venerdì 6 settembre 2019

Liam Gallagher: "Se ascolto Noel? No, sarei in coma. È lì che affila le sue forbici cercando di convincere gli altri che è ancora un tipo straordinario"

Intervistato da BBC Future Sounds, Liam Gallagher ha rilasciato alcune interessanti dichiarazioni sullo scioglimento degli Oasis e sul suo presente, che abbiamo tradotto qui di seguito per iscritto in quattro parti. Ascolta qui in inglese.

Ecco la prima parte.

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"Forse non avrei dovuto formare i Beady Eye. Dopo gli Oasis avrei dovuto prendere un po' di tempo libero e andare via per un po', ma lo dovevo a Gem, Andy e a Chris".

[LG]


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Ciao Liam. Come stai?



Sto bene. Sto facendo dei giri. Sì, c'è stato il venticinquesimo dall'uscita di Definitely Maybe, il primo album che è andato bene e ci ha messo in pista e ovviamente poi c'è stato il decimo anniversario dello scioglimento degli Oasis, una cosa che è dappertutto. Sono fiero del primo album, sono fiero della musica degli Oasis e sono fiero di essere la voce di una generazione. Ed è un peccato che si siamo divisi, ma sai ... eccoci qua. 

Sei nostalgico? 

Non guardo al passato, ma non passa giorno che io non pensi agli Oasis, capisci? E a quello che significhiamo per la gente. E lo capisco, sai? Io ho delle band preferite e per me gli Stone Roses significano un mondo e poi non ho mai avuto modo di vedere i Beatles ... ma, sai, John Lennon è il mio idolo. Lo capisco. Non la prendo male.

Il video di One of Us è duro da vedere.


Non proprio. Io l'ho visto una volta. Non sono un grande fan dei video. Lo riguardo una volta e penso: va bene così. Capisci? Poi posso andarmene. No, sai, tutti sembra piacete a tutti, a tutti i miei amici e a tutte le persone che mi sono vicine, che hanno tutte tirato fuori una confezione di fazzoletti. Penso sia importante fare dei video che riflettano la canzone. E quella canzone per me significa molto: parla dell'essere fratelli, dell'amicizia e di roba così.

I tuoi fratelli hanno ascoltato One of Us?

Penso che Paul l'abbia ascoltata, l'altro tizio non lo so. L'altro tizio forse è partito per un viaggio cosmico da qualche parte, sarà lì ad affilare le sue forbici, provando a convincere la gente che è ancora un tipo straordinario.

Liam e mamma Peggy nel 1997
A Paul è piaciuta? E a tua madre?

A Paul è piaciuta, sì. A mia madre è piaciuta. L'altro giorno mi ha mandato un messaggio in cui mi ha detto che aveva visto il video e ha aggiunto: "Sono proprio fiera del fatto che tu stia ancora facendo la cosa tua". 

Dieci anni dalla notte di Parigi. Come sei cambiato da allora?

Penso di essere ancora lo stesso. Penso che la ragione sia sempre la stessa: vuoi uscire e fare buona musica e fare buoni concerti senza rimanere coinvolto nelle vecchie scemenze che la celebrità o il rock 'n' roll ti tira addosso. Io sono sempre lo stesso, amica. La penso ancora allo stesso modo e provo le stesse sensazioni. E c'è ancora molto lavoro da fare e c'è ancora molta grande musica da fare.

Vi siete sciolti a Parigi. È successo al Rock en Seine, giusto?

Penso che ci siano posti peggiori in cui dividersi. Sì, è successo lì, ma penso che sarebbe accaduto comunque. Non è successo così e basta. Penso che quella cosa fosse programmata. Avevo notato delle strane attività che hanno condotto a quello. Aspettavo solo che accadesse.

Non è stata una sorpresa, quindi? 

Non è stata affatto una sorpresa.

Il documentario As It Was mi mostra in una certa fase perso, vulnerabile.

Sì, dopo lo scioglimento degli Oasis abbiamo formato i Beady Eye. Forse avrei dovuto prendere un po' di tempo libero e andare via per un po', ma lo dovevo a Gem, Andy, che erano nella band da dieci anni, e a Chris, non potevo vederli disoccupati. Sono ragazzi di talento e sono sicuro che non sarebbero rimasti disoccupati, ma avevo la sensazione che Noel ci avesse buttato sotto un autobus e se ne fosse andato, per cui ho pensato che non sarebbe stato giusto se anch'io avessi fatto la stessa cosa. Così abbiamo pensato a dedicarci a quello che stavamo facendo e abbiamo provato a guidare la cosa. E ovviamente è finita perché non stava andando molto bene e poi dovevo sbrigare delle faccende che riguardavano la mia vita privata. Ed eccoci qui.

Dicesti: "Nel caso in cui il primo album da solista non andasse bene dovrei ripensare tutto".

Assolutamente sì, perché lo facevo da venti o venticinque anni, ora non so di preciso. Io sono un po' come la marmite (nel Regno Unito si dice di una cosa che o si ama o si odia, ndr), sono un po' "dritto in faccia", ho pensato: "Se non funziona, magari la gente ne ha abbastanza di me". E il mondo della musica e il mondo in generale cambiano in continuazione, per cui, essendo io un tizio di 46 anni che non saltella molto in giro ed è un anti-intrattenitore e indossa un parka, magari avrei potuto fare il mio tempo. Ma non è così e la gente sta ancora apprezzando la cosa, per cui eccoci qua.

Usi molto i social media e lì tu spacchi.


Sì, amo parlare con la gente e amo il contatto diretto.

Sì. E quel mezzo te lo consente.


Sì, perché quando fai solo la cosa tua ... Sul palco non parlo molto, lì mi piace andare avanti. L'unico contatto che hai con la gente è quando fai le interviste con la stampa perché hai un disco in pubblicazione. E quello succede solo ogni due anni, per cui è bello rimanere in contatto.

Tu e Noel state rilasciando interviste alla stampa nello stesso periodo ora. Ascolti la sua roba, leggi le sue interviste?

No, so esattamente cosa dice. Senza dubbio. Non leggo le sue interviste, perché se leggessi le sue interviste non sarei qui, sarei ancora in coma da qualche parte. Non fa che parlare di soldi e di quanto è fantastico.

(Fine parte 1 di 4 - continua)

traduzione e trascrizione by oasisnotizie

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