Lunedì 13 ottobre Noel Gallagher è stato ospite di Steve Lamacq su BBC Radio 6 (AUDIO ALLA FINE DEL POST), a tre anni di distanza dall'ultima chiacchierata con il giornalista (RILEGGILA QUI). Molte le cose di cui si è parlato, alcune delle quali discusse anche nel corso della chiacchierata con Jo Whiley su BBC Radio 2 (leggi qui).
In apertura Noel ha consigliato di acquistare l'album Behind The Music dei Soundtrack of Our Lives, band svedese legata a Noel da un'amicizia pluriennale. In trasmissione l'ex Oasis ha proposto il loro pezzo Sister Surround, spiegando che "si chiama così perché 'surround system' letto su uno stereo fu storpiato in 'surround sister', me lo raccontò una sera il cantante della band dopo che eravamo tornati insieme dall'America". Noel ha poi ha definito quel disco del 2001 "uno dei più grandi dischi degli ultimi quindici/vent'anni, e non vi sto prendendo in giro, è incredibile". Nel 2002 i Soundtrack of Our Lives, scioltisi nel 2012, fecero da supporto agli Oasis durante la tappa nordamericana del tour di Heathen Chemistry.
Poi il 47enne ha risposto ad una apposita domanda confermando le voci di una sua prossima partecipazione ad un programma televisivo: "Posso rivelare alla nazione che farò Celebrity Gogglebox. Non mi è concesso dirlo ... vabbe' lo dico lo stesso. Lo registro domani con due mie buone amiche che per caso sono anche due meravigliose supermodelle, Naomi (Campell) e Kate (Moss). Quest'estate ero in vacanza con Kate (a Ibiza, ndr) e mi ha chiesto di farlo e io ho pensato: 'Okay' ... Domani lo farò e dovrebbe essere uno spasso. Non sono un fan accanito del programma, ma devo dire che lo guardo, mi piace quella coppia elegante che mi ricorda la mia personal assistant e suo marito, sono sempre lì ubriachi a guardare la TV. Quel tizio si ubriaca sempre di vino rosso. Se urlo molto di fronte alla TV? Sì, se poi saranno in grado di far vedere perché urlo è un'altra cosa, ma lo faccio. Di recente ho incontrato una donna che lavora per Gogglebox e che mi ha fatto una lista di programmi chiedendomi se li vedo o no. Mi ha chiesto se vedo Bake Off ... Mi toccherà fare a questi due: 'Che cos'è questa scemenza? Una gara di cucina? Di sicuro non lo è' ... ".
Ampio lo spazio riservato al nuovo album di Noel, Chasing Yesterday, anticipato dal singolo In The Heat Of The Moment. Un aneddoto a proposito di questo pezzo: "Il primo verso del mio nuovo singolo (they tell me you've touched the face of God) è tratto da un serie TV/documentario di nome When We Left Earth che stavo vedendo. C'era un astronauta, non uno famoso, a cui era stato chiesto di descrivere com'era il decollo a bordo di uno di questi razzi e lui ha risposto: 'È come toccare il volto di Dio', così ho pensato di usarla: 'Bene, se questa frase è il primo verso della canzone allora non saprei di cosa parla questa canzone ...'. Perché la canzone dopo quel verso è subito degenerata nel nonsense, non parla di un astronauta né di qualcosa di divino. Queste cose catturano sempre la mia attenzione, sai".
Com'è nata l'idea di autoprodursi il disco? "Avevo fatto alcuni demo di questo disco e li avevo fatti sentire a Dave Sardy, mio buon amico e mio produttore per 10 anni. Andai da lui a Los Angeles. Ricordo che ero seduto in auto con il mio manager e gli facevo: 'Non credo che Dave sia molto entusiasta di questi demo'. Quando gli fai ascoltare qualcosa ti fa sempre: 'Mmm piuttosto figo', ma ... cavolo! È grandioso, altro che figo. Per una qualche ragione mi ha detto che non voleva farmi da produttore, così sono tornato in Inghilterra, ho fatto un altro po' di lavoro e ho contattato altri tre produttori - che dovrebbero restare anonimi - tutti si sono rifiutati di collaborare, adducendo tutti che dal sound a loro sembrava una cosa già ultimata. Così ho pensato di ultimarlo da me, sono tornato dove avevo cominciato con i demo e ho tipo riempito i vuoti".
"Tenendo a mente quella cosa, ero in un certo senso libero di commettere tutti gli errori che volevo commettere. E ce ne sono molti di errori nel disco. Per esempio io in studio una canzone non la registro mai più di tre volte, mi rifiuto di farlo, mentre Dave me l'avrebbe fatta cantare tutto il giorno e tutta la notte, fino a farti odiare il testo che canti e considerare le parole insensate. Questo è un disco più grezzo in questo senso, non rifinito, non mi piace fare molte prove e l'ho ultimato rapidamente. Ed è stata una rottura di scatole farlo, specie a Londra. Lì c'è sempre qualcosa da fare e a me ogni tanto non dispiace uscire. Certi giorni in studio ero reduce da sbornie, ho trovato difficile gestire le sessioni di registrazione. Tornavo a casa con la metro pensando: 'Cosa ho fatto questa settimana?'. Poi la settimana dopo non sapevo a che punto ero, essendo io stesso al comando, ma alla fine ce l'ho fattao. L'ho terminato a giugno e poco dopo l'ho limato".
"Se ascolto l'album? Lo ascolto fino all'ultima prova per i live. Lo riascolto in cuffia un paio di volte prima dell'ultima prova, giusto per capire come devono andare le versioni live. Dopo il primo live non lo ascolto più, perché le versioni dal vivo dei pezzi diventano quello che tu ascolti e se poi provi a riascoltare le versioni studio delle canzoni fai: ' Dio, sono molto lente!', almeno di un paio di bpm".
Un retroscena sul videoclip del nuovo singolo. "Il tizio che lo ha diretto ha già curato cinque miei videoclip per cinque singoli. Gli abbiamo detto che con quei cinque video aveva spaccato e che quindi l'avremmo confermato per questo singolo. Avrei dovuto andare a Los Angeles, ma il mio management ha fatto casini con la mia VISA, così questo tizio mi ha detto: 'Non c'è problema, ti metto di fronte ad uno schermo verde e facciamo il video anche se siamo in Inghilterra. Non preoccuparti, con i video si tratta di creare illusioni, amico'".
Ed ecco il retroscena. "Nel video che non vedrete mai ci sono un sacco di belle ragazze con i pattini in linea in una discoteca anni '80 e io faccio la parte del DJ. Avrei dovuto leggere la sceneggiatura, ma non l'ho fatto proprio bene. Comunque arrivo in questo studio di Londra di fronte a questo schermo verde e fingo di fare il DJ. Durante la registrazione chiedo al tipo: 'Sicuro che stia andando tutto bene?' e lui: 'Sì, sì, sarà fantastico!'. Alla fine vado dal mio manager e gli dico: 'Qua dobbiamo cestinare tutto'. Perché sembrava esattamente ciò che era: un sacco di ragazze a Los Angeles e un tipo, io, in uno studio a East London che fingeva di fare il DJ, e ovviamente non lo era. Poi ho fatto anche un video con una performance mia della canzone, cosa che giuro che non farò mai più. Oh mio Dio, sai che ti dico? È stata una giornata lunga".
"Avrei potuto fare un video così se mi fossi trovato per davvero in una vera discoteca nel 1989, l'Haçienda, ma ora sono un vecchietto scontroso con la chitarra e il mal di schiena, quindi no".
"Non riesco a far sentire la canzone a due persone in mia presenza, posso dar loro il CD e loro le ascoltano. Questo pomeriggio ho vissuto momenti in cui mi sono sentito a disagio. Ero lì a rispondere alle domande nella sede di Facebook. Hanno fatto sentire un minuto e mezzo del nuovo singolo di fronte a una cinquantina di persone. Io ero lì sul palco ed è stato terribile. L'hanno sparato a volume altissimo e io mi sono girato verso il tipo della regia e gli ho fatto: 'Questo è atroce!' ... E ovviamente il singolo è finito e il tizio ha dovuto costringere la gente ad applaudire. È stato orribile. No, non mi piace far sentire le mie canzoni alla gente con me che le guardo, perché indipendentemente dalla reazione che hanno per me non sarà mai abbastanza".
"Uno che ti dà una spiegazione dettagliata di ciò che pensa della mia musica è, per esempio, il mio amico Paul Weller. Ora, per fortuna lui ha apprezzato i miei ultimi due dischi e questo disco.Mi ha detto che le prime sei tracce di questo disco sono grandiose e le altre fanno schifo. Questo mi rende la vita molto più facile. Poi mia moglie, lei è un'altra che critica severamente. E anche a lei piace. I miei figli sono piuttosto duri, ma sembra che piaccia anche a loro. In generale ricordo che quando ascoltò Be Here Now usò tre parole: 'Stai viaggiando spedito, amico'... ".
Noel ha speso altre parole di stima per Johnny Marr, il chitarrista degli Smiths che ha voluto collaborare con Noel per l'ultimo brano di Chasing Yesterday. "Avevo cercato di farlo collaborare con me per il disco precedente, ma era a Hollywood e non ha potuto aiutarmi, ma stavolta averlo e vederlo in studio è stato qualcosa di speciale per me. So che il 99,9% di voi ascoltatori non avrà mai l'occasione di stare in studio con lui. Va al di là del mio amore per gli Smiths, è un vecchio amico per me. È un personaggio straordinario. In passato aveva fatto qualcosa per gli Oasis, ma è stato qualcosa di completamente diverso. Non ha voluto conoscere il titolo del brano, ha detto che sarebbe venuto e avrebbe reagito suonando sul momento. Quando sentirete la sua chitarra è onestamente incredibile".
Sulla eredità degli Oasis: "Sì, tra le nuove band mi piace pensare che forse non gli Oasis in sé, ma Arctic Monkeys e Kasabian abbiano influenzato altre band, tramantando in qualche modo lo spirito degli Oasis. Uno dei dischi degli Oasis era ancora nella top 10 la settimana scorsa, quindi per i ragazzi deve pur significare qualcosa, ma non analizzo troppo le cose. È stato fantastico allora, fu una pura espressione della gioia della classe operaia e ancora si tramanda di generazione in generazione. Morning Glory fu strabiliante. Sai, fu registrato in sole tre settimane. Ci eravamo presi tre giorni di pausa perché avevamo litigato tutti l'uno con l'altro. Credo che la cosa non sia durata in tutto più di dodici giorni lavorativi. È un disco incredibile, è un disco per cui ci è voluto uno sforzo così piccolo".
"Credo che il picco sia stato Knebworth. Sento molte cose che si dicono di quel tipo. Eravamo tutti insieme, c'era qualcosa, che si trattasse di politica, di moda o di sport. Ed era un periodo grandioso per essere giovane allora ... giovane? Vabbe', a proposito, ora non sto parlando con Stevie, tu adesso ti stai grattando il mento come un fan dei Radiohead".
Article by oasisnotizie.
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