Liam Gallagher è nato e cresciuto a Manchester, ma è legato a Liverpool da alcuni ricordi speciali. Alcuni dei suoi primi concerti li ha fatti alla M62. Era il concerto sold-out alla Royal Court del dicembre 1994, quando gli Oasis emergevano come la band più grande del paese. Ma a Liverpool lo lega anche l'amicizia con band quali Smaller e The Real People.
A Liverpool gli Oasis hanno fatto alcuni dei loro primissimi concerti al club Le Bateau e al The Lomax, dove si dice che Liam abbia lasciato traccia del suo passaggio con qualche disegno sui muri.
Non è stato, dunque, un caso che Liam abbia voluto portare i Beady Eye a Liverpool per il loro tour.
"No, le aspettative non erano molto alte", esordisce Liam. "La gente non pensava che potessimo parlare o camminare senza Noel".
La tensione tra i due fratelli è sempre alta.
"Sapevamo quello che stavamo facendo, però. Gem suona la chitarra da quando aveva nove anni. Io faccio questo da 18, 19 anni, quindi so cosa sto facendo nel mio dipartimento. Anche Andy, Chris, tutti. Sappiamo come fare un disco. L'unico dubbio era se si sarebbe connesso con la gente e se loro lo volessero".
C'è ancora febbre da Liam, febbre da Oasis nell'accoglienza calorosa che i Beady Eye hanno ricevuto in giro per l'Europa.
"La cosa migliore è, e qui non sto cercando scuse, che la maggior parte di noi erano influenzati, quindi è stato bello leggere tutte quelle incredibili recensioni sui concerti sapendo che eravamo solo al 50%. Dovremmo ammalarci più spesso".
"Con questo disco abbiamo attraversato un'altra porta", dice Archer, che interviene per la prima volta. "Ognuno è il benvenuto se vuole venire con noi e a loro merito va detto che molti hanno già scelto di farlo".
"Prima dei concerti c'è stata un po' di tensione", ammette Liam. "Un po' di ansia, non perché abbia paura o altro".
Non ci sono stati disturbatori che hanno dichiarato la propria appartenenza al Team Noel.
"Non c'è stato niente di questo, nessun canto inneggiante a Noel o alle vecchie canzoni, quindi questa è stata una cosa buona", conferma Liam.
Dirgli che la sua voce ora suona meglio dell'ultimo tour con gli Oasis lo imbarca in un'altra battaglia contro Noel.
"Te lo dico io come stanno le cose. Io usavo gli auricolari negli ultimi 10 anni", spiega riferendosi alle cuffiette che indossava sul palco durante le esibizioni.
"È come partecipare a Mr and Mrs. Trascorrevo tutta la giornata con la band e quando arrivava il momento del concerto dovevo andare a mettermi queste cose nelle orecchie".
"Era un po' come se lui dicesse: 'Tu mettiti laggiù mentre io alzo il volume delle mie chitarre'. Our kid (Noel, ndr) aveva il volume delle sue chitarre talmente alto che risultava maleducato, sai, era una cosa ai livelli di 'Non-sono-neanche-più-in-questa-band', e gli amplificatori erano puntati verso di me, quindi io dovevo indossare gli auricolari per essere in grado di cantare o gridare per coprire il suono".
"Per questo ho smesso di usare gli auricolari e quello che sento sul palco è quello che sentono tutti gli altri".
Ma a Liam i soldi non mancano certo. Perché ha continuato?
"Parli dell''eredità'? Cosa? Dovrei starmene seduto a casa a contarmi i soldi per tutto il giorno?" La gente pensa che quando hai i soldi se ne stiano lì ammucchiati per sempre, ma tu li spendi, cazzo, o no?Devi lavorare e tenerti occupato, oppure impazzisci. Non lo faccio per soldi, ma perché amo questo e non ho scelta. Non ho pensato: 'Mi unisco ad una band' per poi unirmi ad una band, mi è solo successo".
oasisnotizie - via liverpoolecho.co.uk
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