Alla domanda «Come stai?» Noel ha risposto: «Sto da dio, anche perché il titolo l'ha vinto il Chelsea» (e non gli odiati rivali del Manchester United, ndr). Poi gli è stato chiesto se abbia mai pensato di scrivere un'autobiografia. «Mi è stato proposto un paio di volte, ma penso di essere troppo giovane», ha risposto The Chief, che ha aggiunto: «Non credo di potermi sedere lì alla macchina da scrivere e scrivere. Lo potrei fare se al posto mio lo facesse un ghost writer, ma non fa per me».Il conduttore si è detto sicuro che l'Adidas abbia rifornito Noel di scarpe per la pubblicità cui presta la sua immagine e il diretto interessato ha ammesso che uno dei capi dell'azienda tedesca è un suo caro amico, però ha precisato: «Se chiedi roba te la portano dopo quattro settimane, perciò preferisco andare al negozio e comprarmela. E poi finisci per avere tonnellate di scatole per la casa e la mia casa di Londra non è così grande, sai cosa intendo?». Goldstein gli ha chiesto, allora, di passargli un po' di scarpe, ma Noel lo ha frenato: «Non ti starebbero bene. Non hai la mia misura: io ho piedi piccoli, non proprio da bambina, ma da bimba cresciuta sì! Faccio 39 e mezzo».D'obbligo, poi, un'opinione sulla stagione del Manchester City, finita amaramente, con la qualificazione in Champions sfumata nelle ultime due giornate. Noel, però, si dice tutto sommato soddisfatto dell'annata della sua squadra: «Credo che ci siamo distanziati un bel po' dal decimo posto e, considerando che abbiamo esonerato l'allenatore a metà stagione, penso che siamo andati bene. Sulla partita di mercoledì non ho da lamentarmi. Ritenevo il Tottenham la squadra migliore e nelle ultime sei giornate hanno sconfitto Chelsea, Arsenal e City, quindi onore a loro». Felice che Mancini sia stato confermato? «Sì, a me va bene. Credo che debbano dargli la possibilità di costruire una squadra. Non è che abbia un compito così difficile, cioè deve solo mettere a punto un po' le cose, ma sono felice che resti».
Qualche giorno fa Noel aveva parlato della sua amicizia con Alex Del Piero e aveva rivelato che il capitano della Juventus gli aveva chiesto di andare allo stadio di Berlino con gli stessi vestiti che indossava allo stadio di Dortmund per la vittoriosa semifinale contro la Germania. Anche il calciatore aveva parlato degli Oasis a Chiambretti Night. Domenica il chitarrista ha risposto a un'altra domanda sull'argomento Del Piero, della cui amicizia con Noel i due conduttori di Talksport non sapevano niente. «Sì, è mio amico - ha ribadito Noel - è mio amico da ... cinque o sei anni. E' un fan degli Oasis e veniva ai concerti in Italia e ... anni fa ero a una trasmissione televisiva in Italia e all'epoca era a fine contratto. Io gli dissi per scherzo che gli avrei dato 150.000 sterline a settimana se fosse venuto al City e il suo agente la prese sul serio! Venne al concerto e mi disse: 'Allora, per il trasferimento?'. Io gli risposi: 'Di cosa parli?'. E lui: 'Puoi farmi parlare con il City?'. E io: 'No, no, non sono mica il proprietario del club!'. Ma da allora siamo amici, qualche volta ci ha presentato lui sul palco e ci ha portato la Coppa del Mondo e cose così ... è un tipo eccezionale».
Niente soggezione o riverenza quando incontri stelle del calcio? «No, no. Non credo di essere stato mai 'colpito da una stella' ... Una volta ho incontrato Neil Young e la cosa quasi mi sconvolse, pure McCartney ... ma con i calciatori no, con tutto il rispetto. Sono tipo eroi della classe operaia, no? Ma sono proprio come me». Qual è il nome più importante sul cellulare di Noel? Demi Moore? «Ho il numero di Bono, è un tipo eccezionale». Infine i programmi per la prossima settimana: «Devo fare qualcosa per la campagna Back The Bid per i Mondiali. Non so cosa sia, forse un'intervista. Poi sabato ho un matrimonio». oasisnotizie
(grazie a Dougie di SCYHO per la trascrizione in inglese)
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