martedì 13 dicembre 2022

L'intervista a Riccardo Mancini di DAZN: "Gli Oasis il top, li amo da quando ero adolescente. Il Manchester City può vincere tutto"

L’intervista a Riccardo Mancini tra Oasis e Manchester City.

I microfoni di OasisNotizie hanno raggiunto in esclusiva Riccardo Mancini, giornalista sportivo e telecronista di DAZN, grande appassionato di Oasis e vero "mad fer it".

Riccardo, quando nasce la tua passione per gli Oasis?

“La passione per gli Oasis nasce più o meno intorno alla prima liceo, quando avevo 14 anni. A quell’epoca non c’erano strumenti come quelli del giorno d’oggi (ad esempio, Shazam) e, sentendo le loro canzoni, avvertivo che mi piacevano molto. Poi, casualmente, un mio compagno di classe mi fece ascoltare alcuni loro brani e ricollegai tutto quanto: scoprii chi fossero e rappresentano ufficialmente i miei cantanti preferiti. Da lì è nata la passione”.

Quali sono le tue canzoni preferite degli Oasis? E gli album che ami maggiormente?

"Questa è la mia top 3: al primo posto in assoluto, metto Don’t Look Back in Anger, la canzone della mia vita a cui sono legato sin da quei tempi. Si tratta di un brano di cui non sapevo nulla, non sapevo chi la cantasse, così quando l’ho scoperto, sono “impazzito” ed ero felicissimo perché finalmente avevo dato un volto a chi la cantasse. Poi dico Stand By Me e Supersonic. 

Di conseguenza, i miei due album preferiti li metto a 'pari merito' e sono Be Here Now e (What’s The Story) Morning Glory?. Dal mio punto di vista, i loro migliori album".

Il rapporto tra il mondo del calcio e gli Oasis è sempre stato molto forte. In una recente intervista, Noel Gallagher ha scelto Supersonic come canzone per definire le qualità di Erling Braut Haaland, attaccante del Manchester City. Tu che conosci benissimo il calcio inglese, sei d’accordo?

"Sicuramente, è 'supersonico'. Lo accosterei anche a Rock'n'Roll Star perché ovviamente è una star, è qualcosa di inimmaginabile fino a qualche tempo fa, soprattutto considerando il gioco di Guardiola. Invece il tecnico ha stupito ancora una volta tutti quanti prendendo un centravanti vero che, al momento, per il ruolo di numero 9 è nettamente il migliore al mondo. Al di là di quanto si dica, è lui il più forte, nonostante i suoi 22 anni: credo che possa crescere ancora molto. Fa molti gol, deve dare tanto e non ho dubbi che vi riuscirà, considerando le sue doti".

Una tua previsione sulla stagione del Manchester City? Ritieni che i Citizens possano vincere la Premier League? Credi che sia la squadra indiziata per vincere la Champions League?

"Sulla corsa Champions e Premier League, sono convinto che il Manchester City sia la squadra più forte in entrambe le competizioni, poi ci sono moltissime variabili da considerare.

Per quanto riguarda la Premier League, per il momento, nel testa a testa Arsenal-City, sono avanti i Gunners ma, per me, il City riuscirà a tener testa alla squadra di Arteta. Ad oggi, dico che la rimonta dei Citizens è possbile ed è una rimonta potenziale legata al cammino in Champions. Voglio capire se il City si manterrà più 'concentrato' in Europa (di fatto, unico obiettivo che manca a Guardiola con il Man City) oppure se cercherà di bilanciarsi. Conoscendolo e conoscendo la sua ambizione, prevarrà la voglia di vincere la Champions.

Ovviamente, non posso dire che il City sia la favorita né per l’una né per l’altra copmpetizione, sia perché in campionato l’Arsenal ha fatto meglio sia per il fatto che vi sono anche altre contendenti. Stesso discorso per la Champions, dove giocano grandi squadre, ma il City se la gioca su entrambi i fronti. Direi che forse è un po' più 'semplice' in campionato perché, ad oggi, c’è un solo avversario davanti al City, mentre in Champions dipenderà dai sorteggi, da diversi fattori e variabili.

È, comunque, una squadra in grado di fare il 'double' (al di là delle vittorie eventuali nelle coppe nazionali) e se la può giocare fino in fondo".

Ringrazio infinitamente Riccardo Mancini per la cortesia e la disponibilità che ha dimostrato nella nostra intervista.

E lo ringrazio anche per la passione che mette in ogni telecronaca e nel suo lavoro.

Valerio Pieraccini

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