Una volta dissi che scrivevo canzoni per il tizio che ogni giorno compra la sua copia del Daily Maily e le sue 20 Benson & Hedges. E all'epoca intendevo davvero quello. Mi considererei solo un uomo comune della strada che ha avuto una benedizione, il talento nello scrivere canzoni. Non scrivo canzoni per l'Observer o il Guardian, o per l'NME o Mojo. Non mi interessa spingermi oltre il limite. Volevo che gli Oasis piacessero a chiunque, non solo a certe persone di Oxford, un po' di gente di Hull e un paio di persone a Glasgow.
Ho imparato molto tempo fa a non andare alla ricerca di canzoni. Se viene viene, se no no. Non è che me ne sto in piedi in pista in attesa che compaiano gli alieni e facciano: "Dai". Non succede mai, vero?
Ascolto solo musica degli o derivata dagli anni '60. Non mi interessa il jazz o l'hip-hop o qualunque cosa vada di moda al momento, spazzatura indie. Non ascolto musica d'avanguardia né faccio: "Potrei farla". Non sono fan di Brian Eno. Si tratta di Ray Davies, John Lennon e Pete Townshend per me.
Tutta la roba di quegli album, Definitely Maybe, (What's the Story) Morning Glory?, Be
Here Now è stata scritta quando ero ancora disoccupato. Avevo gli accordi, gli arrangiamenti, le melodie. C'erano solo dei pezzi di testo da inserire. Cominci a scrivere canzoni e non hai un'idea certa di chi le sentirà. Poi, quando ho provato a scrivere il successivo lotto di canzoni ho fatto tipo: "Abbiamo 20 milioni di fan". Poi i tuoi dischi diventano qualcosa di atteso impazientemente e cominci a fare: "Umm, oggi potrei andare al pub".
Se Digsy’s Dinner la scrivessi oggi il Guardian o i giornali musicali mi distruggerebbero. È una canzone che parla dell'andare a casa di qualcuno per mangiare le lasagne. Scrivi canzoni come quelle solo quando sei libero da inibizioni.
Non è naturale per me dire a mia moglie: "Vado in campagna a scrivere un album". Quello successe con Be Here Now. Avevo tutta la musica ma non le parole. Dovevamo cominciare di lì a due settimane, così andai su un'isola dei Caraibi e pensai che ce l'avrei fatta in due settimane. Oggi ascolto quelle parole e rabbrividisco. Mi drogavo pesantemente a quel punto e non me ne fregava nulla.
Tutte le canzoni che mi piacciono non sono state scritte da cantautori che si toglievano le croste di dosso. Non mi interessa tutta la roba di John Lennon che parla di sua madre, perché non significa nulla per me. Come può Mother significare qualcosa per qualcuno ad eccezione di John Lennon? Non può, perché lui canta riguardo sua madre, non riguardo la mia. Il padre violento che avevo appartiene a me. E non volevo condividere niente di tutto quello né metterlo in una canzone. "Slowly walking down the hall", "camminanto lentamente nella stanza", è tratto da Chigley o Trumpton (serie televisive per bambini, ndr). Qual è quella con il treno?
Noel Gallagher
Event, allegato all'edizione domenicale del Daily Mail
25 agosto 2013
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