Liam Gallagher ha spiegato al National perché è un "regular fella", un tipo regolare. Ecco la traduzione dell'intervista che cantante ha rilasciato nei giorni scorsi.
"Non sono il tipo che fa il sentimentale. Ho ancora troppe cose da fare. Se vuoi tira pure fuori il fazzoletto. Io no. Sono un uomo indaffarato".
Liam Gallagher, ancora ai ferri corti con il fratello Noel, soprannominato memorabilmente "Ann Widdecombe", è seduto nella sala dell'ufficio del suo management a Marylebone, central London. Insieme guardiamo le gigantografie di lui e Noel che sono tate recentemente rimosse dai muri per far posto a quelle della sua nuova band, i Beady Eye, che sono ancora da scartare.
"Non mi sento per nulla strano", dice Liam. "È la gente come te che deve superare la cosa. Non ho bisogno di foto e dischi d'oro e di quello che hai tu. È tutto qui. Nella mia testa è in riproduzione il film rock'n'roll più grandioso che ci sia. Tutto il tempo".
Sullo scioglimento degli Oasis Liam è molto netto, come al solito.
"La gente continua con questa storia della lotta di potere e io non la vedo assolutamente in questo modo. Non andavamo d'accordo. Non siamo mai andati d'accordo. E alla fine è diventato intollerabile. E tutto quello che è stato scritto su di me che ero lo stronzo ... io so cosa è successo e com'era".
"La gente può credere a quello che vuole sul mio conto, ma sai che ti dico? Che sono a posto. Mi sento bene ad andare in giro e faccio il mio lavoro. La band ha seguito me fuori dalla porta, ricorda. Non il piccoletto (Noel, che Liam chiama "little fella", ndr). Questo ti dice tutto quello che devi sapere".
Sulla sera del litigio con Noel e sulle parole del fratello, che parlò di "violente intimidazioni verbali e fisiche", Liam sbugiarda il chitarrista. Sottolinea, poi, che che la band c'era già e che non ha fatto altro che proseguirel'avventura naturalmente.
"Tutto è cominciato nel backstage proprio prima del concerto di Parigi. Our kid (Noel, ndr) parla a cazzo. Noi altri siamo tornati all'hotel e ci siamo presi un paio di birre. Nessuna lacrima, ricorda. Tipo l'abbiamo visto arrivare. Chiedo a loro... 'Cosa volete fare? Rimanere una band?' Erano d'accordo... 'Ci incontriamo tra due mesi e prenotiamo un piccolo studio per fare alcune canzoni'. Era agosto. Avevamo intenzione di incontrarci a novembre, ma ... non siamo riusciti ad aspettare così tanto. Questo la dice lunga, no? Ci siamo incontrati la settimana seguente... E basta... abbiamo fondato una nuova band ed è stato tutto bello e facile ed è successo così perché non c'è stata ostilità e non ci sono stati fottuti capricci e non c'era un capon che si portava in giro il suo fottuto peso".
Sulle influenze musicali dei Beady Eye Liam ammette: "Il fatto che sia una nuova band non significa che abbiamo cambiato i nostri gusti musicali. Sappiamo cosa è grandioso".
Uno dei momenti chiave per il Liam cantautore è stato l'incontro con Yoko Ono nel suo appartamento al Dakota Building di New York, nel 2005.
"La sensazione che ho provato in quel posto è stata pelle d'oca. Lei è stata eccezionale. Mi ha preparato il tè, ma io sentivo un po' strano a stare lì. Ma in un modo bello. Ho sentito la sua presenza (di John Lennon, ndr). E dopo ho scritto un sacco di canzoni. M'è stato di sipirazione. Mi sono uscite fuori solo perché ero stato in quell'appartamento".
Nel nuovo album, Different Gear, Still Speeding, c'è un brano che si intitola Beatles & Stones, vero manifesto programmatico Beady Eye: la musica degli anni Sessanta è la migliore di tutti i tempi ed è inutile tentare di migliorarla.
"Non stiamo facendo nulla di nuovo. Siamo i primi ad ammetterlo. Non ho tempo per sperimentare. Voglio solo fare fottuto rock'n'roll. Facciamo un suono Beatles, Stones, Kinks e suoniamo meglio di chiunque e non faccio finta che non sia così. Siamo ancora una band che farà il culo a molti ragazzi. Ne sono fiero".
Negli anni con gli Oasis i fratelli Gallagher non hanno certo risparmiato frecciate verso le altre band. "Musica per camionisti", "pub rock", definizioni affibbiate rispettivamente a Radiohead e Blur, tanto per fare due esempi.
"Non voglio andare in territori inesplorati", chiarisce subito Liam. "Non lo faccio. Ho sentito cosa si intende per territori inesplorati e per me suona di merda. I Radiohead del cazzo. Voglio dire, veramente non l'afferro. Una band esce fuori dalla sua strada per fare cose che sono complicate per il fottuto ascoltatore e i critici si accarezzano la barba e lo amano. Ma ... io sono cresciuto. Non voglio dare addosso a nessuno. Per me la musica sta tutta nel sentimento che ti dà. Non puoi battere i Beatles sul loro terreno e mi piace pensare che possiamo ripotare un po' di quella cosa ai ragazzi di oggi. Fine".
Il più piccolo dei Gallagher dice che adesso può fare cose che prima, stando con Noel, non aveva la possibilità di fare. Fare video decenti (afferma che al fratello non importava molto dei video), incaricarsi dei set fotografici e, alla fine, non fare più quella voce urlata per coprire le chitarre a tutto volume di Noel. I Beady Eye sono più soft, più chiaroscuro, testi comprensibili. In poche parole: liberazione dalla tirannia del "little fella", il piccoletto.
"La gente ha detto che mi ha potuto sentire cantare in modo adeguato per la prima volta dagli inizi con gli Oasis ... e così sì. Spero traspaia. Ora lavoro con la gente, mentre prima ero spinto a cantare su qualcosa. In questo c'è più di me stesso".
Gallagher si sente una rock star da ormai 20 anni.
"Sono una rock star. Rock star nata. Ma questo non significa che mi comporto come uno stronzo. Non vado alle 'prime' né esco con le giovani band per provare a farmi il grande. Quello è patetico".
Ogni mattina Liam si alza alle 5:59. Gli piace sconfiggere la sveglia, programmata per le 6. fa la sua corsetta ad Hampstead Heath, dove vive con la moglie Nicole Appleton, ex All Saints, e il figlio Gene, 9 anni. Liam corre per 90 minuti. Niente auricolari, niente musica. Descrive dettagliatamente le sedioline di plastica che deve accatastare durante gli incontri pomeridiani tra i genitori e i maestri per valutare il rendimento dei figli.
"Gli incontri me li faccio tutti. Sono un tipo regolare ... a cui capita di essere una rock star", dice.
Non solo Beady Eye e Pretty Green. Liam sta producendo un film sulla Apple Records dei Beatles adattando per il cinema il libro The Longest Cocktail Party: An Insider's Diary of The Beatles, Their Million-Dollar Apple Empire and Its Wild Rise & Fall, scritto nel 1972 da Richard DiLello.
A Liam facciamo la domanda chiave: gli Oasis si riformeranno mai?
"Per far che? Che senso avrebbe? Io e our kid non cambieremo. Mi mancheranno le loro canzoni, ma sono nella mia testa. Sono già profondamente nella mia vita. Nel mio DNA. Ma i Beady Eye non possono iniziare a sparare fuori la fottuta Live Forever, o no? Sarebbe come se Simon Cowell se ne andasse in vacanza con tutte le sue ex mogli. È fottutamente sbagliato, amico. Lascia perdere. Non è corretto". oasisnotizie - via thenational.ae
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