sabato 22 aprile 2023

Noel Gallagher alla Repubblica: "Un tour con gli Oasis? Solo se John Lennon torna dall'altro mondo. Le band di oggi? Una noia ..."

Parla piano, con un'ombra d'aplomb inglese che l'età deve avergli concesso. E sorride delle battute che piazza qui e là tra un intercalare sboccato e qualche affondo sagace sulla musica, la vita da persona matura, sui bei tempi andati che comunque pare non rimpiangere affatto: Noel Gallagher è pronto a tornare con un nuovo disco, Council skies, che uscirà il 2 giugno, insieme ai suoi High Flying Birds e ha già dato appuntamento ai fan italiani per il prossimo 8 novembre al Mediolanum Forum di Milano.

Dieci nuove canzoni - che diventano molte di più nella versione deluxe comprendente anche i remix di Robert Smith dei Cure (Pretty boy) e dei Pet Shop Boys (Think of a number) - composte durante il lockdown: "Forse riflessivo è l'aggettivo che userei per descrivere questo disco", spiega soffermandosi sulla foto di copertina, uno scatto del fotografo Kevin Cummins che ritrae gli strumenti della band sistemati nel punto esatto in cui c'era il centrocampo dello storico stadio di Maine Road, per ottant'anni casa dell'amato Manchester City.

Ha tanto di Noel e del suo gusto melodico/malinconico questo nuovo Council skies, "per il periodo in cui è stato scritto e per aver attraversato alcune vicende nella mia vita personale", spiega riferendosi forse all'annunciato divorzio dalla moglie. "Tutto viene fuori nelle canzoni", dice. "Ma credo che anche in quella più malinconica del disco ci sia sempre un po' di speranza e che questi brani fossero il modo migliore di tornare, perché arrivano da un luogo di verità".

Con Council skies infatti ha detto di voler tornare alle origini e a quell'urgenza del fare canzoni sincere e aperte come Easy now, uno dei singoli estratti insieme a Pretty boy, Dead to the world ("Una grande canzone con quell'atmosfera noir, una delle mie preferite del disco", dice) e la title track Council skies. A dare un peso specifico ad alcuni pezzi poi - le già citate Council skies, Pretty boy e Open the door, see what you find, c'è la collaborazione con Johnny Marr degli Smiths.

"La musica in sé è la ricompensa", dice Noel. "Creare dal nulla nuove canzoni che le persone faranno proprie è il più grande privilegio e farlo ancora dopo trent'anni è incredibile. Sarebbe molto facile mettere su una band che suoni come gli Oasis. Sarebbe un grande successo, ma non è la mia idea. Specialmente in questo periodo di guerre e altre robe schifose, se sei un artista e puoi creare, dovresti condividere delle cose buone con il mondo, anche solo simboliche, perché potresti far felice qualcuno da qualche parte".

A lui la musica, racconta, agli inizi l'ha persino salvato, quando non aveva nulla, né un lavoro né altro. Se però gli Oasis non fossero arrivati in quel momento, spiega, "ci sarebbe stato comunque qualcuno, perché c'era un bisogno da parte di una generazione di avere una band tutta sua e noi avevamo deciso di essere quella band. Se i Verve ad esempio fossero esplosi tre anni prima forse i ruoli avrebbero potuto anche essere inversi"

L'anno prossimo cadrà il trentennale dell'uscita del primo disco degli Oasis Definitely maybe, ma Noel fa muro riguardo a una reunion col fratello Liam (che riesce a non nominare mai).

"Il 2024 può essere l'anno buono? Per la Champions League? Con Haaland al City tutto è possibile", ribatte ridendo. 

"Ho però ritrovato nel caveau della Sony molti nastri dalle session di Definitely maybe che pensavamo persi e sono fottutamente fantastici. Tutte cose che non avete mai sentito". 

E quindi sì, dai - risponde sarcastico a chi lo incalza - "ci riformeremo, faremo un tour gigantesco e suoneremo in sequenza tutto, pure Morning glory. E anche i Beatles si riuniranno e i Sex Pistols, e John Lennon tornerà dall'altro mondo. Io, però, ho difficoltà nel cercare di ricreare il passato, il mondo è diverso e diversa era quella Manchester negli anni '80 e '90 e noi eravamo costretti a inventarci un mondo tutto nostro dentro la musica. Le classifiche erano dominate dalle band, Oasis, Primal Scream, Verve. Oggi le case discografiche amano le "keyboard bands" che bevono tè, ed è una c... di noia!".

(Repubblica.it, 22 aprile 2023)

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