"La gente potrebbe definire la mia 'arroganza', ma preferisco avere quella
piuttosto che un cazzo di idiota effeminato che porta la chitarra
attorno al collo perché è in tono con le sue cazzo di scarpe e sembra
una cazzo di collana. So per certo che so fare emozionare la gente meglio di un coglioncello con una tastiera".
Liam parla di Noel, di come non si è fatto rovinare la festa dopo lo scioglimento degli Oasis nel 2009, e di come ha vissuto questi quattro anni di vicende personali, avvocati e riflessione. Poi se la prende con la troppa educazione dei musicisti di oggi, in un quadro dove "manca il pericolo" e "sono tutti troppo educati".
L'ex Oasis spiega come vede i suoi concerti rock, che paragona ad un incontro di pugilato dove bisogna dare il meglio alle persone che, in barba al rischio terroristico, rischiano la vita per vedere i propri idoli. "Tutta quella roba alla Bono e tutte quelle cose da preghiera e alla 'salviamo il mondo' mi vanno bene, ma non ad un concerto rock: quando siamo su quel palco vuoi che la musica si scateni"
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Durante il primo concerto da solista che hai fatto quest'anno hai detto: "Siamo tornati all'ordinaria amministrazione". Ti sembra un ripristino più che un riavvio?
La sensazione non è di reinventarsi. Sostanzialmente la musica rimane ancora quella che faccio io: ci sono ancora le chitarre, il rock and roll, le melodie beatlesiane, belle canzoni e un po' di vibrazione punk, sai, un po' di Pistols. Non è un disco dance. E se vieni ad uno dei miei concerti è rumoroso e ci si diverte, cazzo. Suona come i cazzo di Stooges a tratti.
Quindi se qualcuno ti dicesse: "Questo suona come un disco degli Oasis non lo prenderesti ome un insulto.
Amico, assolutamente no, cazzo! Stessa cosa con Morrissey. Morrissey ha sempre mantenuto il sound degli Smiths. Mossa intelligente. E perché dovresti cambiare il tuo sound? Johnny Marr se ne è discostato e ha fatto elettronica e tutto quello, e lo capisco; la gente vuole fare cose nuove e allontanarsi dalle loro vecchie band. Io no. Io amo dannatamente gli Oasis. Ho trascorso 20 anni in quella band e ne ho fottutamente vissuto e respirato ogni singolo momento. Quindi se la gente si gira e mi fa: "Suona come gli Oasis" è un cazzo di complimento e uno che io adoro. Non siamo usciti fuori strada per fare: "Facciamo un disco che suona come gli Oasis". Semplicemente è successo. Ma io sono gli Oasis. Gli Oasis sono il punto focale per me.
Al giorno d'oggi non c'è molta gente che provi a fare rock and roll con un sound classico come fai tu. Non sono molti coloro che ci provano, sono molti meno quelli che ci riescono.
Be', sì, forse perché non ci riescono. Molti tizi oggigiorno provano a fare rock and roll con i computer e quello non può riuscire, amico. Devi comprare uno strumento e impararlo e andare nel garage con i tuoi amici e sgobbare e imparare il tuo mestiere. Ma il rock and roll è un po' una parolaccia oggigiorno, specialmente in Inghilterra. Il rock and roll è stato buono con me. Mi ha salvato da ogni tipo di cagata, quindi io sarò buono con lui. Non deluderò mai il rock and roll. E se sto vivendo nel passato allora che sia pure così, cazzo. Non mi importa, amico. So per certo che so fare emozionare la gente meglio di un coglioncello con una tastiera.
Non più tardi di due anni fa, quando i fan ti chiedevano se avresti fatto un disco da solista, rispondevi twittando: "Disco da solista? Sei in trip, cazzo, testa di cazzo? Non sono uno stronzo". E poi, non molto tempo dopo ...
Circa cinque minuti dopo!
Ti sei girato e hai twittato: "Sono uno stronzo".
Be', non ho mai voluto veramente fare il solista. Ancora adesso lo trovo un po' strano, il fatto di avere il mio nome sulla porta, anche se semplicemente è così che deve essere. Tornare a fondare un'altra band no. Lo abbiamo fatto con i Beady Eye e sarà sempre paragonato agli Oasis. Non mi piace. All'epoca non avevo la testa per andare in giro provando a trovare chitarristi e batteristi. Ma fare il solista ... lo trovo ancora un po' bizzarro. Preferirei di gran lunga essere in una band. Preferirei di gran lunga essere negli Oasis. Mi piaceva avere i ragazzi attorno e farsi due risate. Ma non sarà così, quindi ora c'è la cosa da solista. Ma la sensazione era ancora quella di far parte di una band quando abbiamo fatto il disco, anche se è stato solo verso la fine che abbiamo veramente messo insieme una band.
Guardare il documentario Oasis: Supersonic o prendervi parte ha risvegliato in te dei sentimenti che ti hanno fatto pensare: "Ho bisogno di andare a fare questa cosa, che sia la cosa da solista o no"?
Sì, assolutamente sì, amico. Quando ho fatto
Supersonic è stato bello. Ho pensato: "Ho bisogno di cantare canzoni". Sono un musicista. Sono un cantante più di ogni altra cosa, più che un compositore. Ho trascorso quattro anni semplicemente seduto a casa. Facevo così: al mattino telefonavo ad un avvocato, pranzavo mentre ero al telefono con un avvocato, l'ultima persona con cui parlavo nel cuore della cazzo di notte era un avvocato, e loro facevano: "Ci vediamo domattina". Quindi c'era un sacco di roba personale in corso che dovevo risolvere prima di poter anche solo pensare alla musica. Era solo roba personale, per la quale la colpa era mia e tutto quello, e lo capisco. Quindi dovevo semplicemente risolvere le mie faccende personali e ricostruire un rapporto con i miei figli e sistemare la mia vita. Sono stati quattro anni di merda quelli. Sapevo che ad un certo punto sarei ritornato, ma avevo proprio bisogno di un po' di pausa.
Quando la gente ha sentito parlare dell'album da solista può darsi che si sia chiesta a chi sarebbe stati attribuita la paternità dei testi. Anche nel documentario Supersonic hai detto che non avevi l'impulso a usare carta e penna essendo un rocker. Avvertivi il bisogno di esibirti.
E lo sento ancora. Mi sento ancora un cantante rock and roll più che un musicista o un compositore. Intendo: invento un po' di canzoni e scrivo la maggior parte dell'album, ma ho bisgno di un po' di aiuto, amico. So scrivere le mie cazzo di piccole Greedy Soul e so scrivere Bold, ma penso di avere bisogno di un po' di aiuto con le canzoni più importanti. Quindi c'è Greg Kurstin, c'è Andrew Wyatt e un tizio di nome Simon Aldred, con cui abbiamo fatto For What It's Worth. Lo approvo, amico.
La gente si aspetta da te un'attitudine molto ribelle. Qui ce n'è molta. Ma For What It's Worth è qualcosa che hai descritto come una canzone d'amore molto penitente.
Penso sia una delle grandi canzoni che ho cantato in vita mia. Ho fatto incazzare molte persone e ho ferito molte persone. E vorrei dedicare questa canzone a queste persone. E basta, voltiamo pagina. Non continuerò a chiedere scusa per il resto della mia vita. È successo. Non ho ammazzato nessuno. È per tutti coloro che nell'universo ho fatto incazzare o deluso, ma di sicuro non parla solo di Noel o di nessuno. Potrebbe parlare dei miei figli, di mia madre, della mia ex moglie, di chiunque. Parla di molte persone.
Hai delle sensazioni su cosa la gente voglia da te per quanto riguarda il tuo comportamento, oggi? Del tipo "Vogliamo che sia umile" o "No, vogliamo che sia arrogante e conservi quella baldanza per sempre"?
Dipende dal paese in cui ti trovi. Voglio dire: in Inghilterra ... I ragazzi della là davanti da me non (vogliono vulnerabilità, ndr) ... Quando vado sul palco, amico, non me ne fotte un emerito cazzo delle case discografiche, della stampa o delle teste di cazzo che, cazzo, hanno un cazzo di problema con me. Quando vado lì è guerra. È rock and roll estremo, cazzo, qualunque cosa sia. Non sono lì a chiedere scusa. Posso farlo tramite la musica. Ma non andrò sul palco a chiedere scusa. E so anche chiedere scusa con un po' di aggressività. Non comprerò mica cioccolato e rose alla gente e roba simile. Sono già umile. Impari la tua lezione attraverso la vita, ma non ho bisogno che me la raccontino. La conosco. Conosco gli errori che ho commesso.
La gente dice che sei "l'ultima delle rock star". È così che ti senti? È un po' una razza morente dai tardi anni '90 in poi.
Forse l'ultima delle vere star, capisci cosa intendo? Non direi ... Intendo: lo accetto come complimento e tutto quello, ma faccio tipo: "Lascia perdere, amico". Ma penso semplicemente di essere piuttosto conscio di parlare con il cuore in mano. Quello che sto facendo è una passeggiata. Tutti dovrebbero farlo. Quando vado sul palco non mi piace fare una chiacchierata e vedere come ti è andata la giornata. Penso che potresti chiamarla interazione con il pubblico, ma non sono mai stato così io. Non voglio cantare fottutamente le canzoni e provare a commuovere qualcuno là davanti o dietro, qualche ragazzino. Voglio che loro vedano che io faccio sul serio. Non voglio proprio fare: "Oh, come state, ragazzi? Avete acceso la vostra lavastoviglie?". E tutta quella roba alla Bono e tutte quelle cose da preghiera e alla "salviamo il mondo". Mi vanno bene, ma non ad un concerto rock, non ad un'esibizione rock and roll. Dopo il concerto possiamo chiacchierare di tutta quella roba, ma quando siamo su quel palco vuoi che la musica si scateni.
Ai primi concerti in Europa quest'anno, quelli che hanno segnato il tuo ritorno, hai provato la stessa sensazione di sempre? Del tipo "Non è cambiato niente, sono nel luogo cui appartengo"?
Il mondo cambia. Perché oggi quando vai ad un concerto non sai se ne uscirai vivo. E se la gente spende un sacco di soldi e mette la sua vita a rischio per venire ad un concerto deve ricevere in cambio le cose serie, cazzo. Prendo più seriamente la preparazione. Prima di un concerto sono in modalità letto, mi alzo al mattino al 100%, faccio una corsa, mi preparo per il concerto come per un combattimento, come un pugile, e provo a regalare a loro il miglior concerto possibile. Perché oggigiorno i concerti non sono così spensierati. È molta la merda che succede nel mondo.
Nelle tue scalette mescoli materiale vecchio e nuovo e canti canzoni come Don't Look Back in Anger, che Noel cantava con gli Oasis. Ho visto che hai twittato: "So cantarla meglio di chiunque".
Be', l'ho cantata qualche volta sotto la doccia e comunque avrei dovuto cantarla io, cazzo. Ma quello era Noel che provava a prendersi il suo momentino. Lui fa un grande lavoro, ma, amico, quella canzone l'ho fatta senza problemi stando in piedi. Ma l'ho fatto per la gente che è stata uccisa. Non penso che lo farei di nuovo. Forse. Ma sto facendo Wonderwall, Be Here Now - che amo fare - e Rock n Roll Star ... Sono canzoni mie tanto quanto di Noel, per quanto mi riguarda, che le abbia scritte io o meno. Io le ho portate fuori e le ho tirate su. Quindi se cominci un concerto devi cominciarlo con Rock n Roll Star, seguita a ruota da Morning Glory, e poi ti guadagni l'attenzione della gente. Potrei dire che la gente lavora duro e ha speso dei soldi per venire a vederti. Non negherò alla gente ciò che vuole. Se vado a vedere Paul Weller e lui suona tutta la sua roba nuova, faccio: "Aw, avanti, amico, porca troia suona una delle cazzo di canzoni dei Jam!". Il 99% del pubblico fa (mette le braccia conserte, ndr) e poi quando comincia Town Called Malice tutti si alzano. Cazzo, non riesce a vederlo? So che la gente vuole discostarsi da quello. Io non voglio discostarmene. Io sono gli Oasis. Io amo e respiro Oasis. Io amo gli Oasis. Non avrei voluto che finisse mai. Quindi suonare canzoni degli Oasis con nuove canzoni sembra fottutamente naturale. E sentire le nuove che vengono dopo le canzoni degli Oasis è una cosa fantastica. Se vieni ad un concerto la gente ama Wall of Glass e Bold e Chinatown. La cosa non scema, il che è buon segno.
Hai detto che hai avuto una reazione ritardata allo scioglimento degli Oasis, una reazione che non è arrivata finché non hai sciolto la tua band, i Beady Eye, e che quello ti ha fatto svegliare.
Sì. Penso che quando si sono sciolti gli Oasis noi non fossimo pronti allo scioglimento. È come se qualcuno avesse spento le luci e noi avessimo fatto: "Whoa, whoa, whoa". Ho la sensazione che Noel avesse pianificato di sciogliere la band per poter andare a fare la sua cosa da solista. Per quanto mi riguarda ci ha proprio buttato sotto un bus, me, Gem e Andy. Quindi se qualcuno si gira e fa: "La festa è finita", chi cazzo sei tu per dire a me che la festa è finita? Col cazzo che la festa è finita! Andremo avanti. Non abbiamo proseguito con il nome Oasis in segno di rispetto. Siamo andati a fondare una nuova band e abbiamo fatto due album e penso che non fossero male. Semplicemente non hanno fatto scoccare la scintilla. Forse con il senno del poi saremmo dovuti andare a casa e avere il nostro esaurimento nervoso. Ma dopo la cosa dei Beady Eye ... è stato allora che la cosa mi ha colpito per la prima volta in 20 anni: non avevo una band. Facevo: "Che cazzo faccio ora?". Forse dovevo disintossicarmi un po' per rimettermi in sesto. Ma recupererò il tempo perduto, credimi.
E senti che stai dando alla gente qualcosa che al giorno d'oggi non ricevono da nessuna altra parte?
La gente potrebbe definirla arroganza, ma preferisco avere quella piuttosto che un cazzo di idiota effeminato che porta la chitarra attorno al collo perché è in tono con le sue cazzo di scarpe e sembra una cazzo di collana.
Tornerai in California per il Cal Fest (leggi qui, ndr). Ci sarà qualcosa di speciale in quell'esibizione?
Non vedo l'ora. Sono una bestia rabbiosa quando si tratta di quello. Perché è bello andare a scontrarsi con le band americane. Non abbiamo mai fatto molti festival il America. Sono stato sempre in Inghilterra e roba di quel tipo. E non è una competizione, ma è bello andare laggiù e fare la tua cazzo di cosa e loro fanno la loro, giusto per vedere se siamo sulla stessa lunghezza d'onda o siamo distanti chilometri. E amo i Foo Fighters e mi piace Dave (Grohl, ndr) e mi piace il batterista e con loro abbiamo già suonato. Non è male fare i tuoi concerti, ma ci sei solo tu che fai la cazzo di cosa tua. È fantastico andare a suonare con qualcun altro.
Noi americani invidiamo un po' Glastonbury.
Ma voi avete il Coachella, no? Ma è una cosa elegante, no?
Può darsi che riguardi più il far scena e far acquisire visibilità alla gente che ci va.
Vestiti eleganti. Be', si spera che il Cal Jam sarà sudicio e che ci cacceremo in una cazzo di rissa, amico. Il rock and roll è quella cosa lì, no? Non devi essere tutto carinerie, cazzo. A tutte le cose manca di un po' di pericolo oggigiorno. Tutto è un po' troppo educato, cazzo. Io sono il cazzo di pericolo, amico.
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