venerdì 15 gennaio 2016

Noel Gallagher: "Non mi piacciono i comunisti, ma non voterei mai Tory. La fama mi ha cambiato? Spero di sì"

Intervista di Julie Burchill a Noel Gallagher per Style, allegato al Sunday Times di domenica 10 gennaio 2016.

PARTE 2 DI 2

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Che ne pensi di Jeremy Corbyn (il nuovo leader laburista, simbolo della "svolta a sinistra" del partito, ndr)?

Non mi piace il comunismo.

Ma non voteresti neanche per i Tory, no?

Non potrei mai votare Tory perché un invisibile campo di forze mi impedirebbe di inserire la mia scheda nell'urna. Parlando da persona di sinistra, pensavo che gli anni del New Labour, fino al 1997, fossero straordinari. Era così eccitante essere in Inghilterra in quel periodo, perché succedevano un sacco di cose.

Era eccitante per merito tuo!

Be', io ero parte della cosa, ma allora il Partito Laburista si dimostrò "Meet the new boss, same as the old boss" ("Vi presento il nuovo capo, uguale al vecchio capo", citazione di Won't Get Fooled Again degli Who, ndr) e finché non cambierà quello, la cosa non mi piacerà. Ai Tories non importa dei vulnerabili e ai comunisti non importa degli ambiziosi.

Come va con Damon Albarn?

Una sera eravamo in un pub. Non parlavo con lui da anni, ma nello stesso tempo non sparlavo di lui da anni. A me, a mia moglie e ai bambini piacevano davvero i Gorillaz, così Sara ha detto: "Vado da lui e gli dico che a noi piacciono i Gorillaz". Le ho fatto: "Vacci, allora". È tornata da noi e ci ha detto che Damon era stato strano, che le aveva detto: "Chi ti ha mandato qui a dire questo?". Così quando sono passato vicino a lui nel corridoio ci siamo detti: "Sì, scusami per quella cosa". È stato un po' strano, ma non è che fossimo due adulti che si si sono messi a piangere. È stata più una cosa del tipo: "Sai che ti dico? Quel periodo è stato fottutamente eccezionale, quella roba era fottutamente grandiosa!". 

Hai mai la sensazione che una parte di te, di quel ragazzo della classe operaia, sia rimasta lì a Burnage? 

Quando la gente mi chiede: "La fama ti ha cambiato?", la risposta di merda è: "No, ovviamente no". Io dico sempre: "Spero di sì, cazzo!". Nessuno potrebbe passare quello che ho passato io senza cambiare, ma la cosa fondamentale è riconoscerlo. Torno nello stesso quartiere popolare dove sono cresciuto per vedere mia madre. Lei vive ancora lì, il mio letto è ancora nella stessa stanza con quello di Liam. Mi siedo su quel letto e penso: "Questo è il posto dove ho suonato per la prima volta la chitarra". Non sono, però, un professionista della classe operaia e sono capace di sedermi altrettanto facilmente nella mia grande casa quaggiù e pensare: "Questo non lo devo a nessun altro, lo devo a tutta la pratica che ho fatto. E amo questa cosa". 

Ci sono stelle della musica che, dopo aver raggiunto tutto - fama, successo, denaro - si ritirano a vita privata. Se ad un certo punto non ricevessi più attenzione da parte di tutti questi sconosciuti, saresti triste?

No, finché sarò ancora in grado di lavorare, ma continuerò a lavorare fino al giorno in cui farò un concerto al quale non si presenterà nessuno. E poi direi: "Questa cosa non sta più funzionando, cazzo". Quindi ecco qua, sono ambo le cose. [fine seconda e ultima parte] 

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