venerdì 25 ottobre 2019

I consigli di Liam Gallagher: “Essere se stessi e non avere mai rimpianti. E vi racconto il mio primo concerto al Boardwalk”

Riportiamo la nostra traduzione integrale dell'intervista audio concessa da Liam a Consequence of Sound il 22 ottobre 2019.

"Cantare ogni giorno è un impegno incredibile? Non lo so, semplicemente amo cantare. E non sono neanche uno che canta in giro per casa, capisci? Ogni tanto mi faccio una cantata quando suono la chitarra a casa. Non lo so, mi piace proprio salire sul palco e cantare a squarciagola nel microfono, provare a emozionare la gente e toccare la gente con la voce. Non so perché lo faccio, lo faccio e basta".
"È la cosa più pura che possa fare, penso. Quando apri la bocca e canti e rendi felice la gente è una cosa liberatoria e perfetta. È magico". 



"No, non mi interessa il lato affaristico. Quando scendi dal palco dopo che hai cantato fino a tirare fuori l'anima e il cuore, sei abbastanza fottuto. Anche se io me ne sto semplicemente lì in piedi, poi scendo e mi sento proprio stordito per un'ora buona. Poi mi passa. So che la gente saltella, ma fanculo a quella roba là!".



"Dici che mi succede perché indosso il parka e sudo? Non penso abbia a che fare con quello. Se indosso una maglietta, sudo ugualmente. Penso sia solo dovuto al fatto che canto con quella potenza e quella passione e credo che il sudore venga da quello". 



"Qual è l'ultima cosa che faccio proprio prima di salire sul palco? Non lo so, forse dò un bacio alla mia ragazza. No, non mi benedico, forse dò semplicemente un bacio alla mia ragazza o batto i pugni con uno dei miei figli. E poi parto. In testa mia penso: 'Cazzo, la mia voce c'è!'. E spero per il meglio, sai. A volte c'è, è incredibile, altre volte non va bene".



"Cosa faccio per assicurarmi di essere in controllo appena parte la prima canzone? Non lo so, penso solo che si debba cantare a squarciagola. Dietro le quinte mi alleno un po', faccio un po' di riscaldamento, prendo i miei drink e succhio sempre una caramella. E poi vai lì e penso che tu debba tirare fuori la voce. E sai che se la voce c'è, allora speri che ci sia per il resto del concerto. Quando apri la bocca, gridi e la voce non c'è pensi: 'Cazzo! Questa sarà una lunga serata!' ...".

"L'album è coerente, emozionante e sincero? Esattamente. Sinora abbiamo eseguito dal vivo quattro canzoni del nuovo album. Non penso che eseguiremo dal vivo tutto l'album in una volta sola, capisci? Quindi penso che forse faremo sette, forse sei canzoni del nuovo album, quattro del vecchio e poi forse riempire il resto con le canzoni degli Oasis. Quindi penso che sia un buon mix".



"Se mi sento più a mio agio quando canto queste nuove canzoni perché conosco meglio le parole e il processo creativo? No, provo la stessa sensazione. Ovviamente queste che stiamo cantando ora sono tutte nuove, ma Wall of Glass e diciamo For What It's Worth ... ovviamente non sono in giro da tanto tempo quanto quelle degli Oasis, ma sono a portata di mano, è una passeggiata, capisci?".



"Se corrisponde al vero che ho cantato Wall of Glass 151 volte negli ultimi due anni (fonte: il sito Setlist)? Wow! Non so bene, sembra una cosa piuttosto buona. 151 volte? Mi piace!".

"Nei testi del disco hai notato che si insiste sull'invito a dire qualcosa se c'è la possibilità di dirlo? Sì, proprio così. Bisogna sputare il rospo. Il mio messaggio è: 'Sii te stesso e fai del tuo meglio, se poi non riesci a fare del tuo meglio allora va bene lo stesso'. Non sono guidato dalla politica. Non mi frega di quello, quelle merdate circolano in sottofondo. Quindi sì: 'Fai del tuo meglio e se non è una cosa abbastanza buona, allora non lo è. Ma se stai facendo del tuo meglio, allora la cosa è abbastanza buona, no?' ...".



"Mio figlio Gene suona con me? Sì, in tour suona la batteria per il brano The River. Suona molto glam (rock), abbiamo due kit di batteria. Lui freme. Se mi ha chiesto consigli? No, va direttamente lì. Gli sta piacendo molto. Fa solo una canzone, ma va bene, perché lui la batteria la suona un po' e lo tiene impegnato. Ha fatto tre serate all'Hollywood Bowl, quindi gli è andata bene. Ora è a Seattle. È un grande fan dei Nirvana ed è andato a visitare la tomba di Kurt Cobain o la sua casa, non so cosa. È lì a scattare delle foto, quindi se la sta spassando".



"No, è bello svegliarsi e avere attorno i figli. Usciamo a bere un paio di cicchetti. Non diamo molto di matto. È bello essere circondati da persone, dalla tua famiglia. Trascorriamo dei momenti che sono più belli che folli". 


"L'artista ha bisogno di certe cose attorno a sé per esibirsi al meglio? Ascolta, loro possono venire e loro sono fortunati di poter venire. È bello averli qui. Non direi che ne ho bisogno, ma è bello svegliarsi tutti nello stesso hotel e andare a pranzare insieme. Non so se ne abbia bisogno o no, ma è bello averli qui, sì".



"I giorni trascorsi a girovagare e bere nei bar e roba simile sono acqua passata. I concerti sono troppo importanti. Lo facevi perché eri giovane e annoiato. Eri in una stanza d'albergo. Da ragazzo non avverti i postumi della sbronza: non ci vuole molto e riesci a recuperare più velocemente. Ora se bevo la sera prima del concerto, il concerto è terribile, cazzo! Quindi mi assicuro di andare a letto presto la sera prima del concerto. Se ho dei giorni liberi bevo un po', ma ...".



"Tutto quel cazzeggio l'ho già fatto ed è un incubo. Non c'è niente di peggio che non fare il tuo lavoro in modo adeguato e finire per deludere la gente. Non voglio provare quella sensazione mai più. È tempo di mettere fine a quella cosa". 

"La prima volta che mi sono esibito di fronte ad un pubblico? Penso sia stato al Boardwalk di Manchester. C'erano sette persone, erano miei amici che facevano: 'Possiamo andare ora? Quante canzoni devi fare?'. 'Ne abbiamo solo due'. 'Dai, fanculo a 'ste scemenze, andiamo al pub!'. A loro non interessava, capisci? A loro sembrava un po' stupido. Se ero agitato? No, ero un po' agitato, ma del resto le persone di fronte alle quali è più difficile suonare sono i tuoi familiari e i tuoi amici, no?".

"Cosa faccio nelle pause tra un concerto e l'altro per non far annoiare il cervello? Mi rilasso in una stanza, magari mi faccio una camminata o vado a cena, niente di troppo pazzo. Comunque sto lontano dai pub, di sicuro".   



"Sì, guardo Love Island. So che è ridicolo, ma è buono, ti tiene lontano dai guai. Ti piace Ovie, quel personaggio della scorsa edizione? Chiunque metta il cazzo di cappello da cricket nel frigo è figo per me. Se ho messo il mio cappello nel frigo? No, ancora non l'ho fatto, ma la prossima volta che andrò in un posto caldo lo metterò nel cazzo di frigo, amica! Quando ho visto lui che lo faceva o pensato: 'Come mai non mi è mai venuto in mente prima d'ora?' ...".

"Io facevo parte della scena di Manchester, parte della quale era buona e parte della quale era orribile, capisci? Poi tutti saltano sul carro del vincitore, ma onestamente la penso così. E non mi interessa quello che dice chicchessia: io non mi sono mai sentito parte della scena Britpop. Ho sempre pensato che noi facessimo qualcosa di diverso. Anche i Verve o band come i Cast ... non penso che fossimo ... mi sono sempre sentito come un outsider, perché facevamo qualcosa di più classico e di più duraturo. Quella scena si capiva che sarebbe finita fottutamente, tutti facevano parte di una band allora, anche i cani. Non faceva per me. E lo vedi sul campo: gli Oasis sono durati molto di più di quella cazzo di 'scena' ...".

"Se c'è qualcosa che avrei voluto sapere da giovane, che ora so, quando ho iniziato? No, perché se inizi a fare questi discorsi ... avrei finito per fare degli errori bellissimi, capisci? E la vita è così. Se inizi a pensare: 'Non puoi fare questo' ... Devi seguire la corrente e vedere dove finisci. E se fai un po' di cose sbagliate, allora lascia che sia così. Va tutto bene, amica. Nessun cazzo di rimpianto. Se inizi a macerarti, finisci per perderti dei periodi belli, quindi io seguo la corrente e basta". 

traduzione di frjdoasis - Source: Consequence of Sound
Ascolta qui sotto l'intervista.


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