Noel Gallagher ha esortato le Nazioni Unite ad agire per tentare di porre rimedio alla crisi dei rifugiati siriani.
Migliaia di uomini, donne e bambini sono ormai da mesi in fuga dalla Siria, dilaniata da una guerra civile che prosegue senza sosta in tutto il paese, e cercano riparo in Europa.
Proprio qualche giorno fa il premier britannico David Cameron, dopo aver dichiarato che il suo paese non avrebbe potuto accogliere ulteriori rifugiati, ha annunciato in Parlamento di aver aumentato da 15.000 a 20.000 il numero dei rifugiati siriani, provenienti dai campi profughi dell'Onu, che il Regno Unito accoglierà nei prossimi 5 anni. "Il Regno Unito", ha aggiunto Cameron, "ha una responsabilità morale verso le persone costrette a fuggire dall'esercito di Assad e dall'Isis. Vogliamo far vedere al mondo che il nostro è un Paese che è in grado di mostrare una straordinaria compassione, difendere i propri valori e aiutare chi ha bisogno".
Intervistato l'8 settembre a Londra dalla rivista NME in occasione della cerimonia di consegna degli AIM Independent Music Awards, i premi più ambiti della musica indie, l'ex componente della rock band Oasis, attivo da quattro anni come solista, è stato interrogato sulla risposta del Regno Unito alla crisi, ma per una volta non ha attaccato il governo inglese e ha preferito puntare l'indice contro le Nazioni Unite.
"Ciò che trovo affascinante", ha rilevato l'ex Oasis, "è che le Nazioni Unite sono lì sedute a girarsi i pollici e nessuno ha detto un cazzo di niente in merito. Perché diamine è stata costituita quella assemblea se non per cose come questa? È una disgrazia che le Nazioni Unite non abbiano neanche convocato un'assemblea per chiedere: qual è la reazione del mondo di fronte a questo? Penso che ciò provocherà la rottura dell'Unione Europea. E l'unica persona che ne beneficerà è Putin. Lui vuole rompere l'Unione Europea in modo da poter ricostituire l'Unione Sovietica. Ecco cosa succederà".
Prima di Noel Gallagher avevano parlato della questione siriana anche altri musicisti come Bob Geldof, che si era detto disponibile ad ospitare personalmente quattro famiglie di profughi, e Bono, che aveva dichiarato: "Se la crisi non sarà affrontata in modo appropriato, l'Europa non ci sarà più".
Intanto in Germania, grazie a una campagna sui social network, una canzone antinazista del 1993 è in cima alle classifiche di vendita e ha battuto il record di download in una settimana. Il brano è Schrei nach Liebe della band punk berlinese Die Ärzt.
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