Domenica 2 marzo il Manchester City di Manuel Pellegrini ha battuto 3-1 in rimonta a Wembley il Sunderland degli italiani Mannone e Borini (che ha aperto le marcature) e si è aggiudicato la League Cup inglese. Sugli spalti c'era anche Noel Gallagher, che ha festeggiato il trionfo dei suoi dopo la delusione del maggio 2013, quando, sempre a Wembley, fu spettatore dell'inopinata e clamorosa sconfitta degli uomini di Mancini, battuti per 1-0 dal Wigan nella finale di FA Cup.
Intervenuto ai microfoni di BBC Radio 5 (AUDIO ALLA FINE DEL POST) a pochi minuti dal fischio di inizio del match, l'ex Oasis aveva detto: "Sono felice di vedere Sergio Aguero (nella foto a destra con Noel, ndr) in campo dal primo minuto, pensavo partisse dalla panchina visto che a breve abbiamo il ritorno degli ottavi di Champions contro il Barcellona. Quando è in campo siamo migliori di un 20%, credo".
"Ero venuto qui l'anno scorso ed ero molto fiducioso, però fummo battuti, quindi oggi finché non facciamo gol non mi sbilancio. L'anno scorso anche quando eravamo sotto 0-1 a cinque minuti dalla fine pensavo che avremmo comunque vinto 4-1, quindi non voglio commettere lo stesso errore".
"Ero venuto qui l'anno scorso ed ero molto fiducioso, però fummo battuti, quindi oggi finché non facciamo gol non mi sbilancio. L'anno scorso anche quando eravamo sotto 0-1 a cinque minuti dalla fine pensavo che avremmo comunque vinto 4-1, quindi non voglio commettere lo stesso errore".
Interrogato sulle differenze tra Roberto Mancini e Manuel Pellegrini, Noel ha risposto: "Abbiamo giocato per tre anni con una mentalità italiana e ora giochiamo con una mentalità spagnola. Sono allenatori diversi che vengono da culture diverse e hanno modi di giocare diversi. Quando l'allenatore era Mark Hughes, anche se avevamo giocatori diversi giocavamo con la mentalità britannica. Sai, è piuttosto incredibile se ci pensi". Poi Noel ha raccontato: "Sì, nel 1976 tenni in mano la Coppa di Lega. Un amico di Peter Barnes abitava dietro l'angolo, vicino casa mia e da bambini ci facemmo la foto".
"Forse i tifosi del Man City non frega molto della finale oggi? Be', sì, ci sono cose migliori da fare a Manchester di sabato sera, quindi ...".
Cosa vuol dire essere tifosi del City oggi? "È ancora un sogno divenuto realtà", spiega entusiasta Noel. "Io e i miei amici tifiamo questa squadra da sempre, da quarant'anni, e non ci abitueremo mai e non resteremo mai indifferenti a questa cosa. Ricordo quando venni qui qualche anno fa, giocavamo contro lo United in Supercoppa. Perdemmo ed eravamo distrutti. È una cosa fantastica e nessuno di noi avrebbe mai immaginato di poter solo pensare un giorno di vedere il City competere per un trofeo, figurarsi tutti i trofei".
In cauda venenum. Noel (qui a sinistra con Pablo Zabaleta) non ha risparmiato una frecciata alla squadra rivale della sua. "E, ciliegina sulla torta, quest'anno il Man United fa schifo! E io lo prendo come un messaggio di Dio. E Dio, se sei in ascolto, io sto iniziando a credere in te. Ed è una cosa meravigliosa".
Cosa vuol dire essere tifosi del City oggi? "È ancora un sogno divenuto realtà", spiega entusiasta Noel. "Io e i miei amici tifiamo questa squadra da sempre, da quarant'anni, e non ci abitueremo mai e non resteremo mai indifferenti a questa cosa. Ricordo quando venni qui qualche anno fa, giocavamo contro lo United in Supercoppa. Perdemmo ed eravamo distrutti. È una cosa fantastica e nessuno di noi avrebbe mai immaginato di poter solo pensare un giorno di vedere il City competere per un trofeo, figurarsi tutti i trofei".
In cauda venenum. Noel (qui a sinistra con Pablo Zabaleta) non ha risparmiato una frecciata alla squadra rivale della sua. "E, ciliegina sulla torta, quest'anno il Man United fa schifo! E io lo prendo come un messaggio di Dio. E Dio, se sei in ascolto, io sto iniziando a credere in te. Ed è una cosa meravigliosa".
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