Dopo sedici anni rieccoli insieme sullo stesso palco. I fratelli coltelli del rock britannico, Liam e Noel Gallagher, anima degli Oasis, hanno ricostituito gli Oasis ad agosto scorso e questa sera si sono esibiti al Principality Stadium di Cardiff nella tappa inaugurale dell'attesissimo tour di reunion della band che ha riscritto la storia del guitar rock dagli anni '90. Mano nella mano, con Noel visibilmente commosso, i due hanno mandato in brodo di giuggiole i 75mila fan accorsi per questa serata memorabile in un grande impianto destinato alle partite di rugby, ma stasera teatro di un sogno divenuto realtà.
La capitale gallese si incendia per i fratelli Gallagher. L'attesa era stata spasmodica in città, tra eserciti di cappelli alla pescatora, murali e innumerevoli bancarelle che vendevano gadget sulla band più amata degli ultimi trent'anni in Gran Bretagna. L'atmosfera è elettrica, come fosse la finale di FA Cup, che da queste parti si è giocata più volte, ed è al contempo dispersiva e raccolta, dato che il tetto dello stadio, retrattile, è stato chiuso, dando la sensazione di trovarsi in un palazzetto gigante più che in uno stadio. Sul palco, insieme ai Gallagher, ci sono i reduci degli Oasis, Paul 'Bonehead' Arthurs, Gem Archer, Andy Bell, e il batterista Joey Waronker, già al lavoro con Rem e Beck, con la voce di Jess Greenfield, che fa parte del progetto parallelo di Noel, gli High Flying Birds.
Gli Oasis iniziano lo show alle 20 ora inglese (le 21 italiane). Salgono sul palco e si lanciano in Hello, brano del 1995. "It's good to be back", "è bello essere tornati", ha detto Liam durante il primo brano. È anche un verso di Hello, il primo pezzo in scaletta, seguito da Acquiesce, in cui i fratelli cantano insieme "abbiamo bisogno l'uno dell'altro, crediamo l'uno nell'altro", quasi a sancire una rappacificazione aspettata dai fan oltre tre lustri. "È passato troppo tempo", sottolinea Liam tra una canzone e l'altra, per poi aggiungere, a metà spettacolo, "Che succede? Ve la state spassando tutti, no? È valso la pena spendere 4mila sterline per il biglietto?".
È il momento culturale dell'anno, forse del decennio, nel Regno Unito. Sono stati venduti in totale 900mila biglietti per questo tour e stasera e ci sono almeno tre generazioni di fan tra il pubblico. E la scaletta contiene tutti i classici. Non mancano Some Might Say, Morning Glory, Supersonic, il brano da cui tutto ebbe inizio, e poi Cigarettes & Alcohol a un volume assurdo (su questo pezzo Liam chiede ai fan di ballare la danza Poznan, popolare tra i tifosi del suo amato Manchester City allo stadio). C'è il momento in cui i riflettori sono puntati solo su Noel — con Half the World Away e Little By Little, unico brano superstite del periodo post 2000 — e poi torna Liam a cantare Slide Away e Whatever. Gli Oasis non dimenticano la tragedia dell'altro giorno, la morte in un incidente stradale del calciatore del Liverpool Diogo Jota, la cui immagine viene proiettata sul maxischermo mentre Liam canta le ultime battute di Live Forever.
"We're hard work, I know", dice Liam prima di Champagne Supernova. "Siamo una faticaccia, lo so", riferendosi alle polemiche roventi scatenate dall'uso del dynamic pricing, al centro di un'inchiesta parlamentare, e le vendite a prezzi gonfiati dei tagliandi da parte di alcuni siti non ufficiali. L'entusiasmo, però, non è stato spento da queste vicende. Già prima che sul palco salissero gli Oasis, durante l'esibizione di Richard Ashcroft, la gente si è scatenata cantando a squarciagola Sonnet, Space and Time, Song for Lovers, The Drugs Don't Work a Bitter Sweet Symphony, dedicata ai Gallagher. "Sono così orgoglioso di essere qui in questa serata storica con la più grande band rock", ha detto un Ashcroft, accolto con un'ovazione dai presenti, mentre Noel lo guardava da sotto il palco.
Liam conclude il concerto cantando Champagne Supernova, introdotta così: "Grazie per averci sopportato in tutti questi anni". Noel ringrazia i fan più giovani della band e inizia l'encore, la parte finale del concerto, con The Masterplan, introdotta da queste parole: "Questa è per tutte le persone che hanno tra i 20 e i 30 anni, non ci hanno mai visto prima e ci hanno fatto rimanere alla moda per gli ultimi vent'anni". Ed è proprio questo, forse, il segreto degli Oasis: unire gente di tutte le età come nessun'altra band.
Domani sera si replica a Cardiff. Il mastodontico tour si snoderà in 41 date, toccando nei prossimi mesi Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Giappone, Australia e Brasile.
Domani sera si replica a Cardiff. Il mastodontico tour si snoderà in 41 date, toccando nei prossimi mesi Regno Unito, Irlanda, Stati Uniti, Giappone, Australia e Brasile.
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Scaletta
‘Hello’
‘Acquiesce’
‘Morning Glory’
‘Some Might Say’
‘Bring It on Down’
‘Cigarettes & Alcohol’
‘Fade Away’
‘Supersonic’
‘Roll With It’
‘Talk Tonight’
‘Half the World Away’
‘Little By Little’
‘D’You Know What I Mean?’
‘Stand By Me’
‘Cast No Shadow’
‘Slide Away’
‘Whatever’
‘Rock ‘n’ Roll Star’
ENCORE:
‘The Masterplan’
‘Don’t Look Back In Anger’
‘Wonderwall’
‘Champagne Supernova’
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