venerdì 20 settembre 2019

Inarrestabile Liam Gallagher: "Penso già al prossimo album. Noel pensa di curare il cancro, io solo a fare buona musica"


"Ragazzi e ragazze, date un'occhiata a questa roba. Sembra un vinile. È la prima volta che la vedo. È proprio straordinario. E chi è quest'uomo bellissimo? Ma sono io! Prendetelo. Bellissimo!"

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Rock 'n' roll star: Una chiacchierata con Liam Gallagher

Il cantautore parla con Paul Jones non solo di Why Me? Why Not., ma anche del terzo disco che ha in programma.

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Congratulazioni per il nuvo disco. È un disco forte. Sembra che ogni canzone abbia il proprio posto.

Concordo totalmente e fottutamente con te! Penso sia un classico …  Ovviamente non piacerà a tutti, ma penso che molta gente lo amerà e penso che più passerà il tempo, più sarà classificato come un classico. Se gli Oasis pubblicassero un album così, al giorno d'oggi, penso che la gente andrebbe in visibilio, quindi penso che sia uno buono. Vedremo come andremo.

Sembra che tu sia tranquillo. Ti senti così?

Sì, sicuramente. Sono molto felice! Ho i miei figli, la mia ragazza, e tutti nella mia vita sono felici e ce la spassiamo tutti, ma non strofinerò il disco sul naso delle persone, come fa certa gente del cazzo. Ci stiamo divertendo, sembra che il lupo alla porta se ne sia andato a fanculo, a casa di qualcun altro.

Sono due album in due anni, fatto quasi insolito di questi tempi. Cosa motiva Liam Gallagher nel 2019? Di sicuro hai una buona etica del lavoro.

Devo recuperare molto tempo perduto. Intendo: musicalmente gli Oasis non avrebbero dovuto sciogliersi, quindi questo mi mette di malumore se ci penso. E penso che i Beady Eye non avrebbero mai dovuto accadere, quindi quella cosa mi mette di malumore, anche se sono felice che sia accaduto e che abbiamo fatto dei buoni dischi. E poi ci sono stati quattro anni senza fare dischi, quindi quello mi mette di malumore! E là fuori c'è gente che va in giro a diffondere voci malevole, dicendo che la mia etica del lavoro è la ragione per cui gli Oasis si sono sciolti, che sono troppo pigro e che non faccio quello e non faccio quell'altro. Quello mi mette di malumore! Sono nato per fare musica e la farò. E non sto mica ringiovanendo, quindi devo farla, amico. Devo fare della musica.

C'è stato un momento chiave in cui hai pensato: "Bene, torniamo in studio e iniziamo a lavorare all'album numero due"?

Appena è uscito il primo disco ho pensato che ne ero soddisfatto e che se fosse andato bene ne avrei di sicuro fatto un altro. Se non fosse andato bene, non avrebbe proprio avuto senso. Quindi dovrò pensarci quando lo farò, ma appena quel disco è uscito e abbiamo ricevuto delle buone recensioni e i fan ci si appassionavano, pensavamo già al successivo. Quantunque con Why Me? Why Not. in saccoccia, sto già pensando al prossimo, capisci? Ovviamente devi fare un po' di pausa per toglierti di torno, perché altrimenti la gente pensa che tu ti stia mettendo in mostra. Sai com'è in Inghilterra: il vento può cambiare in qualunque momento.

Di sicuro voglio fare un nuovo disco ad un certo punto, ma non mi prenderò una pausa di quattro anni. Voglio sicuramente continuare a fare musica, amico; non c'è nient'altro da fare, no?

Quando hai preso quella decisione, come è stato il procedimento? Come lavori con Andrew Wyatt e Greg Kurstin?

Sono probabilmente la persona con cui hanno lavorato più facilmente, perché voglio solo continuare a fare lo stesso tipo di musica. Non cambierò generi e non farò: "Facciamo un album pop". A me interessano solo le buone canzoni. Se ci sono dei frammenti che ho composto, li mando a loro e faccio: "Potete sistemarlo?" e loro lo fanno; se ci sono dei frammenti che hanno loro, me li mandano e fanno: "Di questo che ne pensi?". E poi faccio: "Sì, è figo", e poi prenotiamo una sessione e io volo fino a lì. E poi ci diamo dentro e lo facciamo.

Con questo ultimo album abbiamo fatto sei canzoni in una settimana e poi ci siamo presi un po' di tempo libero, poi siamo tornati per farne un altro po'. Quindi funziona tutto piuttosto facilmente. Molta gente parla della difficoltà del secondo album, ma è stato un gioco da ragazzi! Ed è così perché hai scelto tu di renderlo un gioco da ragazzi. Non mi ero mai sentito così prima, neanche con gli Oasis, ma questo è stata una gioia: ero il primo ad entrare in studio e l'ultimo ad uscire. Molta gente va in studio e si complica la vita da sola. Non dovrebbe essere così dannatamente difficile: se è difficile, allora non farlo.

L'ho sempre preso come un divertimento e uno spasso in studio. Molta gente va lì spaventata e inizia a preoccuparsi di come suona la batteria e fa: "Ooh, i piatti non suonano bene". Fanculo, amico, suona eccezionale. È così che la vedo io.

@lordofbizarre
Come è cambiata l'esperienza in studio per te se si paragona agli Oasis? Hai sempre avuto la mentalità del "mettiamoci al lavoro"?

Ho sempre avuto quella mentalità. Noel pensa che stia curando il cancro e fermando l'era glaciale  l'inquinamento atmosferico! Stiamo solo andando a fare della cazzo di musica. Appena inizia a diventare strano e tutti iniziano a fissare e ad ascoltare ritmi di batteria, io me ne esco: vado al pub.

Mi sto davvero godendo Alright Now. Ho abbracciato i miei figli sul divano e ho detto loro: "Ascoltate questa!". A loro è piaciuta molto.

Quella ha un vero tocco lennoniano ed è quello il tipo di musica che io farò sempre. Certa gente fa: "Oooh, è troppo a suo agio, è nella comfort zone". Io sono così, amico! Non sono uno di quegli artisti come Weller e fanno: "Ooh, che artista". Se ti definisci artista meriti un ceffone! Non sono una di quelle persone che allargano i confini per fare questa nuova musica d'avanguardia. Non fa per me. 

Neil Young fa ancora la stessa musica, ma nessuno gli rompe le scatole, ma Noel Gallagher fa: "È nella sua zona di comfort". Non sono un cantautore così; sono qui solo per fare buona musica. 

Meadow è un'altra canzone personale che spicca: ha un vero tocco alla Blue Jay Way. Hai delle canzoni che spiccano? Qualcosa in particolare che non vedi l'ora di eseguire dal vivo?

Once è la mia preferita dell'album; amo cantarla. C'è una canzone che si chiama Halo che è grandiosa, un po' come gli Stones. E sì, c'è anche Meadow, che è grandiosa. Ma tutte lo sono, in realtà. Mi piace Schockwave, anche se è un po' glam rock anni '70, ma è pur sempre un gran pezzo. Mi piacciono tutte, amico.

Quando scegli le tracce per la versione finale, molte cadono sul pavimento della sala di montaggio?

Non ne abbiamo fatte così tante in realtà. Abbiamo fatto circa 15 canzoni; ce n'era qualche altra che avrebbe potuto entrare nel disco, ma volevo solo che fosse un po' più tirato e un po' più compatto, capisci? Quindi non ci sono molti fronzoli. Non ci sono molti pezzi sul pavimento della sala di montaggio, come dici tu. Per me se la canzone mi prende allora sarà sull'album. Non importa se smuove gli altri. Se smuove me, e ci vuole molto per smuovermi, cazzo, allora combatterò per lei.

Mi piace l'uso degli archi sull'album. È stata una tua influenza?

No, non è stata proprio una mia influenza. Penso che li usino tutti nel loro secondo album, no? (ride, ndr). Tirano sempre fuori gli archi. Ma quelle canzoni si amalgamavano, capisci? È stato un po' più cinematografico, penso.

Per te è ancora esibirti dal vivo il punto focale?

Senza dubbio, amico, senza dubbio. Se dovessi scegliere tra stare in studio o esibirmi dal vivo direi esibirmi dal vivo. Lo studio non è male, ma, come ho detto prima, non sono uno di quei cazzo di nerd o teste da studio che sono sedute lì e dicono: "Guarda là, c'è un tasto del 1975". Non me ne fotte un cazzo. Reca scritto "Mi fa sentire dannatamente fico"? Perché se ce l'ha, allora bene, ma se non ce l'ha allora che vada bellamente a fanculo.

Essere sul palco di fronte ai ragazzi e a tutta quella roba, si tratta di quello per me. Anche se nella folla c'è un coglione che fa: "Boo!", mi piace anche lui.

Il tuo pubblico ora è multigenerazionale. Io ho circa la tua età e ci saranno un bel po' di persone della nostra età che porteranno i propri figli ai tuoi concerti ora.

Lo so. È incredibile, senza dubbio. ovviamente non sto parlando degli Oasis; quelle canzoni sono in giro da 20 o 25 anni ora, e il nostro ragazzo (Noel, ndr) di sicuro ha intercettato qualcosa. Come band abbiamo significato molto per le persone, quindi continueranno a girare in tondo, e abbiamo la fortuna di essere ancora qui a raccogliere i frutti di quello. E non sono i soldi, ma andare ai concerti e avere gente della tua età lì con te, ma anche gente di 16 anni che saltella. Come Kurt Cobain. Dio lo benedica. È morto, cazzo, quella roba non ce l'ha. Ci sono molte band che sono morte e non ne hanno mai avuto l'opportunità.  Cioè anche i Beatles, anche se McCartney ne sta raccogliendo i frutti.  Quindi penso che siamo fortunati a beneficiarne ancora.

Ti sei mai preso del tempo per metterti comodo a riflettere sulla tua carriera e goderti quello che hai fatto finora?

Liam con i DMA's
Non c'è giorno che passi senza che io pensi agli Oasis, ma non ho foto della band sul muro; non ho i miei dischi (di platino, oro, ndr) appesi. Posso sempre tornare lì, ma la gente mi ricorda costantemente gli Oasis, il che va bene. Sono anche il più grande fan degli Oasis, quindi sì, sono felice che l'abbiamo fatto.

E tornerai in Australia verso la fine dell'anno?

Sì, a dicembre. Farò alcuni festival e i nostri concerti. Non vedo l'ora. È bello andare fuori e suonare. Sono molto fortunato, amico; ho un altro disco per andare fuori ed esibirmi.

Come scegli una scaletta?

Allora, forse farò cinque pezzi di As You Were, cinque del nuovo e poi riempiremo il resto con gli Oasis: sarebbe una scaletta di circa venti canzoni. Ora, mi conosci: non mi piace dilungarmi troppo, quindi forse ne propinerò circa 17. Quindi forse 7 canzoni degli Oasis. Capisci? Non mi piace starmene sul palco per troppo tempo; sento che a volte può succederti di abusare dell'ospitalità del palco. Una scaletta perfetta per me è di un'ora e 15 minuti, al massimo.

Vedo che vi esibirete con i DMA's in uno dei festival che farete qui. Sono una grande band, no?

Sì. Mi sono esibito con loro in passato. A molti miei amici piacciono. Indossano i vecchi cappelli a secchio e tutta quella roba, ma non sento influenze degli Oasis. Sono uscit ocon loro un po' di volte e sono bravi ragazzi.

Non vediamo l'ora di vederti l'anno prossimo a Knebwowrth.

Sì, amico, io ci sto! Stavo solo tastando il terreno per vedere cosa stesse succedendo. Non ho detto che mi sarei esibito a Knebworth: mi sto esibendo in un pub qui all'angolo di nome The Angel.

traduzione by frjdoasis - Source: stack.com.au

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