"Dovrei andare a fare questo concerto a Brooklyn stasera, ma non lo so", dice Noel a voce bassa mentre siamo seduti per un caffè al bar Penthouse di questo hotel in centro a Manhattan, in una serata piovosa. Neanche Noel vuole andare a Brooklyn.
Sembra più rilassato che mai mentre parliamo di interessi e amici comuni. È minuto, magro, pantaloni neri, costosa maglietta nera, occhiali scuri onnipresenti che sembrano volerti tenere al tuo posto. "Li ho presi a poco prezzo da Harvey Nichols", dice orgogliosamente.
Siamo qui per parlare di chitarre e del suo nuovo EP, Blue Moon Rising, il terzo di una serie che segna un deciso allontanamento dai suoi giorni con gli Oasis, dai suoi primi lavori da solista e perfino dall'ultimo, Who Built the Moon?, album prodotto da Dave Holmes e uscito nel 2017. Un misto di pezzi dance in stile Ibiza e canzoni pop influenzate da Bowie, Stone Roses e Smiths, che ha ricevuto riscontri di amore/odio dai fan accaniti di Gallagher.
"Non me ne importa nulla", ci dice mentre fa un gesto con la mano. "Non sto mica facendo musica per loro, no?".
Se Liam non ha fatto certo mistero della propria volontà di provare a ricatturare la nostalgia per gli Oasis, che ha oggi ottimo mercato, Noel ha piegato i propri muscoli ripetutamente, già con il suo primo album, Noel Gallagher's High Flying Birds, del 2011.
"Prima di iniziare quel disco avevo dei demo acustici e li ho ascoltati per un bel po' prima di registrarli, per cui quando sono arrivato lì a registrarli avevo una vaga idea di cosa volessi fare con quelle canzoni", spiega. "Ma non ho mai pensato di fare un disco per i miei fan. Provavo solo a servire le canzoni. Con il secondo disco, quando ho suonato alla gente
The Right Stuff, mi hanno detto: 'Be', è un po' diversa'. Ma non me ne importava. Se è una buona registrazione di un gran pezzo, allora per me conta solo quello. Non pensavo: 'Wow, questa prenderà davvero per il culo le persone'. Non lo farei. Perché tutto quello che conta per me è la canzone".
L'album Chasing Yesterday, del 2015, è stato una dipartita dal sound classico, ma per molti aspetti era ancora legato al passato. Who Built the Moon? ha cambiato tutto quello. Negli anni '90 Noel aveva collaborato con i Chemical Brothers e non ha mai nascosto il proprio amore per la musica del club Haçienda di Manchester, ma molti fan sfegatati degli Oasis erano sul piede di guerra per l'apparente svolta creativa di Gallagher senior. Per il quale, però, questo cambiamento non è stato altro che parte dello stesso percorso intrapreso dal suo amico e mentore Paul Weller.
"Quando sono andato a fare l'ultimo album con David Holmes, lui il secondo giorno mi disse, com'è noto: 'Devi suonare sempre la chitarra?' ...". Gallagher ride quando lo ricorda. "Io lo guardai e pensai: 'Cerca il mio cazzo di nome su Google per un attimo'. Dissi: 'Che altro suono?'. E lui mi rispose: 'Sai suonare la tastiera?'. E io gli dissi: 'No'. Lui mi fece: 'Fantastico. Suonerai la tastiera'. Sembrava una cosa folle, ma dopo che ho scritto alcune canzoni in quel modo, è stata proprio una cosa liberatoria, cazzo! Quindi adesso quando uso la chitarra, come nel nuovo EP, la cosa va un po' alla deriva qui e là".
Anche se la nuova musica che sta facendo è autoprodotta, Noel afferma che non gli importa degli aspetti tecnici del processo di registrazione. "Molte di queste nuove canzoni sono nate da un giro di basso", spiega. "E io giocherello con gli aggeggi, perché mi piacciono le scatole che fanno rumore. Io, però, butto subito via il manuale, perché è solo gergo e parole prolisse e incomprensibili. Non li sopporto, cazzo, nessuno di questi (manuali, ndr). Piuttosto trascorro un'ora nel tentativo di accenderlo".
"Alla fine riesco a capire come funziona, ma ho quest'ingegnere, Paul Stacey, e questo altro tizio, Emre Ramazanoglu, che sono due cazzo di maghi assoluti del computer. Emre non mi mostra come fare le cose, ma quando ho queste idee stravaganti e chiedo: 'È possibile fare questo?' - pew - è fatta! Suona incredibile. Del tipo: wow! Quante cose ho perso standomene lì seduto a strimpellare la (Gibson) J-200!".
Abile compositore di classe mondiale, Noel è ovviamente famoso, in secondo luogo, anche per la sua collezione paurosa di chitarre vintage e personalizzate.
"La Gibson sta facendo un modello firmato da me di quella chitarra, la J-200". Una chitarra su cui Noel attaccava un adesivo dell'Adidas che sfoggiava quasi sempre in pubblico. "L'ho mandata lì per farla fotografare, le venature e tutta la cosa. Non è manco una J-200, sai? È una J-150 che tolsi dalla mensola a Londra, suonai e feci: 'Sì, la prendo'. Non ho mai pensato nulla di quella chitarra, ma con quella chitarra ho scritto alcune grandi canzoni fottute con quella chitarra".
"L'hanno fatta solo per un paio d'anni. In realtà solo quest'anno ne ho trovata una di colore chiaro, che ho preso da Reverb.com. Provo a non comprare chitarre su Internet, perché devi prenderle fottutamente in mano prima di farlo, ed era un po' costosa, ma ho pensato: 'Fanculo. La prendo e basta'. Mi è arrivata ed era incredibile. La sto portando in tour con gli U2".
Ovviamente ha anche svariate chitarre che l'amico Johnny Marr gli ha prestato quando era agli esordi con gli Oasis. "Non gliele ho mai restituite", dice Noel ridacchiando. "Mi ha prestato tre o quattro chitarre negli anni. La prima era una Les Paul che apparteneva a Pete Townshend. Quella si è danneggiata, per cui poi mi ha dato la Les Paul nera che aveva usato per The Queen is Dead. E mi ha dato una Stratocaster con cui ho scritto e registrato Don't Look Back in Anger. Non le riavrà".
Mentre in passato, con gli Oasis, arrivava in studio con una serie di chitarre selezionate dal suo formidabile arsenale in base all'umore del momento o al sound che voleva dare al singolo pezzo, oggi Noel entra in studio solo con una chitarra e un set di pedali.
"Sto facendo un diverso tipo di musica ora", confessa Noel. "Who Built the Moon? è fatto tutto con una Nash Stratocaster e una Fender silverface Princeton nuova di zecca. E sui tre nuovi EP che ho pubblicato quest'anno uso una Strato del 1974, quella nera. Ed è senza dubbio una delle migliori chitarre che abbia mai suonato in vita mia".
Gallagher rivela che a casa gli piace ruotare le chitarre. "Non ho una chitarra fissa con cui compongo. Tengo una chitarra un paio d'anni, ma poi mi sembra di averla consumata, per cui la rimando nel mio magazzino. Lì ho molte cose, quindi prendo un'acustica. Per un po' quella era una Nash Stratocaster. Negli ultimi tempi a casa ho suonato incessantemente il basso e a dire il vero è con quello che sono nate molte delle nuove canzoni".
In tour, insieme alla Gibson J-150 chiara, Gallagher è tornato in qualche modo alle origini. "Suono le Jazzmaster, sia Fender sia Nash. Sai, non sono mai stato un fan delle Strato o delle chitarre offset, le 'fuori asse', ma quando ero in tour e ho visto questa Nash Jazzmaster, una naturale, l'ho comprata. Da allora ho avuto modo di conoscere Bill Nash e ora ho circa 20 delle sue chitarre. E mi fido ciecamente di loro. Anche le sue Telecaster sono incredibili. E la nuova serie Vintera della Fender è veramente buona. Non mi piacciono i design fottutamente bizzarri. Mi piacciono quelle vere e semplici".
C'è una chitarra senza la quale Noel non potrebbe vivere? "La mia chitarra elettrica preferita l'ho comprata negli anni '90", risponde senza esitazione. "È la Gibson 355 del 1960 che suonavo con gli Oasis. Oggi non la suono molto, perché la musica che sto componendo è diversa e sto cercando un sound diverso, ma nei momenti critici quella chitarra ha un valore inestimabile per la quantità di canzoni che ho composto con lei".
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traduzione di oasisnotizie - Source:
guitar.com
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