venerdì 15 marzo 2013

Noel Gallagher da Dubai: "Riformare gli Oasis? Sarebbe come tornare in business class, mentre ora sono in prima classe"

Mettiamo subito in chiaro che gli Oasis non torneranno insieme. Ce lo dice Noel Gallagher, che oggi, 15 marzo, è a Dubai, dove è salito sul palco alle 18.30 ora italiana (le 21.30 locali), poco dopo l'amico Richard Ashcroft. 

Il 45enne rocker, intervistato dal sito 7daysindubai.com, ribadisce che "gli High Flying Birds non sono una band, non saranno mai una band. È il nome del collettivo di tipi con cui vado sul palco, la maggior parte dei quali non hanno registrato il disco. Nessuno di loro registrerà il mio prossimo disco. Siamo una band quando saliamo sul palco. A parte il chitarrista, gli altri tre tipi li conosco da tanto tempo, ma non è una band. No, no".

"Mi manca quello spirito di squadra che c'era in camerino dopo il concerto, si beveva fino alle 5 del mattino", rivela Noel, "ma la dinamica della band no, quella non mi manca".

Noel paragona l'avventura con gli Oasis a un viaggio in business class: "Con la band ero come in business class, mentre ora sono in prima classe. Faccio quello che voglio con il ritmo che voglio e non tornerei in business class neanche per tutti i soldi del mondo, perché bisognerebbe tornare a fare compromessi, e non sono sicuro che ora mi troverei a mio agio nel farli".

Questo non significa che gli Oasis non gli manchino: "Mi manca suonare tutte quelle grandi canzoni negli stadi. Non che stia dicendo che voglio tornare a farle, mi fa solo venire voglia di scrivere più canzoni simili. Probabilmente non tornerò mai a farlo, ma ho i ricordi di quando l'ho fatto. Certa gente non lo farà mai".

"Sono felice di aver fatto parte degli Oasis, ma sono felice anche di essere qui a fare ciò che sto facendo adesso, perché è diverso. Non è grande ed eccitante come gli Oasis, perché le band sono sempre più eccitanti degli artisti solisti. E non genera quella cosa tribale che avevano gli Oasis. Gli Oasis erano tipo una macchina sportiva, una di quelle supercar che guida sempre Jeremy Clarkson, mentre questa è una Bentley. Sono macchine fantastiche, ma sono diverse. Non vivo la vita programmando cosa farò negli anni a venire. È così e basta. Non ci penso neanche su. Come ho detto, non tornerei ad avere a che fare con le dinamiche della band, perché non sarebbe adatto a me".

Noel ripete che non è disponibile ad una reunion, almeno per l'immediato futuro, e se la prende con i giornalisti perché a suo dire lo incitano a sparlare della band di Liam, Andy e Gem, i Beady Eye: "Ogni volta che dopo quell'episodio sono apparso in pubblico, non ho mai smesso di parlare con i giornalisti, perché tutto ciò che mi chiedevano era: 'Che farai?'. Così ho pensato: 'Non dico nulla e basta. Rendo a Liam e ai Beady Eye il rispetto che meritano, perché questi stanno soltanto provando a farmi parlare male di loro, quindi è meglio se non dico nulla".

Un'inversione di tendenza rispetto al Noel che abbiamo conosciuto negli anni Novanta, senza peli sulla lingua, pronto a dare stilettate a destra e a manca: "Non mi metto in concorrenza con nessuno, onestamente. Non più. Quando ero giovane lo facevo, il che è comprensibile, ma una volta che hai raggiunto la sommità della montagna hai visto il panorama. Ora faccio cose per me stesso".

La sua avventura solista sembra avere un futuro certo, a giudicare dalle parole del musicista: "Sono piuttosto sicuro di quello che faccio. La gente sarà sempre interessata a ciò che faccio. Sta a me renderlo interessante per loro. Non vivo per lavorare. Alcuni artisti stanno in studio per sempre. Io faccio quello che faccio una volta ogni due o tre anni, quando mi va di farlo. Lavoro per vivere. Faccio questo lavoro per poter avere una vita fantastica quando ho del tempo libero. Non sono certo uno che deve 'creare' tutto il tempo".

oasisnotizie - via 7daysindubai.com

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