giovedì 29 aprile 2021

Apologia di Noel Gallagher. GQ UK: "Da solista vale quanto gli Oasis e la nuova raccolta lo dimostra. I critici sono sgarbati"

La rivista britannica GQ ha parlato di Back The Way We Came Vol 1 (2011-2021), la raccolta che celebra il decennale dei Noel Gallagher's High Flying Birds, e ha poi intervistato il musicista. Il best of uscirà l'11 giugno ed è anticipato dal singolo Back The Way We Came, che stiamo ascoltando per la prima volta in queste ore, essendo stato diffuso stamane. Ecco la traduzione in italiano della prima parte dell'articolo della rivista.

"Proprio nello stesso modo in cui molti fan eretici di Paul Weller preferiscono i suoi lavori con gli Style Council alle sue opere con i Jam, cresce il numero di fan di Noel Gallagher che preferiscono i suoi lavori con gli High Flying Birds, ritenendoli molto più sottili e complessi di quei pezzi che agitano la plebaglia nei finesettimana di addio al celibato che Noel sfornava per gli Oasis".

"Nell'ascoltare la raccolta che esce a giugno, rimaniamo colpiti non solo dalla varietà di canzoni, ma anche dalla straordinaria costruzione, dalle insidiose composizioni con melodie ingannevolmente orechiabili e dal genuino impatto emotivo".

"Se gli Oasis erano l'esperienza collettiva per antonomasia, gli High Flying Birds sono il personale e il particolare. Ogni volta che sento una canzone degli Oasis, la mia testa si riempie di esperienze di altre persone oltre alla mia, cosa che non accade mai con gli High Flying Birds, dato che il mio rapporto con loro è molto più intimo. Anche se la voce di Noel Gallagher non è stridula e squillante come quella che una volta aveva suo fratello, di sicuro ha molta più profondità e più colore. E quando lo senti procedere in The Dying of the Light stai sostanzialmente ascoltando il sound che gli Oasis avrebbero avuto sei anni fa (compresi i riferimenti velati a Jimi Hendrix e ai Tears For Fears)".

"Le canzoni contenute nel nuovo disco – Everybody’s On The Run, AKA … What A Life!, If I Had A Gun…, Riverman, Ballad Of The Mighty I, Holy Mountain e tutte le altre – mostrano una straordinaria diversità pur conservando il loro tratto inequivocabilmente noeliano. Ci sono due nuove canzoni nella raccolta, che tra l'altro ha una copertina nello stile dell'album Best Of Bee Gees del 1969: la bellissima We're On Our Way Now, che ti fa venire voglia di muovere la sciarpa, e la poppeggiante Flying On The Ground, belle come qualsiasi cosa che Noel abbia scritto".

"Non è solo il più bravo a comporre alla maniera di Noel Gallagher ('Ho usato gli accordi di Wonderwall per sei volte, ora, e, fatemelo dire, cazzo, non si sono ancora prosciugati!'), ma ha un proclamato e inquietante dono, quello di mostrare le proprie influenze senza scadere nella parodia, un dono che in lui è diventato sempre più visibile tanto più è divenuto versatile. Ora è un compositore migliore di quello che era allora? Totalmente".

"Avendo spulciato stralci degli articoli su Noel Gallagher negli ultimi dieci anni, rimango sorpreso per quanto sono stati sgarbati molti critici nei suoi riguardi, castigandolo per aver scritto materiale di scarto degli Oasis e poi – vruuum, porca troia, è stato rapido! – criticandolo per essere troppo sperimentale. Queste due accuse sembrano mostruosamente ingiuste, dato che il suo materiale post-Oasis non è mai stato meno che affascinante".

"In realtà Noel sembra provocare lo stesso tipo di critiche che genera il suo amico Weller: se fa un disco che suona come qualcosa del passato, viene messo alla gogna, e se fa un disco che suona come qualcosa del futuro, viene definito pretenzioso. Anche i critici che si professano suoi estimatori sono sprezzanti a proposito della sua musica, cosa che mi sconcerta, dato che il suo psicorock studiato ma evolutivo è una delle cose migliori che la scena musicale britannica abbia conosciuto nel decennio iniziato nel 2020. E la valanga di pezzi orecchiabili in Back The Way We Came Vol 1 è una testamonianza di tutto ciò". 

"Per fortuna, come Weller, Gallagher è abbastanza sicuro di sé da ignorare le piccolezze".

"Noel mi ha detto: 'Come ben sai, gli artisti sono un mucchio di insicuri, perché stai esprimendo qualcosa e la lasci al giudizio degli altri. Dentro di te pensi: 'Be', è molto meglio della cosa che ho fatto l'ultima volta', ma non ne sei sicuro. Questa è l'unica forma d'arte al mondo in cui la gente che lacompra prova a dettarti come farla. Nessuno è andato da Picasso a dirgli: 'Perché stai dipingendo di blu? Non mi piace il blu, cazzo! Voglio il rosso'. Non hanno detto: 'Girasoli? Cosa cazzo sono? Chi vuole i girasoli?'. E nessuno dice alla gente quali film fare, ma nel mondo della musica fanno: 'No, non vogliamo quello. Vogliamo questo'. Qualcuno mi ha detto, tempo fa: 'La gente non ti cerca per i pezzi dance e i sintetizzatori. La gente ti cerca per i gran bei ritornelli'. E io ho detto: 'Vadano a fanculo!' ...'.

"Quando gli Oasis si divisero, nell'agosto del 2009, Noel era stordito tanto quanto i suoi fan, ma, avendo ricominciato dai campionati minori e a marce basse, ha trascorso dieci anni a creare opere d'arte che possono facilmente rivaleggiare con quelle degli Oasis. Se volete un esempio di come l'ondata creativa degli anni '90 riverberi ancora, non dovete altro che ascoltare i Noel Gallagher’s High Flying Birds".

"Noel mi concede educatamente alcune domande, purché non gli chieda dell'inevitabile reunion degli Oasis (e dico inevitabile perché non esiste un'isola del mondo che possa accogliere la somma di denaro che un simile ricongiungimento potrebbe generare). Mi interessava di più sapere quando gli High Flying Birds calcheranno di nuovo le scene ...".


Per leggere la traduzione dell'intervista, attendi la seconda parte dell'articolo!

traduzione di oasisnotizie - Source: GQ UK

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