giovedì 3 ottobre 2019

Liam Gallagher a Visions: "Ho imparato a non ferire la gente. Il mio nuovo disco riflette la mia felicità odierna. Negli Oasis ero in una bolla, mentre ora vivo nel mondo reale"

Dopo anni, Liam Gallagher finalmente regge il confronto con il fratello Noel. Nel nuovo album non fa molte cose nuove, ma fa molte cose giuste. Il titolo del suo nuovo disco, Why Me? Why Not., deriva da due dipinti di John Lennon, uno acquistato da Liam a Monaco di Baviera e un altro regalato all'ex Oasis da Yoko Ono. "Sì, a Monaco. Non ricordo. Forse ero in vacanza. Non era un concerto. Ero con Patsy all'epoca, quindi di sicuro si tratta della fine degli anni '90", ricorda.

Durante una camminata si imbatte in una mostra con opere di Yoko Ono e John Lennon. Nota immediatamente un ritratto di Lennon datato 1972: un semplice disegno che mostra un barbuto JL con le braccia tese e uno sguardo interrogativo, sopra il titolo 'Why Me?', 'perché io?'. "In qualche modo quel quadro aveva molto da dirmi. Così lo comprai", spiega.

Anni dopo, Liam, che nel frattempo era diventato papà di Lennon, nato dalla relazione con la prima moglie, Patsy Kensit, si trovava a New York per un concerto degli Oasis. "Yoko Ono voleva incontrarmi. Andai a farle visita al suo appartamento nel Palazzo Dakota".

"Mi chiese di togliermi le scarpe, bevemmo del caffè e mangiammo dei biscotti. Parlammo di Lennon e io le dissi del quadro. Lei mi rivelò che esisteva un altro disegno di quella serie e aggiunse che avrebbe voluto mandarmelo. Dopo delle belle ore trascorse insieme la salutai".

"Yoko fu gentilissima, ma non volevo abusare della sua ospitalità. Pensai che magari dovesse stirare un po', dovesse lavarsi i capelli o fare dello yoga. Alcune settimane dopo ero seduto a casa in giardino con i miei gatti Mick e Keith sulle mie ginocchia quando all'improvviso suonarono alla porta". Era un pacco da parte di Yoko. L'ho aperto e c'era proprio il secondo disegno di John. Raffigurava lui seduto su una sedia, anche lui con un gatto sulle ginocchia. Sotto c'era la scritta 'Why Not', 'perché no'. Non avrei mai potuto scordarmelo. In qualche modo è divenuto il mio mantra".

Circa quindici anni dopo Liam chiama il suo secondo disco da solista Why Me? Why Not. Non è certo la prima volta che Lennon ispira il più piccolo dei Gallagher. Per il disco del 2017, As You Were, Liam aveva utilizzato, nella canzone I've All I Need, la frase "Vado in letargo e raccolgo le mie ali", che fa il verso a "Mentre ero in letargo raccoglierò le mie ali", che compariva su uno stendardo appeso a casa di Yoko Ono. Fu la stessa Yoko a raccontarlo a Liam, in quella stessa visita di cui parlavamo qualche riga fa. Lennon aveva smesso di fare musica per un periodo, negli anni '70, e aveva notato il drappo a casa dei genitori di Yoko, in Giappone. Così pensò di farlo suo. E così ha fatto anche Liam.

As You Were, scritto con Greg Kurstin, Andrew Wyatt e Dan Grech-Marguerat, è un grande successo: il disco balza in vetta alle classifiche e nel Regno Unito vende 103 000 copie, più di quanto hanno venduto in una settimana tutte le altre nove posizioni della top 10 messe insieme.

"Se il disco non fosse andato bene", dice Liam, "non dico che non ne avrei fatto un altro, ma la se alla gente non fosse piaciuto, avrei pensato: forse si sono stancati di me? Non ha senso fare musica solo per farla. Con As You Were, però, abbiamo aperto la porta e abbiamo reso possibile il nuovo disco".

"Sai, ci sono momenti della tua vita in cui sei infelice, ma la musica non lo riflette, o il contrario. In questo disco, però, sono tutti e due sullo stesso livello. Le canzoni riflettono esattamente dove mi trovo al momento. Sono proprio felice. Più invecchi più sei in grado di affrontare le cose. I miei figli mi rendono felice, la mia ragazza mi rende felice, mia madre mi rende felice, i miei due gatti mi rendono felice. Mi sono semplificato la vita. Ho 46 anni, non ho problemi di droga, non ho problemi di alcol. Mi sento bene!".

L'ultimo decennio non è certamente stato il migliore della vita di Liam, sia musicalmente che per le tribolate vicende personali. Padre di Moll, nata nel 1998 da una relazione extraconiugale con Lisa Moorish, e di Lennon, nato nel 1999 dalla moglie Patsy Kensit, Liam divorzia nel 2000 e nel 2001 ha un figlio, Gene, dalla nuova compagna, Nicole Appleton, cantante delle All Saints. Nel febbraio 2008 convola a nozze con la Appleton, ma quattro anni e mezzo dopo ha una figlia dalla giornalista statunitense Liza Ghorbani (la piccola Gemma nasce nel dicembre 2012). Lo scandalo della paternità segreta scoppia nel luglio 2013: Nicole lo apprende per via telefonica e divorzia dall'ex Oasis.

"Non è stato proprio il periodo migliore, ma parlando di tempi bui ... in altre parti del mondo i bambini muoiono di fame, la gente vive per strada. Io vivo ancora in una bella casa e ho abbastanza soldi. Semplicemente non andava tanto bene quanto andava prima. Vivevo in un mondo di avvocati, per via del divorzio con mia moglie ... Niente di tutto quello era cosa buona. Ferire la gente non è mai bello. Un bel giorno la realtà si è presentata da me, ma ho imparato la lezione, ho imparato a non essere scortese con la gente e a smettere di ficcarmi in situazioni che non finiscono bene e distruggono la vita degli altri. Non dico che è tutto sistemato, si fa un passo alla volta, ma ad esempio so quando bisogna andare a letto. La voce nella mia testa che mi dice 'hai 46 anni, vai a letto!' è alta. Prima era bassa e riuscivo a malapena a sentirla".

Invece di bere fino a tardi, oggi Liam preferisce alzarsi presto e andare a fare jogging. Il bad boy del Britpop è diventato ragionevole? "Non voglio sembrare noioso, ma un pochino sì. Sono un mattiniero e amo uscire presto al mattino. Se lasci casa alle 12 è un inferno di selfie. Quindi provo a ritagliarmi un po' di ore per me, quando nessun altro è sveglio. Ovviamente il motivo principale per cui si fa jogging è tenersi in forma, ma di sicuro fa bene alla mia mente. Posso pensare a cose di tutti i tipi, a quello che devo fare, a chi se le beccherà perché si è preso gioco di me o al fatto che potrei usare un nuovo parka".

Why Me? Why Not. rispecchia questa 'ripulita' che ha dato alla sua vita. "Gli ultimi 10 anni sono stati un guardare in faccia la realtà, un tornare con i piedi per terra. Gli anni degli Oasis erano come una bolla. Posso dire che oggi vivo nel mondo reale, anche se il mio mondo forse è un po' più bello dei mondi di tanti altre persone".

Anche Why Me? Why Not. è stato composto con Andrew Wyatt e Greg Kurstin. Se Noel ha intrapreso la strada del cosmic pop con sintetizzatori e ritmi disco, Liam sforna ancora quello che sa fare meglio: rock 'n' roll semplice e senza fronzoli, ma piuttosto buono.

Nel nuovo disco ci sono molti grandiosi ritornelli. "Niente a che fare con me. Non sono un grande autore, ho iniziato come cantante. So scrivere dei versi, ma non quei ritornelli grandiosi e da inno. Non ho problemi, però, a collaborare con altre persone, l'ha fatto anche Elvis.  La musica è quello. Tutti quelli che dicono 'faccio tutto da me' poi sono degli egoisti quando si tratta di avere a che fare con i fan. Il mio scopo stavolta era quello di comporre canzoni ancora migliori ed ecco perché ho dovuto condividere il lavoro. A coloro che comprano i dischi e vengono ai concerti questo non importa, finché le canto tutte io".

Non solo One of Us. Tra i nuovi brani anche Shockwave sembra parlare di Noel.

"La canzone dice che sei uno stronzo e io lo dirò a tutti. Ovviamente potrebbe trattarsi di Noel, ma non è l'unico stronzo nel mondo, anche se al momento lui è il più fastidioso! Vive ancora in quella bolla. A giudicare dai suoi recenti commenti, è ora che qualcuno distrugga quella bolla. Si diventa una persona migliore se lo si fa. Ma la cosa è già cominciata, lui non è più al top. Neanch'io, ovviamente, ma almeno io sto tornando, mentre lui sta precipitando. Ne rimarrà stupito".

In One of Us Liam suona molto riconciliante. Se Noel gli chiedesse in modo educato di riformare la band, lui sarebbe disponibile? "Certo! Amo gli Oasis. La parola 'solista' mi fa vomitare, io preferisco far parte di una band. Per la gente significavamo molto, penso che sarebbe bello, ma se lui non vuole io continuerò a fare il 'solista' ..."

Certo che a Liam piacerebbe rimettere in piedi gli Oasis. In As It Was, il documentario che accompagna il suo ritorno con questo nuovo disco, afferma che non fa musica per diventare più famoso: lo è già abbastanza. E poi non è una questione di soldi. È entrato a far parte di una band perché ama la musica.

"Mi piace come una canzone nasca dal nulla. Certi giorni ti alzi, accendi la tele e pensi che tutto faccia schifo. Ti prepari una tazza di tè, ti siedi e vedi la chitarra. La prendi e all'improvviso succede qualcosa. Nasce una canzone, la registri, la pubblichi e poi commuove qualcuno che abita a Taiwan. È un miracolo, è magia".

Liam immaginerebbe la sua vita senza la musica? "Non sarebbe vita, sarebbe l'inferno. Non riuscirei a immaginare di lavorare in ufficio e ricevere ordini. Molto probabilmente prenderei molta droga e di solito queste cose non finiscono bene. Quindi sono felice di avere la musica. Penso che la gente che ha la musica nella prorpia vita è benedetta. La musica non mi ha mai abbandonato. Il giorno in cui non proverò più sentimenti per la musica sarà il giorno in cui tutto diventerà buio".

Source: Visions, magazine tedesco - traduzione di oasisnotizie - thanks to joladella for translating from German to English

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