lunedì 24 aprile 2023

Intervista a Matteo Campese, che ha intervistato Noel Gallagher: "Dopo Council Skies ha in cantiere un altro disco acustico e un altro ancora con inni da stadio"

In esclusiva per OasisNotizie, ho avuto in piacere di intervistare Matteo Campese, radioconduttore di RadioFreccia, che ha avuto come ospite Noel Gallagher in studio pochi giorni fa per parlare di Council Skies, il suo nuovo album solista a firma Noel Gallagher's High Flying Birds. 

Matteo, che effetto ti ha fatto intervistare Noel Gallagher?

“Un effetto bellissimo e particolare perché lui – come possono dire tante altre persone – ha scritto una parte importante della colonna sonora della mia vita e, quindi, di fatto, è un viaggio gratis nel tempo nelle tue memorie e nei momenti in cui ti sei emozionato con quel tipo di canzoni che però tuttora fanno un certo effetto. Quando ho bisogno di carica, metto su Rock 'N' Roll Star: sono sicuro che non delude e mi da ciò che cerco. È come ricongiungersi con una parte di se stessi e, soprattutto, con una parte fondamentale della storia della musica. Questo perché le canzoni più importanti degli anni '90 sono 3: 2 le ha scritte lui e qualcosa vorrà pur dire”.

Hai ascoltato l’album Council Skies, in uscita il 2 novembre: cosa ne pensi?

“Sì, ho ascoltato il disco in anteprima: è un album bello e raffinato. Raffinato è il termine che mi viene come primo: non ci sono i banger ma, d’altronde, lui non ce li voleva mettere. Nell’intervista ce lo raccontava: diceva che questo è un disco con pezzi molto orchestrali, con arrangiamenti altrettanto grandi. Il secondo sarà un disco acustico, mentre il terzo un album di inni da stadio. Il che significa che, in qualche modo, “sta covando”. Non so cosa di preciso, ma è uno che ha tanto tempo libero ed ha molte cose ancora da dire. E questo è molto bello. Il disco ha dentro dei bei nomi e, soprattuto, molta finezza: diciamo che è l’album di una persona sopra i 50 anni che ha fatto la storia e che, in qualche modo, riflette anche sul fatto di avercela fatta a soporavvivere fino a lì. Pur sempre con la raffinatezza ed il carisma che lo contraddistinguono”.

Ti piace il progetto da solista di Noel Gallagher? E quello di Liam?

“Sì, i progetti da solisti di Noel e di Liam sono belli, ma sono come i “coiti interrotti”. Nel senso che è inutile negarlo: tutti quanti si ricordano dell’effetto che faceva e dell’effetto che fa adesso. Detto ciò, non c’è paragone tra i due: Noel ha una scrittura unica, ci sono alcune canzoni della carriera solista di Noel che, per me, sono dei capolavori, come Dead in the Water che è, più che altro, acustica e si trova come bonus track. Lui è il king delle bonus track, per cui non se le fa mancare neanche adesso. Nel disco ci sono delle belle chicche, soprattutto verso la fine: si toglie qualche soddisfazione. Per cui, sì, sono entrambi comunque dei progetti di qualità”.

Sulla reunion degli Oasis, Noel ti è parso possibilista?

“Sulla reunion io gliel’ho buttata lì, chiedendogli se fosse vero che si era visto con suo fratello Liam ad Hampstead Heath, un parco a nord di Londra. Ma lì, si è “gelato”, nel senso che mi ha detto: “No, no, no. Assolutamente no. Non è successo e non succederà”. Poi, che sia adesso una strategia per confondere le acque, non lo so. Perché in qualche altra intervista è più possibilista, ma credo che sia un po’ per stanchezza, visto che sono 15 anni che continuano a chiedergli la stessa cosa ed ogni volta varia le sfumature del no. Però rimane sempre abbastanza difficile. Qualche giornalista dice, invece, che si sta facendo e tutto quanto, ma io sono un po’ come San Tommaso: devo vederlo per crederci. Per il momento, quello che ha detto a me è stato abbastanza tranchant”.

Personalmente, ti piacerebbe rivedere gli Oasis di nuovo insieme?

“Sì, per me come per tutti sarebbe importante, e non solo bello, vedere gli Oasis insieme. Sarebbe importante per capire ancora che cosa si possa fare con quella musica negli anni 2000: quindi, trent’anni dopo, per vedere l’effetto che fa, per vedere che cosa succede quando parte Champagne Supernova o Hello o quello che vuoi, you name it, come dicono gli inglesi.
Io Liam da solo l’ho visto, Noel non ancora, ed è un effetto straordinario sulla gente che è davvero ad un concerto rock e punk con l’attitudine che avevano gli Oasis. Perché Liam porta sul palco quel carisma lì.
Rivederli insieme potrebbe essere davvero la bomba delle bombe. Per cui, sì, spero che succeda, non vedo l’ora che succeda e incrocio le dita nonostante le sue dichiarazioni in intervista”.

Ringrazio di cuore Matteo per la grande disponibilità e la cortesia dimostrata in occasione della nostra chiacchierata. Vi invito a seguire la sua trasmissione, “Terra di Nessuno”, in onda su RadioFreccia.

Valerio Pieraccini

CLICCA QUI PER GUARDARE L'INTERVISTA DI MATTEO A NOEL SU RADIOFRECCIA

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