Noel Gallagher racconta l'incontro con Burt Bacharach: "Ad un tizio delle case popolari come me non accade di incontrare un genio così!"
Intervistato da Jo Whiley il 22 febbraio per BBC Radio 2, Noel Gallagher ha raccontato (audio qui sotto) l'incontro con il grande cantautore Burt Bacharach (scomparso l'8 febbraio scorso), che il 28 giugno 1996 lo volle con sé sul palco della Royal Albert Hall di Londra. Ecco la nostra traduzione delle sue parole.
"This guy's in love with you è una delle mie canzoni preferite di tutti i tempi", ha detto Noel. "Quando l'ho sentita per la prima volta pensavo che fosse talmente psichedelica da chiamarsi The sky's in love with you, che trovo un concept incredibile. Solo dopo ho scoperto che si chiamava This guy's in love with you. Burt Bacharach era un genio. L'ho riascoltato, tutti lo facciamo questo quando qualche persona importante scompare. Ho fatto partire la playlist al mattino, guardavo stupito le casse. È un cantautore proprio complesso, con canzoni incredibili sulla separazione e canzoni incredibili sull'amore. È stato un privilegio cantare con lui in un'occasione".
"La storia del nostro incontro inizia una sera in cui ero uscito con John Lydon, che di per sé è un'altra storia. Eravamo in piedi la sera tardi in un hotel di Santa Monica. Siamo entrati al bar, che era ancora aperto, ce ne stavamo seduti su questa terrazza a farci un drink. Mi è capitato di dare un'occhiata alla zona della reception e ho fatto: 'Sono sicuro che quello è Burt Bacharach!'. 'No! Di cosa stai parlando?'. 'È Burt Bacharach!'. E mentre mi incamminavo lui era al tavolo. Sapevo che era lui, perché aveva una giacca bomber con un ambigramma, BB, sulla schiena. Io non lo sapevo, ma all'epoca lui allevava cavalli ed era appena tornato da Dubai, dove il suo cavallo aveva vinto un premio".
"Come ero solito fare negli anni '90, sono andato a dargli una pacca sulle spalle. Gli ho detto che facevo parte degli Oasis e lui è venuto a sedersi con noi. E ovviamente abbiamo messo la sua foto sulla copertina di Definitely Maybe. Abbiamo parlato di musica, lui aveva ascoltato il disco. Mi ha detto che sarebbe venuto a Londra qualche mese più tardi, perché avrebbe tenuto il suo primo concerto dagli anni '60 a quella parte. Avrebbe suonato alla Royal Festival Hall e stava ingaggiando degli ospiti musicali. Io gli ho chiesto: 'Chi canterà This guy's in love with you?'. Lui mi ha detto: 'Amico, perché non vieni tu a cantarla?'. E io ho fatto: 'Non c'è assolutamente problema, amico! Nessun problema! Dacci il tuo numero!' ..."
"A mia insaputa, gli ho dato il mio numero. All'epoca non vivevo da nessuna parte. Gli ho dato il numero di due dei miei migliori amici che ancora lavorano per me, Mark Coyle e Phil Smith, perché loro sapevano dove rintracciarmi. Se riesci a immaginarti la scena, loro erano seduti a casa a farsi gli affari propri. Non avevano idea di cosa stesse accadendo dall'altra parte del mondo. Suona il telefono: 'Ehi, questo è un messaggio per Noel da Burt Bacharach'. Sono saltati dalla sedia, mi hanno rintracciato e mi hanno chiesto: 'Come ha fatto Burt Bacharach a contattare questa casa?'. 'Gli ho dato il vostro numero', bla bla bla. In ogni modo, ha lasciato il recapito. 'Sta facendo un concerto a Londra'. 'Sì, lo so', e ho raccontato a loro la storia. Poi passano alcuni mesi, vado nel mio ufficio. C'era una ragazza americana che all'epoca lavorava per noi, Christine. Prende il telefono e mi fa: 'Conosci Burt Bacharach?'. Erano trascorsi alcuni mesi dal nostro incontro, le dissi di sì. E lei: 'È in città, alloggia all'Athenaeum. Vuoi andare a incontrarlo?'. Solo allora mi ricordai di cosa avevo concordato di fare con lui. E pensai: 'Non posso andare a incontrare Burt Bacharach. Di cosa stai parlando?'. E lei: 'Stai facendo un concerto con lui?'. 'Assolutamente no! Sto cantando con Burt Bacharach!'. Comunque tutti mi dicevano che sarei dovuto andare a trovarlo, così andai all'Athenaeum".
"Vado alla reception e dico: 'Oh, sono il signor Gallagher per il signor Bacharach'. Il tizio chiama la sua stanza e dice: 'Non ricevo risposta. Penso che sia uscito'. Penso: 'Eccezionale! Grazie a Dio, l'ho scampata!'. Gli dico: 'Ditegli che Noel Gallagher è venuto a trovarlo e che lui non c'era'. Lui lo ha scritto e fu tutto lì. Appena mi girai mi imbattei in lui. Mi fece: 'Ehi, amico, sono felice che tu ce l'abbia fatta!'.
"Sono andato nella sua stanza e onestamente è stato uno dei miei momenti preferiti della mia vita. Io e lui da soli in questa stanza d'hotel. E lui mi fa: 'Vuoi qualcosa da bere?'. Dico: 'Prendo 20 birre'. Lui si siede con una birra, parliamo e poi sembra la scena di Pulp Fiction in cui Vincent Vega va in bagno e lui fa: 'Andrò via da qui, tutto andrà bene. Proveremo a trovare una scappatoia da questo concerto, andrà tutto per il verso giusto, lo farò divertire e poi ce ne andremo' ...".
"Mentre esco lui sta suonando This guy's in love with you con questo enorme pianoforte ... da da da ... Mi fa - non me lo dimenticherò mai - mi dice: 'Ehi, amico, ti unisci a me?'. E sembra qualcosa tratta da un folle spettacolo televisivo degli anni '60. Così vado, con una birra in una mano e una sigaretta nell'altra. Solo io e lui. Lui suona e ha il microfono lì, io inizio a cantare e lui fa: 'Ehi, amico, suona fantastica! Penso che sarà grandioso' ...".
"Poi me ne sono andato, ci siamo rivisti al soundcheck. Non ricordo chi stesse cantando Anyone who had a heart. Lui la fermava e la faceva rifare e rifare. Pensavo: 'Amico, questa cosa è brutale!'. A un certo punto ha detto a questa cantante: 'Guarda, lì c'è il signor Gallagher, quindi devi farla bene stavolta'. Questa volta avevo portato con me Mark Coyle e Phil Smith, che mi avevano fatto conoscere Burt Bacharach. Mark Coyle aveva una busta di plastica. 'Che fai?', gli chiedo. 'Ho un registratore'. 'Per cosa?'. 'Farò un bootleg del concerto'. E io: 'Cosa? Lui è lì!'. 'Non preoccuparti, amico, lo nascondo con questa cosa' ... Così vado sul palco, sto per salutare la sua band e riconosco il batterista, che aveva suonato con Elvis".
"Se ero nervoso? Solo quando mi ha introdotto mentre salivo sul palco lateralmente. Ha parlato degli Oasis, questo e quello e poi mi ha presentato così: 'Volete salutarlo? Noel! Il signor Noel Gallagher!'. Quando sono salito sul palco ho capito che sarebbe stata quella la prima volta in cui avrei fatto qualcosa senza la chitarra. Non sapevo cosa fare, ero lì imbarazzato e mi sono accorto che c'era uno sgabello. Devo dire che me la sono cavata. Dopo il concerto c'è stato un grande party nel suo camerino, c'era Kate Moss e c'erano tutte le persone che lo frequentavano. Tutti fumavano e bevevano e lui, leggenda degli anni '60, non fumava né beveva".
"Uno dei migliori momenti della mia vita? Assolutamente sì. Un tizio delle case popolari normalmente non ha modo di fare queste cose. Lui è stato fantastico e ci siamo tenuti in contatto. Ho fatto un paio di cose con lui poco prima che morisse, non so se queste cose vedranno mai la luce. In un posto del nord di Londra registravano da capo i suoi successi. Voleva che cantassi This guy's in love with you con l'orchestra. Lui sarebbe dovuto venire, ma il volo della sua compagna era in ritardo. Non ho ascoltato la versione ultimata di quel brano, ma che gran tipo! E che catalogo di canzone! Davvero incredibile!".
testo di oasisnotizie
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