In questi video l'intervista integrale di Andrea Rock a Liam Gallagher risalente al 5 luglio (diffusa per intero nei giorni scorsi) e il servizio di Studio Aperto delle ore 12.25 di ieri che parla di Liam quale nuovo "rock ambassador" di Virgin Radio.
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"Il giorno in cui perderò la fiducia in me stesso, potrei anche infilarmi degli aghi negli occhi e morire", dice Liam Gallagher seduto in un camerino di uno studio fotografico di North London. Per 18 anni è stato, insieme al fratello e compositore Noel, l'anima degli Oasis, una band che lasciato un'impronta indelebile nella storia della musica, e per i successivi 10, dopo la turbolenta fine della band, si è diviso tra Beady Eye, la band post Oasis nata nel 2009 e scioltasi nel 2014, e progetti da solista, non nascondendo a nessuno che gli piacerebbe tanto che gli Oasis si riformassero. Noel non ne vuole sapere, concentrato com'è sulla svolta cosmic pop della sua carriera da solista, ma a colpi di tweet Liam non demorde ed è convinto che quel giorno arriverà.
Quel giorno, tuttavia, sembra oggi molto lontano, se non altro per il successo travolgente della carriera solistica di Liam. As You Were, il disco d'esordio del più piccolo dei Gallagher, uscito nell'ottobre 2017, è divenuto disco di platino e l'ha riportato nei palazzetti e sui palchi principali dei festival musicali di tutto il mondo, habitat naturale per un frontman abbacchiato dal destino toccato ai Beady Eye, che nell'ultimo periodo della loro esistenza suonavano nei piccoli club.
Incontriamo Liam per parlare del suo nuovo disco, Why Me? Why Not, in uscita il 20 settembre, e partiamo proprio dalla fine dei Beady Eye. Liam ammette che la loro parabola discendente forse era dovuta al nome non proprio azzeccato. "Il nome Beady Eye non si connetteva per niente", spiega, "e può darsi che la gente avesse bisogno di una pausa. Sapevo che con il mio nome la cosa avrebbe funzionato. Cazzo se lo sapevo! Ma non puoi chiamarti cos' quando fai parte di una band con i tuoi amici".
Il rapporto con Noel è ai minimi storici. A luglio il chitarrista ed ex mente degli Oasis ha accusato il fratello minore di "intimidire le donne", pubblicando gli screenshot delle minacce di Liam alla cognata Sara MacDonald, mandate alla figlia di Noel, Anaïs. E ad agosto, al Guardian, aveva stroncato la nuova musica di Liam con queste parole: "Penso di non essermi mai sentito così in imbarazzo per un uomo in vita mia. È musica non sofisticata per gente non sofisticata, fatta da un uomo non sofisticato".
Oggi Liam dice che Noel è ossessionato da lui e ammette che la cosa è reciproca. Il tono della conversazione cambia quando si tirano fuori le accuse di Noel: Liam le nega fermamente. "Non ho mai minacciato nessuno", ribatte. "Quando minacci qualcuno ci metti qualcosa alla fine". Di Sara dice: "Pensa di essere esente da frecciate sol perché suo marito ha scritto alcune canzoni per me negli anni '90? È fuori! Ha detto cagate su di me. Io ho detto cagate su di lei. È tutto molto infantile. Io ho mandato quel messaggio ad Anaïs, ma non era minatorio. Una minaccia c'è quando ti giri e fai: 'Altrimenti ...' ".
Liam ammette di aver sbagliato nel trascinare dei ragazzini nella disputa tra fratelli e dice di voler porgere delle scuse. Aggiunge che sa che i suoi fan usano i social media per prendere di mira la MacDonald in un modo in cui non farebbero con Noel. Non vuole imporre a nessuno di fermarsi, però. "Non dico a nessuno cosa fare. Non comando le opinioni della gente".
Il nuovo disco contiene un pezzo, One of Us, il cui un testo dolce-amaro recita: "Sei sempre stato uno di noi / Ti comporti come se non te ne ricordassi / Hai detto che avremmo vissuto per sempre / Chi pensi di prendere in giro?". Non ci vuole molto a capire che parla di Noel, no? "Questa è un po' una canzone incazzata e mi piace", ammette. "Credo che la gente penserà che parli di Noel, ma in giro ci sono tanti coglioni. Potrebbe parlare di chiunque tra di loro".
Suo fratello lo trova "non sofisticato", ma Liam è indubbiamente in ottime acque, grazie anche ad un team di autori (tra cui Greg Kurstin ed Andrew Wyatt) la cui fede nel modello Oasis è incrollabile. Why Me? Why Not migliora il debutto del 2017, As You Were, offrendo una raccolta impavida di inni pronti per i palazzetti, designati per i fan affinché lancino petardi e cantino. Shockwave è un grigio tentativo dalle tinte country di riprendere il lato pop dei Beatles; in Once Liam ricorda i tempi precedenti alla fama e al successo, tempi in cui le cose erano se non più facili almeno più chiare. "A volte la libertà che volevamo non sembra molto fica", lamenta Liam su una melodia chitarristica strimpellata delicatamente.
Uno dei pezzi chiave del disco è Now That I’ve Found You, che parla del rapporto con la figlia Molly Moorish, avuta da Lisa Moorish poco prima del matrimonio con Patsy Kensit, una figlia entrata a far parte della vita di Liam da poco tempo, dopo che per 21 è stata un'estranea. "Non ho mai avuto un rapporto con lei da quando è nata, per ragioni folli, quindi volevo esternare quei sentimenti", rileva. "È una canzone d'amore che tira fuori tutto". Liam ammette di non sapere bene cosa abbia imparato dall'avere una figlia e opta per un semplice "è bello averla accanto". "Sarò lì per lei fino al giorno in cui andremo al prossimo livello", afferma.
I suoi figli, Lennon e Gene, lo tengono aggiornato sulle novità musicali e di recente gli hanno fatto conoscere Slowthai e i Black Midi, emergente band britannica. Slowthai avrebbe dovuto aprire i concerti britannici di Liam a novembre, ma la sua partecipazione al tour dell'ex Oasis, annunciata mesi fa, è stata annullata: il giovane artista sarà, nello stesso periodo, l'artista di supporto dei Brockhampton per il loro tour nordamericano.
Avere dei figli che crescono a Londra significa anche essere preoccupato dalla crescente violenza nella capitale inglese: Met Police ha confermato ai primi di settembre che in città ci sono stati 99 omicidi dall'inizio dell'anno. "Sta diventando la norma, il che è dannatamente spaventoso", osserva Liam. Molte delle vittime sono adolescenti provenienti da famiglie povere, un'origine non molto diversa dalla sua, proletaria, nella Manchester degli anni '70, ma Liam non prova molta comprensione per questi ragazzi. "Quando eravamo ragazzini noi non c'era molto da fare, ma non andavamo in giro con i machete o a tirare l'acido in faccia alle persone. Non avevamo un cazzo e penso che questa generazione abbia molto di più di quello che avevamo noi. Quindi non credo alla storia che non c'è nulla da fare. Là fuori c'è un campo: andare a giocare a calcio e prendete un po' di funghetti magici".
Quanto al tema giovani, Liam è felice di aver fatto appassionare alla propria musica una nuova ondata di fan cresciuti con la sua musica, una generazione di adolescenti con il cappello alla pescatora che cantano i classici degli Oasis dopo essersi appassionati a Definitely Maybe ascoltandolo mentre erano seduti sul sedile posteriore dell'auto con i loro genitori. Si identifica perfettamente con una gioventù ossessionata dall'epoca precedente, proprio come era lui con gli anni '60 e, in particolar,e con i Beatles. "Li guardavamo con occhi di chi vede solo cose positive ed è questo ciò che fanno loro, romanticizzano le cose". Non si spinge, però, a dire che i ragazzi di oggi hanno azzeccato la loro moda anni '90. "Vedi alcuni di loro e pensi: qui ti stai sbagliando", dice ridendo. "Va tutto bene, però. Quando guardi allo stato attuale del mondo e vedi che in America costruiscono muri non puoi preoccuparti se qualcuno indossa le scarpe da ginnastica che non vanno bene con la loro tuta Sergio Tacchini".
Dopo 25 anni sotto la luce dei riflettori, Liam Gallagher rimane una compagnia spassosa. Dice che gli piace correre, ma non potrebbe mai competere in una maratona con "gente vestita come la Tour Eiffel o il cazzo di Big Ben". È un bestemmiatore poetico e un uomo con le proprie convinzioni, anche se spesso queste convinzioni si contraddicono. Fatta eccezione per la telefonata che vorrebbe ricevere da suo fratello, è difficile capire come al momento la sua vita potrebbe migliorare. La sua musica vola, i suoi parenti stretti sono pieni d'amore e il futuro sembra entusiasmante. Lì, nel bel mezzo del rumore, c'è Liam, testa alta e sicuro di sé come non mai.
Tutto merito di Mr. Walsh. Se nei lontani anni Settanta quel professore di Manchester non avesse portato una decina di ragazzini al vecchio Maine Road (l’ex stadio del City, ora demolito), forse Liam Gallagher (e suo fratello Noel) oggi sarebbe “banalmente” uno dei tanti tifosi dello United, alle prese con i dolori del dopo Ferguson. Invece, sempre con il fratello Noel, è diventato il tifoso più illustre del Manchester City di Guardiola. «Siamo i campioni d’Inghilterra, amico», ci dice orgoglioso un pimpante Liam. Buffo cappellino da pescatore, l’ex cantante degli Oasis parla di City e Liverpool, di Mancini, Del Piero e Balotelli, ma anche del suo disco appena uscito, di un film sulla sua carriera da solista, di Brexit e tanto altro. È una rockstar che sembra avere messo da parte il suo lato più scontroso e in guerra col mondo (soprattutto con i giornalisti) e che si presenta sereno e in pace con se stesso. Forse ha elaborato il lutto dello scioglimento degli Oasis. O forse gli fa terribilmente bene parlare di calcio e del suo Manchester City sempre più vincente.
Grande stagione, la scorsa, per il City...
«Siamo i campioni d’Inghilterra, amico. Tutti parlano della Champions League, ma a noi interessa il campionato. Non l’abbiamo vinto per tanti anni... Quando siamo usciti dalla Champions (eliminati ai quarti dal Tottenham, ndr) non ha significato molto per noi, poi abbiamo vinto la Premier League. Contava quello». Però uscire in quel modo con il Tottenham non è stato bellissimo...
«Sì, lo so. Ma noi volevamo una sola cosa: diventare campioni d’Inghilterra. La Champions la può vincere il Liverpool, lo United, chiunque... In Champions siamo ancora un po’ ingenui, inesperti. La vinceremo, ma è una cosa diversa. È una competizione a eliminazione diretta, basata molto sulla fortuna. La Lega premia l’andamento di tutta la stagione. Se la vinci sei davvero la squadra migliore. E noi siamo la squadra migliore d’Inghilterra».
Come è nata la sua passione per il City in una città dominata dallo United?
«In famiglia i miei parenti erano tutti per lo United. A scuola invece avevamo questo insegnante, Mr. Walsh, era un tifoso del City e portò una decina di bambini al Maine Road. Avevo circa 8 anni. Erano gli anni del portiere Joe Corrigan, di Steve Daley, Peter Barnes ... Così è nata la passione. In quegli anni non vincevamo niente, ma sapevo che sarebbero arrivati tempi migliori».
È stata dura essere tifosi del City negli anni vincenti dello United di Ferguson?
«Oh, è stato un inferno. Me ne sono dovuto scappare a Londra. Intendiamoci, massimo rispetto per lo United. Ferguson è stato un grandissimo manager, aveva una squadra pazzesca e ha vinto tutto. Ma ora tocca a noi...».
Come vede questa stagione della sua squadra del cuore?
«Dipende da tanti fattori, dal calendario, da come inizi la stagione, dagli infortuni. Però possiamo ripeterci. Il Liverpool sarà ancora lì a farci pressione, poi occhio a Tottenham, Arsenal, Wolverhampton. Non lo United: con Ferguson hanno raggiunto il top, ci vorrà molto perché tornino su quei livelli. Detto questo, credo che il City sia su un altro livello. Non è perfetto, possiamo perdere come chiunque, ma credo che siamo troppo forti per tutti. E abbiamo meno pressione rispetto a United e Liverpool. Quando vinciamo è sempre come se avessimo vinto la lotteria. A Liverpool e allo United i tifosi pensano che debbano vincere sempre e la pressione arriva sui giocatori».
Di Guardiola cosa pensa?
«Ragiona in maniera diversa dagli altri. Ci ha fatto fare il salto di qualità definitivo».
La Premier League è il campionato più bello del mondo, la nazionale inglese spesso sulla carta è fortissima ma poi non vince mai. Come mai?
«Anche qui troppa pressione. I media inglesi continuano a vivisezionare e criticare la squadra, in Italia o in Spagna la sostengono. Sui giocatori c’è quindi troppa pressione. Poi alla fine alla prova del campo qualcuno di loro non si rivela all’altezza e dimostriamo di non essere così forti come si pensa. Però con Gareth Southgate le cose stanno comunque andando meglio».
Ha seguito i Mondiali femminili?
«Poco purtroppo, ero in giro a fare concerti. Però quel poco che ho visto mi è piaciuto. C’è molto fair play. La mia compagna tra l’altro giocava nell’Arsenal femminile...».
Mancini sta facendo bene come c.t. dell’Italia. Che ricordo ha di lui quando allenava il City?
«L’ho incontrato poche volte ma mi piace, una bella persona. E ha avuto il grande merito di sbloccarci e farci cominciare a vincere. Mi ricordo la partita decisiva con il QPR, un terribile primo tempo, poi il trionfo nel finale, ma che sofferenza... (nel 2012 il City tornò a vincere il titolo nazionale dopo 44 anni battendo 3-2 il già retrocesso QPR all’ultima giornata. Il gol decisivo arrivò al 92’. In caso di pareggio il titolo sarebbe andato allo United, ndr)».
E Balotelli?
«Lo adoro. Non l’ho mai incontrato di persona, ma mi piace. È matto. Mi piaceva anche Cantona. Mi sono sempre piaciuti i giocatori un po’ folli, fuori dagli schemi, come loro. O come Di Canio. Non ne puoi avere undici di giocatori così in squadra, però uno sì, è utile e divertente».
Lei è anche amico di Alex Del Piero...
«Ho giocato con lui una partita di beneficenza a Torino. Mi piace molto anche lui. Ci vediamo poco, non siamo proprio amici, ma se lo incontro lo saluto volentieri».
Non le sembra che rispetto al passato il calcio inglese, sempre bellissimo, abbia perso un po’ di passione? Ci riferiamo al contorno, i tifosi, gli stadi, l’atmosfera ...
«Non ci vado spesso. Andavo al Maine Road. Ora sembra di essere a teatro. Tutti seduti. Dovrebbero creare, in sicurezza, dei settori da diecimila posti in piedi per riportare un po’ di atmosfera. Non è possibile che ora non si possa fare niente, gridare, alzarsi ... Il calcio è passione. Io non vado più per questo. Non puoi più godertela. È come se qualcuno abbia succhiato via la vita dagli stadi. Meglio guardarsi la partita in tv...».
Parliamo di musica. È un periodo molto impegnativo per lei: è appena uscito il nuovo disco, c’è un docufilm, la tournée ...
«Mi piace essere impegnato. Mi piace cantare per la gente. Sono fortunato a fare questo lavoro. Ho 46 anni, faccio questo da 20 anni... È appena uscito As it was, un documentario sulla mia attività di solista dopo lo scioglimento degli Oasis. E ora ecco Why me? Why not., il nuovo disco. E sto facendo concerti...».
Quest’estate ha cantato anche a Barolo ...
«Wow, posto magnifico. È stata una serata magica: luogo bellissimo, noi abbiamo suonato bene, il pubblico era fantastico. Non sempre queste tre cose si fondono così bene nella stessa sera».
Ci parli del documentario, As it was.
«Non è solo sull’ultimo tour. Parla un po’ di Oasis, non troppo. E poi ci sono immagini sulla fine della band e poi la nascita dei Beady Eye (band fondata da Liam Gallagher nel 2009 e sciolta nel 2014, ndr) e sulla lavorazione del mio primo disco solista. Ma non solo musica. Ci sono io che bevo, fumo, mi lamento… ».
In una delle nuove canzoni, Shockwave, lei canta “hallelujah, I feel free”. Parla di sé? Si sente più libero ora?
«Sì, mi sento libero. Non è che in passato non lo fossi. Era bello con gli Oasis, ma era chiaro chi comandava.
Era mio fratello Noel e decideva lui cosa fare. Lo si è visto quando ha sciolto la band. Ora ho una splendida compagna, dei bellissimi bambini, posso lavorare con autori diversi e poi suonare per la gente ... Mi sento assolutamente libero come mai prima d’ora». In The river, il secondo singolo tratto dal nuovo disco, lei invita le nuove generazioni a combattere ...
«Non parlo davvero di combattere, dico che se non sei felice di una situazione devi svegliarti e provare a cambiarla. Le nuove generazioni mi sembrano troppo concentrate sulla tecnologia e sul possesso degli oggetti. La vita reale non è quella. E se la vita reale non ti piace, prova a cambiarla. Mia madre, quando eravamo piccoli, faceva tre lavori: io non volevo fare la stessa fine e ho provato a realizzare qualcosa di più che ci rendesse orgogliosi. Ma devi darti da fare. Ora cercano tutti di diventare famosi. Famosi per cosa? Perché hanno un nasino rifatto e delle labbra carine? Si diventa famosi se si ha talento e lavorando duro».
In The river ci sono anche riferimenti alla situazione politica inglese e alla Brexit?
«Qualcosa sì, ma a dir la verità non so molto delle questioni della Brexit e dell’Unione Europea. Rispetto entrambe le posizioni. Se penso a qualcosa di politico penso a tutti questi accoltellamenti che avvengono a Londra. Dovrebbero esserci più poliziotti nelle strade. Quello che sta avvenendo è terribile».
Il nuovo disco non segna un cambiamento radicale rispetto a quello precedente, As you were, ma un passo avanti. La voce è sempre più bella. Le canzoni sono di nuovo scritte con Greg Kustin e Andrew Wyatt.
«Sì, vero. È un grande disco. Mi sono fatto aiutare di più nella scrittura dei testi. Io sono più un cantante che uno scrittore di canzoni. Sono venuto a patti con questa cosa. Se devo cantare non accetto lezioni da nessuno, ma come scrittore conosco i miei limiti. Ho scritto meno».
Qual è il segreto della sua voce?
«Ci sto attento. Non fumo nei giorni del concerto e non bevo caffè né mangio latticini. Quando sono in concerto solo acqua, acqua, acqua…».
Nel disco, nella traccia One of us, suona anche suo figlio Gene. Come se l’è cavata?
«È un bravo batterista. Ha diciassette anni. Stavamo registrando nello studio di Londra su un pezzo senza batteria, perché il batterista non c’era. A un certo punto abbiamo pensato di aggiungerci i bonghi. L’ho chiamato e lui ha dato il suo contributo. È stato bello».
Insomma, la dinastia dei Gallagher continua ...
(da SportWeek, settimanale de La Gazzetta dello Sport, in edicola dal 28 settembre 2019)
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Pubblichiamo in versione integrale la trascrizione e la traduzione in italiano dell'intervista concessa a giugno da Liam Gallagher a Dave Berry di Absolute Radio (video qui sotto).
Un bel lavoro inviato dal nostro amico Matteo Dalla Casa in collaborazione con oasisnotizie, ultimato a metà agosto e ora finalmente online.
Dave:
Welcome to the show, Liam Gallagher. Liam, hello my friend.
Benvenuto in trasmissione, Liam
Gallagher. Liam, ciao amico mio.
Liam:
Yes, good to see you, man. Congratulations on the baby and all that.
Sì, è
bello vederti, amico. Congratulazioni per il bambino e tutto quello.
D:
Thank you very much indeed. We have much to discuss. Let's start with "As
It Was".
Molte grazie, davvero. Abbiamo molto
di cui parlare, iniziamo con “As It Was”.
L: Right.
Bene.
D: The
documentary movie. I was at the premiere, Alexandra Palace, what an amazing
room! You came on at the beginning, you said few words, your mike dropped.
Il documentario. Ero all’Alexandra
Palace per la prima, che posto stupendo! Sei venuto all’inizio, hai detto
qualche parola e ti è caduto il microfono.
L: Mumbled, probably mumbled it.
Biascicato, probabilmente ho biascicato.
D: Mike
dropped and you came at the end to perform, which is brilliant. Did you stay
around and watch the film in the middle is the bit I wanna to know.
Il microfono è caduto e sei tornato
alla fine per esibirti, favoloso. Voglio sapere se sei rimasto lì intorno per
guardare il film.
L: No,
no I've seen it man, I was backstage twiddling my thumbs. I was a bit knackered
when I went back on so ... I like it, I thinkit's a good film. It's not Spiderman, d’you know what I mean? It ain't
Star Wars, but I think it captures whatever went on that year, d’you know what
I mean? Or in the years pretty well
No, no l’ho già visto, amico, ero
dietro le quinte a girarmi i pollici. Ero un po’ stanco quando sono tornato,
perciò … Mi piace, penso sia un bel film. Non è "L'Uomo-Ragno", capisci? Non è "Guerre
stellari", ma credo che catturi molto bene ciò che è successo in quell’anno,
capisci? O quegli anni.
D: Let's
talk music.
Parliamo di musica.
L:
Yes
Sì.
D: Shockwave is a tune!
Che pezzo Shockwave!
L: Yes,
man.
Sì, amico.
D: And
it sounds great on breakfast radio. I like playing it, I'm thankful for you
giving it to us
E suona grandiosa alla radio per il Breakfast Show. Mi piace metterla e ti ringrazio per avercela fornita.
L: Sounds
great on Absolute Radio, don't it ?
Suona grandiosa su Absolute Radio,
vero?
D: Yeah,
it really does. It really sounds strong in the morning, we love that.
Sì, assolutamente sì. È bella tosta
la mattina, la amiamo.
L: Nice
one, it is a stomper, man. Playing it live is great as well. I think it's gonna
get better as well. We've only played it a couple of times so we must loose up on
it. It's gonna be amazing, but yeah, that was the first we did for the album. We've
done like six songs in a week in L.A.
Bella, è una canzone bella
ritmata, amico. Anche suonarla dal vivo è bellissimo. Credo anche che sarà
sempre meglio. L’abbiamo suonata solo un paio di volte, perciò ci dobbiamo un
po’ sciogliere. Sarà fantastica, ma sì, è stata la prima che abbiamo fatto per l’album.
Abbiamo fatto sei canzoni in una settimana a Los Angeles.
D: Right,
oh that's prolific!
Profilici!
L: Yeah,
and these are pretty much all the singles that you'll probably hear. So then we
had a couple of months off and we've done the rest of them, the fillers ... Like a couple of months ago,
but …
Sì, e questi sono i singoli che probabilmente
sentirete. Quindi poi abbiamo staccato per un paio di mesi e poi abbiamo fatto
anche le altre, i riempitivi … Tipo un paio di settimane fa, ma …
D: Where is the album at then? It's
called "Why me? Why not".
A che punto è allora l’album? Si
chiama "Why me? Why not".
L: It's
called "Why me? Why not" which is, I've probably said this before,
years ago in Munich before I got my head kicked in, I was over there doing
something and there was an exhibition going on, a Yoko Ono exhibition with John
Lennon's artwork. So I went in and I've seen this picture of him that he'd
drawn and it said "Why me?" on it and I thought that's pretty... You
see, you know art says something to you, d’ya know what I mean? And I was going
‘It’s saying something to me, man, I'll buy that anyway.’ Anyway, met Yoko a
couple of years later 'cause she wanted to meet me, 'cause I called me kid
Lennon, d’ya know what I mean? So we met round her house at the Dakota Building
and she made us tea and biscuits and I said ‘I've bought one of his paintings,
a couple of his paintings’, she went ‘oh, which one ?’ and she said ‘The Why Me
one?’ and she goes ‘Oh he did another one.’ I was going ‘Oh no no I didn't
know’, she goes ‘I'll send it you.’ Anyway, to cut on the story short, I'm in
my back garden and I got two cats at that time called Mick and Keith and I'm
sitting there having a beer. Next minute the door goes and there's a big like
picture sent for us, I've opened it up and there's a picture of him in the same
position with his two cats or one cat or whatever and underneath it just says
‘Why not.’
Si chiama “Why me? why not”
perché – probabilmente l’ho già detto – qualche anno fa ero a Monaco, prima che
mi menassero, per fare qualcosa, e c’era una mostra, una mostra di Yoko Ono con
i quadri di John Lennon. Allora sono entrato e ho visto questo disegno di lui
con su scritto “Why me?” e ho pensato: è piuttosto … Hai presente quando l’arte
ti dice qualcosa? E ho pensato: “Questo mi sta dicendo qualcosa, amico, lo
compro”. In ogni modo incontro Yoko un paio di anni dopo, voleva vedermi,
perché io ho chiamato mio figlio Lennon, capisci? Ci incontriamo a casa sua al
Dakota Building, lei ci prepara tè e biscotti e io faccio: “Ho comprato uno dei
disegni di John, un paio di disegni”. “Oh, quale?”, chiede, “quello dove c’è
scritto Why me?”. E continua: “Ne fece un altro”. E io: “Oh, non lo sapevo”, e
lei: “Te lo manderò”. Comunque, per farla breve, sono nel mio giardino –
all’epoca avevo due gatti chiamati Mick
e Keith – e me ne sto seduto a bere una birra. Un minuto dopo si apre la
porta ed entra (il corriere con) una specie di grande foto mandata per noi. Apro (il pacco) e c’è un disegno di John
nella mia stessa posizione con i suoi due gatti, o uno, vabbe', e sotto scritto
“Why not”.
D: So
they sit side by side.
Quindi stavano una vicino
all’altra.
L: So
they’re separate ones, ‘Why me?’ and ‘Why not’, I tought ‘this is a bit weird’,
that was like 18 years ago.
Erano separate, ‘Why me?’ e ‘Why not’. Ho pensato: ’sta cosa è un po’ bizzarra.
Questo è successo tipo 18 anni fa.
D: When
you had your cat with you when you opened it up?
Quando avevi i tuoi gatti su di te mentre lo aprivi?
L: I
had Mick and Keith on me and I think he had his cat, I don't know what he is
called, or two cats, and it was a similar position, similar situation, so I
thought I'd call the album "Why me? why not" I think it's short and
sweet, d’ya know what I mean? It's not too...
Avevo Mick e Keith e penso lui
avesse il suo gatto – non so come si chiamasse – o due gatti, ed era una posizione
simile, una situazione simile, perciò ho pensato che avrei chiamato l’album
“Why me? Why not”. Penso sia breve e carino, capisci? Non è troppo…
D: No,
it's great. When will we get to hear that ? When will that be coming?
No, è fantastico. Quando potremo
ascoltarlo? Quando esce?
L: The
album is out in September I think, but there's a couple of singles beforehand,
that are always cool and that.
L’album esce a settembre penso,
ma ci saranno un paio di singoli prima, che sono sempre fichi.
D: You
also mentioned that if this album, which I'm sure will do as well "Why me?
Why not", that might be time for you to take a little break whilst you're
on top, you're back on top, you’re loved?
Hai anche detto che se questo
album, “Why me? Why not”, andrà bene, come sono sicuro che andrà, potresti
prenderti una pausa ora che stai facendo bene, sei tornato in auge, sei amato?
L: Yeah,
I mean … Listen, yeah, it’s good. I mean. I think you gotta keep dipping in and
dipping out, ain’t you? Otherwise people can get very sick of you very quickly,
d’you know what I mean? No matter who you are, d’you know what I mean? Not like
a break for life, not like what Radiohead do. They go away for 10 years and
stuff.
Sì, voglio dire … Ascolta, sì. Penso
si debba apparire e sparire un po’, no? Altrimenti la gente può stufarsi molto presto
di te, capisci? Chiunque tu sia, capisci? Non una pausa per il resto della vita,
dieci anni come fanno i Radiohead. Loro vanno via per 10 anni e roba così.
D: Right.
D’accordo.
L: Yeah,
maybe like a year or something, d’you know what I mean? Just to get out off
people’s faces and that... You gotta go away and be missed, d’ya know what I
mean? And I think... I think that's what our kid’s problem is, and I am not
trying to slag Noel off, he just seems to be always there, pecking about! I
think he needs to go away for a little bit, mate, d’you know what I mean? And
come back and he’d make more than an impact. Not that he is not doing well, I
just think... but then again... he’s one of them faces, he’s forgettable, d’ya
know what I mean? So it could be dangerous for him ... But d’you know what I
mean? I just think: two albums, bit of break come back with another one.
Sì, tipo un anno… stare alla
larga dalle persone … andarsene e far sentire la propria mancanza, capisci? Penso
che sia questo il problema del nostro ragazzo (our kid è Noel, ndr). E non sto
provando a insultare Noel, ma sembra che stia sempre lì, sempre in giro. Penso
che se ne debba andare per un po’, amico, capisci? Per poi tornare: lascerebbe
più di un segno. Non dico che stia facendo male, ma d’altronde … penso sia una
di quelle facce lì: è dimenticabile, capisci? Quindi potrebbe essere dannoso
per lui… Ma capisci? Io sono dell’idea: due album, un po’ di pausa e torno con
un altro.
D: Okay.
Okay.
L: Two,
one, disappear, two, one. Two one, one off, d’ya know what I mean?
Due, uno, sparisco, due, uno. Due
uno, uno libero, capisci?
D: OK,
lovely.
OK, bello.
L: We
will see
Vedremo.
D: Ok,
come right next Liam we're gonna have a round of Showbiz Scenarios, you're the
first person to have done this twice and last time time it led to an incredible
little gem. Brandon Flowers from The Killers was watching "The
Waltons" on transatlantic flights and also Tom Meighan at the premiere the
other night was shouting the "Showbiz Scenarios" that you've done back at me when I arrived in
the bar. So he is a big fan.
Ok Liam, andiamo avanti. Giochiamo a “Showbiz Scenarios”.
Sei la prima persona a farlo due volte e l’ultima volta ci ha regalato delle vere
perle: Brandon Flowers dei Killers che guarda “Una famiglia americana” durante
un volo intercontinentale e Tom Meighan che alla prima, l’altra sera, gridava
lo “Showbiz Scenario” che mi hai fatto tu quando sono arrivato al bar. Perciò anche lui è un grande fan.
L: Yeah,
he was a bit lively that night old Tom.
Si era un po’ vivace l’altra sera
il vecchio Tom
D: It
was nice to see him.
È stato bello vederlo.
L: He was lively... He
came in my dressing room before I was meant to go, to get me at it ... I was like ‘Get out’ ...
Plus, I had my white trainers on and he's got these big boring old Wellies
boots and I've just done this new trainers Adidas and they were sparkling brand
new, they looked like Simon Cowell's teeth, brand white. And he's walked in and
he's a little bit… think he's got a couple of bevvies and that tackle ... I’m like that, ‘If you
stand on these trainers before I go on there I swear to God it’s gonna be true …
so I had to sling him out.
Era vivace… è venuto nel mio
camerino prima dello spettacolo, per prendersi gioco di me … Vai fuori! In più,
avevo le scarpe da ginnastica bianche e lui aveva questi vecchi stivaloni Wellies e io mi
ero appena preso queste belle Adidas brillanti nuove di zecca, erano come i
denti di Simon Cowell, bianchissime. Lui è entrato ed era un po’… penso si
fosse fatto un paio di bicchieri e tutta quella roba… Se mi sali sulle scarpe giuro
che quant’è vero Iddio … quindi ho dovuto cacciarlo via.
D: Oh,
God bless Tom.
Dio benedica Tom.
L: I
was just dodging like that, ‘get out!’ Yeah he was lively, man.
Lo schivavo così, “vai via!”. Sì, era vivace, amico.
D: Yeah
he started singing ‘Heartbeat’, the Nick Berry song to me, because obviously my
name is Dave Berry. That was a nice way to be welcomed to the premiere.
Si ha iniziato a cantarmi
“Heartbeat” di Nick Berry perché mi chiamo Dave Berry. È stato un bel modo di
essere accolti alla prima (del tuo docufilm).
L: He's
a good lad Tom. He was lively that night, man.
È un bravo ragazzo Tom. Era
vivace quella sera, amico.
D: So
I wanna give the hypothetical situation.
Allora, voglio fornirti una
situazione ipotetica.
L: Yeah run it past me, man.
Vai, spara, amico.
D: and
then there's three names, people from your world and you get to choose who you
think will be best suited to the Scenario.
E ci sono 3 persone, gente del
tuo ambiente. Devi scegliere la più adatta secondo te alla situazione.
L: I
hope it’s funny. It is pressure, isn't it?
Spero sia divertente. Mette
pressione, no?
D: No,
you're brilliant at this mate, you're made for this. When you did, it’s the
reason I said ‘We have to do this a lot more.’
No, sei bravissimo con questa
cosa, amico, sei fatto per farlo! Quando l’hai fatto la prima volta ho detto:
“Dobbiamo farlo molte più volte”.
L: I
might have a bad day. Fingers crossed.
Può darsi che io abbia avuto una
giornata storta. Incrociamo le dita.
D: OK,
everyone keep everything crossed for Liam.
OK, incrociate tutti tutto per Liam.
D: You've
angered a voodo high priestess and as punishment she has transported you into
the body of one of the following people for a day. Who would you choose and
what would you do for those 24 hours and your three suggestions are Bonehead, Sir
Paul McCartney or your partner, the lovely Debbie.
Hai fatto arrabbiare una sacerdotessa
vudù e per punizione lei ti ha rinchiuso nel corpo di una delle seguenti
persone per un giorno. Chi sceglieresti e cosa faresti in quelle 24 ore? Tre
opzioni: Bonehead, Sir Paul McCartney o la tua compagna, l’adorabile Debbie.
L: I
reckon it'd be Bonehead, right? I'm going with my Bonehead, man, and I'd go out
and I'd just go wig shopping, that's what I'd do with Bonehead. I'd just go out
and I'd just try on different wigs and just stomp around whatever city I was in.
Credo che sarebbe Bonehead, va
bene? Scelgo il mio Bonehead, amico. Uscirei e andrei a comprare parrucche,
ecco cosa farei se fossi in Bonehead. Uscirei a provare diverse parrucche e me
ne andrei in giro in qualunque città mi trovassi.
D: He
comes across so well in the documentary your pal.
Esce un bel ritratto del tuo
amico dal documentario.
L: Yeah,
he's a dude, mate. He's always there, we're just constantly in chat, d’ya know
what I mean? You know, he doesn't mess about, Bonehead, he doesn't take himself
too seriously and neither do I, d’ya know what I mean? He's not uptight, we had
a laugh and that's what I think Oasis was, d’you know what I mean? It was me
and him. You know, Guigsy was completely stoned out of his head all the time
and Noel was a little bit serious 'cause he was writing the music, d’you know
what I mean? It's a serious job that. And me and Bonehead were just having a
laugh, d’you know what I mean? And I think that’s what … The good times of
Oasis, having a crack time was just down on me and Bonehead
Si, è un gran tipo, amico. È
sempre presente, siamo sempre in contatto, capisci? Sai, non fa stronzate, non
si prende troppo sul serio Bonehead, e nemmeno io, capisci? Non è un bacchettone,
ci facevamo una risata e penso che gli Oasis fossero questo, capisci? Eravamo io
e lui. Sai, Guigsy era sempre completamente strafatto e Noel era un po’ troppo
serio perché lui scriveva le canzoni, capisci? Quello è un lavoro serio. E io e
Bonehead ce la ridevamo, capisci? E penso sia quello che … I bei tempi degli
Oasis, spettava a me e Bonehead spassarsela.
D: Yeah,
OK, that's nice to hear, and it looks like he's got you back basically, he's a
good pal.
Fa piacere sentirlo, e sembra che
sia tornato con te sostanzialmente, è un bell’amico.
L: Yeah,
he got me back and he always gets up and plays some tunes with us when he can,
d’you know what I mean? And I love having him on stage. He's got a sound, mate.
I don’t care, when he comes on stage and that and plays that rhythm which you
know like a lot of people, you know, over the years just go ‘Oh, he just plays
rhythm’, d’ya know what I mean? It’s like ‘Yes, but he plays it well, man’,
d’you know what I mean? You know, you can't have everyone noodling, d'you know what I mean? A band full of Slashes, d’you know what I mean? But when he does play them songs, man, you feel the
force, man.
Sì, è tornato con me e quando può
viene sempre a suonare delle canzoni con noi, capisci? E mi piace averlo sul
palco con me. Ha un sound, amico. Non mi interessa, quando sale sul palco e
suona la chitarra ritmica, sai, molta gente da anni fa: “Oh, ma suona solo la
chitarra ritmica”, capisci? E fai: “Sì, ma la suona bene, amico”, capisci? Sai,
non puoi mica avere tutta gente che improvvisa, una band piena di Slash,
capisci? Ma quando lui suona quelle canzoni, amico, senti la potenza, amico.
D: Oh,
we love hearing that. OK, here’s the next Scenario: you wake up and find
yourself chained in a stranger basement. You hear footsteps outside the small
barred window and you yell. A friendly face appears at the bars and it's
clearly keen to help you escape. Whose face would you like most to see and why?
And it's a "frontmen special" for this Scenario.
Oh, amiamo sentire questa cosa.
OK, ecco il prossimo Scenario: ti svegli e ti ritrovi incatenato in un
sotterraneo. Senti dei passi fuori dalla piccola finestra con le sbarre e gridi.
Un volto familiare compare alle sbarre ed intende aiutarti a scappare. Quale
faccia vorresti vedere di più e perché? Questa la facciamo con i frontmen.
L: So
it’s gotta be … oh right, I've got a choice
Quindi dev’essere … oh bene, posso scegliere.
D: You've
got a choice of three. You've got Primal Scream frontman Bobby Gillespie,
Kasabian frontman, the aforementioned always entertaining Tom Meighan, or Stone
Roses frontman Ian Brown. Who's helping you get out from the serial killer
basement, Liam ?
Hai tre opzioni: Bobby Gillespie,
frontman dei Primal Scream, il summenzionato Tom Meighan, sempre divertente,
frontman dei Kasabian, e Ian Brown, frontman degli Stone Roses. Chi ti aiuterà
a fuggire dallo scantinato del serial killer, Liam?
L: It
can't be Tom, man, 'cause he'd get some more trouble, d’you know what I mean? But, then again, I don't know who'd gonna get us out, but I think the serial killer would probably change
his job description after that because Tom would be … I think Tom’s a bit of
…You know, I mean, I’m not saying Tom
is a serial killer, but the level of excitement is up there with him, d’you
know what I mean? So it could be Tom but maybe Brownie, Ian Brown would get you
out 'cause he's super cool, innit? D’you know what I mean? I'd go with Ian Brown
Non può essere Tom, amico, perché
combinerebbe altri casini, capisci? E tuttavia non so cosa farebbe… Penso che
il serial killer cambierebbe descrizione del proprio mestiere dopo, perché Tom
sarebbe … Penso che Tom sia un po’ … Sai, cioè non voglio dire che Tom è un
serial killer, ma il livello di eccitazione è quello lì, capisci? Quindi
potrebbe essere Tom, ma anche Brownie. Ian Brown ti tirerebbe fuori perché è
superfico, no? Capisci? Direi Ian Brown, amico.
D: Go
with Ian Brown.
Scegli Ian Brown.
L: I
think any serial killer … I think Ian Brown could turn any serial killer around,
d’you know what I mean? 'Cause he is Mr. Cool, innit ?
Penso che qualsiasi serial killer
… Penso che Ian Brown rivolterebbe qualsiasi serial killer, capisci? Perché è
Mister Fico, o no?
D: He
is Mr. Cool, OK, here we go. In the near future the human race has been forced
to live underground in a subterranean ghetto. Food supplies...
Si, è Mister Fico, OK, andiamo
avanti. In un futuro prossimo, la razza umana è costretta a vivere sottoterra
in un ghetto. Le provviste di cibo …
L: Who
comes up with this gear? Is it you?
Chi se la inventa questa roba ? Sei tu?
D: Me,
is what I do. While you're writing all these massive records this is what I'm
doing.
Io, io faccio questo. Mentre tu
scrivi tutti questi grandi dischi io faccio questo.
L: Yeah,
yeah, co-writing, mate. Come on, let's get it right.
Sì, sì. Collaboro alla scrittura. Dai, chiariamolo.
D: I
wrote all these on my own. I wanna make that perfectly clear, producer Mark.
Io tutte queste cose le ho
scritte da solo. Voglio che questo sia perfettamente chiaro, produttore Mark.
L: Right,
go on where are we here.
Bene, torna dove eravamo.
D: So
anyway, living underground in a subterranean ghetto, food supplies and plenty
of danger are on the surface. Who do you send for forage for food and supply?
Allora, vivi sottoterra in un ghetto.
In superficie ci sono provviste di cibo e abbastanza pericoli. Chi mandi per
procacciarti il cibo ?
L: Forage,
does it mean go and get some more?
“Procacciare” significa andare a
prenderne un altro po’?
D: Go
and get some food and supplies.
Andare a prendere un po’ di
provviste.
L: Forage,
forage, word of the day.
“Procacciare, procacciare”, la
parola del giorno.
D: Is
it George Ezra, David Beckham or your brother Paul? Who is also brilliant in
the documentary.
George Ezra, David Beckham o tuo
fratello Paul ? Anche lui fantastico nel documentario.
L: No,
not David Beckham, you wouldn't understand a word he says. D’you know what I
mean? You can't understand a word he says, he's worse than me. Who's the one? George Ezra?
No, non David Beckham. Non
capiremmo una parola di quello che dice. Capisci? Non si capisce una parola di
quello che dice, è peggio di me. Chi è l’altro? George Ezra?
D: George
Ezra or your brother Paul.
George Ezra o tuo fratello Paul.
L: No,
too polite George Ezra, man. He'd be dilly dally, mate. We're hungry.
No, è troppo gentile George Ezra,
amico. Gingillerebbe, amico. Noi abbiamo fame.
D: Yeah,
stop charming people.
Si, basta gente carina.
L: Our
bud. You know, he doesn't mess about. He's very black and white.
Il compare. Sai, non cazzeggia. È
uno molto concreto.
D: Oh, I love Paul Gallagher. I really do.
Oh, amo Paul Gallagher. Davvero.
L: So
yeah, our bud is gonna get this grind.
Quindi sì, il compare si farà carico di questa rottura.
D: That
was Showbiz Scenario, you've also done it brilliantly. You made yourself proud,
two out of two for you, that's brilliant, nailed it! Now it is time for
"one fan one question". This is why we’d like you to put your
headphones on if you wouldn't mind Liam. So we got in touch with all of the big
Liam Gallagher fans sites, Oasis fans sites and we've had hundreds of your fans
contact us, so we're picking “one fan one question”, so please pick a number
between 1 and 10 and that represents the line we're gonna throb right now.
Questo era “Showbiz Scenario”, te
la sei cavata egregiamente. Ti sei fatto onore, due su due per te, fantastico, hai
spaccato! Adesso c’è “one fan one question”. Ecco perché vorremmo che ti
mettessi le cuffie se non ti dispiace, Liam. Allora, ci siamo messi in contatto
con tutti i grandi siti di fan di Liam Gallagher, i siti di fan degli Oasis e
centinaia di fan ci hanno contattato, quindi stiamo scegliendo un fan che ti
ponga una domanda, perciò scegli un numero da 1 a 10 che rappresenti la linea
che faremo vibrare proprio ora.
L: Nine.
Nove.
D: And
online for 9 is Aaron Paisly. Good morning, Aaron!
E sulla linea 9 abbiamo Aaron
Paisle y. Buongiorno, Aaron!
AARON: All right guys?
Tutto bene ragazzi?
D: How're
you doing ? Liam Gallagher, this Aaron Paisly. Aaron, this Liam.
Come va? Liam Gallagher, questo è
Aaron Paisly. Aaron, questo è Liam.
L: Hello, mate.
Ciao, amico.
Aa: All right, Liam?
Tutto bene, Liam?
L: All
right.
Tutto bene.
Aa:
How you doing?
Come va?
L: Good
mate, good mate.
Bene amico, bene amico.
D: Are you a big Liam Gallagher fan?
Sei un grande fand di Liam
Gallagher?
Aa:
Massive, huge.
Grande, enorme.
D: Massive,
huge, okay. So what is your one question for Liam Gallagher. Take it away.
Grande, enorme, okay. Qual è la
tua unica domanda per Liam Gallagher? Toglitela.
Aa:
Hey Liam, if you could choose between your music career or getting a chance to
play for Man City from 2011 to now, what one would you choose?
Ehi Liam, se potessi scegliere
tra la tua carriera musicale o giocare nel Man City nel periodo dal 2011 ad
oggi, cosa sceglieresti?
L: Oh,
play for Man City, man, without a doubt.
Oh, giocare nel City amico, senza
dubbio.
D: Between
2011 and present day.
Dal 2011 a oggi.
L: Yeah,
play for Man City, man. In music I've done all, I've nothing to prove, but I do
have to prove my silky skills man on that pitch. I’d definitely go Man City,
without a doubt, 'cause I haven't done it, but yeah, man, I reckon I'd be good
on the wing
Sì, giocare nel Man City, amico. Ho
fatto tutto nella musica, non ho niente da dimostrare. Devo invece mostrare il
mio tocco vellutato sul campo. Sceglierei sicuramente il Manchester City, amico,
senza dubbio, perché non l’ho mai fatto, ma sì, amico, credo che sarei forte
sulla fascia.
D: OK,
so you’re having both. You're gonna keep the music career you’ve got and you're
gonna play for Man City.
OK quindi le scegli tutte e due.
Ti terresti la carriera musicale che hai e giocheresti con il Man City.
L: Yeah,
but I can take it over that. That's just spare money, innit ? The music career,
d’you know what I mean? But it's time to make some serious wonga, man. Upfront with Aguero and that, d’you know what
I mean? Get myself a couple of private jets and stuff, d’you know what I mean?
Ma sì, ma posso anche preferire
quella a quell’altra. Sono bruscolini, no? La carriera musicale dico, capisci?
Ma adesso invece è ora di fare la grana vera. Lì davanti con Aguero… Farmi un
paio di jet privati e roba così, capisci?
D: Lovely.
Bello.
L: Yeah. Lilac Ferrari and stuff.
Sì. Una Ferrari lilla, tipo…
D: Aaron
it’s been lovely having you at the show. Thank you for being at "one fan
with one question". I wish you a happy rest of the day.
Aaron, è stato bello averti con
noi. Grazie per aver partecipatoa “one
fan one question”. Ti auguro un buon proseguimento di giornata.
Aa:
Cheers mate, thanks.
Ciao amico, grazie.
Cheers,
Aaron. Take care.
Grazie Aaron. Stammi bene.
Cheers
mate
Ciao amico.
D: Liam,
great seeing you.
Liam, bello averti rivisto.
L: And
you Dave, goodbye. And it's nice speaking to your lovely speakers out there.
Anche te, Dave, ciao. Ed è bello
parlare con i tuoi adorabili ascoltatori.
Grazie a Matteo Dalla Casa
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