"Sono in tour, poi mi prenderò una o due settimane libere alla fine di agosto, prima di andare in America. Andrò via con mia moglie e i miei figli", ha rivelato Noel, che poi si è detto molto soddisfatto di come sta andando la sua carriera solista: "Il tour doveva durare 6 mesi, poi è durato 9, poi durerà 12 e poi 13. Continuerò sino a che non 'si spaccheranno le ruote' e poi sparirò per un po' ...".
È molto felice, l'ex Oasis, del riscontro di critica e pubblico per il suo primo album, uscito nove mesi fa. "Non sapevo quanto avrebbe venduto, perché il mercato discografico sta lentamente scomparendo, quindi le vendite sono un terno al lotto, ma sapevo che era un buon disco. Sapevo che se i Kasabian riscono vendere quanto vendono allora anche questo poteva vendere perché è un buon disco".
Sul passato e sul presente solista: "Se mi sento più libero ora? No, negli Oasis non ero creativamente imbrigliato da quella band o da quella cosa, capisci? È che negli Oasis dovevi fare un compromesso, specialmente quando ci sono quattro autori di canzoni ... l'ho detto molte e molte volte, c'era un compromesso che io ero disposto a fare, perché gli Oasis erano fantastici. E più andavamo avanti più compromessi dovevo fare, io più di tutti ... Ora posso fare ciò che voglio, ma tutti sanno chi sono e quanto sono bravo. Sono arrivato ad un punto in cui se mi voglio prendere tre anni di pausa me li prendo, la musica lo faccio per me, non volevo etichette discografiche".
"Se fermerò il tour per una pausa? Dio santo, sì, certo. Mi sto nauseando di me stesso, devo fare una pausa. Sono stanco di leggere storie di gente che fa: oh, ho visto questo su YouTube. Anche le altre persone si saranno stancate di vedermi ... ma era comunque nei piani, ricomparire e poi sparire per un po'...".
Su una suo eventuale show radiofonico da condurre in prima persona: "Ho la faccia perfetta per la radio. Ho fatto delle cose con Russell Brand e Matt Morgan, ma erano cose estemporanee. Se dovessi fare una trasmissione ogni settimana per me sarebbe difficile. Mi piacciono i tempi morti in cui non fai niente, di solito prima di un concerto (erano i sabati sera), non c'è niente di meglio che non fare nulla, seriamente. L'anno prossimo guarderò molte partite di calcio e basta".
Capitolo Premier League e Man City, vittorioso in un finale thrilling lo scorso maggio. "I cinque minuti più folli nella storia del calcio inglese. E di solito questo voleva dire che il City era dalla parte sbagliata (quella degli sconfitti, ndr) invece stavolta no, per una volta abbiamo vinto noi. Mai provata una girandola di emozioni simile, ha ripagato tutti quei tifosi del City ultraquarantenni della mia generazione che hanno trascorso periodi terribili. Oggi i ragazzini fischiano se alla fine del primo tempo non sei sul 2-0 contro l'Arsenal, assurdo".
Poi Noel ha raccontato ancora una volta di quando comprò il computer per la prima volta due anni fa, a Natale: "L'ho portato a casa e ho premuto il tasto di accensione. Per qualche ragione mi aspettavo che mi parlasse, non lo so ... mi sono reso conto che lo si usa solo per comprare musica, leggere i giornali, fare shopping e smentire voci su di me. E basta. Mia moglie fa un po' di social networking, devo dire che è fantastico ... gente che si rimette in contatto da parti diverse del mondo, gente che ritrova i nonni in Australia ... ma la sua più grande forza è la sua grande debolezza, perché impedisce alla gente di vedersi fisicamente. In ufficio ho litigato con delle ragazze che mandavano email a gente che era lì con loro. Lei è lì, è lì, dille che cosa le devi dire, no? Che cavolo le mandi la mail? ... Incredibile!".
Il figlio di Noel, Sonny Patrick, sa già come usare i nuovi aggeggi: "Ho un figlio che non ha ancora due anni. Quando sento la radio sul mio iPad a casa, riesce a passare dalla modalità radio alla modalità Angry Birds (un videogioco, ndr) toccando due bottoni. Quando sono sotto la doccia lo fa e io sento quei versi degli uccelli e penso: che cazzo è?".
Che altro avrebbe fatto Noel se non il musicista? "Forse il prete o forse sarei rimasto un roadie, forse sarei ancora lì con una maglietta nera della taglia sbagliata, con ai piedi Converse sciatte. Sì, tutti i roadie indossano quelle cose. Io il roadie l'ho fatto, queste cose le so. Forse ero il roadie meglio vestito della storia, indossavo jeans bianchi e non li ho mai sporcati ... quanto ero figo!".
Si può mettere Definitely Maybe accanto al White Album dei Beatles? "Non spetta a me dirlo, ma so che ci sono degli album che uno deve avere in vita sua: Never Mind the Bollocks, The White Album, Let It Be, sai, gli album grandiosi ... Definitely Maybe lo diventerà. Negli anni novanta cambiò tutto, il panorama politico e tutto il resto".
Interessante il racconto di Noel sui cambiamenti di una rock star:
"All'epoca ho vissuto per un po' con Bonehead nel suo appartamento, con il suo ragno domestico, una tarantola. Gli anni magici sono quei pochi anni in cui vivi nella stessa condizione in cui si trova il tuo pubblico. Io vivevo in un appartamento in affitto, come loro; non avevo un soldo, e neanche loro; vivevo per aspettare i finesettimana, e anche loro. Capisci? Quindi scrivevo canzoni riguardo quello e la gente le sentiva e diceva: ecco!".
"Poi cominci a vivere in grandi case in campagna e non puoi più scrivere quelle canzoni, diventa difficile relazionarti con il tuo pubblico. Loro hanno ancora il lavoro che avevano nel '95, non puoi fare l'ipocrita e scrivere storie sull'uomo della classe operaia quando alle otto del mattino sei lì a sorseggiare champagne nel sud della Francia con una supermodella. E poi i jet privati, gli scimpanzè domestici ... ma è normale, nessuna rock star continua a fare il musicista per sbarcare il lunario per tutta la vita".
"Il motivo per il quale quell'album, Definitely Maybe, fa presa sui giovani è che è scritto da un giovane che si trova nelle loro stesse circostanze. E ogni generazione lo passerà alla successiva, ai fratelli minori perché dice la verità sulla cultura di strada della classe operaia. È così. Quell'album l'abbiamo registrato dal vivo nel nostro ambiente, come fecero i Beatles col primo disco. Eravamo in tour da tre anni con quelle canzoni prima di ottenere un contratto discografico, era quello il bello di quell'album".
"Le canzoni di (What's the Story) Morning Glory? sono proprio i demo che non aveva ascoltato nessuno. Poi Be Here Now è un'altra cosa, lo registrammo quando eravamo la più grande band del mondo. Questo fatto non lo rende un grande album, ma vi posso assicurare questo: fare quel disco è stato il periodo più bello della mia vita. Poi gli altri album hanno momenti fantastici: Heathen Chemistry ha Songbird e Little by Little e Don't Believe the Truth ha canzoni fantastiche, cosi come Dig Out Your Soul. E ci sono grandiose b-side in tutti i periodi. Non male, sì ...".
Spazio per un rammarico finale: "La cosa buffa è che al di fuori delle isole britanniche sono famoso solo per Wonderwall e basta. 'Ah, gli Oasis ... Wonderwall!'. Quando è palese che ... Cigarettes & Alcohol, Rock'n'Roll Star Supersonic e Champagne Supernova ... Morning Glory, Some Might Say, sono canzoni palesemente grandiose, ma ovunque io vada dicono: 'Oh, hai fatto Wonderwall'".
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AUDIO: NOEL GALLAGHER INTERVISTATO DA Q RADIO
youtube.com/frjdoasisdoc
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