Liam Gallagher ha rilasciato alcune dichiarazioni sullo scioglimento degli Oasis per il numero 27 della rivista Fault Magazine.
Il cantante, impegnato del tour promozionale di As You Were, il suo primo album da solista, ha raccontato come nove anni fa, dopo il famigerato episodio di Parigi che portò alla fine della mitica band di Manchester, si sentì deluso da Noel e dal proprio manager ("mi sarei aspettato almeno una telefonata da parte loro") e di come si sia risollevato, ritrovando in se stesso la forza di reagire alla "merda da me stesso causata".
Nell'intervista, che vi proponiamo qui di seguito (per ora ne è trapelata online solo un'anteprima), Liam rivendica la propria schiettezza e il fatto di non essersi mai piegato agli interessi dello showbiz.
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Foto di Jack Alexander
Ricordi le prime 24 ore dopo che Noel lasciò la band? Cosa ti passava per la testa in quel momento?
Oh cazzo. In quel preciso momento feci: "Bene, ci sono stati dei poteri in gioco". Non era un litigio troppo importante, ne avevamo avuti di peggiori. Quello che è successo era qualcosa di premeditato.
Qual è stato l'antefatto che ha condotto a quello e che ti rende sicuro del fatto che si sia trattato di qualcosa di premeditato?
Molte cose. Molti piccoli incontri subdoli. La gente potrebbe dire che è paranoia, ma non si è mai troppo paranoici nella vita. In un certo senso sapevo che ad un certo punto avrebbe chiuso la cosa. Stava per accadere al V Festival o sarebbe accaduto a Reading. È stato solo rimandato a Parigi. Sapevo che ad un certo punto sarebbe saltato giù dalla nave. Ed è quello che mi ha fatto percepire che la paranoia era giusta. O forse sono un chiaroveggente, ho il sesto senso.
Hai sentito l'assenza di Noel mentre scrivevi questo disco?
Sì, perché io non voglio fare il solista. Non voglio fare le cose per conto mio. Non sono un chitarrista o un autore prolifico. So scrivere un po' di canzoni ogni tanto, ma mi manca far parte di una band. Mi manca mio fratello com'era allora. Mi manca cantare quelle canzoni fantastiche che tutti noi abbiamo reso fantastiche.
Ti ha deluso il fatto che i tuoi ex compagni di band non siano rimasti in contatto con te in tempi di crisi? Covi risentimento in qualche senso?
Mio fratello maggiore (Paul, ndr) c'è sempre stato. Da Noel pensavo di ricevere almeno una telefonata, ma non c'è stata alcuna telefonata. Pensavo che avrei ricevuto una telefonata dall'altro mio manager, ma niente da quei cazzo di coglioni. Ma poi ho incontrato Debbie e lei è stata lì per tutto il tempo. Molti miei amici sono spariti. Non ho davvero nessuno a Londra e va bene. Mio amico è l'universo.
Ho passato molti momenti di merda, ma era merda che avevo causato io. Quando causi tu la merda ti fai coraggio e la affronti, cazzo. A volte le tue cagate devi affrontarle tu.
Ti sei mai sentito finito? Hai mai pensato di aver raggiunto l'apice nel '96 a Knebworth e che da quel momento fosse stata tutta una discesa?
Sento di essere rimasto come sono, senza cadere nelle trappole del business. Sono ancora schietto, parlo sempre con il cuore in mano e se alla gente piace va bene. Se no, allora no. Non sono uno yes man.
Ti immaginavi ancora una volta in cima, questa volta facendo da te?
La sera in cui si sono sciolti gli Oasis mi sentivo totalmente deluso e quando il mio album ha raggiunto il primo posto ho provato la sensazione esattamente opposta. In quest'epoca il rock 'n' roll ha le ragnatele. Non ho mai immaginato che avrei raggiunto ancora una volta il primo posto, ma se ci credi veramente le cose succedono. Io sono stato buono con il rock 'n' roll e penso che il rock 'n' roll sarà buono con me. Mi ha salvato due volte.
Pensi che Liam Gallagher abbia il potere di riportare la gente alle radici del rock 'n' roll?
Ho molti fan in giro e ne avrò sempre. Il mio figlio più grande ha 18 anni e i miei amici hanno figli della sua stessa età, quindi li porteranno ai concerti. È una cosa buona. Tutto ciò che puoi fare è fare buona musica e fare concerti. Fare buone interviste e provare a vendere la cosa per come è. Rimanere onesto con quello che sei e non farti trasportare da tutta la merda del mondo dello spettacolo. È questo tutto ciò che so fare. Di sicuro non sono il salvatore della musica, sono il salvatore di me stesso.
Io non mi faccio coinvolgere con l'industria musicale e il lato affaristico della cosa. Lascio che sia il mio manager a occuparsene. È quello il problema della musica oggi: non ha anima, cazzo. Capisco che bisogna avere la mentalità affaristica, ma ti può sopraffare. Ti dimentichi della cazzo di musica.
traduz. by oasisnotizie - Source: Live4ever Forum
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