giovedì 6 marzo 2014

Noel Gallagher: "Dio, se mi ascolti: sto iniziando a credere in te. Man City competitivo e Man United che fa schifo, un sogno avveratosi"


Domenica 2 marzo il Manchester City di Manuel Pellegrini ha battuto 3-1 in rimonta a Wembley il Sunderland degli italiani Mannone e Borini (che ha aperto le marcature) e si è aggiudicato la League Cup inglese. Sugli spalti c'era anche Noel Gallagher, che ha festeggiato il trionfo dei suoi dopo la delusione del maggio 2013, quando, sempre a Wembley, fu spettatore dell'inopinata e clamorosa sconfitta degli uomini di Mancini, battuti per 1-0 dal Wigan nella finale di FA Cup.

Intervenuto ai microfoni di BBC Radio 5 (AUDIO ALLA FINE DEL POST) a pochi minuti dal fischio di inizio del match, l'ex Oasis aveva detto: "Sono felice di vedere Sergio Aguero (nella foto a destra con Noel, ndr) in campo dal primo minuto, pensavo partisse dalla panchina visto che a breve abbiamo il ritorno degli ottavi di Champions contro il Barcellona. Quando è in campo siamo migliori di un 20%, credo".

"Ero venuto qui l'anno scorso ed ero molto fiducioso, però fummo battuti, quindi oggi finché non facciamo gol non mi sbilancio. L'anno scorso anche quando eravamo sotto 0-1 a cinque minuti dalla fine pensavo che avremmo comunque vinto 4-1, quindi non voglio commettere lo stesso errore".

Interrogato sulle differenze tra Roberto Mancini e Manuel Pellegrini, Noel ha risposto: "Abbiamo giocato per tre anni con una mentalità italiana e ora giochiamo con una mentalità spagnola. Sono allenatori diversi che vengono da culture diverse e hanno modi di giocare diversi. Quando l'allenatore era Mark Hughes, anche se avevamo giocatori diversi giocavamo con la mentalità britannica. Sai, è piuttosto incredibile se ci pensi". Poi Noel ha raccontato: "Sì, nel 1976 tenni in mano la Coppa di Lega. Un amico di Peter Barnes abitava dietro l'angolo, vicino casa mia e da bambini ci facemmo la foto".

"Forse i tifosi del Man City non frega molto della finale oggi? Be', sì, ci sono cose migliori da fare a Manchester di sabato sera, quindi ...".

Cosa vuol dire essere tifosi del City oggi? "È ancora un sogno divenuto realtà", spiega entusiasta Noel. "Io e i miei amici tifiamo questa squadra da sempre, da quarant'anni, e non ci abitueremo mai e non resteremo mai indifferenti a questa cosa. Ricordo quando venni qui qualche anno fa, giocavamo contro lo United in Supercoppa. Perdemmo ed eravamo distrutti. È una cosa fantastica e nessuno di noi avrebbe mai immaginato di poter solo pensare un giorno di vedere il City competere per un trofeo, figurarsi tutti i trofei".

In cauda venenum. Noel (qui a sinistra con Pablo Zabaleta) non ha risparmiato una frecciata alla squadra rivale della sua. "E, ciliegina sulla torta, quest'anno il Man United fa schifo! E io lo prendo come un messaggio di Dio. E Dio, se sei in ascolto, io sto iniziando a credere in te. Ed è una cosa meravigliosa".

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