Il 7 settembre 2008 gli Oasis erano l’attrazione principale del V Festival di Toronto, in Canada, quando fui aggredito sul palco da un intruso. Ero nel bel mezzo di una delle canzoni. Definirei l’impatto e lo shock improvviso che ho subito al colpo che avrei preso da un autobus. Caddi rovinosamente a terra e la band smise di suonare. Caddi sui monitor e sulle casse, che sono a forma di cuneo. Non avevo idea di cosa fosse successo. Fui preso da un membro dello staff e portato ai bordi del palco. In questo frangente provai dolore al fianco sinistro. Inizialmente fui assistito da paramedici. Mancavano 40 minuti alla conclusione del concerto. Ero sconvolto, ma decisi di tornare sul palco. Lì per lì, forse a causa dell’adrenalina, non constatai completamente la gravità dell’infortunio. Dopo un altro po’ di canzoni trovai difficoltà a respirare e provai un dolore ancora più acuto. Lasciai il palco e fui portato all’ospedale. All’ospedale mi sottoposero a raggi x e la diagnosi, che si rivelò incompleta, fec eemergere la fratture interna delle costole. Si pensò che potessi migliorare in un paio di giorni. La successiva esibizione a London, nell’Ontario, del 9 settembre fu cancellata e io trascorsi un giorno a letto ad assumere antidolorifici.
(...)
Mi è stato detto che non recupererò mai completamente dalla frattura delle costole e ogni tanto ho delle fitte dolorose. Quanto all’impatto emotivo che l’accaduto ha avuto su di me, ho dovuto fare i conti con la pressione di dovermi esibire per non deludere la band. Non mi era mai successo niente del genere. Per un notevole periodo di tempo ho operato solo al 50% delle mie possibilità e ciò ha naturalmente mi ha rovinato il piacere del tour.
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