Per un po' aveva scelto la linea del silenzio stampa, mentre il fratello - lanciatissimo nella promozione del suo debutto da solista, As You Were - ai media, su di lui, ne diceva di cotte e di crude. Una nuova intervista del Sunday Times a ridosso dell'annuncio del suo nuovo album, Who Built the Moon?, ha permesso a quello che fu il principale compositore degli Oasis di rispondere al fuoco.
Una cosa in particolare a Noel Gallagher non è andata giù, cioè l'accusa - da parte di Liam - di aver preso parte all'evento benefico We Are Manchester a solo scopo promozionale, dopo aver incassato gli insulti (sempre da parte del fratello) per non aver preso parte all'evento benefico One Love Manchester dello scorso 22 maggio.
"Il signor Incazzato bombardava il Web col suo odio", è il ricordo di Noel di quelle settimane: "Io continuavo a ricevere telefonate [riguardo l'attentato di Manchester, ndr]: 'Davvero non vuoi fare un'intervista?'. No, gli rispondevo. È morta della gente. Non si tratta di me o di qualche altro stronzo. Una donna si è appena svegliata dal coma per scoprire che sua figlia è morta: cercate di avere un po' di rispetto".
"[Quella di We Are Manchester] è stata una serata strana", ha proseguito il maggiore dei fratelli Gallagher: "Certe volte vivi dei momenti come quello dove una folla canta con le braccia alzate una canzone che hai scritto, ma non vorresti viverli mai: Don’t Look Back in Anger è scritta per una donna matura che brinda alla sua vita che passa, non per diventare un inno di resistenza".
Poi, alla fine, l'affondo al fratello riguardo le accuse di protagonismo: "Lo ripeto, ha bisogno di vedere uno psichiatra, e non lo dico per scherzo. Dei giovani concittadini, amanti della musica, sono stati massacrati, e lui, per due volte, ha colto l'occasione per fare parlare di sé. Ha bisogno di vedere uno bravo...".
Source: NME via rockol.it
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