto. Dopo l’allontanamento di Huts, i Rain si erano fermati definitivamente.

Hai suonato una serie di concerti con gli Oasis prima che Noel entrasse nel gruppo, quali canzoni aveva già scritto prima di unirsi?

Nulla che potresti riconoscere. Molti lavori iniziali vennero fuori strimpellando, poi il testo venne aggiunto in un secondo momento. Brani come ‘Strange-Thing’ o ‘Colour My Life', ecc. si possono ascoltare su YouTube.

Siete stati scoperti da Alan McGee a Glasgow, quanto di Definitely Maybe era già pronto all’epoca?

È una domanda molto specifica, vorrei poterti rispondere in modo altrettanto specifico! Solo uno o due brani al massimo.

Quali furono le tue prime impressioni della Creation? Erano davvero matti come si diceva?

Alan McGee ci trascinò su una giostra di champagne, sostanze chimiche e contanti. Eravamo cinque ragazzi della classe operaia di Manchester senza neppure un buco in cui pisciare. La Creation sapeva come tenere vivo il nostro interesse e come alimentare i media. Credo sapessero che le nostre buffonate e il nostro atteggiamento ci avrebbero portati alla notorietà. E poi avevano già ascoltato anche Definitely Maybe!

Tony sul treno che da Osaka condusse gli Oasis a Tokyo nel 1994
Quanto input creativo ritieni di aver dato alla batteria negli Oasis? Era Noel a dire “voglio che la batteria suoni così, quindi fai in questo modo”?

Dipende. Qualche volta Noel aveva un suono definito che voleva ricreare, ma altre volte suonavamo semplicemente e Noel ci scriveva sopra. Un ottimo esempio è ‘Supersonic’. Era un sound-check mio e di Bonehead da cui poi Noel ha colto il carattere. Sono molto orgoglioso del fatto che il primo prodotto degli Oasis offerto al pubblico britannico sia il ritmo di batteria che ho creato in un piccolo studio di Liverpool. Ancora oggi mi viene la pelle d’oca!

Qual è la tua canzone degli Oasis preferita del periodo post-McCarroll?

Senza dubbio ‘Don’t Look Back In Anger’.

Com’è oggi il tuo rapporto con il resto del gruppo?

Non parlo con Noel e Guigs da quando me ne sono andato. Noel l’ho incontrato per caso di recente a una partita del Manchester City ma si è dileguato non appena mi ha visto, peccato. Sarebbe bello credere che entrambi ci siamo ammorbiditi col tempo. Bonehead è ancora un genio musicale e ci becchiamo di tanto in tanto. L’ultima volta ho parlato con Liam a un concerto dei Real People e come al solito ci siamo fatti un sacco di risate. Liam è un bravo ragazzo.

Se Noel e Liam decidessero di fare un tour dopo una reunion con i membri originari degli Oasis, saresti interessato?Penso che dovrebbero prima convincersi a vicenda.

Qual è la tua canzone degli Oasis preferita e perché?

Facile. ‘Live Forever’. Immagino resterà negli annali come la nostra migliore canzone. Adoro l’intro e l’esplosione della batteria. Ai concerti sentivi la gente cantarla a squarciagola, non succede con molte canzoni. Quando l’abbiamo registrata, Owen Morris alzò la batteria facendo infuriare Noel, ma Owen fece di testa sua e alzò la batteria su quasi tutte le tracce che stava mixando. Alla fine anche Noel ammise che fu la scelta giusta.

Qual è la batteria che preferisci di tutti i brani Oasis?

Adoravo suonare brani come ‘Bring it on down’ o anche ’Headshrinker’.

Chi definiresti il miglior batterista tra Alan White, Zak Starsky e Chris Sharrock?

Credo siano tutti dei gran batteristi, ma amo il lato creativo di Zak. Non è mai scontato e ha portato la band in una direzione diversa! Azzardo a dire che mi ricorda il suo celeberrimo padre e il modo in cui approcciava le registrazioni.

È vero che eri tra il pubblico del V Festival per l’ultimo concerto degli Oasis?

Sì. Eravamo un gruppo di venti persone che visitano il festival ogni anno. Quella sera pensai che la performance degli Oasis fosse stata particolarmente buona. Ci sono solo due persone al mondo che sono andate al primo e all’ultimo concerto degli Oasis: Liam e io! Penso che potrebbe essere una bella domanda per un quiz!

Tony McCarroll al Festival di Glastonbury nel 1994
Qual è il momento più memorabile che hai vissuto con la band?

Glastonbury 1994 (foto a fianco).

Con chi ti trovavi meglio nel gruppo?

Bonehead e Liam. Eravamo il gruppetto ‘pestifero’ della band. Noel era occupato ad andare in estasi con le reporter musicali o a rilasciare interviste e Guigs passava la maggior parte del tempo a leggere cose tipo in che direzione radersi o a guardare il cricket. Avevamo campo libero per seminare distruzione e spezzare cuori su e giù per il paese.

Hai ascoltato gli album degli Oasis successivi al tuo abbandono? Se sì, cosa ne pensi?

Sì certo, li ho ascoltati con attenzione. Non posso dire di averne acquistato uno però. I primi album erano fantastici ma ho un po’ perso interesse fino a ‘Dig Out Your Soul’. Parte di ciò che c’è stato in mezzo era quasi prevedibile, ma magari sono io che avevo molta familiarità con Noel e il suo modo di scrivere.

Pensi che il tuo libro incoraggerà gli altri ex membri del gruppo a pubblicarne uno?

Me lo auguro. Più di tutti, sarei ansioso di leggere i racconti di Liam. Noel ha aperto il proprio animo a tutti negli ultimi vent’anni, mentre Liam si è avvolto nel mistero. Sarebbe bello per i britannici scoprire che la loro percezione di Liam come un hooligan e un teppista non è del tutto vera.

Suoni ancora la batteria regolarmente?

Non smetterò mai. La batteria è stata la mia prima vera passione nella vita e mi piace ancora oggi. Se un batterista smette di suonare, gli va tutto male (roba da batteristi!).

Nel tuo libro hai detto che sei impegnato con dei workshop di batteria. A chi sono indirizzati e in che modo hai iniziato questo progetto?

I miei workshop si svolgono in Irlanda e sono indirizzati a giovani del luogo. Mi è sempre piaciuto insegnare e far sviluppare il talento. Per me è importante far concentrare i giovani su qualcosa di creativo e per loro può rivelarsi un’esperienza estremamente positiva.

Che fine ha fatto il tuo gruppo Rakia, avete mai registrato qualcosa?

Ero nei Rakia con i miei due fratelli, Ged e Adi. Ged è un libero professionista musicista molto richiesto che rimandava continuamente tour e lavoro per dedicarsi ai Raika. Quando la cosa non fu più fattibile non avemmo altra scelta che scioglierci. Girano alcuni demo sconosciuti che avevano ricevuto delle offerte all’inizio.

Se avessi la possibilità di entrare in un gruppo interessante, torneresti con passione a tempo pieno nel business musicale o è qualcosa che non ti interessa più in questo momento della tua vita?

Mai dire mai.

Liam e Tony al The Met Café di Providence, USA, nel 1994
Se avessi potuto entrare in un altro gruppo, attuale o del passato, chi avresti scelto?

Probabilmente i Led Zeppelin. Sarei stato un John Bonham con i ricci!

Per finire, perché la gente dovrebbe leggere il tuo libro?

Dovrebbero leggere il mio libro se sono appassionati di Oasis, Noel Gallagher, Manchester, calcio, bere, Irlanda, robot, amore, batteristi, spaccio di droga, Liam Gallagher, prostitute, risse, mafia e il cappotto di Kurt Cobain.

Il libro di Tony ‘Oasis: The Truth’ può essere acquistato presso i rivenditori abituali, clicca qui per maggiori dettagli.

Ringraziamo Tony per aver dedicato del tempo a rispondere alle domande dei fan e un grazie a tutti voi per averle inviate.

Immagini in bianco e nero utilizzate per gentile concessione di Paul Slattery.

Fonte: SCYHO, 31 gennaio 2011

Traduzione di Francesca Maya

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